Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Anime Divorate, Dall'Abisso, Duello Ufficiale

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Ark
view post Posted on 3/7/2015, 06:40




Ark Vs Last Century ╮
Shaoran Vs Azzurra Frederique de Rougelaine ╮



Primo Post ~ Ark.
Pericolosità ~ B vs B.
Fascia ~ Verde vs Verde.
Durata ~ Un post di presentazione e quattro post di combattimento.
Player Killing ~ Off.
Tempi di risposta ~ 5 giorni, con eventuali proroghe di un giorno.
Arena ~ Città di Da‘sah, nel Bekâr-şehir.
Note ~ Prendendo esempio da "Il Peccato Originale", entrambi abbiamo a disposizione due slot speciali valenti per la giocata. Lo slot speciale ha un consumo Medio (di una risorsa scelta al momento del cast), consuma uno slot tecnica e genera un effetto di potenza Media giustificato da un intervento esterno.

     Come tutte le città del Bekâr-şehir, Da‘sah è convinta di poter resistere da sola all'armata di demoni che infesta l'Akeran. Come tutte le città, Da‘sah si sbaglia. Schiavo della Corruzione, Shaoran vaga per le terre alla guida di un esercito demoniaco seminando morte e distruzione, ed al tramonto il suo sguardo si posa nella città dalle case basse e piatte di Da‘sah. Non si aspetta resistenza, anzi: gli eserciti di schiavi spesso si rivoltavano ai propri dispotici padroni anziché combattere, finendo per diventare preda della Corruzione loro stessi a causa della loro paura e rabbia.
     Solo che questa volta Da‘sah non è da sola, perché è aiutata da un gruppo di uomini che credono ancora nell'unità e nell'aiuto reciproco.
     Quale forza sarà vincente nella notte?


Edit ~ In accordo con Last, i post di combattimento da cinque diventano quattro.


Edited by Ark - 21/7/2015, 21:19
 
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Ark
view post Posted on 8/7/2015, 22:00




~ Il Peso Di Una Coscienza



     Le sabbie di Da‘sah vorticavano nel caldo vento del tramonto, facendo ondeggiare lo scuro mantello che mi proteggeva dal sole morente. Inspirai a fondo l’aria pulita, sapendo che ben presto si sarebbe riempita dell’odore del sangue. In piedi sulla cima di una duna particolarmente alta potevo osservare il mare di sabbia estendersi davanti ai miei occhi fino a raggiungere le mura dell’ennesima città che si trovava sul mio cammino.
     Non badai ai versi gutturali delle creature accanto a me, che ormai erano diventati i miei compagni d’arme. Non capivo perché mi seguivano, in tutta onestà. Non capivo nemmeno perché avessi sentito l’impulso di andare nel bel mezzo del deserto, giorni prima. Quando mi sono imbattuto in quell’orda di creature demoniache, però, compresi immediatamente cosa volevo fare. Per qualche ragione sapevo che avrebbero obbedito ai miei ordini, e così era stato.
     Da allora i miei giorni erano stati all’insegna di distruzioni e razzie. La parola d’ordine era “Nessun sopravvissuto”, anche se a qualcuno permettevamo di fuggire in modo che le notizie si spargessero più in fretta. Più tempo la paura divorava i cuori delle persone e più dettagli sentivano sugli assalti, più il loro morale sarebbe stato a terra quando finalmente li raggiungevi.
     A mia disposizione avevo demoni dalle più svariate forme e dimensioni. Alcuni erano umanoidi ed alcuni più bestiali, tutti avevano in comune la pelle o pelo neri come la notte, e gli occhi rossi come braci ardenti. Chi combatteva a quattro zampe con artigli e zanne innaturalmente lunghi, chi si librava in aria con ali da pipistrello e sferzava con la coda tagliente, chi sfruttando corna appuntite. Alcuni, i più simili agli umani, brandivano mazze e spade coperte di spuntoni e di metallo nero ed affilato come un rasoio, di foggia chiaramente inumana.
     Sapevo da dove venivano, come anche chi li aveva mandati. Un tempo avevo lottato contro l’Ahriman e contro i demoni stessi, ma m’ero lasciato quella faida alle spalle. Adesso ciò che mi spingeva a lottare per i deboli non esisteva più, e da allora la mia vita era stata sensibilmente migliore. Quante volte avevo provato paura e dolore per cause che non erano mie, anteponendo i miei stessi interessi a quelli degli altri? Soltanto adesso mi rendevo davvero conto di quanto sciocco ero stato.
     Quel giorno nel Baathos ero stato privato della coscienza, e mi sentivo come se mi fosse stato tolta una zavorra che mi portava sempre più giù nell’abisso. Che liberazione! Finalmente potevo agire come mi pareva, e c’era una sola cosa che in quei giorni desideravo davvero: il sangue.
     Trovavo incredibile come un tempo io cercassi di evitare il combattimento, quando potevo: era così appagante! Vedere la paura negli occhi dell’avversario, sentire la vita che scivolava via da lui, goccia dopo goccia… L’idea che tali scene si sarebbero presto ripetute mi riempiva di una tale quantità di aspettativa che dovevo chiudere e aprire ripetutamente le mani o saltellavo impaziente sul posto, pur di scaricare l’energia in eccesso.

     Il gruppo di ex schiavi s’avvicinò, coloro che come me avevano ancora sembianze umane. Loro erano parte del motivo per cui non era stato così difficile distruggere le città del Bekâr-şehir. Il resto era l’ennesimo esempio di come gli uomini fossero una razza destinata all’estinzione: con un esercito di demoni che imperversava nel territorio, il loro miglior piano per reagire è stato separarsi in tanti piccoli gruppi, facili da distruggere.
     Non c’era quasi gusto!
     Inoltre c’era la questione degli schiavi. Non m’interessava la politica delle città locali, le sofferenze di chi era stato privato della libertà non erano semplicemente affar mio. Anzi, c’avevano fatto un vero favore. Alcuni di loro aveva visto in noi l’occasione di liberarsi dalle loro catene, cadendo preda della rabbia e dell’odio che per tanti anni avevano covato e rivoltandosi contro i loro padroni. Presto erano diventate persone come me, anche se loro combattevano con la rabbia e la vendetta nel cuore, mentre io…
     Io combattevo perché era l’unica cosa che m’era rimasta. Quando ciò che ti spinge a vivere ti è stato tolto, o trovi qualcos’altro o muori. Nel mio caso è stato abbastanza semplice trovare un sostituto, per non dire naturale. Il desiderio di combattere ce l’ho sempre avuto nel sangue, tuttavia lo nascondevo a me stesso, lo limitavo. Adesso potevo dare sfogo al mio vero Io.
     Anche gli ex schiavi si somigliavano un po’ tutti: magri, vestiti di vesti sporche, gli occhi che fissavano le mura di Da‘sah pieni di una furia incontenibile. Qualcuno di loro aveva cominciato a dare segni di mutazione: unghie più lunghe e resistenti del normale, chiazze di pelle che si scuriva… un cambiamento lento ma costante. A parte notare questi dettagli non badavo molto a loro, così come non badavo ai demoni veri e propri che mi seguivano. A me interessava che facessero il loro lavoro in battaglia, e m’importava assai poco se sopravvivevano o meno. Quando si hanno a disposizione le forze del Baathos e si trovano nuovi seguaci in ogni città, i nostri numeri sembravano destinati solo ad aumentare.

     « E’ ora. » dissi nella lingua comune, in modo che tutti mi comprendessero. Il sole stava toccando l’orizzonte, e presto sarebbe calata la notte dove i demoni potevano dare davvero sfogo ai loro poteri. Cominciammo lentamente ad avanzare verso le mura di pietra delle città, mura che sapevo non ci avrebbero fermato a lungo: non l’avevano mai fatto.
     Da un passo veloce cominciammo a muoverci più in fretta, in un vero e proprio assalto frontale. Chi poteva volare tormentava le guardie dall’alto mentre le forze di terra s’avvicinavano sempre di più alle mura, pronti a sfondarle grazie ai demoni più grossi armati di possenti corna.
     Questa era una delle parti migliori: i nostri passi coordinati, pur attutiti dalla sabbia, facevano rimbombare il terreno in una terribile marcia che spingeva a correre sempre più veloce. Le grida di guerra, i versi gutturali dei demoni, la sensazione del cuoio del fodero della spada mentre la stringo nella mano, il cuore che batte come un tamburo…
     Quei suoni e sensazioni per me significavano vita.
     E morte per gli sventurati nel mio cammino.

ReportStato Fisico ~ 125/125.
Stato Mentale ~ 75/75.
Energia ~ 100/100.
CS Guadagnati ~ 0.
CS Consumati ~ 0.
CS in Riserva ~ 0.
Consumi ~ [0 Bassi, 5% ~ 0 Medi, 10% ~ 0 Alti, 20% ~ 0 Critici, 40%]
Armi
» Hien ~ Impugnata.
» Arco ~ Sulla schiena.
     Frecce ~ 15.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Oggetti
» Biglia Stordente ~ 1.
» Biglia Accecante ~ 1.
» Biglia Oscura ~ 1.
» Biglia Deflagrante ~ 1.
» Miscela Logorante ~ 1.

Abilità passive
» Duro A Morire
     Capacità di difendersi in modo istantaneo. (0/6)
     Capacità di difendersi in modo inconscio. (0/6)
     Le sue difese ad area hanno potenza pari al consumo. (0/6)
     Le persone hanno fiducia in lui. (0/6)
» Stratega ~ In qualsiasi tipologia di terreno Shaoran è in grado di elaborare la strategia migliore, durante un combattimento vince gli scontri a parità di CS. (0/6)
» Sentinella ~ Auspex passivo basato sull'aura delle persone. (0/6)
» Inarrestabile ~ Può ignorare qualsiasi tipo di sofferenza fisica. (0/6)
» Esperienza ~ Shaoran può difendersi senza essere antisportivo da un grande numero di attacchi o da attacchi inaspettati. (0/6)
» Vigore Riflesso ~ Quando un nemico utilizza una tecnica attiva che aumenta le CS nella sua riserva, Shaoran può guadagnare 1 CS a sua volta all'Astuzia. (0/6)
» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (0/6)


Note
Buon duello, Last. Diamoci dentro!


 
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view post Posted on 9/7/2015, 04:19
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Cavalier Fata
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Anime Divorate ~ L'ultima Speranza.
« Non sono uno, due o mille nemici a spaventarmi,
ma l'idea di farlo da sola. »

Dasah_zpsfdrvuzrc

« Prima e seconda coorte pronte a respingere i nemici alle mura, arcieri dietro la linea delle case! » il comandante Flavius, stretto dentro la sua corazza e asserragliato sul tetto di una casa al limitare delle mura, sbraitava a gran voce per attirare l'attenzione dei suoi legionari. « Abbattete quegli stronzi in aria, voglio una salva continua in cielo. Usate le balliste, puntatele sulle mura e aprite il fuoco appena cadono, fategli pagare ogni metro di questa città. »

I colpi possenti e brutali dei demoni oltre il muro di cinta somigliavano a minuscoli terremoti: scuotevano la terra e le fondamenta stesse di ogni edificio, facendo vacillare la fermezza anche del migliore dei soldati. E io lì, in mezzo a loro, mi sentivo fuori posto abituata a tutt'altro tipo di guerra. Mi era stato dato uno scudo, strumento che avevo raramente usato in battaglia abituta soprattutto a colpire con movimenti veloci e pose a grifone, perché Flavius aveva ritenuto importante che fossi di supporto alla testuggine. La cosa più angosciante era che tutto quello che dovevamo fare era aspettare che il muro cadesse. Ancora pochi colpi e tutto sarebbe andato in frantumi sotto il peso delle scornate, dei pugni e delle armi grezze e brutali brandite da quegli abomini. Una parte del muro tremò, emettendo un forte rumore e franando su se stessa, a pochi metri dalla mia posizione. D'impulso cercai di uscire dalla formazione e gettarmi alla carica, ma uno dei soldati mi fermò con la mano, urlando per sovrastare le urla bestiali.

« Non lasciare la formazione, non uscire dai ranghi, per nessun motivo! » mi strattonò nuovamente al mio posto. « Se qualcuno muore un altro deve prenderne il posto! Lascia uno spiraglio a questi mostri e ci massacreranno tutti. » senza nemmeno il coraggio di rispondergli annuii, con decisione, attendendo l'inevitabile.


Le macchine da assedio poste sui tetti aprirono il fuoco all'unisono contro la breccia, lanciando pesanti dardi all'indirizzo degli sfortunati che cercavano di varcare la cinta per stabilire una testa di ponte in città. Ci superavano di dieci, quindici a uno se non di più, e per quanti cadevano colpiti a morte altrettanti sciamavano all'interno ingaggiando le prime linee dei legionari in un violento combattimento corpo a corpo. Le urla di dolore e le prime vittime iniziavano a susseguirsi sulle strade cittadine, lanciandole in un vero e proprio inferno. La prima coorte stava respingendo l'assalto principale proprio davanti alla breccia, mentre il resto dei soldati si preparava a coprirne la ritirata strategica appena il legato della legione, Flavius, ne avesse ordinato la ritirata. D'improvviso, però, un grosso demone svettò sopra un'altra porzione del muro, proprio davanti a dove ero io col resto della seconda coorte: aveva le sembianze di una bestia bipede, non v'era nulla di umano se non l'abbozzata forma di una testa e due braccia. Colpì ferocemente il muro con i pugni nudi, incrinandolo in vari punti e, compreso che gli avrebbe richiesto troppe energie continuare in quel modo, alla fine decise di gettarvisi contro con tutte le sue forze. L'impatto fu tremendo, preceduto da un urlo agghiacciante che mai niente di umano avrebbe potuto emettere, pezzi di calce, pietra e schegge di legno volarono ovunque contro i soldati, ferendoli o rimbalzando sui loro scudi. Nel giro di pochi istanti uno sciame di abomini, uomini che avevano ceduto alla corruzione e amenità indegne ci piombò addosso come un fiume in piena.
Il soldato accanto a me, che mi aveva trattenuta poco prima, venne letteralmente sventrato da un artiglio appartenente ad un immondo, un altro poco distante si ritrovò la testa fracassata da una clava improvvisata, mentre davanti a me solamente l'incessante battere di decine di armi che cozzavano rabbiose contro lo scudo, desiderose solo di strapparmi le ossa dalla carne. Avevo paura, era la prima volta che mi trovavo faccia a faccia con un nemico del genere, combattere gli uomini era più semplice per certi versi, non avevano nulla di diverso da te, soffrivano e avevano paura, ma quelle cose... no, loro non provavano null'altro che rabbia e desiderio di saziare la propria fame. Con il cuore che oramai batteva ad un ritmo così forte da far quasi male cercai di respingere con la spada alcuni nemici, ma per poco non persi la mano per colpa di una sferzata. Erano troppi, avevano invaso completamente la strada che stavamo presidiando e la nostra prima linea giaceva al suolo morta. I legionari si susseguivano sostituendosi di volta in volta ai loro compagni caduti, ma nei loro cuori si insinuò la paura e, dopo pochi minuti dall'inizio della lotta, la maggior parte delle retrovie batté in ritirata cercando la salvezza. Uno degli ufficiali anziani, poco distante da me, iniziò ad imprecare in quel dialetto a me incomprensibile e, alla fine, mise mano ad un corno soffiandoci con tutta la forza che aveva.

Il suono si propagò nell'aria, imponente. Poi, dopo aver ottenuto l'attenzione di tutti, tuonò sopra le urla.
« Seconda coorte, ripiegare! Ripiegare! Ripiegare! »
Nel pronunciare quelle parole fu sopraffatto, un colpo lo raggiunse al volto spezzandogli la mandibola e una specie di grosso mastino lo bloccò a terra azzannandolo ripetutamente. E, forse per la prima volta in vita mia, feci l'unica cosa che la saggezza e la ragione avrebbero voluto: scappai. Lasciai andare quell'inutile e ingombrante scudo fuggendo a gambe levate lungo la strada mentre gran parte della mia unità veniva spazzata via, letteralmente. Forse il mio onore ne avrebbe risentito, ma restare a lottare non era eroico, ma suicida. Era uno scontro impari che non avrebbe mai potuto avere un esito positivo. E tutta quella morte, quella violenza... credevo che dopo Basiledra nulla mi avrebbe più turbato. Mi sbagliavo. Mi sbagliavo non poco.


Un altro corno da guerra risuonò nell'aria, questo proveniva dalla zona dove resisteva la prima coorte. Probabilmente, pensai, anche loro stavano rapidamente ripiegando all'interno della città. La nostra unica speranza era unificare le nostre forze e tentare di respingerli nel centro cittadino. Correndo a rotta di collo, però, non fui abbastanza veloce e qualcosa, alle mie spalle mi afferrò di peso gettandomi dentro una finestra socchiusa a bordo strada. Strillai mentre la mia fronte colpiva con violenza la persiana lignea. L'ultima cosa che riuscii a sentire fu il rumore sordo del mio corpo corazzato che cadeva su un pavimento, fatto di assi di legno grezzo, e la visione di poche veloci ombre che correvano all'esterno della finestra. Pregai Zoikar, con le mie ultime forze, perché avesse pietà di me. Poi tutto diventò buio.

[ ... ]

Da'sah ~ Poche ore prima, accampamento della Legione.

« Siete sicuro? » non ero certa che le parole di quel profugo dall'aria spaventata fossero attendibili in qualche modo, ma era l'unica traccia che avevo. « Corrisponde alla descrizione che avete fatto di lui, madama, siamo fuggiti prima che giungesse assieme ai demoni. »

sospirai, annuendo e ringraziando con un cenno della testa. Sembrava che il mio dovere in quel del profondo sud fosse ancora lontano dal terminare. Da'sah era una cittadina modesta, almeno rispetto a Taanach, ma sembrava comunque pullulare di vita. E profughi, molti, moltissimi profughi. Mentre facevo ritorno a casa mi era giunta la voce che un uomo stesse guidando una banda di abomini contro i villaggi e le cittadine di confine, razziandole e uccidendone gli abitanti... la mia insaziabile curiosità mi aveva spinta a domandare, a informarmi, e mio malgrado avevo scoperto qualcosa di veramente inquietante: l'uomo di cui tutti parlavano era Shaoran. Mi ero detta più volte di non farci caso, di prenderla come una semplice coincidenza, ma non avrei potuto perdonarmelo se fosse stato davvero lui. Potevo solo immaginare cosa stesse provando ad avere il cuore e la mente annebbiati dall'oscurità e dalla sete di sangue. Vedere uno dei testimoni di Zoikar finire nelle grinfie del Baathos era una disgrazia e, come paladina della fede, Shaoran o meno, sarebbe stato mio compito fare la mia parte. Tutti avevano iniziato a pensare a se stessi, al proprio orto, mentre il mondo andava a catafascio. No, quella situazione non sarebbe durata a lungo, quell'equilibrio fragile e sottile già iniziava a dissolversi. Io non ero la più brava guerriera del Dortan e, probabilmente, non lo sarei mai stata in tutta la mia vita, ma ero una donna... una ragazza, per meglio dire, che aveva a cuore le sorti del mondo.
Del mondo, non del Dortan, dell'Edhel o dell'Akeran. Non sarebbero esistiti alcun regno, o sultanato o biblioteca di Lithien se nel momento del bisogno gli abitanti di Theras non si fossero uniti in un fronte comune contro il nemico. Forse era un pensiero vanaglorioso, la follia di un'esaltata che avrebbe voluto costruire un mondo nuovo o, più semplicemente, la disperazione di un'amica nel sapere qualcuno in pericolo, ma avrei combattuto a Da'sah per dimostrare che anche chi porta le insegne dei nobili delle grandi pianure non è esentato dal morire per la propria libertà.

Nei volti dei legionari c'era paura, tristezza, sconforto. Mentre mi avvicinavo alla tenda dell'ufficiale in comando, Flavius, molti di loro dedicarono qualche momento a squadrarmi dalla testa ai piedi. Non dovevo andargli a genio, forse perché vestivo una corazza pesante diametralmente opposta alle loro, leggere e mobili, o forse perché ero una donna, ma la cosa non mi interessò eccessivamente. Aedh Lancaster mi aveva riservato un'accoglienza ben più misogina e volgare di quei semplici sguardi titubanti. Flavius, invece, si presentò a me senza alcuna amratura, indossando solo una veste color bianco dall'aspetto estremamente leggero e comodo, attorniato da un via vai di uomini affaccendati a preparare le difese. Era un bell'uomo, dall'incarnato olivastro e dalla muscolatura scolpita, dava l'idea di aver visto ben più battaglie di molti e ,dal tono di voce calmo e rilassato, compresi anche la sua naturale compostezza.

« Lei è la ragazza che ha scatenato quel trambusto a Taanach, non è vero? » avvampai, sorpresa che la voce si fosse sparsa. « Sì, signore. La corruzione non risparmia nessuno... nemmeno le povere vestali. » quello sbuffò, per niente dispiaciuto della disgraziata fine dell'ordine monastico. « Duilio ha fatto bene a spazzarle via, loro e le loro fandonie. Una volta che l'abisso ti tocca divieni una sua proprietà. Non si torna indietro. » mi fece cenno di seguirlo dentro la sua tenda, spartana e provvista solo del minimo indispensabile per il dovere di comandante in capo: uno scranno portatile, alcune mappe e un giaciglio. Null'altro.
« Cosa posso fare per voi, madama Azzurra? »
« Voglio unirmi a voi per dare la caccia all'uomo a capo della banda di demoni, responsabili di tutta questa massa di profughi. »
Lo ammisi candidamente, da soldato a soldato, senza inutili mezzi termini o paroline addolcite. Non era il caso.
Increspò le labbra e quasi sorrise. « Sembrate molto sicura di voi. Ci hanno già provato in molti e altrettanti sono morti, cosa vi dice che non accadrà lo stesso anche a voi? »
« Io lo conosco. » dissi, abbassando appena la voce. « Era una persona che conoscevo. »
Flavius rimase interdetto, non si aspettava una rivelazione del genere quanto più un banale "io sono più forte degli altri". L'espressione scioccata venne presto mascherata da seria e imperturbabile.
« Sentite, non so se abbiate ragione o meno, ma nel caso andatevene, rinunciate. Questa è una battaglia che non possiamo vincere, dobbiamo solo permettere ai civili di fuggire al sicuro e poi batteremo in ritirata a nostra volta. Siamo in meno di trecento qui, saremo fortunati a reggere un paio d'ore. »
« Quindi ogni aiuto vi è utile! » lo incalzai. « Senza offesa, ma non è la vostra guerra, tornate a casa. Prendete un cavallo dei miei se non ne avete, dubito che usciremo vivi da qui. » fece per liquidarmi con quella frase. Capivo il suo punto di vista, voleva semplicemente allontanarmi dal pericolo e non vedere altro sangue versato in quello scontro suicida.
« Non è la mia guerra, non adesso. Ma lo diventerà se tutti continuiamo a pensare solo ed esclusivamente a noi stessi. Non sono forte o alta quanto uno dei vostri legionari, ma i demoni non baderanno al mio genere o al mio aspetto quando mi troveranno, riservandomi il medesimo trattamento che riserveranno a voi. »
« Permettetemi di combattere, di vendicare il mio amico. »
Lo guardai dritto negli occhi, senza alcuna esitazione e lui, a sua volta, ricambiò lo sguardo sospirando.
« Trovatevi uno scudo, siete assegnata come ausiliario alla seconda coorte. Riposate, l'abisso arriverà stanotte. E che i vostri dei vi proteggano e perdonino per aver sprecato così la vostra giovane vita. »

Mi voltai, facendo per uscire dalla tenda, ma bloccandomi sorrisi appena.

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« Il mio Dio non perdona, signore, Giudica. »

[ ... ]

Da'sah ~ Tempo attuale, crepuscolo, zona di guerra.

Aprii gli occhi guardando fuori dalla finestra, sfondata, il cielo diventare sempre più scuro mano a mano che il sole lasciava spazio alla notte. L'odore del sangue mi inondò le narici, e con la coda dell'occhio mi resi conto di avere grossi ciuffi di capelli lordi di scarlatto che si erano incollati quando il sangue aveva iniziato a seccarsi. Disgustata provai ad alzarmi, ma un forte giramento di testa mi costrinse a inginocchiarmi. Dovevo aver colpito la persiana piuttosto forte e aver perso conoscenza per alcuni minuti. Il lato positivo era che non era successo niente di grave a parte un mal di testa fastidioso e un brutto taglio sulla cute che continuava a sporcare i capelli. Riprendendomi un poco mi affacciai alla finestra: la strada era quasi vuota, eccezione fatta per i corpi massacrati di ambedue le parti.
Saltai all'esterno, senza troppa fatica, notando a terra la mia spada, persa probabilmente durante lo scontro e la raccolsi lentamente. Sentivo ancora le urla della battaglia, Flavius doveva avere ingaggiato i demoni in uno scontro brutale all'interno della città, lottando vicolo per vicolo. Iniziai a correre a rotta di collo, con la spada stretta in pugno, verso il clangore e le urla agghiaccianti.

Dovevo trovare Shaoran e affrontarlo, se davvero era lui il responsabile. Avevo anche dato la mia parola a Flavius che avrei combattuto, non potevo lasciarmi sconfiggere così facilmente. Tornando nel Dortan avrei raccontato una grande storia su quella battaglia, avrei potuto convincere altre persone a unirsi alla guerra abbandonando le stupide questioni politiche.
Sfidando la paura, ignorando il sangue, i morti, continuai a muovermi. Avevo voglia di tornare a casa, di dimenticare l'orrore che avevo visto e che, temevo, avrei dovuto vedere prima della nuova alba, eppure continuai a correre verso lo scontro con la spada stretta tra le mani. Non era per eroismo che lo facevo, né per qualche stano ideale religioso, ma semplicemente perché...

Perché Dio giudica le azioni, non i propositi.
Perché le persone meritavano fatti, non più promesse.
Perché i miei amici si contavano sulle dita di una mano e non volevo perderne un altro.
Perché è quando chi può fare del bene non agisce, che il male trionfa davvero.

E prima che una donna, un'anima devota al Sovrano, ero un cavaliere,
e come tale era mio dovere combattere il male. A prescindere dalle mie paure.



dividerazzurrafinale_zps51a4e64f
B. 5% - M 10% - A. 20% - C. 40%

Capacità Speciali: ///
Stato fisico: 125%
Stato mentale: 75%
Riserve Energetiche: 100%
Stato Emotivo: Spaventata, determinata.

Equipaggiamento:
• Spada Bastarda. (Arma bianca, spada bastarda) [Fianco]
• Spada Lunga. (Arma bianca, spada lunga) [Fianco]
• Braccio Corazzato. (Arma bianca, conta come maglio) [Sx]
• Pugnale. (Arma bianca, coltello) [Legato sullo schiniero Dx]
• Corazza Mista. (Protezione mista, metallo-stoffa, medio-pesante)

Passive in uso: ///

Attive usate: ///

Note:Dritti nel vivo della questione!
I demoni fanno breccia, i soldati sono pochi e di per se spaventati e deboli e vengono sopraffatti quasi all'istante. Azzurra viene mezza fuori gioco ma, per fortuna, i demoni sono così inebriati da crederla morta e procedere oltre, attirati dagli uomini in fuga. A questo punto Azzurra si risveglia, da sola, dietro le linee nemiche. (In questo modo ci sarà modo per interagire ed iniziare il duello con la dovuta calma come da accordi!)
La parte centrale del testo fa riferimento agli eventi di Ad Incubis Daemonibus, dove Azzurra potrebbe aver causato qualche guaio a Taanach hehe, ho chiesto ad Ark il permesso di usare uno stratagemma per riconoscere il suo pg come capo dell'orda, dando una motivazione in più ad Azzurra per lottare.A te la tastiera \O/
 
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Ark
view post Posted on 15/7/2015, 22:01




~ Cedi
~ Turno I



shaoranmodrj2
     Ark.
     Di nuovo quella voce mi sussurrava all’interno della mente. Usava un nome antico, dimenticato… Di una persona morta molti anni fa. Risentire qualcuno chiamarmi così dava una sensazione, strana, sbagliata, comunque fortunatamente era una parola legata a ricordi che non potevano più ferirmi come in passato. Per quanto debole e distante, in qualche modo riusciva a superare i tremendi tonfi delle mazze che ritmicamente impattavano sulle porte delle mura, il sibilo delle frecce, le grida di demoni e dannati. Come sempre da qualche giorno a questa parte, da quando avevo cominciato a sentirla, la ignorai.
     Immerso in un enorme esercito di creature abominevoli attendevo in silenzio che l’enorme demone toro concludesse il suo lavoro, al contrario dei miei compagni che urlavano ed emettevano versi bestiali d’incitamento. Braccia grandi quanto me colpivano ripetutamente le mura di pietra ed il cancello di legno rinforzato con l’acciaio, causandone tremendi scricchiolii sempre più forti.
     Arrenditi, m’invitò il mormorio.
     Un gruppo di uomini e demoni stava cercando di guadagnare la cima delle mura scalandole, ed i primi che la raggiunsero furono spazzati via da colpi di ballista. Armi tremendamente efficaci, ma per ognuno di noi che moriva altri quattro ne prendevano il posto, rendendo la presa delle mura soltanto una questione di tempo. Quasi mi veniva da sbadigliare. Perché stavo guidando una forza così imponente contro cittadine così insignificanti? Perché non andare direttamente nella capitale?
     Cedi.
     Questa volta la voce sembrava diversa, quasi non fosse nella mia testa come al solito.
     A volte la sentivo molto debole… come se fosse troppo lontana per essere udita chiaramente. Altre volte pensavo di poter sentire le parole, ma avevo l’impressione che fossero pronunciate in una lingua a me sconosciuta.
     Mi capitava spesso prima di addormentarmi, un sussurro lontano e stentoreo. Pronunciava altre parole che conoscevo, ma che non riuscivo a distinguere. Le uniche chiare erano il mio nome – il mio vero nome – e quel verbo tanto strano da sentire. Quella parola era sempre più forte di tutte le altre. Ma per quale motivo la pronunciava così assiduamente? Che cosa m’era rimasto da cedere?
     Cedi la tua carne, Ark, disse la voce, quasi in risposta ai miei pensieri.
     La sorpresa fu tale che per poco non riuscii ad evitare che un braccio separato dal corpo di chissà chi mi volasse addosso. Era la prima volta che diceva qualcosa di simile.
     Un impatto tremendo assieme ad un urlo che mai creatura umana avrebbe potuto ripetere annunciò l’apertura di una breccia nelle mura, ed una fiumana di esseri neri come la notte sciamarono dentro quel varco, ciascuno che di volta in volta strappava un pezzo di roccia o di un edificio per allargare il passaggio e permettere a sempre più demoni di passare.

     Rimasto lontano per evitare di essere nel raggio di balliste e frecce, corsi verso la breccia per poter finalmente iniziare a combattere, fremendo dalla voglia di incrociare le spade con qualcuno. Balzai sopra grossi blocchi di pietra che erano stati scheggiati da corna e artigli, inoltrandomi nelle case strette che segnavano la periferia della città.
     Un gruppo di soldati era in formazione di testuggine e puntava le lance verso di noi, cercando disperatamente di rallentare l’avanzata demoniaca. Calpestando cadaveri di uomini schiacciati dalla distruzione delle mura mi mossi velocemente verso di loro, inalando con gusto l’odore del sangue e del terrore. Sgusciando in prima linea e mi ritrovai davanti a quel paio di metri di terra di nessuno prima che le lance dei soldati potessero diventare pericolose, e notai immediatamente la paura negli occhi degli uomini davanti a me.
     E come dar loro torto? Nonostante tutto il decantato coraggio degli uomini, quando c’era davvero bisogno rivelavano la loro vera natura codarda ed egoista. Per un qualche miracolo i soldati erano riusciti a non pisciarsi addosso nel vedersi una tale carica di bestie, demoni e uomini davanti a loro, e questo effettivamente era encomiabile. Ma quanto sarebbe durato?
     Ark.
     Con un grido di guerra balzai in avanti e deviai con la lama la punta di lancia più vicina a me, evitando che un’altra mi impalasse sulla sinistra facendola scivolare lungo la protezione di metallo che mi copriva l’avambraccio, giungendo a distanza di spada e decapitando sul colpo il soldato in armatura leggera davanti a me, schizzandomi il viso ed il busto col sangue che sprizzò da ciò che restava del collo. Combattere contro i soldati regolari era fin troppo facile.
     Accanto a me un demone dal corpo di uomo ed il becco di un rapace al posto della bocca cavava gli occhi a morsi ad un povero disgraziato, che lanciò l’urlo di dolore più lungo e straziante che mi fosse mai capitato di sentire. Molti si unirono a lui nelle grida, mentre intorno a me la legione perdeva la formazione ed uno squillo di tromba segnava la ritirata.
     « Terza coorte! » gridò un uomo barbuto con un’armatura più decorata delle altre, il volto ricoperto di sangue che colava da una ferita che gli squarciava la fronte. « Ritiratevi verso la città! »
     Cedi.
     « Di già? » lo sbeffeggiai, un ghigno beffardo sul volto « Almeno fatemi riscaldare! »
     L’ufficiale mi lanciò uno sguardo d’odio un attimo prima di girarsi e correre verso la momentanea salvezza delle strade strette, uscendo dalla mia visuale girando in un vicolo laterale ed impedendomi di ficcargli una freccia nella schiena.
     Nel frattempo i demoni avevano allargato ancora di più la breccia ed erano sciamati dentro, mentre altri avanzavano alla ricerca di facili prede. Al contrario della legione, che era divisa in coorti compatte e guidate da un comandante, l’esercito di demoni era per lo più individuale, con al massimo piccoli gruppi di due o tre che combattevano assieme. Quando avevi a disposizione forze così soverchianti non avevi necessità di elaborare chissà quali strategie di battaglia, al contrario di chi si trovava a doverci affrontare.
     Sicuramente avrebbero cercato di sfruttare la composizione delle strette vie di città per limitare al massimo il nostro vantaggio, tuttavia non sarebbero comunque durati a lungo. Decisamente troppo facile, difficilmente avrei trovato la sfida che cercavo qui.
     Sceglierò un... bersaglio più importante per il prossimo assedio.
     Arrenditi.

~



     Era un’aura familiare.
     Mi voltai all’improvviso, guardando verso l’esterno della città e distogliendo l’attenzione dalla battaglia che si stava svolgendo a qualche decina di metri nell’altra direzione. Chiusi gli occhi, concentrandomi e togliendo dalla mia testa le grida di paura e dolore che non avevano mai smesso di risuonare per la città, in modo da poter comprendere meglio chi e dove fosse quella curiosa presenza che percepivo dietro di noi.
     Un sopravvissuto? Forse, ma in tal caso quale pazzoide si sarebbe diretto verso di noi?
     Aprii gli occhi di scatto quando finalmente la riconobbi, dopodiché scossi la testa con un sospiro.
     Perché Azzurra era venuta fin lì? Mi sarei aspettato più spirito di sopravvivenza da quella ragazza.
     Rimasi per un attimo interdetto su cosa fare. Da una parte c’era la battaglia vera e propria, dove però la tattica di combattimento non prevedeva per forza la mia partecipazione. Dall’altra c’era la possibilità di poter affrontare Azzurra, che avrebbe dovuto attraversare da sola l’intero esercito di demoni per ricongiungersi con la legione di umani.
     La sciocca ragazza, anziché ringraziare di essere ancora viva e scappare, aveva deciso di suicidarsi tornando a dare una mano agli sciocchi che ancora credevano che questa città avesse una possibilità. L’idea che dei demoni senza nome potessero sopraffarla e ucciderla mi riempì di un’inaspettata rabbia, e fissai per un attimo sorpreso le nocche sbiancate delle mie mani strette a pugno, prima di riaprirle lentamente. Perché mi sarebbe dovuto importare della sua sorte?
     Ark.
     No, non sarebbero stati dei demoni a trovarla. Sarei stato io.
     Forse alla fine avrei trovato la sfida che tanto agognavo proprio in questa città, ed il pensiero mi strappò una risata soddisfatta.
     Voltai le spalle allo scontro che stava avvenendo più avanti e tornai sui miei passi, attraversando con la luce del crepuscolo le vie ricoperte di cadaveri e macerie. Dopo esser stato nel vivo della battaglia il silenzio della città esterna la faceva sembrare completamente un altro posto. La luce rossa del tramonto faceva sembrare anche il cielo ricoperto di sangue, e l’impressione era bene accompagnata dall’odore metallico che impregnava l’aria. Dei corvi volarono via emettendo versi di disappunto, i becchi già sporchi di carne umana, disturbati dal mio passaggio. Ogni svolta mi portava più vicino ad Azzurra, usando la sua aura come punto di riferimento. Superai edifici in fiamme o con le mura sfondate o le finestre rotte, quando infine sentii un suono di passi in lontananza.
     Avanzai camminando, spada in mano, mentre una sagoma solitaria mi veniva incontro.
     Era davvero lei, constatai con un sospiro che mi lasciò interdetto. Avevo forse sperato di sbagliarmi?
     Tu vash misht. Tu vask misht.
     La voce nella mia testa sussurrava in quello strano linguaggio, ed in un certo modo la trovai confortante. Che Azzurra fosse lì o meno non aveva alcuna importanza.

     Mi fermai una volta giunto a qualche metro da lei, osservandola. I capelli biondi erano sporchi di sangue rappreso, proveniente da una ferita che le solcava la fronte, ma per il resto non sembrava avere particolari ferite. Il che era un bene, volevo che fosse nel pieno delle forze.
     « Perché sei qui, Azzurra? » chiesi con tono freddo. « Desideri così tanto morire? »
     Cosa piuttosto sorprendente, la ragazza rispose che era venuta per me. Le mie sopracciglia si sollevarono un attimo dalla sorpresa, ma invero smisi subito di dare importanza alla cosa. Teneva la spada davanti a sé, riconoscendomi come una minaccia. Forse allora non era del tutto stupida, dopotutto.
     Era strano incontrarla in queste condizioni. Non avevamo avuto particolari incontri dopo l’Oneiron, tuttavia mi erano bastati per provare un’immediata simpatia e rispetto verso di lei. Ora che l’avevo davanti a me, imbronciata e mentre mi guardava sottecchi, non sentivo nulla. Quel posto dove avrei potuto trovare rammarico o rimorso era stato strappato via.
     Blaterò qualcosa sul voler fare sapere all’Abisso che non era il benvenuto su Theras, e lì mi limitai a sbuffare e guardarla scuotendo la testa.
     « Temo che tu abbia fatto un viaggio inutile, allora. All’Abisso non importa se è il benvenuto o meno. Per quanto riguarda il cosa ci faccio qui, credo che tu possa intuirlo. »
     Alzai la spada, puntando la lama verso il suo viso che aveva assunto un’aria funerea. Quel gesto sembrò farla infuriare, cominciando a gridarmi addosso di Zoikar, della sua gente, del “vero potere” di un Dio. Io ascoltai in silenzio quello sfogo facendo qualche ozioso passo in avanti, senza preoccuparmi di calpestare il petto di un soldato dal viso squarciato, osservando i corvi roteare nel cielo anziché i suoi ferventi occhi celesti.
     « Promesso? Nulla. » risposi tranquillo, per niente intaccato dal fatto che mi stava urlando contro. Cercai invano le parole per farle capire, ma non me ne venivano.
     Cedi.
     « Ma non sono affari che ti riguardano. Così come non devo giustificare le mie azioni a nessuno di voi, tantomeno a Zoikar. »
      Allargai le braccia, indicandole lo spettacolo desolato che era diventata quella parte di città.
     « Lo vedi, qui? » la provocai, sapendo benissimo cosa avrebbe risposto. « Io no. E ti consiglio di non sottovalutare l’Ahriman. »
     Tirai fuori da una sacca appesa alla cintura un panno imbevuto di una sostanza speciale, che passai un paio di volte lungo la lama della mia spada. Per quanto potesse sembrare un gesto incauto, sapevo che Azzurra non avrebbe approfittato della mia – in ogni caso fittizia - mancanza d’attenzione. Non avrebbe attaccato a tradimento, quantomeno non qualcuno che considerava un amico, e potevo usare questo suo lato buono a mio vantaggio.
     « Io sono andato nelle profondità del Baathos » continuai una volta finito, gettando il panno a terra « Ho visto anche lui coi miei occhi. Posso assicurarti che non è poi così diverso da Zoikar per quanto riguarda potere. »
     Il suo sguardo adesso era pieno di delusione. Ma che si aspettava da me, che potessi semplicemente tornare com’ero prima con la sola forza di volontà? Sono soltanto un uomo. No… non ero più nemmeno quello, ormai.
     Tirò fuori la Resistenza, cercò di smuovermi nell’orgoglio dicendo di non farmi comandare come un burattino per i suoi scopi.
     Ark.
     Non poteva sapere.
     « Non fraintendermi, capisco benissimo. » risposi, facendo spallucce « E’ che non è affar mio. L’Ahriman non mi sta facendo fare nulla contro la mia volontà, anzi. Mi sta dando i mezzi per fare ciò che mi preme davvero. Anche se, devo ammettere, le città che ho incontrato fin ora non sono state granché come sfida. »
     Arrenditi, Ark.
     Sfida. Giusto… Non ero arrivato da lei per parlare. Sorrisi, un gesto che ero sicuro non avrebbe raggiunto gli occhi. Inspirai lentamente, assaporando quel momento che anticipava una battaglia per la vita, e quando li riaprii il mio corpo era circondato da fulmini neri, anche se dell’azzurro ancora brillava ogni tanto intorno a me, quasi come un ultimo ricordo del mio passato.
      « Conto che tu sia tutt’altra storia. »
     Attaccai subito dopo, consapevole che un guerriero come Azzurra non aveva bisogno di ulteriori segnali per capire che non se ne sarebbe andata da lì senza una battaglia. La mia lama viaggiò rapida diretta verso il suo braccio destro, cercando di ferirle la spalla in modo da impedirle di usare come si deve la spada. Dopodiché continuai il movimento, ed una volta raggiunto il suo apice ruotai il braccio e cercai di colpirla nuovamente al busto, con un taglio trasversale dall’alto verso il basso. Nel gesto la lama era diventata improvvisamente avvolta da una foschia di un colore azzurro sporco, impregnata della magia che fluiva lungo la lama. Se il colpo fosse andato a segno la lama avrebbe attraversato il corpo di Azzurra senza lasciarle un segno, tuttavia avrebbe resa debole dall’interno.

Vedi di difenderti bene, Azzurra.
Mi aspetto molto da te.



ReportStato Fisico ~ 105/125. [-10, Fortificazione ~ -10, Lama Evanescente]
Stato Mentale ~ 75/75.
Energia ~ 90/100. [-10, Fortificazione]
CS Guadagnati ~ 9. [5, Forza ~ 4, Velocità]
CS Consumati ~ 4. [2, Forza, 2, Velocità]
CS in Riserva ~ 5. [3, Forza ~ 2, Velocità]
Consumi ~ [0 Bassi, 5% ~ 1 Medi, 10% ~ 1 Alti, 20% ~ 0 Critici, 40%]
Armi
» Hien ~ Impugnata.
» Arco ~ Sulla schiena.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Oggetti
» Biglia Stordente ~ 1.
» Biglia Accecante ~ 1.
» Biglia Oscura ~ 1.
» Biglia Deflagrante ~ 1.
» Miscela Logorante ~ 0.

Oggetti attivi
» Miscela Logorante ~ Per due turni gli attacchi fisici andati a segno con una precisa arma sottrarranno il 5% delle energie della vittima in più al normale danno provocato dall'offesa. Gli attacchi non avranno valenza di tecnica.
[Turno 1/2]

Abilità passive
» Duro A Morire
     Capacità di difendersi in modo istantaneo. (0/6)
     Capacità di difendersi in modo inconscio. (0/6)
     Le sue difese ad area hanno potenza pari al consumo. (0/6)
     Le persone hanno fiducia in lui. (0/6)

» Stratega ~ In qualsiasi tipologia di terreno Shaoran è in grado di elaborare la strategia migliore, durante un combattimento vince gli scontri a parità di CS. (1/6)
» Sentinella ~ Auspex passivo basato sull'aura delle persone. (1/6)
» Inarrestabile ~ Può ignorare qualsiasi tipo di sofferenza fisica. (0/6)
» Esperienza ~ Shaoran può difendersi senza essere antisportivo da un grande numero di attacchi o da attacchi inaspettati. (0/6)
» Vigore Riflesso ~ Quando un nemico utilizza una tecnica attiva che aumenta le CS nella sua riserva, Shaoran può guadagnare 1 CS a sua volta all'Astuzia. (0/6)

» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (1/6)
» Spirito Difensivo ~ Consumando un utilizzo di questa passiva, quando l'avversario proverà a ridurre la riserva di CS del guerriero invece ne toglierà una in meno. (0/6)»
» Guerriero Arcano ~ Le tecniche magiche lanciate e le tecniche psioniche subite sono di un livello superiore al normale. (0/6)


Tecniche Attive
Fortificazione ~ Shaoran sfrutta le sue capacità magiche per potenziare il proprio corpo, rendendolo più forte e più veloce. Scariche elettriche azzurre lo circonderanno completamente, in quantità proporzionale all'entità del potenziamento, e gli occhi cominceranno a brillare di una luce azzurra, i muscoli diventeranno più marcati. Questa tecnica aggiunge 2, 4 oppure 8 CS alla sua riserva, suddivisi tra Forza e Velocità, a seconda del consumo speso.
Consumo ~ Autodanno Fisico Basso, Medio, [Medio, Fisico ~ Medio, Energia].
Natura ~ Magica.


Lama Evanescente ~ Shaoran è in grado di infondere il potere della magia nella sua arma o nel proprio corpo, che si manifesterà all'occhio sotto forma di un'aura azzurra che circonderà la lama o l'arto scelto. Dopodiché il giovane potrà prodigarsi in una serie di attacchi notevolmente più forti e veloci del normale, rendendo difficoltosa la difesa. La particolarità di questa tecnica è che in caso di colpo andato a segno il fisico dell'avversario non subirà alcun danno, bensì si sentirà prosciugato delle proprie forze. Gli attacchi potranno essere uno o molti di più, il danno effettivo della somma dei vari attacchi sarà pari al consumo speso.
Bersaglio ~ Energia.
Consumo ~ Autodanno Fisico Medio.
Natura ~ Magica.


Note
Ed ecco, dopo tanta fatica, questo primo turno di combattimento. Mi scuso con Last per il ritardo, che mi ha gentilmente concesso una proroga. I dialoghi tra Shaoran e Azzurra li abbiamo concordati in privato, così come il fatto che il mio pg la riconoscesse attraverso l'aura.
Per quanto riguarda il combattimento, il mio pg utilizza per prima cosa la "Miscela Logorante" per infliggere il 5% di danno all'energia oltre al normale danno da attacchi fisici. Dopodiché usa un power up a costo Alto per guadagnare 9 cs (8 con la tecnica +1 grazie alla passiva "Perizia" e ne utilizza 4 in un attacco fisico rivolto verso il braccio armato di Azzurra, attivando la passiva che gli permette di vincere gli scontri a parità di Cs.
Infine utilizza "Lama Evanescente" a consumo Medio, mirando al busto, cercando di ferirgli l'energia.



 
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view post Posted on 16/7/2015, 04:13
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Cavalier Fata
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Anime Divorate ~ L'ultima Speranza.
« Non sono uno, due o mille nemici a spaventarmi,
ma l'idea di farlo da sola. »

Un uomo saggio, una volta, mi disse che le persone non cambiano mai davvero.
Mutano, perdono il pelo, ma non dimenticano mai chi sono o cosa sono destinati ad essere.
A volte, di fatto, basta fermarsi un secondo e ricordare ciò che si era
per dimenticare ciò che si è diventati.


« Sono qui per far sapere all'Abisso che non è il benvenuto su Theras... e tu, Shaoran, tu perché sei qui? »


Avevo sperato sino all'ultimo che non fosse lui, che mi fossi sbagliata e che la morte di decine di persone non ricadesse sulle sue mani, ma mi sbagliavo. Forse per mia indole, bontà, o chissà quale altro sentimento troppo giusto per vivere quel mondo, non riuscivo ad accettare l'idea che un uomo buono potesse essersi ridotto in quel modo, abbandonandosi all'oscurità e alla perdizione. Shaoran era diverso. Shaoran era... mio amico.
Tenere la spada davanti a me era quasi una tortura, perché sapevo di star facendo il gioco della Ahriman, ma non potevo fare altrimenti.

« Cosa ti ha promesso? » la sua risposta fu diretta, spietata, e sbottai urlando. « Troverai il coraggio di giustificare queste colpe davanti a Zoikar? O alla sua gente? » mi tremavano le labbra, trattenevo a stento la rabbia. « Abbiamo entrambi visto quale è il vero potere di un Dio, nulla di quello che ti porterà questo scempio potrà eguagliarlo! »

Dio non lo aveva abbandonato, non dopo averlo scelto per assistere alla fine di Raymond. L'Abisso lo aveva irretito, confondendogli le idee e rendendolo cieco e schiavo della corruzione, privato del libero arbitrio che s'illudeva ancora di avere. La forza della corruzione non risiedeva nel privarti della ragione, ma nel convincerti tuo malgrado di star facendo la scelta giusta, di stare seguendo i tuoi sogni o chissà quale folle impresa eroica. E con le mani macchiate dal sangue degli uomini trucidati in battaglia, Shaoran avanzò di qualche passo verso di me calpestando senza ritegno un legionario esanime. Negli occhi aveva qualcosa di diverso, un bagliore che mi trasmetteva una sensazione fredda e vuota, ma allo stesso tempo speranza. Per poterlo riportare indietro, per trovare una cura ad un morbo incurabile.

« Io non so cosa ti abbiano fatto. » alzai gli occhi riversandoli nei suoi, donandogli uno sguardo carico di delusione. « Non conta più niente per te il motto della resistenza? Non capisci? La Ahriman sta cercando di dividerci, divide et impera! » lo indicai con l'indice della mancina, con fare accusatorio. « Non puoi lasciare che ti comandi come un burattino per i suoi scopi! »

Ma era oramai sordo a qualsiasi mio appello. Saette nere come la notte gli sibilarono attorno, quasi a volerlo inglobare in una oscurità crescente e silenziosa, che dilagava nel suo cuore come la peggiore delle piaghe. Solo qualche frammento della sua anima ancora brillava d'azzurro, come piccole stelle nel cielo notturno, reminiscenze di qualcuno che credevo di aver perduto e che, invece, stava combattendo la sua battaglia più grande. Shaoran doveva solamente ricordare chi era stato e dimenticare quello che la corruzione l'aveva spinto a diventare, solo allora sarebbe stato di nuovo libero. Probabilmente non sarei riuscita a farlo da sola: quell'uomo oramai comandava un esercito di demoni furiosi che aggredivano senza tregua i villaggi, mentre io ero solo una povera, folle, paladina di Zoikar che cercava di salvare il mondo con due minute braccia e tanti capelli biondi. Ma lo avrei comunque affrontato.
Forse avrei perso la vita, forse anche la battaglia, ma alla fine avrei vinto la guerra.

Fu in quel momento che lo percepii, distintamente, come un grido d'aiuto soppresso da grandi tende nere. Era lui, sepolto e soverchiato dalla corruzione, che lottava per riprendersi la propria libertà. Poteva farcela, poteva liberarsi e combattere ancora. Doveva farcela.
Io avrei resistito tutto il tempo che sarebbe servito e anche di più, in quella vita o nell'Oneiron.
A questo servono gli amici, dopo tutto.

Ma Shaoran voleva combattere; quell'orribile e sbiadita anima che muoveva Shaoran voleva combattere. Si mosse velocemente contro di me impugnando la sua arma ben deciso a mettere alla prova le mie abilità: tutto quello che riuscii a fare fu colpire uno dei sigilli sulla corazza che, infranto, liberò il suo debole incantesimo infondendomi abbastanza rapida da deviare, seppur troppo tardi, la lama impregnata di quella bizzarra sostanza. Colpendone il piatto con il mio guanto d'arme mancino, con forza, evitai che mi perforasse l'intera spalla, riuscendo a cavarmela con un taglio che strappò gran parte dell'imbottitura e arrivò a ledere la carne. Immediatamente sentii il braccio stanco, come se avessi sollevato a lungo qualcosa di eccezionalmente pesante, e con disgusto mi resi conto che, probabilmente, il panno con cui aveva cosparso la spada era un qualche tipo di squallido veleno. L'attacco non era finito, ma il lieve stordimento e la sopresa per l'effetto fiaccante mi lasciarono scoperta, accorgendomi del colpo troppo tardi. Nemmeno il tempo di reagire che vidi la lama incriminata scomparire dentro al mio ventre, trapassando la corazza senza lederla.

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Sbiancai, incapace di comprendere quanto fosse appena accaduto, ma un forte crampo allo stomaco e una nuova, più forte, sensazione di debolezza mi fecero presagire che le cose sarebbero solamente peggiorate.
Non avevo nemmeno iniziato e già mi stavo trovando in estrema difficoltà, colpita da veleni e incantesimi che mai, prima di allora, mi era capitato di vedere. Dovevo reagire, dovevo dimostrare a quella bestia che Azzurra avrebbe combattuto per i suoi amici, prendendo a calci ogni singolo demone dall'Akeran all'Edhel se fosse stato necessario. Senza mai arrendersi. Feci un passo indietro, perdendo l'ingaggio in corpo a corpo per qualche istante.

Strinsi la mano libera con forza, serrando il pugno quasi a trattenere uno scatto d'ira.
Gli occhi fissi su quelli di lui alla ricerca di quel bagliore, di un guizzo d'umanità.
« Non puoi avere dimenticato, Shaoran. »
« Non ricordi chi sei, per cosa hai combattuto? »
Strinsi anche l'elsa della spada.
« Noi non possiamo dimenticare quella parola! Noi non possiamo dimenticare quella parola! »

Eravamo in tre, abbracciati gli uni agli altri in un momento di cordoglio, raccolti quasi in preghiera per un uomo di cui conoscevamo le gesta, il nome e la storia. Eravamo in tre destinati a ricordare a perenne memoria quello che sarebbe successo, la forza del Sovrano e dei suoi sottoposti, così come il trattamento riservato ai traditori.

Ricordarlo fu come un brivido, gelido, lungo la schiena durante quell'ampia falcata.
Urlai, con tutta la forza che avevo nei polmoni.

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« Morte! »


Ruotando di scatto la spada cercai di far cozzare il piatto della lama contro la testa di Shaoran. Non volevo ucciderlo, non prima di essere sicura che non ci fossero più speranze per lui, e per quel motivo feci in modo che il colpo, seppur violento, non potesse ferirlo mortalmente.
Immediatamente dopo, senza dilungarmi e per sfruttare al meglio quell'attimo in cui le parole avessero agito, cercai anche di rifilargli un calcio frontale all'altezza della rotula destra. Era un'azione per nulla cavalleresca, ma avevo bisogno che mi lasciasse il tempo di tornare alla legione, in uno scontro diretto prolungato probabilmente avrebbe vinto e non potevo permettermi di cedere tanto facilmente. No, lo avrei costretto ad inseguirmi per tutta la maledetta Da'sah, colpendolo quando meno se lo aspettava e con ogni cosa avessi a mia disposizione. Cercai di dargli uno spintone, senza mezzi termini, con il solo scopo di allontanarmi da lui abbastanza da poter fuggire.

A quel punto saltai all'indietro, girandomi e correndo lungo la strada principale più velocemente che le gambe e la corazza mi permettevano.

« Vuoi un vero combattimento, mostro? Allora vieni a prendermi! »

Quelle strade, oramai ricolme di morti e cadaveri di ogni tipo straziati da indicibili armi, facevano da sfondo alla mia corsa. Sapevo per certo di non avere che un misero vantaggio, forse un paio di secondi se almeno qualcuno dei miei colpi fosse riuscito a fermare quella macchina di morte, ma non avevo più scelte. Flavius si era barricato al centro della città, se riuscivo ad arrivare lì la mia battaglia avrebbe se non altro trovato un pareggio. La cosa che mi preoccupava di più era il fatto che non potevo, in alcun modo, ucciderlo. Non volevo. Non ci sarei riuscita. Anche se questo mi avesse portata alla morte, probabilmente, non l'avrei fatto. Ed era stupido, infantile, inutilmente eroico continuare a voler credere che ci fosse ancora una possibilità ma io l'avevo sentito! Lui era lì, sotto quello strato di spesso odio e rancore, di violenza e di rabbia, dovevo lottare anche per lui. Ignorando il dolore al braccio, i crampi allo stomaco, il battito del cuore che aumentava passo dopo passo ritmando quasi all'unisono con i rumori della battaglia in lontananza, sempre più vicini, continuai a correre.

Come puoi non ricordare, Shaoran?
Noi siamo i Testimoni.
Noi dobbiamo ricordare per sempre.



dividerazzurrafinale_zps51a4e64f
B. 5% - M 10% - A. 20% - C. 40%

Capacità Speciali: 4 (Corallo) Riflessi.
Capacità Speciali Usate: 2 Riflessi.
Capacità Speciali Residue: 2 Riflessi.
Stato fisico: 125% -5% (Danno da spada) - 10% (Tecnica Psionica) - 20% (Tecnica Fisica) = 90%
Stato mentale: 75%
Riserve Energetiche: 100% - 5% (miscela) - 10% (tecnica di danno all'energia) = 85%
Stato Emotivo: Determinata.

Equipaggiamento:
• Spada Bastarda. (Arma bianca, spada bastarda) [Impugnata]
• Spada Lunga. (Arma bianca, spada lunga) [Fianco]
• Braccio Corazzato. (Arma bianca, conta come maglio) [Sx]
• Pugnale. (Arma bianca, coltello) [Legato sullo schiniero Dx]
• Corazza Mista. (Protezione mista, metallo-stoffa, medio-pesante)

Passive in uso:
- Schegge dell'Oneiron: Una volta che si viene toccati da qualcosa di tanto grande e potente come l'Oblio, non c'è modo di rimanerne intonsi. A me è rimasto qualcosa dentro l'anima, come una scheggia avvolta da un sottile velo, che palpita ogni volta che un'ombra riflessa nel suo mondo si avvicina a me. Riuscire a percepire la presenza di coloro che mi sono accanto è una sensazione incredibile, e un ricordo doloroso di chi, invece, non potrò mai più percepire.
[Amuleto dell'Auspex. Capacità di percepire le anime delle persone] (Utilizzi:6-1=
5)

Attive usate:
- Il Ruggito della Giustizia: Temete, o voi che vi dilettate nell'oscurità a deridere gli uomini pii e coloro che lavorano per la famiglia, la casa, il regno. Temete per le vostre inutili ed insulse vite quando il cuore di leone che arde di passione dentro ogni uomo di fede e di nobile animo ruggirà al vostro indirizzo. Cosa farete allora, cacciati da leoni per voi insormontabili? Scapperete come gazzelle in preda al panico solo per finire fagocitati da un altro, più maestoso e possente, leone. Questa è la fine degli incivili, dei corrotti.
Quando Azzurra effettua un attacco fisico attivando questa tecnica, un grande leone ruggente appare alle sue spalle, quasi fondendosi con la sua persona, nel tentativo di spaventare il nemico e abbassarne le difese.
[Personale 2/25. Consumo Medio. Attinge a Autodanno Fisico. Danneggia la Mente. Natura Psionica]

- Potenza dell'Esaltata: Il combattimento corpo a corpo è quanto di più nobile possa esserci. Mi è stato insegnato come brandire un'arma e fare di essa uno strumento di morte, come usare il mio corpo e farne uno strumento di morte, come combattere sino allo sfinimento prima di dichiarare una resa. Sfruttando il peso della corazza, dell'arma o anche semplicemente di qualsiasi cosa possa avvalermi, colpirò con rabbia inesorabile chiunque oserà opporsi alla mia avanzata, infierendo senza remore e senza pietà. In guerra c'è solo la guerra, e noi siamo soldati.
Azzurra attaccherà con ferocia il suo avversario, mirando a frastornarlo con un danno diretto di potenza elevata. Questo attacco mira a stordire il bersaglio infliggendogli un danno massiccio e localizzato.
[Personale 7/25. Consumo Alto. Attinge a Autodanno Fisico. Danneggia Fisico. Natura Fisica]


Oggetti Usati:
- Litania - Vigore: Scritta su un piccolo sigillo in ceralacca, questa breve preghiera contiene sigillato il potere di un incantesimo minore. Una volta utilizzato l'incantesimo potenzierà le capacità combattive di Azzurra, aumentandone la prontezza in combattimento e la capacità di reagire velocemente alle situazioni d'emergenza. L'effetto non si materializzerà con una componente visiva, ma fornirà una sensazione di rinnovato vigore e sicurezza.
[Corallo. Fornisce un bonus all'ammontare di CS pari a 4 in Prontezza di Riflessi. Quantità:1-1=0]


Note:Concordato con Ark l'uso della passiva di Auspex (in modo scenico) perché Azzurra si renda conto del duello interiore tra Shaoran e la Corruzione, giustificato come un "captare" la voce interiore dell'Io buono.
Azzurra per prima cosa usa un corallo per guadagnare 4 CS in riflessi. Anche pareggiando comunque non sarei riuscita ad evitare interamente il colpo per via della tua passiva, quindi ho scelto di deviarlo e dimezzarne l'efficacia, dato che comunque mi avrebbe colpito causandomi il medesimo danno (Basso) usando 2 Cs. Ho scelto il basso perché, nonostante tutto, di mezzo c'era anche la corazza. Perdo anche il 5% di energie per la miscela.
Scelgo di subire il danno medio all'energia per proporre una strategia d'attacco maggiore, perdendendo il 10% all'energia.
Poi disingaggio un istante e seguendo il filo conduttore del narrato, uso una psionica Media alla parola "morte!" che vuol essere un chiaro rimando alla condizione, di Azzurra e Sharoan, come testimoni di Zoikar ne "Il trono che non Trema". L'ho voluto citare sperando che questo "risvegli/confonda" Shaoran. In sequenza uso un alto fisico che altro non è che un colpo di piatto alla testa con la spada (Azzurra non vuole ucciderti, devo rispettare questa regola) per poi compiere un attacco a 0 Cs diretto al tuo ginocchio (un calcio frontale, dritto).
A questo punto cerco di darti uno spintone e inizio a correre per la strada nel tentativo di riunirmi il prima possibile con la legione. Lo spintone non considerarlo nemmeno un attacco vero e proprio, alla fine è solo uno "spintone" appunto!
Credo di aver detto tutto... a te la penna e spero che ti sia piaciuta la citazione alla scorsa quest!
 
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Ark
view post Posted on 20/7/2015, 00:14




~ Soltanto Un Ricordo
~ Turno II



     Secondo lei ho dimenticato. Beh, non era vero.
     Ricordavo quel giorno come se fosse stato l’istante prima. Teletrasportato nell’Oneiron, giunto fino alla Cattedrale Nera, sede di Zoikar. Non dimenticherò mai il cavaliere ammantato di bianco e con la maschera senza volto, il suo dito che indicava verso di me scegliendomi come Testimone. Ricordavo quell’uomo, Raymond Lancaster, ridotto ad un ammasso di ossa frantumate e tagli da uno degli essere più potenti che vivono su quest’esistenza: un umanoide triclope alto almeno tre metri, armato di spada.
     Ricordo di come mi sono inginocchiato accanto a lui e gli ho dato l’unica cosa che potevo dargli: la mia compassione. Quella, però, non c’era più in me. Che cos’è il ricordo di un sentimento, se non sei più in grado di provarlo ancora? Che valore ha? Nessuno.
     E’ soltanto un ricordo.
     Quel giorno sono stato costretto ad affrontare forze che mai, nella mia vita, avevo potuto credere che esistessero. O che, quantomeno, s’interessassero a noi. Se davvero esiste la Giustizia, dopotutto, allora perché nel mondo ci sono così tante guerre e soprusi? Le parole di Rainier, nient’altro che l’ombra del Daimon, erano suonate assolutamente vere alle mie orecchie.
     « "Perché non tengo io stesso le redini del mio regno? Perché non sono io a regnare su Dortan, anziché voi?" » aveva detto.
     « Naturalmente è perché non me ne frega più un cazzo, di voi, se mai me ne è fregato qualcosa. »
     Se esistesse la Giustizia, non ci sarebbe soltanto un manipolo di uomini poco esperti e male equipaggiati a combattere contro l’orda dell’Ahriman, non ci sarebbe una ragazza a rischiare la vita perché ha commesso l’errore di ritenermi un amico... Il semplice fatto che sono ancora vivo è una prova sufficiente per dimostrare che la giustizia ha semplicemente abbandonato queste terre.
     No... Ricordo perfettamente per cosa ho combattuto.
     Per l’illusione che le mie azioni sarebbero davvero valse a qualcosa.

     « Morte! »
     Una sola parola, ma che aveva il potere di farmi rivedere Zoikar nella sua armatura nera come la notte, pesante, terribile. Incombeva davanti a noi tre semplici umani, probabilmente gli unici esseri viventi che hanno sentito la voce di Zoikar per poi poterlo raccontare, e la vista era in grado di farmi sentire un brivido lungo la schiena perfino adesso.
     Ark.
     Il puro e semplice istinto mi spinse ad evocare una barriera azzurro smorto davanti a me, che però s’infranse sotto la forza del colpo di Azzurra che m’aveva attaccato mentre io ero perso nella visione. Il mondo divenne bianco e nero mentre una miriade di luci mi danzavano davanti agli occhi, mentre indietreggiavo a causa della perdita d’equilibrio.
     M’aveva colpito di piatto? Se non avessi avuto problemi a stare in piedi le avrei riso in faccia. Si rendeva conto che, se avesse avuto abbastanza buon senso di colpirmi con la parte affilata, mi avrebbe probabilmente aperto in due la testa? Ridicolo! Per un istante pensai che mi stesse semplicemente sottovalutando, ma la conoscevo troppo bene per non capire il perché del suo gesto.
     La sua bontà sarebbe stata la sua rovina, se non riuscivo a mostrarle la via per la liberazione. Davvero non capiva che ciò che più la rendeva umana era anche la sua più grande debolezza?
     Mi ripresi abbastanza rapidamente da poter deviare con la mano sinistra il suo calcio verso la mia rotula, indietreggiando di un passo per mantenermi a distanza, tuttavia Azzurra anziché continuare l’offensiva s’allontanò anche lei, cominciando a correre verso il centro della città. Voleva davvero portarmi nel fitto della battaglia ancora in corso?
     « Vuoi un vero combattimento, mostro? Allora vieni a prendermi! »
     « Stai scappando nella direzione sbagliata, codarda! » la insultai, piegando le gambe preparandomi all'inseguimento mentre il mio corpo si circondava nuovamente di scariche elettriche scure.
     Così voleva correre, eh? Non si sarebbe dovuta portare dietro quell’armatura, allora.
     Scattai, vantando una velocità ben superiore di quella di Azzurra. Mentre lei era coperta da uno spesso strato d’acciaio io avevo giusto una cotta di maglia leggera alla protezione del busto, lasciandomi più scoperto ma decisamente più rapido nella corsa, ma era soprattutto per la mia magia che ero sicuro di poterla raggiungere.
     Scavalcai detriti e cadaveri dalle ombre sempre più lunghe nel sole che ormai veniva coperto dai tetti degli edifici, il cielo che da rosso cominciava a diventare nero. Ad ogni mio passo l’elettricità sfrigolava intorno alle gambe rese più potenti del normale, portandomi sempre più vicino ad Azzurra. Ogni scatto rendeva la mia immagine leggermente sfocata, tornando più nitido tra un colpo di gamba e l’altro.
     In lontananza si poteva sentire il suono ovattato della battaglia ancora in corso, anche se non erano ancora visibili. Nel più ottimistico dei casi le forze di demoni e umani erano giunte ad uno stallo, e forse quando anche l’ultima difesa sarebbe caduta perfino Azzurra avrebbe capito che non c’era speranza per loro. Non era disposta a uccidermi, ma anche se finalmente si fosse decisa a farlo e liberare il mondo dalla mia anima dannata, nulla l’avrebbe fermata dal venire uccisa dai demoni.
     Paradossalmente, l’unica speranza che aveva di sopravvivere a quella notte era attraverso di me, anche se prima avrebbe dovuto vedere.
     Quando ormai ero abbastanza vicino da poterla toccare impugnai la lama a due mani, infondendola di nuovo di un’energia di un blu malsano.
     Cedi.
     Mi portai accanto a lei con un ultimo scatto, tenendomi alla sua destra, piegando le gambe scivolando in avanti e abbassando la lama orizzontale in modo da cercare di colpirla sul retro delle ginocchia. Se l’avessi colpita la spada l’avrebbe semplicemente oltrepassata, allo stesso modo del mio attacco precedente.
     Avrei potuto semplicemente lasciarla andare avanti, in modo che potesse osservare lo spettacolo…
     Apriti a me.
     … ma perché non fargliela sudare un po'?

Apri gli occhi, Azzurra.
O morirai.




ReportStato Fisico ~ 90/125. [-10, Potenza dell'Esaltata ~ -5, Lama Evanescente Durevole]
» Danno Medio, botta in testa.
Stato Mentale ~ 65/75. [-10, Il Ruggito della Giustizia]
Energia ~ 75/100. [-10, Barriera ~ -5, Lama Evanescente Durevole]
CS Guadagnati ~ 3. [3, Velocità]
CS Consumati ~ 8. [3, Forza ~ 5, Velocità]
CS in Riserva ~ 0.
Consumi ~ [0 Bassi, 5% ~ 2 Medi, 10% ~ 0 Alti, 20% ~ 0 Critici, 40%]
Armi
» Hien ~ Impugnata.
» Arco ~ Sulla schiena.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Oggetti
» Biglia Stordente ~ 1.
» Biglia Accecante ~ 1.
» Biglia Oscura ~ 1.
» Biglia Deflagrante ~ 1.
» Miscela Logorante ~ 0.

Effetti attivi
» Miscela Logorante ~ Per due turni gli attacchi fisici andati a segno con una precisa arma sottrarranno il 5% delle energie della vittima in più al normale danno provocato dall'offesa. Gli attacchi non avranno valenza di tecnica.
     [Turno 2/2]
» Lama Evanescente Durevole ~ Per due turni il bersaglio dei propri attacchi fisici è l'energia, anziché il fisico.
     [Turno 1/2]

Abilità passive
» Duro A Morire
     Capacità di difendersi in modo istantaneo. (1/6)
     Capacità di difendersi in modo inconscio. (1/6)
     Le sue difese ad area hanno potenza pari al consumo. (1/6)
     Le persone hanno fiducia in lui. (0/6)
» Stratega ~ In qualsiasi tipologia di terreno Shaoran è in grado di elaborare la strategia migliore, durante un combattimento vince gli scontri a parità di CS. (2/6)
» Sentinella ~ Auspex passivo basato sull'aura delle persone. (1/6)
» Inarrestabile ~ Può ignorare qualsiasi tipo di sofferenza fisica. (0/6)
» Esperienza ~ Shaoran può difendersi senza essere antisportivo da un grande numero di attacchi o da attacchi inaspettati. (0/6)
» Vigore Riflesso ~ Quando un nemico utilizza una tecnica attiva che aumenta le CS nella sua riserva, Shaoran può guadagnare 1 CS a sua volta all'Astuzia. (0/6)

» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (2/6)
» Spirito Difensivo ~ Consumando un utilizzo di questa passiva, quando l'avversario proverà a ridurre la riserva di CS del guerriero invece ne toglierà una in meno. (0/6)»
» Guerriero Arcano ~ Le tecniche magiche lanciate e le tecniche psioniche subite sono di un livello superiore al normale. (0/6)


Tecniche Attive
Barriera ~ Concentrando la sua energia magica innanzi a sé è in grado di evocare uno scudo, una patina azzurrognola sottile ma molto resistente, capace di tenere testa ad attacchi sia fisici che magici, purché non troppo potenti. La forma dello scudo è variabile, può essere usata per proteggere Shaoran e tutti i propri alleati contemporaneamente. Se non in possesso di una passiva apposita, l'efficacia della difesa è di un livello inferiore al consumo speso per attivarla.
Consumo ~ Medio.
Natura ~ Magica.


Lama Evanescente Durevole ~ Tecnica dall'effetto simile a "Lama Evanescente", dove Shaoran è in grado di infondere il potere della magia nella sua arma o nel proprio corpo, che si manifesterà all'occhio sotto forma di un'aura azzurra che circonderà la lama o l'arto scelto. In questa variante però l'effetto è più duraturo, fornendo al guerriero per la durata di due turni la capacità di rendere il bersaglio dei propri attacchi fisici l'energia, anziché il fisico.
     Otterrà anche un power up di 2 CS alla Velocità.
Bersaglio ~ Energia.
Consumo ~ Autodanno Basso, Fisico ~ Basso, Energia.
Natura ~ Magica.


Note
Subisco gli effetti dell'attacco psionico, ma riesco a difendermi in tempo grazie alle passive di casting di difese automatiche ed istantanee, equiparando l'efficacia della barriera al consumo grazie all'apposita passiva.
Difendendomi con un medio la barriera non regge e vengo colpito sulla testa, rimanendone leggermente stordito per poi difendermi dal calcio semplicemente allontanandomi, e permettendo comunque ad Azzurra di correre verso il centro della città.
Nonostante il vantaggio iniziale la raggiungo grazie ai cs in Velocità, dopodiché uso "Lama Evanescente Durevole" per modificare il bersaglio dei miei attacchi fisici, facendo in modo che danneggino l'energia, oltre ad aggiungere 3 cs alla mia riserva (2 + 1 per la passiva).
Una volta raggiunta la attacco con 8 cs. Come per il turno prima, attivo la passiva che mi permette di vincere scontri a parità di cs.



 
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view post Posted on 20/7/2015, 04:23
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Cavalier Fata
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Anime Divorate ~ L'ultima Speranza.
« Non sono uno, due o mille nemici a spaventarmi,
ma l'idea di farlo da sola. »

Lo avevo colpito, forse sorpreso, ma decisamente era ben lungi dall'arrendersi. Con quella corsa, resa difficile e complessa dalla corazza, seppure l'abitudine avesse mitigato la goffaggine, non stavo scappando da niente e da nessuno, ma raggiungendo l'epicentro di quel caos. Che urlasse pure alla mia codardia, giacché i codardi, che io sapessi, non correvano verso il pericolo ma lontano da esso. Bruciavamo metri rapidamente, le case attorno a noi andavano deteriorandosi e testimoniando uno scontro che non aveva fatto che inasprirsi metro dopo metro mentre i demoni passavano come un'orda di fiamme e fuoco spazzando via ogni cosa. Solo i piani alti delle abitazioni erano stati risparmiati, a terra giacevano solo corpi martoriati e incendi vigorosi che andavano a unirsi gli uni agli altri trasformando piccoli e anonimi vicoli in forni roventi. La stessa aria notturna sembrava disgustata da Da'sah, quella sera, oramai impegnata del ferruginoso odore del sangue e della morte, della bile e delle budella. Se avessi avuto la mente meno preoccupata per la mia vita, probabilmente, avrei distolto lo sguardo a quell'ignobile vista.

Shaoran era dietro di me, sempre più vicino, e sapevo che non mi avrebbe perdonato l'averlo sfidato così apertamente. Ma volevo esattamente che mi seguisse, che fosse concentrato solo e unicamente su di me, così da non avere tempo e modo di guidare gli abomini alla vittoria. Con lui a dirigerli i legionari non avrebbero avuto speranze, ma se fossi riuscita a sconfiggerlo davanti ai demoni, forse, si sarebbero dispersi. In ogni caso dovevo fare in fretta e ragionare lucidamente.
Girai lo sguardo per controllare a che punto fosse l'inseguimento e, come temevo, la sua maggiore agilità gli aveva concesso una rapida rimonta e di lì a pochi istanti mi avrebbe raggiunta. Non c'era nulla che potessi fare, la strada non aveva vicoli in cui scartare all'ultimo secondo o finestre dentro le quali saltare, potevo solo continuare a correre ed andare avanti. Ad un tratto, d'improvviso, con un balzo più grande degli altri Shaoran scivolò al mio fianco muovendo rapidamente la spada: prima ancora che quella lama diventasse una minaccia rimbalzò contro uno scudo traslucido formatosi, all'istante, dietro alle mie gambe.

« Sciocco! » cercando di coglierlo impreparato ruotai velocemente il braccio armato esibendomi in un rapido fendente, dall'alto al basso, rivolto all'altezza del suo busto. Portai la mano libera sopra uno dei sigilli sulla corazza, strappandolo con forza dalla sua sede. Era il momento di smettere di giocare, dovevo dimostrare alla corruzione che non avrei abbandonato Shaoran tanto facilmente. « Non deve finire così! »

Frantumai il sigillo scagliandolo a terra, proprio nel breve spazio che intercorreva tra noi, ed un forte sibilo, acutissimo, sovrastò per un paio di secondi il clangore della battaglia. Era tutto quello che mi serviva per agire. Alzai di scatto la spada, ma invece che caricare un fendente distesi il braccio di scatto cercando di far cozzare il pomolo dell'impugnatura contro la tempia di quello che, ahimè, non sembrava più l'uomo che conoscevo. Senza farmi prendere da inutili sentimentalismi,cercando di sfruttare al meglio quel possibile e flebile vantaggio, portai una gamba in avanti, allargandola al momento opportuno nel tentativo di fare uno sgambetto in piena regola. Anche quella non era certo la mossa più cavalleresca del mondo, ma fin quando non mi fossi decisa a trafiggergli il cuore era il massimo che potevo permettermi di fare. Sfruttando quella combinazione cercai di allontanarmi nuovamente, affrettando il passo per riprendere il vantaggio. Le urla e il cozzare delle armi erano talmente vicini che, allungando una mano, avrei giurato di poter quasi sentire le vibrazioni dei colpi scagliati nell'aria.

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« Tu non sei così! Razza di stupido! »
Gli urlai, senza nemmeno voltarmi a guardarlo.

[ ... ]


La piazza centrale della città era diventata un vero e proprio campo di morte. Decine di soldati combattevano in ogni angolo, facendo del loro meglio per tenere le posizioni, ma nonostante le piccole strade costringessero i demoni a comprimersi e incolonnarsi la quantità immane di abomini spingeva il fronte sempre più indietro ad ogni secondo. Sentire un comando o un ordine era pressoché impossibile, gli uomini stavano palesemente combattendo ognuno per la propria vita e tutto quello che li separava dall'essere completamente schiacciati era la forza della disperazione e della paura. Avrebbero venduto cara la pelle prima di andarsene, non perché lo volessero, ma perché era l'unica cosa che gli restava da fare.
Il cielo oramai si era tinto di rosso, ma il fuoco delle frecce e delle fiamme illuminava gran parte della piazza a giorno. Era uno spettacolo agghiacciante, un tripudio di violenza, rabbia, paura e odio riversate senza tregua. Non trovai il coraggio di buttarmi nella mischia, ero paralizzata da quello che scorreva davanti ai miei occhi. Basiledra era stato un massacro inaudito, ma non avevo mai visto i demoni all'opera. In quel momento, allora, mi resi conto che niente al mondo avrebbe potuto far cambiare davvero quei mostri, che l'unica cura per la loro malattia era estirparli da Theras. Tutti quanti. Da tutti i luoghi.

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Mi voltai, la spada ancora saldamente stretta tra le mani, pronta a fronteggiare Shaoran. Avevo il fiatone per la corsa, ma per il resto ero pronta a combattere sino all'ultimo istante. Volevo parlargli di nuovo, volevo dargli l'ultima possibilità di tornare indietro... altrimenti sarei stata io stessa, ignorando il dolore che mi avrebbe provocato, a strappare il cuore dal suo petto con le mie stesse mani. Preferivo vivere col rimorso di averlo ucciso, che con la colpa di averlo lasciato vivere.

« Shaoran! »
Urlai, a squarciagola.
« Guarda! » dissi, riferendomi a quello che avveniva alle mie spalle. « È questo quello che vuoi per Theras? »
« Per le donne e gli uomini di questo mondo? »
Non attesi la risposta, incalzandolo.
« La corruzione non porterà niente di buono! Ho visto Taanach in ginocchio per colpa dei demoni, non ti lascerò vivere in mezzo a loro dimenticando quali sono i tuoi doveri! Zoikar non si è sbagliato su di te! Zoikar non ha mai sbagliato! »



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B. 5% - M 10% - A. 20% - C. 40%

Capacità Speciali: 2 Riflessi (Corallo)
Capacità Speciali Usate: 1 + 1 Riflessi.
Capacità Speciali Residue: 0
Stato fisico: 90% - 10% = 80%
Stato mentale: 75%
Riserve Energetiche: 85% - 10% = 75%
Stato Emotivo: Determinata.

Equipaggiamento:
• Spada Bastarda. (Arma bianca, spada bastarda) [Impugnata]
• Spada Lunga. (Arma bianca, spada lunga) [Fianco]
• Braccio Corazzato. (Arma bianca, conta come maglio) [Sx]
• Pugnale. (Arma bianca, coltello) [Legato sullo schiniero Dx]
• Corazza Mista. (Protezione mista, metallo-stoffa, medio-pesante)

Passive in uso:
- Baluardo della Fede: Sono molti, e infidi, i detrattori della fede e della giustizia. Essi s'annidano come piaghe nei vicoli bui, nelle zone malfamate, nelle strade fuori vista ed attaccano chi non è pronto, l'impreparato. Molte volte ho visto questi individui meschini adempiere al loro immorale dovere indisturbati e ho provveduto, di mio pugno, a farmi istruire in ogni maniera possibile per non cadere, a mia volta, in futili tranelli. Il mio scudo è la mia fede, la mia arma l'addestramento, la salvezza la troverò perseguendo la giustizia.
[Passiva Talento Guardiana I - Accortezza. Capacità di innalzare barriere difensive a tempo zero, senza bisogno di impiegare tempi di reazione prolungati] (Utilizzi:6-1=5)

- Europa, il grande sguardo: Difendere se stessi è facile, spesso istintivo, si reagisce muovendo le gambe, muovendo la spada, spostandosi e danzando in un turbinare di acciaio e morte. Ma in battaglia non siamo mai da soli. Io non ero da sola, almeno. Mathias Lorch mi ha insegnato cosa possa significare doversi prendere cura di persone che non hai il potere di salvare. Sulla mia coscienza pesano già abbastanza innocenti da non volermi macchiare le mani di altro sangue... anche se so che sarà necessario. Ancora e ancora. Io vigilerò, sorveglierò, non mi lascerò ingannare più.
[Passiva Talento Guardiana II - Responsabilità. Capacità di lanciare difese ad Area con la medesima potenza del loro costo] (Utilizzo:6-1 = 5)


Attive usate:
- Un solo Credo, un solo Dio, un solo Re: Ho una sola morale, un solo Sovrano ed un unico Re a cui inginocchiarmi. E questo è ciò che l'umanità tutta dovrebbe aspirare ad avere. Io combatterò per loro, combatterò per loro e per me stessa, fintanto che avrò fiato. Richiamerò gli scintillanti cavalieri di un remoto passato, possenti leoni e incantevoli draghi, tutti composti da una soffusa ed impenetrabile luce, pronti a morire diecimila volte per salvare l'altrui vita. Sarà questione di un singolo istante, di un fugace guizzo dal mondo delle tenebre, appariranno e spariranno prima che io possa anche solo guardarli. Eppure, quando tutto sarà finito, li ricorderò piangendo d'amore.
Azzurra è in grado di materializzare scudi dalle forme più disparate, animali o antropomorfe, in base al dispendio della tecnica. Maggiore è il consumo e più importante sarà la forma assunta dallo scudo stesso. L'effetto è puramente scenico.
[Personale 5/25. Difesa Variabile Medio di potenza un grado inferiore al consumo, ad Area, che materializza scudi. Attinge da Energia. Natura Magica]

- Il Braccio della Legge: Esercitare il bene non è sempre facile. Esercitare la legge lo è, spesso, ancora di più, specialmente quando si tenta di fermare qualcosa di immensamente più grande di noi. Non è rimanendo timorati per il proprio corpo, per la propria integrità fisica, che possiamo adempiere in maniera mirabile al volere del Divino. Siamo guerrieri, combattenti, uomini e donne capaci di spingere il nostro corpo al limite estremo di sopportazione e tenderlo ancora di più, spezzandoci se necessario, pur di conseguire la nostra vittoria. Guardatevi le mani, o voi tutti, perché macchiandole del sangue colpevole risanerete la vostra anima.
Azzurra colpirà i suoi nemici con una parte del corpo o un'arma così intensamente da causare su se stessa un contraccolpo abbastanza violento da ferirla in modo lieve nella parte interessata.
[Personale 1/25. Consumo Medio. Attinge a Autodanno Fisico. Danneggia Fisico. Natura Fisica]


Oggetti Usati:
- Litania - Lamento: Scritta su un piccolo sigillo in ceralacca, questa breve preghiera contiene sigillato il potere di un incantesimo minore. Se rotto, gettato a terra o per impatto su qualsiasi superficie, si frantumerà rilasciando un suono acuto, simile ad un urlo distorto, che debiliterà gravemente l'udito dei presenti. Chi subisce il lamento si ritroverà frastornato e disorientato, oltre che una forte sensazione dolorosa alle tempie e ai timpani. Il suono sparirà nel giro di pochi istanti.
[Biglia Dissonante. Quantità: 1-1=0]


Note:La parte finale è concordata, abbiamo scelto di fare, nel prossimo turno, un altro momento di breve dialogo e di cambiare scenario, arrivando alla piazza (questo turno era di transizione tra le scene), nel post di Ark ci saranno altri dialoghi <3.
Per questo turno: visto che l'attacco a 8 CS era una minaccia piuttosto seria ho preferito usare una difesa attiva per nullificarlo. Ho scelto il medio perché, sebbene 8 CS siano equivalenti ad un alto, si tratta comunque di un colpo fisico. Ho anche usato la passiva delle difese istantanee perché data la rapidità del colpo ho ritenuto sportivo avvalermi di tale passiva per giustificare un'altrettanto rapida reazione.
In fase offensiva: prima Azzurra ti attacca con 1 CS, cercando di colpirti al busto, poi usa la biglia dissonante nel tentativo di frastornati e, assieme, utilizza la tecnica fisica Media per cercare di colpirti al volto col pomolo della spada. Infine un altro attacco fisico con 1 cs mirato a farti cadere al suolo, uno sgambetto. Ho volutamente omesso le finalità dello stesso perché tu fossi libero di descrivere qualsiasi cosa in merito.
Credo di aver scritto tutto, a te la penna!

Edit: editato un singolo errore di battitura nell'ultima frase.


Edited by Last Century - 22/7/2015, 00:39
 
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Ark
view post Posted on 25/7/2015, 19:41




~ Resa
~ Turno III



     Uno scudo traslucido apparve dietro le gambe di Azzurra bloccando in pieno il mio colpo, in quanto solo qualcosa di natura magica era in grado di bloccare la mia lama resa eterea. Lei gridò un insulto e cercò di colpirmi al busto con un rapido fendente dall’alto verso il basso, tuttavia io lo parai proteggendomi col braccio sinistro, reso più veloce con la magia, facendo cozzare l’acciaio contro il mio parabraccio. Un fulmine nero crepitò all’impatto.
     Subito dopo strappò qualcosa dalla corazza ed un improvviso stridio fortissimo mi fece dolere i timpani e portare le mani davanti le orecchie in un inutile tentativo di diminuire il suono. Gridai ma non sentivo nulla se non quel cazzo di sibilo, che mi stordì abbastanza da non vedere il colpo d’elsa che mi stava arrivando sulla tempia, scombussolandomi ancora di più.
     Con la tempia sinistra che pulsava – perché a quella ragazza piaceva tirarmi colpi in testa? Non poteva trapassarmi con la spada come le persone normali? – riuscii comunque a fare un piccolo balzo in avanti evitando lo sgambetto con cui stava provando a farmi cadere, rotolando in avanti. Scuotendo la testa per riprendermi osservai la schiena del mio avversario allontanarsi sempre di più, verso il pieno della battaglia.
     « Tu non sei così! Razza di stupido! » mi urlò, continuando a correre senza voltarsi indietro.
     « Un tempo avresti avuto ragione… » mormorai a me stesso, osservando la mia mano così familiare eppure così estranea che reggeva l’elsa della mia spada, sentendo le incisioni a forma di fiamma che la decoravano. Ormai per me era comunque troppo tardi. « Cosa speri di trovare, laggiù? » Chiesi a nessuno di particolare, alzando lo sguardo verso il centro della città che si trovava più avanti.
     Arrenditi.
     Ripresi l’inseguimento.

     Il suono di grida di guerra, rabbia e dolore mi riempì le orecchie ad ogni passo che mi avvicinava alla piazza. L’odore del fumo e del sangue impregnavano l’aria, ma ormai ne ero talmente abituato da non farci più caso. Le fiamme erano ovunque, sembrava non esserci edificio che non fosse stato messo al rogo, illuminando perfettamente la scena della piazza nonostante ormai la notte fosse ormai arrivata. Non sapevo come potevo saperlo con così tanta certezza, nonostante la luna e le stelle non si potessero vedere in un cielo così coperto dal fumo, tuttavia era così.
     I demoni sapevano cosa dovevano fare, e lo stavano facendo bene. Con l’enorme vantaggio del numero piano piano avevano spinto sempre di più gli umani in uno spazio aperto, ed adesso la battaglia era diventata nient’altro che piccoli gruppi che lottavano per la propria vita, senza nessuno che riuscisse a dare ordini in mezzo a tutto quel caos. I soldati combattevano bene, per essere sopravvissuti fino a quel punto, ma chiunque avrebbe potuto capire che non sarebbero durati a lungo. Erano stanchi, col morale a terra… Era già morti.
     Azzurra era davanti a quello spettacolo, ansimante come lo ero io dopo la corsa. Si girò, gridandomi contro livida dalla rabbia. Parlò dei miei doveri e di quel dannato Daimon. Zoikar qui, Zoikar lì… Mi stava dando la nausea con questi discorsi buonisti, dove io dovevo per forza aiutare gli altri. L’idea mi fece digrignare i denti e stringere più forte i pugni.
     « E allora prova a UCCIDERMI! » gridai a mia volta, mentre quella rabbia apparsa all’improvviso esplodeva in me.
     « Non me ne importa nulla degli uomini e donne di Theras, non l’hai ancora capito?! Lo Shaoran che conoscevi non esiste più! » La guardai incapace di trattenere l’odio per lei, per la patetica speranza che ancora nutriva in Zoikar, i pugni stretti tanto da far sbiancare le nocche. Dopo quello sfogo ritrovai con difficoltà la calma, controllando il respiro reso affannoso dalla corsa.
     Cedi.
     Non ancora.
     « Non sento niente, Azzurra. Non provo dolore per il male altrui, non mi sento obbligato a rischiare la vita per salvare gli altri, non mi tormento chiedendomi se i miei amici stanno bene o meno… Non capisci che sto meglio così? Non ti piacerebbe vivere in un mondo dove non sei continuamente tormentato da ciò che c’è di male nel mondo? »
     Alzai in alto la spada ancora sporca di sangue, l’aura oscura che ondeggiava lungo la lama.
     « Non c’è nessuno a parte me, la mia spada ed il mio prossimo avversario. Questo è ciò che mi è rimasto, e questo è ciò che intendo fare. »
     Ark.
     Fai silenzio!
     Le porsi la mano sinistra, il palmo rivolto verso il cielo ormai nero, in un gesto di pace.
     « Vieni con me, Azzurra. Un tempo ero come te e so cosa stai provando, ma fidati quando ti dico che ti sentirai mille volte meglio una volta che ti sarai arresa. In nome del rispetto che provavo per te, ti offro un’alternativa alla morte. »
     Azzurra rimase in silenzio, permettendomi di parlare, dopodiché praticamente confermò che nemmeno lei era felice di dover indossare un’armatura e combattere, anziché fare qualcosa di più adatto alla sua età ed alla sua condizione di nobildonna. Disse di non avere scelta, che il senso del dovere le imponeva di andare avanti. Sì… Era una sensazione che conoscevo dannatamente bene.
     « Sono io quello a cui non è stata data una scelta, Azzurra, mentre tu puoi. Cosa sarà, dunque? Vita, o morte? »
     Lei rispose con un’altra domanda, volendo restare sul vago, ma non potevo permetterglielo. Volevo chiarezza.
     « Guardati intorno, ragazza. L'inferno è già qui. »
     Lei seguì il mio consiglio, finalmente notando ciò che stava accadendo mentre noi discutevamo. La legione era stata completamente distrutta, con la maggior parte dei soldati a terra morti e qualche fortunato che correva verso le mura tentando di fuggire. inseguiti da un gruppo di demoni volanti. I pochi che avevano ancora energie da spendere stavano morendo proprio in quel preciso istante, trapassati da artigli o lacerati da fauci.
     Nonostante questa sconfitta, lei non intendeva rinunciare al suo stato di serva. Di Zoikar, del regno, della sua gente. Povera ragazza. Io ho combattuto contro gli schiavisti per anni, prima di uscire dalla foresta ed andare a Taanach, sempre cercando di essere libero e senza rendermi conto che il mio buon cuore mi legava con catene ben più pesanti del ferro. Ora ne ero stato liberato, tuttavia non ero in grado di fare lo stesso favore a lei.
     Tu vash misht. Tu vash misht. Grusdevha du kalt misht.
     Non c’era altra scelta, quindi.
     « Un vero peccato. »

     Chiusi la mano sinistra a pugno, in un gesto che voleva intendere che non le avrei dato due volte la possibilità di sopravvivere. Abbassandolo sul fianco il mio braccio sfiorò il corno di porcellana della maschera, oggetto che avevo ottenuto quel che sembrava una vita fa da Zoikar stesso, nell’Oneiron. Bianca e rossa, raffigurava il volto di un lupo con un corno che s’alzava dalla fronte, lungo quasi il doppio della maschera stessa. Era sempre stata al mio fianco? Immagino di sì, dopotutto non ero stato io ad evocarla.
     Notai i demoni che ci circondavano, formando una muraglia umana di muscoli, pelo nero e artigli rossi dal sangue. Gridavano con le loro voci bestiali verso Azzurra, desiderose di divorarla, ma quelli che già scattavano verso di lei s’immobilizzarono quando alzai la spada verso l’alto.
     « Che nessuno tocchi questa ragazza! » gridai, puntandola con la lama. « Lei è mia. Se mi ucciderà potrete fare di lei ciò che volete. »
     I demoni furono obbedienti per l’ennesima volta, mettendosi in circolo intorno a noi formando un’arena nella piazza principale della città, impedendo ad Azzurra di fuggire di nuovo. Se lei mi avesse effettivamente ucciso allora i demoni l'avrebbero probabilmente divorata all'istante, anziché reagire come avevano fatto con me, siccome in lei non c'era traccia di Corruzione. Improvvisamente ricordai il motivo preciso per cui mi seguivano: m’ero unito a loro giorni prima, solo che io avrei semplicemente dovuto seguire un capo, un certo Elvaroth. Grande il doppio di un comune demone, aveva un corpo umanoide, ali da pipistrello ed il volto d’aquila, lui era il più forte dell’armata preparata dall’Ahriman e quindi colui che gli altri seguivano.
     Lo sfidai e lo uccisi.
     Come avevo potuto scordarmi quel combattimento? Di come avevo alzato la spada, ricoperto dal sangue del mio avversario da capo a piedi, sotto le grida ed ovazioni di migliaia di demoni? Sconfitto il membro più forte del gruppo mi avevano eletto loro capo, e la prima cosa che ordinai fu il cambiare il percorso di marcia per devastare le piccole città del Bekâr-şehir, anziché andare a Taanach come sapevo di dover fare.
     « Facciamola finita, Azzurra. »



     Qualcosa di umido mi percorse la guancia, ma io non vi feci caso in quanto probabilmente non era che una goccia di sangue, ed indossai la maschera.
     Ne percepii immediatamente il potere. Qualcosa era cambiato dall’ultima volta che me l’ero trovata sul viso, ma non avevo idea di quando o come. In qualche modo sapevo che mi avrebbe dato forza, ma… Non avrei mai immaginato così tanta! La porcellana si fuse col mio viso, dandomi l’aspetto di un lupo con il corpo di uomo. Era giusto, dopotutto non avrei dovuto essere più simile ai demoni come aspetto, adesso che ero davvero diventato uno di loro?
     Attinsi alla mia magia, e fu come se un fulmine m’avesse colpito dal cielo dalla quantità di scariche elettriche che mi circondarono, ciascuna di essa nera come la notte che oscurava la città. Appoggiai la lama di Hien sulla fronte, il sangue incrostato era freddo e mi pizzicava come se la porcellana fosse la mia stessa pelle. La spada adesso era circondata da un alone completamente oscuro, l’azzurro svanito come i miei ultimi, miseri tentativi di resistere al potere dell’Ahriman. Deviare l’orda di demoni in una zona meno popolata, cercare di salvare Azzurra nell’unico modo che mi era possibile… Errori che non avrei più commesso.
     « Lama, non mi tradire oggi. » sussurrai.
     Oltre al mio potere attinsi anche a quello di Muso di Lupo, e l’aura che circondava la lama s’ingrossò fino a diventare un torrente di energia oscura che vorticava e si agitava lungo l’affilato acciaio.
     Guardai Azzurra con gli occhi della maschera, gemme dorate e senz’anima, prima di percorrere rapidamente i metri che ci separavano. Una volta giunto alla distanza giusta avrei provato a colpirla alla gola con una attacco orizzontale da sinistra verso destra, consapevole che anche se l’avessi colpita la lama oscura non avrebbe fatto altro che attraversarla, dopodiché sferrai un affondo diretto al suo cuore.

ReportStato Fisico ~ 70/125. [-10, Il Braccio Della Legge, -10, Fortificazione]
» Danno Alto, botta in testa.
Stato Mentale ~ 65/75.
Energia ~ 45/100. [-10, Fortificazione ~ -20, Muso di Lupo]
CS Guadagnati ~ 17. [8, Forza ~ 9, Velocità]
CS Consumati ~ 10. [4, Forza ~ 6, Velocità]
CS in Riserva ~ 7. [4, Forza ~ 3, Velocità]
Consumi ~ [0 Bassi, 5% ~ 0 Medi, 10% ~ 2 Alti, 20% ~ 0 Critici, 40%]
Armi
» Hien ~ Impugnata.
» Arco ~ Sulla schiena.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Oggetti
» Biglia Stordente ~ 1.
» Biglia Accecante ~ 1.
» Biglia Oscura ~ 1.
» Biglia Deflagrante ~ 1.
» Miscela Logorante ~ 0.

Effetti attivi
» Lama Evanescente Durevole ~ Per due turni il bersaglio dei propri attacchi fisici è l'energia, anziché il fisico.
     [Turno 2/2]

» Muso di Lupo ~ Un attacco fisico per ciascuno dei prossimi due turni infliggerà un danno medio aggiuntivo oltre ai normali danni dovuto al calcolo delle differenze fra CS.
     [Turno 1/2]

Abilità passive
» Duro A Morire
     Capacità di difendersi in modo istantaneo. (1/6)
     Capacità di difendersi in modo inconscio. (1/6)
     Le sue difese ad area hanno potenza pari al consumo. (1/6)
     Le persone hanno fiducia in lui. (0/6)

» Stratega ~ In qualsiasi tipologia di terreno Shaoran è in grado di elaborare la strategia migliore, durante un combattimento vince gli scontri a parità di CS. (3/6)
» Sentinella ~ Auspex passivo basato sull'aura delle persone. (1/6)
» Inarrestabile ~ Può ignorare qualsiasi tipo di sofferenza fisica. (1/6)
» Esperienza ~ Shaoran può difendersi senza essere antisportivo da un grande numero di attacchi o da attacchi inaspettati. (1/6)
» Vigore Riflesso ~ Quando un nemico utilizza una tecnica attiva che aumenta le CS nella sua riserva, Shaoran può guadagnare 1 CS a sua volta all'Astuzia. (0/6)
» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (3/6)
» Spirito Difensivo ~ Consumando un utilizzo di questa passiva, quando l'avversario proverà a ridurre la riserva di CS del guerriero invece ne toglierà una in meno. (0/6)
» Guerriero Arcano ~ Le tecniche magiche lanciate e le tecniche psioniche subite sono di un livello superiore al normale. (1/6)

Мuso Di Lupo» Il possessore sarà sempre in grado di schermarsi dalle influenze passive psioniche altrui. (0/5)
» Il portatore sarà sempre in grado di resistere alle condizioni climatiche più proibitive, dalle tempeste più forti fino ai venti più impetuosi. (0/5)


Malus
» Per utilizzare le tecniche della maschera il portatore dovrà indossarla, e una volta fatto, la maschera lo tramuterà in un essere spaventoso che apparirà repulsivo alla vista di tutti. La maschera potrà essere rimossa soltanto a fine giocata o se il portatore si autoinfliggerà un danno Critico da una delle tre risorse.
» Finché il portatore avrà la maschera addosso, le tecniche difensive costeranno un basso in più, a meno che non siano utilizzate per difendere ad area.


Tecniche Attive
Fortificazione ~ Shaoran sfrutta le sue capacità magiche per potenziare il proprio corpo, rendendolo più forte e più veloce. Scariche elettriche azzurre lo circonderanno completamente, in quantità proporzionale all'entità del potenziamento, e gli occhi cominceranno a brillare di una luce azzurra, i muscoli diventeranno più marcati. Questa tecnica aggiunge 2, 4 oppure 8 CS alla sua riserva, suddivisi tra Forza e Velocità, a seconda del consumo speso.
Consumo ~ Autodanno Fisico Basso, Medio, [Medio, Fisico ~ Medio, Energia].
Natura ~ Magica.


Muso di Lupo
Un attacco fisico per ciascuno dei prossimi due turni infliggerà un danno medio aggiuntivo oltre ai normali danni dovuto al calcolo delle differenze fra CS.
Consumo ~ Alto.
Natura ~ Fisica.


Note
A livello tecnico, uso ad inizio combattimento Fortificazione a consumo Alto, alzandolo a Critico siccome uso la mia passiva di raddoppio efficacia delle tecniche di natura Magica, ottenendo quindi 17 CS (16+1 grazie alla passiva Perizia).
Paro il primo attacco fisico usando 1 CS in Velocità, mentre subisco l'effetto della Biglia Dissonante e subisco l'attacco Medio. Successivamente evito il secondo attacco usando sempre 1 CS, sfruttando la passiva Esperienza in modo da potermi comunque difendere nonostante lo stordimento, assieme alla passiva che mi permette di ignorare il dolore fisico.
Dopodiché avviene la scena di dialogo concordata con Last, e quando Azzurra rifiuta l'offerta di Shaoran questo attiva il potere del suo artefatto, ed inserisco il power up utilizzato ad inizio turno come mero effetto scenico.
Dopodiché attivo il potere che mi permette di infliggere un ulteriore danno Medio ai normali danni dovuti al calcolo delle CS, e sferro due attacchi fisici portati con 4 CS (2 in Forza, 2 in Velocità) ciascuno. Il primo è un colpo che mira alla gola ed il secondo un affondo che mira al cuore, che è quello potenziato dal potere della Maschera in modo da infliggere un ulteriore danno Medio all'energia.
Utilizza la passiva per vincere gli scontri a parità di CS.



 
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view post Posted on 26/7/2015, 17:38
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Cavalier Fata
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Anime Divorate ~ L'ultima Speranza.
« Non sono uno, due o mille nemici a spaventarmi,
ma l'idea di farlo da sola. »

Flavius giaceva al suolo, riverso in una pozza di sangue che lentamente andava allargandosi. Aveva la gola squarciata e la corazza, poco prima splendente e di un vivido color bronzo, ridotta oramai ad un ammasso di metallo graffiato e contorto in più punti. Stringeva ancora la spada con la mano, contratta in un ultimo, interminabile, spasmo muscolare. Il suo cuore non aveva ancora cessato di battere, ma di li a poco si sarebbe spento assieme alla maggior parte degli uomini che servivano al suo comando. Dei trecento legionari non rimanevano che piccoli gruppi, forse trenta o quaranta superstiti a dire tanto; quei pochi che non erano stati accerchiati si erano dati alla fuga nella fredda notte desertica, abbandonando quell'incubo nella speranza di raggiungere Taanach prima dell'alba. Da'sah era perduta, non aveva resistito nemmeno un'ora sotto quell'imponente orda assetata di sangue e di morte. Flavius, più di tutti, sentiva il peso di questa responsabilità stringergli il cuore e dolere ancor più delle ferite e della vicina morte. Aprì lentamente gli occhi osservando la miseria attorno a sé, accerchiato da quello che restava di una mezza dozzina della sua guardia personale, ridotta a brandelli dalla furia dei demoni maggiori e dagli sciami dei convertiti e dei corrotti. Sbatté le palpebre un paio di volte, cercando aria coi polmoni oramai troppo deboli per reggere anche un singolo respiro, poi guardò una figura che, seduta poco distante, lo fissava.
Pur con gli occhi velati dalle lacrime, in un misto di rabbia e dolore, scorse la sagoma di un corpo longilineo, femminile, ed una testa piena di capelli fulvi lordi di sporco e sangue. Due occhi gialli, penetranti, lo fissarono mentre la luce degli incendi lentamente rivelava il viso di quella figura misteriosa. Era una donna, o quello che ne restava, con un corpo perfetto coperto da preziosi gioielli arraffati dai cadaveri e dalle razzie, un viso angelico, disturbante quasi se paragonato alle lunghe corna che spuntavano ai lati del cranio, nere come la notte e affilate come rasoi. Lei lo guardò, inclinando la testa come fanno i cani incapaci di capire il comportamento del padrone, avvicinandosi di qualche altro passo.
Flavius, sputando un grumo di sangue con un colpo di tosse, cercò di parlare.

« M-mostro... » balbettò, rabbiosamente a denti stretti.
La donna si avvicinò ulteriormente, inginocchiandosi al suo fianco, sorridendo e snudando una serie di denti acuminati nascosti sotto bellissime labbra carnose.
« È solo una questione di prospettiva. » sibilò, con una voce melodiosa e del tutto impossibile da accomunare a quel sorriso agghiacciante. « Non tutti noi siamo decerebrati figli del Baathos. » gli fece una carezza sul volto, ignorando il disgusto che percorreva il volto del legionario. « Che spreco di carne, sangue e... »

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Un lampo di luce, dalla piazza, la costrinse a chiudere gli occhi per un singolo istante. Non riusciva a capire cosa potesse essere successo: la battaglia era finita, i legionari erano morti, adesso era il suo turno di ripulire quello che gli altri avrebbero lasciato indietro. Non doveva esserci nessun altro in grado di combattere.

Flavius non attese oltre e, con il suo ultimo respiro, conficcò la spada dentro il ventre della donna, facendo si che la lama le trapassasse il corpo. Lei non emise un suono, sgranò gli occhi e si portò le mani alla ferita tremando e cercando disperatamente di strappare la spada dalla salda presa del comandante.

« Gloria alla Legione. »
Sussultò, abbandonando la spada, spirando.


Quella provò ad alzarsi, ma la spada le faceva troppo male anche solo per respirare. Cercò di chiedere aiuto, ma i suoi compagni stavano banchettando con i corpi dei caduti, nessuno l'avrebbe ascoltata. Si accasciò al suolo, trascinandosi per qualche metro, ma poco dopo cadde sul fianco, respirando sempre più lentamente, costretta a guardare il suo sangue nero e corrotto scivolare sul freddo metallo sino al terreno. Lei non era nata per combattere, lei era nata per rubare, per essere l'avvoltoio che sbrana i corpi dei morti, per godersi ciò che i demoni meno intelligenti non avrebbero mai saputo apprezzare. Guardò i suoi polsi, guarniti con gioielli dalle finiture inestimabili, maledicendo la sua ingordigia nel non aver voluto aspettare un'ora in più per gettarsi in quel marasma. Chiuse lentamente gli occhi con la consapevolezza che, forse, un giorno sarebbe rinata a nuova vita.

Ma pregò comunque, forse in un impeto di umanità che non le apparteneva,
perché la morte non le facesse così tanto male.


[ ... ]

Shaoran non c'era più. Ogni sua parola era come una pugnalata dritta al cuore, abbastanza affilata da farmi male ma mai a sufficienza da uccidermi. Si era arreso, aveva lasciato che la corruzione prendesse il sopravvento su di lui perché il mondo non era stato gentile, perché la sua vita aveva visto più salite che discese. Non sapevo nemmeno cosa pensare, rimasi lì immobile ad ascoltarlo con gli occhi fissi nei suoi alla disperata ricerca di un barlume, di un indizio. Ma non c'era. Sarebbe stato così semplice ascoltarlo, fare un passo in avanti e lasciare che tutto il male, il dolore e la paura scivolassero via lasciando il posto ad una quiete pacata, una sensazione di benessere e serenità. Illusoria, certo, indotta, ma pur sempre qualcosa che mai avevo sperimentato in vita mia.

« Credi che non ci abbia già pensato? » iniziai, tenendo sempre la spada davanti a me, con maggiore fermezza. « Vivere senza doversi preoccupare delle proprie azioni, agire e basta. » nessun Aedh, nessun Caino. Solo un mondo fatto di conquista nel nome dell'Ahriman. « Credi che non vorrei anche io smettere di soffrire in questo modo? Credi che mi faccia piacere dover passare gli anni migliori della mia vita dentro una corazza d'acciaio, invece di mangiare pasticcini?! »
« In questo mondo la nostra volontà non conta niente. Io avrei voluto un impero per il Dortan, avrei voluto che Rainier tornasse e schiacciasse tutti i nostri nemici! Ma non è quello di cui il Dortan ha bisogno! E il mio dovere come nobildonna è quello di difendere e proteggere i miei compatrioti. Anche se questo significa conficcarmi da sola un pugnale nel petto. »

Parlava di scelte. Lui. Come se essere nata nella nobiltà, aver ricevuto una educazione da nobile e poi perdere tutto fosse stata una mia scelta. Se fosse dipeso da me il mondo sarebbe stato diverso, il Dortan sarebbe stato diverso, ma nessuno aveva una scelta, non una definitiva. Assecondare quella richiesta avrebbe significato solamente iniziare un nuovo, estenuante, calvario da qualche altra parte. Avevo una possibilità, però, ovvero decidere da sola di chi essere il burattino. Cercai di calmare il mio respiro, ancora affannato per la corsa, immaginandomi quale sorte mi sarebbe toccata anche se, nella migliore delle ipotesi, fossi riuscita a ucciderlo. Sarei morta, sarei morta comunque, ma potevo scegliere da che parte stare prima che tutto finisse.

« Meglio regnare all'inferno o servire nell'Oneiron? »
L'inferno è già qui.

Non avrei dato a nessuna di quelle bestie la soddisfazione di vedermi tremare dalla paura, di soccombere alla loro empia volontà nei miei ultimi istanti di vita. Avrebbero visto qualcuno lottare per quello in cui credeva, mi avrebbero vista morire col sangue dei loro compagni sulle mani. E non mi importava di quanto male avrebbe fatto, di quale orrore si sarebbe abbattuto sulle mie carni, io non avrei rinnegato me stessa né la mia fede nemmeno davanti a quell'incubo.

« Sono sempre stata una serva! Del re, della mia signora, di Dio, della mia gente! Se devo morire voglio farlo come tale! »

Vent'anni. Vent'anni e tanti sogni che s'infrangevano contro l'evidente certezza di una morte prematura e destinata a rimanere tra tante altre, in una tomba senza nome. Il mio cuore vibrava di paura, mentre ogni muscolo del mio corpo si tendeva sotto la corazza pronto a scattare non appena fosse stato necessario. Le persone si immaginano morti eroiche per i paladini della fede, per gli eroi. Raccontano storie, scrivono ballate, cantano canzoni... ma la verità è che non si prova nulla di speciale, se non il senso di rassegnazione o la speranza che arrivi l'alba e che tutto finisca. Ci si illude da soli, si crede di potercela fare in ogni modo, non si mostra né paura né rimpianto. Avrei voluto pensare a Ryellia, a cosa sarebbe successo se fossi morta in quel posto dimenticato da Dio lasciandola da sola, ma la mia mente era offuscata dalle urla terribili degli abomini e focalizzata sull'unica cosa per me importante: uccidere Shaoran.
Forse anche Medoro, in quel funesto giorno, morì per mano di Mathias Lorch credendo di potercela fare. Dì lì a breve, probabilmente, lo avrei incontrato di nuovo nell'Oblio. Serrai entrambe le mani sulla spada, mettendomi in guardia.

Shaoran si trasformò, anzi, quell'abominio mutò le sue sembianze indossando una maschera, una di quelle che avrebbero dovuto rimanere confinate per sempre nell'Oneiron, diventando una bestia che a stento avrei potuto definire un essere umano. Mi ripugnava, non riuscivo quasi a tenere lo sguardo sul suo. No, dovevo fermarlo e dovevo farlo il prima possibile. Così almeno quel poco di buono che c'era rimasto nella sua anima, ammesso ne avesse ancora una, avrebbe potuto trovare la pace. Mi sentivo così stupida a fare quei pensieri, a dover uccidere un amico, ma se mi fossi soffermata o avessi esitato anche un singolo istante di troppo non avrei ottenuto niente, sprecando la mia vita per un nulla di fatto. Shaoran, senza perdere tempo, caricò.

La spada nera saettò rapida, sfuggendo alla mia vista per un attimo, permettendo a parte della lama di passare sulla mia gola. Sgranai gli occhi, ma nessun dolore acuto o sangue caldo macchiò il mio collo. Solo un singulto, come un boccone troppo grosso da deglutire, si manifestò lasciandomi interdetta e con un disperato bisogno di boccheggiare per riprendere fiato. Non contento, di qualsiasi cosa avesse fatto con quella sua maledetta lama fantasma, cercò nuovamente di colpirmi al petto ma questa volta non mi feci cogliere impreparata e uno scudo traslucido deviò completamente l'affondo, mandandolo a vuoto. Aveva mirato al cuore, quella bestia, senza pensarci due volte. Al cuore e alla gola. E io avrei fatto altrettanto, senza più rimorsi.

« Sei solo una bestia! » serrai le mani ancora più saldamente sull'elsa, mentre i rivetti delle giunture stridevano appena, incapaci di flettersi tanto. « L'ombra, l'imitazione, di quello che eri! » ogni parola era faticosa da urlare a quel modo, quasi come le mie energie stessero lentamente venendo prosciugate da ogni colpo ricevuto. « Se è questo che vuoi, questo avrai! »

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Col piatto della spada frantumai l'ultimo dei sigilli sulla corazza, sbriciolando la cera e liberando l'incantesimo ivi contenuto. Un forte lampo luminoso, più forte della luce del giorno, divampò riflettendosi sull'argento dell'armatura mentre io, con la spada in pugno, sferravo il mio colpo più feroce. Alzai l'arma rapidamente, abbassandola subito dopo a cercare la testa di Shaoran senza alcuna pietà. La lama divenne blu, quasi rovente, mentre persino l'aria che la circondava sembrava bruciare al contatto con essa. Tutte le mie energie, tutte le mie speranze e tutta la mia rabbia si erano riversate e condensate in quell'unico, colossale, fendente.
Non sapevo se sarebbe bastato a fermarlo, se lo avrebbe anche solo indebolito, per questo non interruppi il mio attacco prodigandomi in un colpo di ritorno, dal basso all'alto, recuperando lo slancio del fendente, mirando a colpirlo tra le gambe. Infine cercai, con l'ultimo slancio, di trovare un affondo alla gola, poco sotto al mento.

Nei miei occhi non c'era nessun sentimento diverso dalla pietà e dalla rabbia, dettata dall'impotenza. Non ero riuscita a salvare nemmeno lui e non mi restava altro che porre fine alla sua vita perché, se non altro, altri non patissero per sua mano. Avevo mostrato a tutti i demoni quale poteva essere il potere di Zoikar, quanta rabbia e quanta furia potevano scatenare i suoi più ferventi paladini. Che mi uccidessero pure, allora, perché io ero pronta.

E, finalmente, avrei potuto rivedere Medoro.



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B. 5% - M 10% - A. 20% - C. 40%

Capacità Speciali: 0
Capacità Speciali Usate: 0
Capacità Speciali Residue: 0
Stato fisico: 80% - 20 (Variabile) = 60%
Stato mentale: 75%
Riserve Energetiche: 75% - 10 (Danno) - 10(Difesa) - 20(Variabile) = 35%
Stato Emotivo: Affaticata, risoluta.

Equipaggiamento:
• Spada Bastarda. (Arma bianca, spada bastarda) [Impugnata]
• Spada Lunga. (Arma bianca, spada lunga) [Fianco]
• Braccio Corazzato. (Arma bianca, conta come maglio) [Sx]
• Pugnale. (Arma bianca, coltello) [Legato sullo schiniero Dx]
• Corazza Mista. (Protezione mista, metallo-stoffa, medio-pesante)

Passive in uso:
- Europa, il grande sguardo: Difendere se stessi è facile, spesso istintivo, si reagisce muovendo le gambe, muovendo la spada, spostandosi e danzando in un turbinare di acciaio e morte. Ma in battaglia non siamo mai da soli. Io non ero da sola, almeno. Mathias Lorch mi ha insegnato cosa possa significare doversi prendere cura di persone che non hai il potere di salvare. Sulla mia coscienza pesano già abbastanza innocenti da non volermi macchiare le mani di altro sangue... anche se so che sarà necessario. Ancora e ancora. Io vigilerò, sorveglierò, non mi lascerò ingannare più.
[Passiva Talento Guardiana II - Responsabilità. Capacità di lanciare difese ad Area con la medesima potenza del loro costo] (Utilizzo:5-1=4)


Attive usate:
- Un solo Credo, un solo Dio, un solo Re: Ho una sola morale, un solo Sovrano ed un unico Re a cui inginocchiarmi. E questo è ciò che l'umanità tutta dovrebbe aspirare ad avere. Io combatterò per loro, combatterò per loro e per me stessa, fintanto che avrò fiato. Richiamerò gli scintillanti cavalieri di un remoto passato, possenti leoni e incantevoli draghi, tutti composti da una soffusa ed impenetrabile luce, pronti a morire diecimila volte per salvare l'altrui vita. Sarà questione di un singolo istante, di un fugace guizzo dal mondo delle tenebre, appariranno e spariranno prima che io possa anche solo guardarli. Eppure, quando tutto sarà finito, li ricorderò piangendo d'amore.
Azzurra è in grado di materializzare scudi dalle forme più disparate, animali o antropomorfe, in base al dispendio della tecnica. Maggiore è il consumo e più importante sarà la forma assunta dallo scudo stesso. L'effetto è puramente scenico.
[Personale 5/25. Difesa Variabile Medio di potenza un grado inferiore al consumo, ad Area, che materializza scudi. Attinge da Energia. Natura Magica]

- Furore Guerriero: Vi siete mai lasciati, in battaglia, guidare la mano dalla sorte? O voi, guerrieri dalle braccia nerborute e dai fisici scolpiti come statue marmoree, avete provato l'ebbrezza di far sì che il vostro corpo danzi con l'acciaio in un connubio indistinguibile di carne e metallo? Ebbene dovreste lasciarvi guidare dalla pura battaglia, ascoltarne ogni passo, ogni sussurro, ogni più piccolo cambiamento per poi scatenarvi come ire divine contro i vostri nemici. Ricordatevi, voi che avete ancora qualche dubbio, le parole dei santi guerrieri: « La guerra è vinta. Con un solo colpo della mia spada ho posto fine alla vita dei demoni e dei loro padroni. » Caricate il vostro cuore d'immortalità e colpite senza pietà. La mia spada rilucerà del coraggio che mi riveste il cuore.
Azzurra effettua un colpo di qualsiasi tipo, fisico, che verrà potenziato con una soffusa luce blu o azzurra cagionando danni molto elevati qualora colpisca l'obiettivo.
[Personale 4/25. Offensiva Variabile Criticadi potenza pari al consumo, genera un singolo colpo fisico portato col corpo o con un'arma. Attinge a metà tra Autodanno Fisico ed Energia. Danneggia Fisico. Natura Fisica]


Oggetti Usati:
- Litania - Lampo: Scritta su un piccolo sigillo in ceralacca, questa breve preghiera contiene sigillato il potere di un incantesimo minore. Se rotto, gettato a terra o per impatto su qualsiasi superficie, si frantumerà rilasciando una quantità di luce incredibile, concentrata in un singolo istante. Questa luce intensa causerà l'accecamento di chiunque la guardi per alcuni istanti. L'effetto luminoso perdurerà solamente alcuni momenti.
[Biglia Accecante. Quantità: 1-1=0]


Note: La prima parte del post è la morte di Flavius con l'inserimento di un png (la donna) che tornerà in futuro e che ringrazio Ark per avermi concesso di inserire nel post. Il lampo che la demonessa vede è, chiaramente, quello che Azzurra produce nel suo attacco, le due scene sono simultanee. Per prima cosa incasso il primo colpo a 4cs e perdo un Medio di energia. Il secondo colpo lo blocco con un medio della variabile (sono dispiaciuto di aver usato due volte la medesima tecnica, ma la mia scheda è praticamente starter e non avendo potuto usare cure sino ad ora - Azzurra non ha "ferite" fisiche - sono stato costretto a ripetere una tecnica, sorry about that) Essendo un colpo a 4cs fisico, sarebbe bastato anche un basso a bloccarlo, ma visto che c'era stato l'uso di una tecnica sopra, che avrebbe portato il colpo fisico in totale a cagionare un danno Alto, ho preferito usare un medio per correttezza, risparmiando comunque un 10% di un eventuale colpo subito. Poi l'attacco è diretto: uso la litania per abbagliare l'area e attacco con la variabile a consumo critico (è un consumo assai alto, ma Azzurra è circondata e oramai piuttosto certa della morte prossima, non avrebbe avuto senso trattenersi), seguita da due rapidi colpi fisici a o CS all'inguine e al collo. Dai che siamo all'ultimo giro di boa!
 
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Ark
view post Posted on 28/7/2015, 15:28




~ Berserker
~ Turno IV



     Tanti, nella sua posizione, avrebbero accettato la mia offerta. Molti altri ancora avrebbero implorato pietà in lacrime, o avrebbero cercato direttamente di fuggire. L'avevo chiamata codarda, prima, ma in realtà non era stato che un insulto vuoto. Mentre la osservavo davanti a me, consapevole di morire ma decisa a farlo versando più sangue demoniaco possibile, vidi il vero coraggio degli uomini. E sempre in quel momento compresi perché ce n'erano sempre meno: facevano sempre le scelte che portavano loro ad una fine orribile. Ed era esattamente ciò che speravo scegliesse di fare!
     Se avessi potuto mostrare altra espressione se non quella di un lupo ringhiante, avrei sicuramente sorriso. Finalmente Azzurra aveva deciso di tirare fuori le palle! Cominciai a ridere mentre la lama della mia avversaria s’avvolgeva d’azzurro, un suono di gutturale e terribile, quasi bestiale.
     « Era ora! » gridai tra le risate mentre chiudevo gli occhi di fronte al lampo che illuminò la notte. Non avevo bisogno di vedere il suo attacco, potevo percepire la sua rabbia, la sua voglia di uccidere che s’avvicinava, che entrava in risonanza con la mia.
     Una barriera nera si frappose tra me e la lama, ma come quando eravamo lungo la strada non fu sufficiente a fermare del tutto il colpo, anche se riuscì a deviarlo dal suo bersaglio principale. L’acciaio scavò un solco lungo la pelle del petto, lacerando la maglia, l’armatura leggera e la pelle in un lungo taglio dal pettorale destro al fianco sinistro. Bruciò come il fuoco, ma il dolore non fece altro che farmi ridere ancora più forte.
     « Sì! Così! » gridai mentre il sangue mi insozzava le vesti, colando caldo lungo le gambe e lasciando una scia sul terreno col movimento finale della spada di Azzurra.
     Aveva finalmente colpito per uccidere, e la cosa mi riempiva di soddisfazione! Ignorando dolore e stanchezza – quell'ultimo scudo m'era costato parecchio, ma mai mi sarei permesso di tirarmi indietro sul più bello! - danzai scartando lateralmente e deviando con la mia spada quella di lei, che mirava all’inguine, e con un balzo all’indietro l’affondo mirato alla gola non colpì che l’aria.
     « Questo è ciò che volevo da te fin dall'inizio, Azzurra! SANGUE! » le gridai contro ancora, sempre ridendo esaltato. Mi strappai di dosso quel che restava della maglia, rivelando un corpo asciutto e ricoperto di cicatrici collezionate negli anni, e che probabilmente da quella notte in avanti avrebbe avuto il segno indelebile di quel colpo di spada. Bagnai la mancina del sangue che mi sgorgava dalla ferita al petto per poi indicare Azzurra con un dito dove l'unghia si stava allungando in modo innaturale, formando un artiglio. La pelle del braccio e del petto erano ricoperte di chiazze nere che sembravano ingrandirsi a vista d’occhio, e che presto m’avrebbero avvolto completamente.

     Attaccai nuovamente sotto il coro di incitazioni e insulti dei demoni intorno a me. Non c’era altro che io desiderassi se non vedere il corpo di quella ragazza ferito, morente, steso a terra mentre fa un’ultima e inutile preghiera a Zoikar. Assaporare il suo dolore e la sua rabbia mentre la vita scivolava via, goccia dopo goccia.
     Avrei potuto tagliarle la gola con gli artigli che mi stavano crescendo, in modo da poter sentire la sensazione del suo corpo spezzarsi sotto le mie mani, tuttavia continuai ad impugnare Hien. Volevo che Azzurra perisse a causa della spada del ragazzo che aveva conosciuto, che per gli artigli di chi non conosceva.
     Scattai con un ruggito verso di lei, cercando di sfregiarle il volto con un attacco dall’alto verso il basso, desideroso di deturpare quel suo bel viso, dopodiché ruotando il polso cambiai direzione e sferrai un secondo attacco, orizzontale, cercando di amputarle la mano armata.
     Attacchi rapidi e pesanti, ma non era ancora abbastanza per me. Circondando nuovamente la lama di quell’aura oscura menai un ultimo fendente orizzontale mirando alle gambe, cercando di toglierle ulteriori energie da lì.
     La volevo stanca, stremata, per poi finirla quando era più indifesa.
     Volevo godermela fino in fondo.

ReportStato Fisico ~ 30/125. [-20, Furore Guerriero ~ -20, Lama Evanescente]
» Danno Alto, botta in testa.
» Danno Alto, lungo taglio sul petto.
Stato Mentale ~ 65/75.
Energia ~ 20/100. [-20, Barriera ~ -5, Muso di Lupo]
CS Guadagnati ~ 0.
CS Consumati ~ 7. [4, Forza ~ 3, Velocità]
CS in Riserva ~ 0.
Consumi ~ [0 Bassi, 5% ~ 0 Medi, 10% ~ 2 Alti, 20% ~ 0 Critici, 40%]
Armi
» Hien ~ Impugnata.
» Arco ~ Sulla schiena.

Armature
» Cotta di maglia ~ A protezione del busto, tagliata a metà.
» Armguards ~ Su ciascun avambraccio.

Oggetti
» Biglia Stordente ~ 1.
» Biglia Accecante ~ 1.
» Biglia Oscura ~ 1.
» Biglia Deflagrante ~ 1.
» Miscela Logorante ~ 0.

Effetti attivi
» Muso di Lupo ~ Un attacco fisico per ciascuno dei prossimi due turni infliggerà un danno medio aggiuntivo oltre ai normali danni dovuto al calcolo delle differenze fra CS.
     [Turno 2/2]

Abilità passive
» Duro A Morire
     Capacità di difendersi in modo istantaneo. (2/6)
     Capacità di difendersi in modo inconscio. (2/6)
     Le sue difese ad area hanno potenza pari al consumo. (2/6)
     Le persone hanno fiducia in lui. (0/6)
» Stratega ~ In qualsiasi tipologia di terreno Shaoran è in grado di elaborare la strategia migliore, durante un combattimento vince gli scontri a parità di CS. (4/6)
» Sentinella ~ Auspex passivo basato sull'aura delle persone. (1/6)
» Inarrestabile ~ Può ignorare qualsiasi tipo di sofferenza fisica. (2/6)
» Esperienza ~ Shaoran può difendersi senza essere antisportivo da un grande numero di attacchi o da attacchi inaspettati. (1/6)
» Vigore Riflesso ~ Quando un nemico utilizza una tecnica attiva che aumenta le CS nella sua riserva, Shaoran può guadagnare 1 CS a sua volta all'Astuzia. (0/6)
» Perizia ~ Quando Shaoran utilizza una tecnica di Power-Up ottiene 1 CS aggiuntivo da sommarsi a quelli normalmente forniti dalla tecnica, dello stesso tipo. (3/6)
» Spirito Difensivo ~ Consumando un utilizzo di questa passiva, quando l'avversario proverà a ridurre la riserva di CS del guerriero invece ne toglierà una in meno. (0/6)
» Guerriero Arcano ~ Le tecniche magiche lanciate e le tecniche psioniche subite sono di un livello superiore al normale. (1/6)


Мuso Di Lupo» Il possessore sarà sempre in grado di schermarsi dalle influenze passive psioniche altrui. (0/5)
» Il portatore sarà sempre in grado di resistere alle condizioni climatiche più proibitive, dalle tempeste più forti fino ai venti più impetuosi. (0/5)


Malus
» Per utilizzare le tecniche della maschera il portatore dovrà indossarla, e una volta fatto, la maschera lo tramuterà in un essere spaventoso che apparirà repulsivo alla vista di tutti. La maschera potrà essere rimossa soltanto a fine giocata o se il portatore si autoinfliggerà un danno Critico da una delle tre risorse.
» Finché il portatore avrà la maschera addosso, le tecniche difensive costeranno un basso in più, a meno che non siano utilizzate per difendere ad area.


Tecniche Attive
Barriera ~ Concentrando la sua energia magica innanzi a sé è in grado di evocare uno scudo, una patina azzurrognola sottile ma molto resistente, capace di tenere testa ad attacchi sia fisici che magici, purché non troppo potenti. La forma dello scudo è variabile, può essere usata per proteggere Shaoran e tutti i propri alleati contemporaneamente. Se non in possesso di una passiva apposita, l'efficacia della difesa è di un livello inferiore al consumo speso per attivarla.
Consumo ~ Alto.
Natura ~ Magica.


Lama Evanescente ~ Shaoran è in grado di infondere il potere della magia nella sua arma o nel proprio corpo, che si manifesterà all'occhio sotto forma di un'aura azzurra che circonderà la lama o l'arto scelto. Dopodiché il giovane potrà prodigarsi in una serie di attacchi notevolmente più forti e veloci del normale, rendendo difficoltosa la difesa. La particolarità di questa tecnica è che in caso di colpo andato a segno il fisico dell'avversario non subirà alcun danno, bensì si sentirà prosciugato delle proprie forze. Gli attacchi potranno essere uno o molti di più, il danno effettivo della somma dei vari attacchi sarà pari al consumo speso.
Bersaglio ~ Energia.
Consumo ~ Autodanno Fisico Alto.
Natura ~ Magica.


Note
Sfruttando le passive del mio talento, riesco a difendermi senza problemi nonostante non potessi vedere l'attacco a causa del lampo di luce. Pur utilizzando una tecnica ad area per difendermi - non avendo altre tecniche difensive - siccome alla fine difendo solo me stesso ho voluto comunque applicarmi il Malus dell'artefatto, dunque spendo un Basso in più per difendermi.
Gli attacchi fisici, essendo a 0 CS, li evito con facilità grazie anche alla passiva di vincere gli scontri a parità di CS.
Dopodiché sferro due attacchi fisici, il primo mirato al volto portato con 4 CS (2 forza, 2 velocità) e potenziato di un ulteriore Medio grazie alla tecnica del turno prima, ed il secondo attacco con i rimanenti 3 CS mirando alla mano, cercando di amputarla (2 forza, 1 velocità).
Infine uso Lama Evanescente a consumo Alto, mirando alle gambe.

Grazie, Last, per questo duello. Spero sia venuto piacevole da leggere così come è piaciuto a me scriverlo!


 
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view post Posted on 29/7/2015, 05:41
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Cavalier Fata
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Anime Divorate ~ L'ultima Speranza.
« Non sono uno, due o mille nemici a spaventarmi,
ma l'idea di farlo da sola. »

Il mio colpo andò a segno, frantumando le difese di Shaoran e arrivando a ferirlo piuttosto seriamente. Anche se oramai mi restava ben poco con cui poter portare avanti quel duello, non avrei lasciato che la mia morte avvenisse senza combattere sino alla fine. Non ero così illusa da pensare di potermela cavare come niente fosse, volevo solamente ricevere una morte dignitosa e non piangere in un angolo sino a che Zoikar avesse deciso di prendermi con sé. Il mostro oramai aveva rivelato la sua vera natura e, anche con la ferita che deturpava il corpo, sembrava inebriato e felice di avermi visto lottare seriamente. Chissà quale gioco perverso e malato stava attraversando la sua mente in quei momenti, chissà quale oscurità si era completamente impadronita del suo essere strappandogli via ogni parvenza di umanità... non lo avrei mai saputo e non avrei mai trovato la forza di sconfiggerlo. Ogni secondo che andavamo avanti, pur senza aver riportato quasi alcuna ferita, mi sentivo sempre più stanca, con l'armatura divenuta quasi troppo pesante per agire e gli occhi troppo lenti per vedere i colpi del mio nemico. Dondolai appena la spada, piccole gocce di sangue colarono lungo la lama sino a cadere al suolo, nel mentre tutto intorno l'orda di demoni sembrava pronta a saltarmi addosso non appena avessi commesso un passo falso. Un incubo? Oramai non mi interessava più. Avevo accettato quel destino e, seppur continuassi a sperare, l'idea di morire era pur sempre migliore di trasformarmi in qualcosa di aberrante, mostruoso. Inspirai profondamente, cercando di ignorare la stanchezza che faceva di quel semplice gesto un'impresa titanica, fissando lo sguardo in quello di lui, senza paura.

« Dammi la forza di compiere questo ultimo gesto,
il coraggio di non vacillare, di non tremare davanti alla paura.
Strappa da me ogni dubbio, concedimi di morire
come un cavaliere, come quello che ho scelto di essere:
Una serva di un potere più grande. »


Quando la spada di Shaoran arrivò a pochi centimetri da me, con un rapido movimento, anteposi la mia arma alla sua, bloccandola a mezz'aria prima che diventasse una reale minaccia. Il colpo fece vibrare il metallo, il filo della spada s'increspò leggermente sotto la furia della bestia, ma la forza della mia preghiera non venne meno. Non si arrese, mi attaccò di nuovo, cercando di sfruttare un veloce cambio di direzione per ferirmi al polso. Cercai di sfruttare la mia forza per deviare la lama, ma quella s'insinuò di poco dentro una delle placche, ledendo lievemente la carne sottostante.

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Strinsi i denti e soffocai una smorfia ritraendo immediatamente la mano in posizione di guardia. Ma non servì a niente, il mio destino era già segnato, e quando vidi il suo terzo colpo fu, per me, troppo tardi. Attraversò le gambe, togliendo loro ogni forza, superando l'armatura e lasciandole illese come il resto del mio corpo sino a quel momento. Oramai avevo capito che non avrebbe giocato pulito, né in vita né da demone, e tutto quello che potevo fare era accettare l'inevitabile con l'orgoglio e fierezza. Caddi in ginocchio usando la spada come appoggio per non crollare a terra. Avevo le gambe che rispondevano appena ai miei comandi e, anche senza aver ricevuto una singola ferita, mi sentivo come se il mio intero corpo avesse combattuto dieci volte tanto. Lo guardai, dal basso, inebriarsi alla visione del suo stesso sangue e, probabilmente, della mia sconfitta.
In quel momento, tra le urla feroci, gli insulti, i ringhi e l'odio che emanava l'intera Da'sah, mi presi un istante per prepararmi al mio ultimo addio.

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Avrei voluto dirmi tante cose, raccontarmi dei luoghi che avevo visto, delle persone con cui avevo parlato... eppure non riuscivo a fare a meno di pensare a cosa sarebbe successo se fossi tornata subito a casa, se non avessi voluto aiutare gli uomini del sud e, semplicemente, avessi scelto di andare via da quel posto per non voltarmi mai indietro. In quel momento avrei potuto essere a Terra Grigia, accanto a Ryellia, a Jeanne, Euridice, Patrick... a bere vino e raccontare storie divertenti attorno ad una tavola imbandita. E invece ero lì, con le ginocchia immerse in una piazza ricoperta di sangue e dolore a ricevere la morte per mano di quello che, seppur per poco, avevo considerato un amico. C'era qualcosa di poetico in quella fine, dopo quanto avevo sofferto, quasi come se finalmente mi venisse data l'occasione per abbandonare la mia vita fallimentare e ascendere all'Oblio come un'eroina d'altri tempi. Eppure, gridava la ragazza dentro di me, sarebbe stato bello vivere ancora un poco.
Trattenni le lacrime e la paura, non lasciai che il mio corpo tremasse davanti al pensiero della morte, guardando Shaoran negli occhi con lo sguardo carico di disprezzo.
Poi, però, d'improvviso, capii quale era il modo in cui avrei voluto andarmene davvero. La smorfia sul mio volto si addolcì, la presa sulla spada venne meno, lasciandola cadere al suolo.

« Tu vuoi questo... » poggiai le palme delle mani a terra, macchiandole di sangue, per poi rivolgerle alla bestia. « ...vuoi che i miei ultimi pensieri siano di rabbia, di odio, di vendetta. » una strana sensazione, dal profondo del mio cuore, parve quasi placare la paura. La consapevolezza di morire serena era l'unica speranza che mi restava al mondo, non l'avrei buttata via odiando un amico. Anche se il suo cuore oramai non c'era più.
« Avrei potuto tornare a casa, quando ho saputo di te... » gli sorrisi, sforzandomi di ricordare il volto al di sotto della maschera, di non guardare con gli occhi ma con l'anima. « ...ma non l'ho fatto. Perché questo mondo ha visto morire troppe brave persone, se fossi riuscita a riportare indietro almeno te mi sarei sentita meglio. » sbattei le palpebre un paio di volte per evitare di piangere. « Ma non sono forte abbastanza, non lo sono adesso e non lo sarò probabilmente mai. »
Distolsi per un attimo lo sguardo, verso la folla di demoni, decisa a non pensare alla soddisfazione che avrei dato loro inginocchiata e piangente, ma a quello che avrebbe pensato l'essere umano che viveva dietro il mostro.
« Hanno ragione, hanno tutti ragione, io sono una gracile donna che a stento riesce a reggere il peso della sua armatura. Ma a differenza di molti, Shaoran, conosco il valore dell'amicizia... »
Abbassai la testa, lentamente.
« Perdonami, amico mio, per non averti saputo difendere. Perdona la mia incapacità, la mia inadeguatezza, la mia vulnerabilità. »
Non avevo più bisogno di dimostrarmi una donna invincibile, furiosa, forte. Volevo solamente essere me stessa, almeno una volta, davanti a qualcuno che probabilmente non avrebbe mai potuto raccontarlo. Forse Zoikar, dall'alto del suo trono, avrebbe avuto pietà della sua serva devota donandole un'eternità di pace.
« E più di ogni altra cosa al mondo, Shaoran, a prescindere da ciò che sei diventato, da ciò che hai fatto, io ti perdono. »
« Se sei da qualche parte, lì dentro, io ti perdono. »

Chiusi gli occhi a quel punto, tenendo la testa bassa perché potesse porre fine alla mia esistenza in un sol colpo.
Strinsi le palpebre cercando di nascondere le lacrime, combattendo contro la paura della morte che nonostante tutto mi avrebbe indotto a lottare sino all'ultimo istante. Ma non volevo più alzarmi, non volevo morire fatta a brandelli da un branco di mostri, ma con il rispetto e l'onore della sconfitta in battaglia. Sempre che Shaoran, o qualsiasi cosa fosse diventato, riuscisse a trovare la pietà d'animo di finirmi senza esitazione.

« Rainier mi ha detto di non fidarmi di nessuno su Theras. »
Singhiozzai, debolmente.
« Ma sono felice di morire credendo nella nostra amicizia. »
Tirai su col naso, senza aprire gli occhi.
« Ci vediamo dall'altra parte. »


Su Theras ci sono due tipi di persone. Quelle arroganti, spocchiose, che credono per diritto divino che ogni cosa sia loro dovuta e quelli che servono queste persone, i poveri, la gente considerata troppo stupida per avere una propria volontà. Si fanno grandi previsioni, si inneggiano grandi cambiamenti, si rincorrono rivoluzioni sociali di proporzioni immense, eppure non si trova il tempo di fermarsi a guardare chi si ha accanto. Nessuno da più importanza ai valori davvero importanti, alla gioia di sperare davvero in qualcosa, a quell'incontrollabile amore per la vita che accomuna tutti gli esseri viventi, di qualsiasi razza, sesso e religione. Io credo nelle strette di mano, nelle risate in compagnia, in un mondo dove si possano lasciare i propri figli giocare tra le bancarelle del mercato nei giorni di festa. Sono idee stupide, infantili per certi versi, ma alla fine della storia è sempre questo a cui tutti aspirano, no? A vivere una vita lunga e felice, lontano dal male e dalla sofferenza, ignorando il fatto che tu sia un padrone o un servo. La vita è semplicemente troppo breve per sprecarla a distruggere quello che altri, con i propri sogni, ci hanno lasciato... e io credo di voler morire per questo, per Theras. Mi domando perché tocchi a me e non a qualcun'altro, mi domando perché non posso scappare, ma la verità è che non voglio farlo, non ho più nessun posto dove tornare. Ryellia avrà Erein, Jeanne invece, Patrick, Euridice vivrà ancora trecento anni... tutto quello che potevo provare a fare l'ho già fatto, ho provato a mettere in moto il cuore di un mondo che sembra aver dimenticato l'importanza delle cose semplici. E, potendo scegliere, a prescindere dalla paura, dalle lacrime, e dalla vergogna, non credo ci sia niente di sbagliato nel voler credere nel bene fino all'ultimo istante. In fondo, finché ci sarà anche il più indifeso dei bambini che crederà in un mondo migliore, la mia morte sarà servita a qualcosa.

« Un tempo avrei desiderato morire nel nome di Dio o nel nome del Re.
Ma oggi, con gli ultimi pensieri di una donna che ha cambiato la sua visione del mondo, credo che non ci sia cosa più importante, bella ed eroica che morire cercando di salvare un amico.

Quindi sì, ci vedremo dall'altra parte Shaoran, dove tutto ha avuto inizio. »



dividerazzurrafinale_zps51a4e64f
B. 5% - M 10% - A. 20% - C. 40%

Capacità Speciali: 8 Forza (PowerUp)
Capacità Speciali Usate: 5+3 Forza
Capacità Speciali Residue: 0
Stato fisico: 60% -5% (ferita al polso) -10% (P.up) -10%(Psion.) = 35%
Stato mentale: 75% -10% (P.up) = 65%
Riserve Energetiche: 35% -20% (Danno) = 15%
Stato Emotivo: Stremata, rassegnata.
Ferite Riportate: Basso al Braccio, Basso al polso.

Equipaggiamento:
• Spada Bastarda. (Arma bianca, spada bastarda) [al suolo]
• Spada Lunga. (Arma bianca, spada lunga) [Fianco]
• Braccio Corazzato. (Arma bianca, conta come maglio) [Sx]
• Pugnale. (Arma bianca, coltello) [Legato sullo schiniero Dx]
• Corazza Mista. (Protezione mista, metallo-stoffa, medio-pesante)

Passive in uso:
////

Attive usate:
- Orazione della Guerra - Fervore Combattente: Azzurra porta con se un sigillo sacro, nel quale è iscritta una preghiera al Sovrano. Questo genere di sigillo racchiude un incantesimo dall'enorme potere che non tutti sono in grado di sopportare sulla propria pelle e nel proprio animo: ottenere i benefici di tale potere richiede un sacrificio, una fermezza assoluta nel fisico e nella mente, l'accettazione incondizionata della propria fede e della propria rettitudine. Una volta recitata la preghiera questa proverà il fisico e la mente di Azzurra, inducendole l'apertura di ferite sul corpo e oscurandole la mente con visioni di gloria, che ne indeboliranno leggermente le difese. In cambio, tuttavia, ella riceverà una forza ben superiore a quella umanamente sviluppabile dal suo corpo.
Azzurra può, recitando una preghiera, ottenere un potenzialmente complessivo di 8CS alla Forza, subendo un violento contraccolpo psicofisico.
[Personale 3/25. Consumo Alto. Attinge Medio da Autodanno Fisico e Medio da Mente. Power-Up 8CS alla Forza. Natura Magica]

- Proclama d'Onore: Troppi uomini, viscidi e bugiardi, si sono approfittati della mia ingenuità, del mio credere che ogni persona possa avere dentro il suo cuore qualcosa di grande, di eroico. Alcuni uomini semplicemente non possono accettare una vita onesta, fatta di sacrificio, di verità, di rispetto, e non intendono altra parola se non quella della sofferenza e della vergogna. Ho subito abbastanza, restando in silenzio, per non volere che altri patiscano la mia stessa sorte.
[Personale 9/25. Consumo Medio. Attinge al fisico. Danneggia Mente. Cagiona un effetto persuasivo nelle parole di Azzurra. Natura Psionica]


Oggetti Usati:
////

Note:Azzurra si difende dal primo colpo usando 5CS, delle 8 ottenuto col P.up, di fatto una in più di te e quindi potendo facilmente respingere l'attacco. Il secondo colpo, usando 3CS va a segno in virtù della passiva ma visto che attacca una posizione difesa come il guanto d'arme e l'esiguissima differenza di potenzialità il danno è Basso. Subisce il danno alle gambe (de facto non volevo usare di nuovo l'unica difesa che ho contro questo tipo di attacchi, ho preferito non ripetermi. A questo punto Azzurra cade in ginocchio, certa di essere stata sconfitta, desiderosa di morire senza rabbia nel cuore. L'ultima attiva che ho usato è più che altro un modo, secondo me interessante, per far sì che il personaggio di Ark possa fare un bel post conclusivo. A tal proposito, visto che il duello è stato concordato nella sua struttura narrativa, se dovessi vincere il duello desidero che il post conclusivo venga assegnato ad Ark, in quanto protagonista della vicenda.

Mi è piaciuto giocare questo duello! È stata una prova dura per Azzurra, ben lontana dall'essere concepita per il combattimento, che mi ha messo in difficoltà in più punti e mostrato le tante debolezze del personaggio, alcune colmabili facilmente (come l'assenza di una un'altro paio di difese almeno, singole, ed il fatto che le cure sono state inutili, essendo azzurra arrivata intonsa a fine duello - a livello di ferite subite) In generale ho voluto presentare un personaggio, la demonessa, che approfondirò in seguito e dare ancora maggiore spessore all'Azzurra umanista e credente, che vede il buono anche dove, normalmente, non c'è. Quindi un ringraziamento speciale ad Ark per la stesura a quattro mani di questo background e a chi correggerà il duello.
 
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view post Posted on 30/7/2015, 15:36
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Shaoran VS Azzurra Frederique de Rougelaine
dall'abisso

— anime divorate —

Ark
Scrittura; voto: 5.25


   Nel corso di questo duello ho notato da parte tua una particolare mancanza di cura e d'attenzione. Gli errori grammaticali, di tempo, di forma e di costruzione delle frasi sono numerosi e vanno immancabilmente a inquinare la gradevolezza del testo, che altrimenti scorrerebbe in maniera semplice e lineare. Ti faccio alcuni esempi tratti direttamente dai tuoi post:

• Non capivo perché mi seguivano" → "Non capivo perché mi seguissero"
• "Più tempo la paura divorava i loro cuori" → "Tanto più a lungo la paura divorava i loro cuori" oppure "Più tempo la paura passava a divorare i loro cuori"
• "Vestiti di vesti" (una semplice ripetizione che avrebbe potuto essere evitate con "cenci" o "che indossavano")
• "la notte dove i demoni potevano dare davvero sfogo ai loro poteri" → "la notte in cui / durante la quale"

Tieni conto che quelli presentati qui sopra provengono soltanto dal primo post... e non sono nemmeno i soli (dal secondo post ti segnalo l'errore di punteggiatura: "dava una sensazione, strana"; dal terzo l'errore di tempo "secondo lei ho; beh, non era")! Insomma, ho notato una generale incuria che mi ha ostacolato nella lettura e non posso fare a meno di segnalartela. A ciò allego la strana decisione di utilizzare forme stilistiche discorsive e al limite del dialettale che poco c'azzeccano (per rimanere in tema) con il personaggio di Shaoran, specialmente nello stato in cui viene presentato nel corso del duello, che lascerebbe supporre una certa drammaticità. Tra queste spiccano costruzioni verbali come "c'avevano", esclamazioni come "beh" e frasi strutturate in maniera barbaresca, come "il desiderio di combattere ce l'ho sempre avuto" (sarebbe bastato togliere il "ce", in questo caso).
Per queste ragioni, non me la sono sentita di darti la sufficienza in questo campo. Il voto tuttavia non è troppo basso in ragione della piacevolezza della scena: la storia che siete venuti a costruire tu e Last mi è piaciuta molto e mi ha catturato velocemente, anche grazie ad alcuni espedienti come le azioni concordate e la voce interna di Shaoran. Riguardo a ciò mi sento di farvi i miei complimenti e di ammonirvi soltanto in merito ai dialoghi: essendo composti da numerosi scambi di battute, ho trovato inappropriata la decisione di non riportare in discorso diretto le risposte dell'altro personaggio nei propri post. Avreste dovuto scrivere entrambi i dialoghi per intero, piuttosto che costringere i lettori a scrollare la pagina sopra e sotto per raccapezzarsi nel discorso tra Shaoran e Azzurra.

Strategia; voto: 7.50

   Buona. Nel corso di questo duello hai deciso volontariamente di affidarti a una meccanica alla quale il tuo avversario non ha saputo mettere un freno, a costo di scadere nella banalità e nell'abuso. Tale è la combinazione delle passive "perizia" e "stratega", che ti conferivano - nella pratica - un valore di CS pari a un Basso aggiuntivo in ogni turno durante il quale utilizzavi una tecnica di power up e attaccavi; cosa che hai fatto in pressoché tutti i turni, meno che nell'ultimo. Ciò ti ha permesso di tirare le redini dell'incontro, eppure non di vincerlo: nonostante il tuo voto in questo campo sia infatti nettamente più alto di quello del tuo avversario (per demeriti suoi, più che altro), non ho potuto fare a meno di notare che i danni subiti da Shaoran al termine del duello siano bene o male gli stessi di quelli subiti da Azzurra. Sei sempre in testa, quindi, ma non riesci a concretizzare la vittoria: anche la scelta di utilizzare un power-up di ben 17CS si è rivelata controversa, poiché ha permesso al tuo avversario di rispondere a un tuo potenziale "colpo finale" con una tecnica di livello nettamente inferiore. A mio dire, la tua unica mancanza è stata costituita dalla poca lungimiranza e nella cecità con cui ti sei affidato alla superiorità negli scontri fisici: se con la passiva di potenziamento avessi lanciato una normale tecnica offensiva, avresti condannato Azzurra a una fine ben peggiore di quella che ha fatto. Comunque, questi sono solo consigli su come migliorare in vista del prossimo duello!

Sportività; voto: 6.0

   Sufficiente. Non hai fatto errori di grande portate, ma ho alcuni nei da segnalarti:

• Nonostante non aveste concordato alcuna penalità precisa per i ritardi, tu ne compi ben tre. Una circostanza particolarmente grave, data l'urgenza di terminare il duello entro i termini dell'evento "Dall'Abisso".
• Come ho detto sopra, hai abusato un po' troppo della combinazione delle due passive "perizia" e "stratega"; niente di esageratamente antisportivo, ma se ci rifletti capirai che - avendole utilizzate per tre turni entrambe - è quasi come se tu avessi lanciato una tecnica di power-up Alta gratuita e senza slot all'interno del duello. Questo per ripeterti ancora una volta che "fare altro" raggiunto il climax del duello avrebbe sanificato sia il tuo voto in strategia che in sportività.
• Personalmente non apprezzo l'utilizzo di difese ad area per difendere solamente se stessi, specialmente se reiterato nel corso del duello e potenziate con la passiva. Una difesa ad area dovrebbe essere tale perché "difende un'area" e in questo distinguersi da una difesa singola sul tuo personaggio. Comportarsi come hai fatto tu è un po' come dire ai giudici: "ehi, io ho comprato questa tecnica non per caratterizzare il mio personaggio, ma per pura efficienza! Così ho due tecniche difensive in una e le uso senza remore!". Perlomeno hai mitigato l'abuso tenendo in considerazione il malus dell'artefatto sulle difese ad area - non farlo avrebbe reso l'errore ancora più grave.
• In ultimo, come nota che tocca solo marginalmente il voto, ti consiglio di pulire lo specchietto riassuntivo: ora come ora è ricco di informazioni inutili che ne ostacolano la comprensione.




Media complessiva: 6.25






Last Century
Scrittura; voto: 8.00


   Molto buona! Aldilà di qualche raro errore di distrazione (una frase che inizia con la congiunzione "e" dopo il punto, un andare a capo che non serviva, uno "stano" invece di "strano" e una "rapida" invece di "rapidità") i testi sono molto belli, curati e avvincenti. Si ha la sensazione concreta di trovarsi di fronte a un personaggio strutturato in maniera organica e realistica, che si rifà continuamente a esperienze passate e condivise, ma che non per questo si perde in un solipsismo esagerato: le continue citazioni alle precedenti giocate sono molto apprezzate e aiutano la narrazione ad essere più fluida e coerente con se stessa. Soprattutto l'ultimo post del duello è particolarmente commovente ed è riuscito a interessarmi e convincermi, sia stilisticamente parlando che a livello di contenuti. Anche l'inserimento dei PnG è ben costruito e gradito, sebbene la loro sia soltanto una comparsata.
Da rimarcarti seriamente ho solo poche cose: innanzitutto lo stesso discorso che ho fatto anche ad Ark riguardo alla gestione dei dialoghi concordati. Riportarli sempre tutti per intero avrebbe aiutato il lettore a raccapezzarcisi, piuttosto che costringerlo a scrollare su e giù la pagina per cogliere lo scambio di battute. In secondo luogo, il primo paragrafo della descrizione della battaglia nel primo post di presentazione mi è risultato leggermente stucchevole, di certo perché è semplicemente un elenco dei fatti accaduti, descritti senza arte né parte; avrebbe potuto essere arricchito con le sensazioni di Azzurra che, fino alla fuga dietro allo scudo, sembra assistere muta alla scena. Hai scelto la prima persona... sfruttala appieno ogni volta!
In ultimo, ho trovato sprecata la percezione della lotta interiore di Shaoran. Nonostante quest'ultima costituisca sia il perno che il protagonista intorno a cui gira tutto il duello, essa viene da te sfruttata - soprattutto nelle descrizioni - pochissimo. Essendo stata concordata la sua percezione nei primi giri del duello, speravo che concettualmente le venisse dedicata più spazio; almeno in un rapporto coerente a quello dedicato al relativo dialogo.

Strategia; voto: 5.00

   La nota dolente. In questo campo ho ravvisato una scarsa lungimiranza e una serie di scelte discutibili, di certo compiute in ragione dell'interpretazione. Scelte che se più assennate ti avrebbero portato facilmente in testa al duello, ma che invece ti conducono a terminarlo in condizioni simili a quelle del tuo avversario, se non leggermente peggiori.
Partiamo dal primo turno, dove decidi di subire metà dell'attacco fisico di Shaoran potenziato dalla miscela necrotica: considerato il boost ai danni conferito dal veleno, sarebbe stato più efficiente bloccarlo completamente con una tecnica (tanto più che la tua controffensiva non è strabiliante) oppure subirlo per intero e tenersi le CS per il futuro (o utilizzare un altro oggetto del tutto). Quella tua difesa a metà, invece, ti pone immediatamente in uno stato di inferiorità che il tuo avversario non esita a riconoscere e sfruttare per tutto il corso del combattimento.
Proseguendo, utilizzi più volte degli oggetti di "distrazione" contro il tuo avversario, nonostante il suo possesso (e precedente utilizzo) di passive che gli permettono di eludere tale tipo di offensive. Allo stesso modo non sono utili i diversi attacchi a 0CS che compi e che ti costringono a rimanere in mischia con un personaggio che ti è superiore nello scontro fisico (specialmente in ragione delle passive utilizzate da Ark di continuo). Quando inizialmente ti ho visto scappare, credevo che avresti tentato di mantenere lo scontro sulla distanza, piuttosto che prendere tempo.
I due errori più gravi, strategicamente parlando, sono altri. Innanzitutto l'utilizzo di una tecnica difensiva Media per contrastare un attacco fisico (corredata da un paio di passive di potenziamento, come se non bastasse) per ben due volte nel corso del combattimento. Nel regolamento è espressamente scritto che è sufficiente una difesa di potenza Bassa per bloccare qualsiasi tipo di assalto fisico, indipendentemente dal numero di CS, dunque hai ufficialmente consumato più energia del necessario. In secondo luogo, il non aver sfruttato il malus della passiva di potenziamento di Ark, non lanciandogli contro alcuna tecnica di natura psionica nel turno in cui questa sarebbe raddoppiata di potenza contro di lui: tale mossa sarebbe stata anche interpretativamente coerente, poiché avrebbe potuto costituire il tentativo finale di riportare Shaoran verso il bene (un po' come nel tentativo del primo post di combattimento).
Il voto non è comunque troppo basso in ragione della poca differenza nei danni subita dai due personaggi.

Sportività; voto: 8.00

   Molto bene. Ho apprezzato soprattutto la tua puntualità (specie se paragonata ai ritardi del tuo avversario, che vi ha permesso di rientrare nei termini di "Dall'Abisso") e la correttezza generale mantenuta nel corso del duello. Anche nel tuo caso non ho apprezzato l'utilizzo di una difesa ad area potenziata per proteggere il proprio personaggio ma, a differenza del tuo avversario, tu hai saputo trattenerti dal farne un uso reiterato nel corso del duello: un limite che ho trovato molto sportivo e che ti ha tenuto alla larga da abusi di sorta. Aldilà di queste piccole note, non ho nulla da dire: il duello si è mantenuto su un piacevole livello di correttezza ed è stato una lettura appassionante.

Media complessiva: 7.00






6.25 - 7.00
vince Last Century

— Last Century viene ricompensato con 560G. Ark viene ricompensato con 500G. Il vincitore ha diritto a un post autoconclusivo di vittoria. —

 
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Ark
view post Posted on 5/8/2015, 13:13




~ Riforgiato



     Sembrava che fossero passate ore da quando Azzurra aveva cominciato a parlare. Non finiva più!
     « Bla, bla, bla. Cos’è, vorresti ammazzarmi di noia? »
     Le risi in faccia per quella patetica scena di amicizia e affetto mentre lentamente mi mettevo accanto a lei, alzando sopra la testa la spada impugnata a due mani. Un rapido colpo verso il basso e quella bella testolina avrebbe smesso di parlare di cose insensate come il perdono e l’amicizia, come se mi importasse qualcosa di ciò che lei pensava di me.
     Rimasi con la spada levata anche più del necessario, assaporando la mia vittoria. Feci un respiro profondo, inalando fumo e sangue, mentre stringevo più forte l’elsa e gonfiavo i muscoli per il colpo definitivo che l’avrebbe decapitata.
     Era ora di farla finita.
     No.
     Cosa…? La mia voce?
     La mia lama era a pochi centimetri dal collo della ragazza quando in un battito di ciglia era scomparso tutto. La città, i demoni, la ragazza, perfino il cielo e la terra non esistevano più. Ero in piedi su una superficie piatta e priva di ostacoli, completamente nera così come nero era il cielo intorno a me.
     « Che cazzo succede? » gridai verso il nulla, e l’eco della mia voce rimbombò verso distanze infinite.
     Succede che ti devo un favore.
     Una luce apparve davanti a me, una piccola cupola bianca dove un ragazzo stava tranquillamente seduto a gambe incrociate e mi sorrideva, incurante dell’opprimente oscurità che lo circondava.
     « Com’è possibile?! »
     Quel ragazzo ero io. O meglio, il precedente proprietario del corpo che stavo controllando, quel guastafeste che per tutto questo tempo mi aveva ostacolato senza nemmeno che io me ne rendessi conto.
     « Hai perso il corpo, hai perso l’anima… Ma ancora resisti? »
     Vestiva con pantaloni marroni, un robusto paio di stivali dello stesso colore ed una maglietta a maniche corta nera, le stesse che indossavo io, solo che le sue non erano strappate o sporche di terra e sangue. Aveva un aspetto trasparente, come se fosse incorporeo.
     Ho perso il corpo, è vero. Per l’anima… ci sei andato piuttosto vicino. Come detto, mi sei stato d’aiuto.
     Non muoveva la bocca mentre parlava, ma potevo comunque sentire la sua voce dentro la mia testa, chiara e forte.
     Passata la sorpresa iniziale gli sorrisi dietro la maschera di lupo. « Non ho idea di cosa tu stia parlando, ma in ogni caso non ti salverà. Quanto speri di durare in quella patetica cupola, prima che l’oscurità t’inghiottisca? »
     Non ne hai idea? Eppure hai la risposta sul viso.
     Rispose lui senza perdere quell’odioso sorriso, picchiettandosi la tempia. Hai dimenticato chi me l’ha data?
     In un lampo di luce bianca gli apparve in mano la maschera di lupo, e cominciò a farla oscillare pigramente tenendola con l’indice e il pollice sulla punta del corno.
     « Zoikar, e allora? » dissi io, stizzito. Mi accorsi all’improvviso che la maschera che indossavo era svanita, rivelandomi il volto. Come aveva fatto?!
     Credevi di averla avuta sul fianco per tutto il tempo? E’ apparsa per un motivo, e tu hai pensato che ti avrebbe dato potere quando invece l’ha dato a me. Mi ha permesso di proteggere quel poco che rimaneva di me stesso dalla Corruzione. Mi ha dato tempo per riprendermi, diciamo.
     Si alzò in piedi lentamente, come se non fosse più abituato ad un movimento del genere, e la cupola di luce s’espanse in modo che ci stesse dentro comodamente.
     « Cosa credi di fare? » gli ringhiai contro, evocando la spada che m’apparve in mano in lampo di luce nera. Cominciai a correre in modo da tagliargli il collo come stavo per fare a quella sua inutile amica, quando lui inarcò un sopracciglio e la cupola di luce s’espanse con un fascio abbagliante, occupando una zona immensamente più vasta. Adesso dove mi trovavo io tutto era nero e viceversa, i due mondi separati da una linea netta sul terreno che sembrava non avere fine.
     Una linea che, nonostante i miei tentativi di superarla, mi impediva di passare.
     Com’era possibile? Perché ora, ad un passo dalla mia vittoria? Avevo dalla mia parte il potere dell’Ahriman!
     Ed io ho quello di Zoikar.
     Disse lui, leggendomi nel pensiero.
     Cominciò lentamente ad avanzare verso di me, e la linea che separava il bianco dal nero prese ad ondulare e spezzarsi, lasciando che uno entrasse nel mondo dell’altro fino a quando non ci ritrovammo entrambi in un mondo fatto interamente di grigio.
     « Hai già fatto abbastanza danni a questo mondo ed alla mia amica. » disse lui, il sorriso che aveva lasciato il posto ad uno sguardo duro e terribile. Gli occhi stavano mutando colore, così come i capelli, divenendo dello stesso colore che adesso circondava qualsiasi cosa. Ogni passo che faceva sembrava dargli consistenza, e per la prima volta nella mia breve esistenza provai paura. Le mie gambe tremavano dallo sforzo di rimanere fermo e non scappare via da lì, sudore freddo mi colava lungo la schiena, il respiro si faceva affannoso.
     Non te lo permetterò! Gridai, ma la mia voce non esisteva più. Scattai in avanti, adesso che non c’era più quella maledetta linea a bloccarmi, e portai la lama di Hien in avanti per trapassare quel bastardo da parte a parte. La lama lo attraversò, sì, ma era come se fosse stata fatta di fumo.
     « Ora basta. »
     Dita forti come acciaio mi afferrarono la gola, toccandomi anche se io non ero in grado di toccare lui.
     Credi davvero di poterti salvare? Gli dissi mentalmente, mentre cercavo disperatamente di togliergli le mani di dosso e lottavo per avere un po’ d’aria, ma le mie mani gli attraversarono il braccio. Com’era possibile che non riuscissi a respirare quando non avevo un corpo? Era assurdo!
     Potrai anche riottenere il tuo corpo e la tua anima, ma così facendo hai comunque segnato la tua condanna a morte. L’Ahriman vi prenderà tutti!
      Lui mi fissò per un attimo, limitandosi a scuotere la testa.
     « Forse. Ma, come qualcuno che anche tu conosci ha detto, se devo morire lo farò come me stesso. »
     Strinse più forte la presa, ed il grigio tornò ad essere nero.

~



     Se qualcuno fosse stato in quella piazza ad osservare la scena avrebbe descritto l’evento come un miracolo. Coloro che videro l’evento da lontano, nelle città vicino a Da‘sah, probabilmente pensarono che la fine del mondo era giunta.
     Nell’esatto momento in cui Shaoran stava per decapitare Azzurra il corpo del ragazzo fu completamente circondato da un alone d’energia bianco e nero, che lo bloccò sul posto.
     Perso nella trance inarcò la schiena portando il viso verso il cielo, gli occhi sbarrati impregnati di buio e luce, la bocca aperta in un grido muto. Lentamente cominciò a fluttuare mantenendo quella posizione, le braccia abbandonate sui fianchi ma la spada ancora saldamente tenuta in mano. Un innaturale vento cominciò a spirare sempre più forte, facendo vorticare fiamme e fumo intorno al ragazzo che ormai poteva essere visto anche a grandi distanze come un faro di pura energia nella notte.
     E poi giunse la tempesta.
     Fulmini bianchi e neri si formarono dal corpo del ragazzo, macellando senza pietà l’enorme esercito di demoni che stava di sotto. All’inizio furono lenti, scagliando il potere magico divino a intervalli di qualche secondo, ma più cadevano e più velocemente tornavano fino a quando la città si riempì dei tuoni, esplosioni e grida di dolore delle creature immonde che venivano polverizzate ad ogni colpo. Alcuni cercarono di fuggire, altri si scagliarono contro Shaoran ancora incosciente, ma tutti ebbero la stessa sorte.
     In poco tempo i fulmini divennero talmente tanti e rapidi che sembrava non avessero né inizio né fine, quando improvvisi com’erano arrivati smisero di cadere. I demoni sopravvissuti ai fulmini guardarono verso l’alto nella speranza che quella carneficina fosse finita, ma ciò che videro rappresentava l’esatto opposto. L’energia che s’era sfogata sotto forma di fulmini adesso si stava concentrando sempre di più all’interno del corpo di Shaoran, bianco e nero all’inizio ben separati che lentamente si fondevano fino a rendere il suo corpo completamente grigio e traboccante di potere.
     L’esplosione che ne seguì fece sembrare una barzelletta la tempesta di fulmini di poco prima.
     Un’enorme colonna di luce grigia toccò il terreno fino a squarciare il cielo, con Shaoran esattamente nel mezzo, e con un rombo che fece tremare la terra s’espanse fino a ricoprire la città nella sua interezza, distruggendo ogni demone nel suo cammino. Gli edifici che s’erano salvati dalle fiamme non ressero l’urto e vennero fatti a pezzi, spazzati via dalla potenza del vento. Solo quando i demoni furono tutti completamente distrutti ed ogni casa divelta e spazzata via nelle sabbie l’esplosione d’energia cessò, lasciando soltanto Shaoran svenuto tra le rovine di Da’Sah sotto un limpido cielo stellato.
     I capelli e gli occhi da castano chiaro erano diventati grigi, inoltre il suo corpo prima ricoperto di cicatrici vecchie e nuove adesso era tornato perfettamente integro, senza un segno a scalfirne la pelle.
     Un corpo nuovo, riforgiato dal tocco di Zoikar.

Report
Con questo post utilizzo il dono del Sovrano, ottenuto in questa quest, per purificare Shaoran dalla Corruzione. In seguito a quest'evento acquisterò anche un paio di passive particolari, ma la richiesta la farò nel topic appropriato dell'Erboristeria.
Grazie a Last che mi ha permesso di scrivere questa scena pur essendo stato sconfitto, e grazie chiunque abbia avuto la voglia di leggere fino a qui!



 
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12 replies since 3/7/2015, 06:40   413 views
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