Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Stўgis; Legami di Sangue, Llusern, Dall'Abisso | Combattimento

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view post Posted on 11/7/2015, 05:47
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L E G A M I | D I | S A N G U E
in riferimento a Y Tri Brawd





"È opera tua Cape?"
L'apostrofò Gwanth, soffermando gli occhi bruni sul cielo azzurro del figlio. La voce seria e posata, il volto spigoloso sfaccettato dalle ombre nette gettate dalla pallida luce tremolante del mozzicone di candela acceso sopra quel tavolo di legno. Pochi piatti sporchi attorno a loro, avanzi di una cena veloce consumata in tutto silenzio per paura di affrontare discorsi scomodi.
L'avevano visto tutti quel messaggio intrecciato nelle stelle ed anche se nessuno aveva avuto il coraggio di fare il suo nome davanti a Gwanth, ogni Rahm vicino a lui sapeva che c'era la mano di Capernion dietro a tutto quello.
D'altronde quanti altri Cantastelle avrebbero osato tanto?
Certo, ci fu chi aveva sputato a terra disgustato ma con grande sorpresa di Gwanth in molti avevano stretto le mani sulle else delle loro armi fissando orgogliosi le stelle, avvicinandoglisi per dimostrare sostegno a suo figlio.
"Allora?" Incalzò impaziente svegliando Atro.
"Se arrabbiato?"
Ridacchiò sorpreso piegandosi in avanti per dare una pacca sulla spalla al figlio.
" dovevo provare.. credevo che i Rahm avrebbero risposto alla chiamata... "
Piagnucolò l'elfo mordendosi il labbro, i pugni stretti.
Sorrise.
Quanto era cresciuto quel bambino che aveva paura di sporcarsi le mani o di uccidere qualche gallinella d'acqua, per quanto si potesse dire a riguardo suo figlio era un adulto ormai, un uomo detta alla maniera degli abitanti del sud.
Eppure si lamentava ancora proprio come quando era un bambino.
Gli strofinò la mano sui capelli, spettinandolo amorevolmente.
"Vieni un attimo...e fai piano che non vogliamo svegliare quella pentola di tua madre vero?"

Fuori dalla tenda una decina di Rahm aspettavano silenziosi avvolti nelle loro cappe scure come la notte, cacciatori per lo più, amici di vecchia data, qualche lontano conoscente.
Avevano i volti dipinti con le pitture di guerra, disegni che non si vedevano da tempo su quelle pelli rosate.
Gwanth si avvicinò verso l'elfo con in mano la mistura, vi intinse due dita e con un leggero e semplice gesto disegnò due archi rovesci sotto gli occhi e due curve che dalla fronte si ricongiungevano sul naso.
Poi alzò l'arco di faggio al cielo stellato mentre gli elfi lo imitarono in religioso silenzio innalzando le armi.

" Questi Rahm rispondono.
Marciamo sull'Erynbaran.
"



Erano ormai due giorni che combattevano in sordina, sfoltendo le retrofile dell'esercito demoniaco a distanza con piogge di frecce, avvantaggiati dalla notte e dalla non trascurabile presenza di Capernion.
Era rimasto fuori dagli scontri lui, in trance quasi continua, immerso con lo sguardo bianco nel cielo stellato in cerca di scorci sul futuro più o meno limpidi.
Erano pochi, troppo pochi per sovrastare i demoni che assediavano le foreste verdi ed ogni aiuto possibile era più che ben accetto, anche il consiglio silenzioso delle stelle.
E fino ad allora si erano rivelate delle perfette alleate tutto sommato: avevano previsto un attacco, avevano scoperto una falange più debole, avevano persino impedito che quel Tergan ferisse Atro mortalmente.
Sorrise appena continuando a guardare il cielo, ovunque fosse sapeva che loro non l'avrebbero mai abbandonato.
I Tre Fratelli scintillavano scarlatti sopra la sua testa, un residuo della sua illusione lanciata a Lithien.
Era incredibile come un popolo ruvido e schivo come i Rahm si fosse unito per aiutare dei fratelli di cui spesso rinnegano persino il legame di sangue.
Certo, non erano giunti in molti ma sicuramente avevano risposto alla chiamata molti più di quanto avesse immaginato.
Suo padre stava guidando una spedizione assieme a molti uomini del suo lauma, lo avevano seguito quasi tutti, Leproguari compresi.
Era incredibile quanto potessero essere feroci quegli animali, capaci tanto di dilaniare a morsi la pellaccia spessa dei demoni quanto di preoccuparsi dei loro cavalieri.
Avevano portato tutti gli esemplari adulti, quelli forti e avvezzi al combattimento o alla caccia. Giusto i cuccioli e le madri che avevano partorito da poco erano rimaste indietro, così come le donne dei Rahm ed i loro bambini.
Quasi tutti i cacciatori si erano riuniti ai limiti dell'Erynbaran così come alcuni Calcavento, guru della società Rahm capaci di piegare al loro volere i fischi d'aria come fossero fili di seta tagliente.
Avevano alcuni guaritori tra le retrofile, un manipolo di guerrieri, qualche stregone che tuttavia era per lo più impegnato a spezzare gli incantesimo di protezione che cingevano i demoni come uno scudo invalicabile.
Rotta la difesa il resto lo facevano le frecce.
Non erano avanzati molto ma avevano avuto qualche rapido contatto schivo con gli Arshaid, per lo più stupiti della loro presenza.
Quelle battaglie avrebbero cambiato l'Edhel, ne era sicuro.
Scostò le iridi azzurre saltando di stella in stella cercando un qualche messaggio nei corpi celesti. La stella rossa arse come i tizzoni ardenti di una fornace mentre il Valcròga apriva le sue ali prendendo fuoco come un pezzo di carta.
Y Tri Brawd si spogliarono della loro veste cremisi, gocciolando in tre stille di sangue sul manto notturno.
La Mamàg Fre piangeva così forte che una lacrima scivolò sulla guancia di Capernion scavandosi un abisso fino al suo cuore.
Come quando si lancia un sasso dentro un pozzo per vedere quanto è profondo, senza tuttavia ricevere alcun rumore.
Tutto divenne bianco mentre la voce di una sentinella alle sue spalle giungeva sempre più limpida e chiara.
Non colse l'intera frase, giusto quanto bastava per dare un senso a quella lettura.

"...non abbiamo più loro notizie, il gruppo di Gwanth è disperso. Mi dispiace..."

Padre.



Erano battuti in ritirata tre volte di fila dalla scomparsa di Gwanth e la sua spedizione, sopraffatti dalle bolge infernali che sembravano accucciarsi dietro ogni ombra delle foreste verdi.
Li avevano braccati fino alla collina, spingendoli in un punto facilmente accerchiabile o comune privo di grosse difese naturali.
Del gruppo di suo padre non vi era stata traccia e le comunicazioni con fronte degli Arshaid a Sud sembravano essersi interrotte.
Capernion fissò il gruppo di guerrieri rimasti al suo fianco, giovani Rahm non avvezzi alla guerra e al combattimento, eppure fieri delle loro battaglie. Accanto a lui un Calcavento dai cappelli rossicci ed il naso punteggiato di lentiggini stava nutrendo Atro e gli altri Leproguari rimasti.
Dovevano essere in forze, sarebbero arrivati a breve.
L'ultima sentinella aveva riportato informazioni su un gruppo di sicari che si era distaccato dalla falange ad Est procedendo verso il loro rifugio.
Era partito con il suo popolo senza nemmeno contattare l'ordine delle Lanterne, lo avrebbero aiutato, avrebbero sicuramente dato una svolta a quella missione.
Nella fretta quella spedizione era stata una follia.

"Prendi Atro e ritiratevi insieme agli altri verso il fronte Arshaid a Sud della collina..."

esclamò fissando il buio della notte.

"Ma tu..."

"Muoviti ti ho detto, ora!"

Capernion lo fissò con occhi carichi di fuoco ed il giovane elfo si senti schiacciare dalla forza dominante del Cantastelle.

Continuate e non fermatevi, ci penserò io..."

In qualche modo.

L'elfo abbassò il volto accusando il tono burbero con cui Capernion l'aveva comandato e strinse le mani sulle redini del leproguaro saltandogli in groppa. Era giovane, non aveva nemmeno quarant'anni e non aveva più senso che lottasse per un ideale di cui forse neppure conosceva la profondità delle radici.
Il giovane cantastelle s'avvicinò alla sua creatura, gli accarezzò il dorso e poggiò la fronte sulla sua guardandolo negli occhi.

"Portali in salvo cucciolo..."

E prima che Atro capisse le intenzioni del suo padrone Capernion si voltò e cominciò a correre tra gli alberi, allontanandosi dal gruppo e dal suo unico affetto nella speranza di intercettare quella falange prima che si scontrasse con i Rahm rimasti.
Erano morti in troppi per seguirlo, troppo sangue era stato versato per la visione di un semplice cantastelle.
Mentre spezzava i rami con i suoi passi poté sentire il latrato di Atro in lontananza, un pianto bestiale che gli si strinse attorno al cuore stringendolo in una morsa fredda.
Una lacrima gli colò finalmente sulla guancia.
Atro...
Papà...
Si accovacciò dietro ad un tronco caduto a terra estraendo silenziosamente l'Aster. Tirò su col naso scacciando lacrime e la tristezza e cominciò a fissare nei riflessi lucidi del suo disco i lineamenti del suo volto così simili a quelli di Gwanth, ravvivando in lui un fuoco iracondo di vendetta.
Poggiò un orecchio sul terreno proprio come faceva sua padre per ascoltare le prede in avvicinamento: due di loro correvano con gran furia a quattro zampe, seguiti a ruota da una marmaglia di passi piccoli, cimici sicuramente, poco distante qualcosa di pesante schiacciava il terreno, falcata dopo falcata correndo su per il bosco fino alla collina in cui fino a poco tempo prima avevano trovato rifugio quel manipolo di guerrieri.
Soppesò i battiti del suo cuore e comincio a respirare calmo, in attesa.
I primi erano cinghiavoli, li sentiva grufolare forsennati ancora lontani, creature di fuoco e carne, con il magma fuso nelle vene ed un cervello bruciato da tutto quel loro calore. Il primo giunse nella radura e con uno scatto impercettibile Capernion gli fu addosso passandogli l'Aster sul collo e sgozzandolo così di netto; la bestia cadde a terra ed il cantastelle lo sventrò con l'Aster bruciandosi con gli schizzi di magma che fuoriuscirono copiosi dal ventre aperto, ustionando la sua pelle laddove non era coperta dalle protezioni di cuoio.
Strinse i denti e senza pensarci si voltò di scatto lanciando l'Aster nella medesima direzione da cui era venuta la prima bestia. Senti un grufolo morente tra le frasche e poco dopo il fruscio familiare del suo disco che ritornò nella sua mano, il metallo caldo e bruciacchiato sui bordi gli scottò la pelle al semplice tocco.
Con l'Aster ancora imbrattato di sangue tracciò allora un ampio arco sopra la sua testa lasciando al passaggio della sua mano una scintillante stella bianca a mezz'aria; ne evocò dieci in questo modo e non appena il gruppo di cimici venne fuori si limitò a ghignare soddisfatto liberando il potere delle stelle imbrigliati fino a pochi attimi prima.
Schizzarono furiose verso il piccolo gruppo di soldati dilaniandoli come pezzetti di carta trafitti da raggi di fuoco.
Asciugò rapido la fuliggine sull'Aster su un lembo della casacca azzurrina ed in quel frangente si rese conto di una catena incisa di rune in mano ad uno di quei luridi demonietti, spezzata in più punti dopo la raffica di stelle.

"Credevano di potermi imprigionare..."

la voce risuonò sull'intera radura come se venisse fuori dagli alberi stessi che la circondavano.

"Nella Corte le chiamano Cimici ed a conti fatti sono fastidiosi proprio come quegli insetti nauseabondi"

Capernion si guardò intorno.

"Legate la Bestia, dicevano..."

continuò la voce, sembrava vicina.

"mai nessuna catena è stata così divertente da spezzare..."

vicinissima.
Senza il minimo preavviso un potente colpo invisibile lo investì in pieno petto scaraventandolo lontano.
Si alzò in piedi guardandosi intorno e mentre cercava con lo sguardo tra gli alberi un dardo di fuoco s'accese nel nulla a pochi metri dal suo corpo, le fiamme erano rosse come il sangue, a tratti nere. Si impattarono sul suo fianco come un ammasso denso senza tuttavia bruciare la carni, lo sentì invece scivolare tra le ossa ed i muscoli e sciogliersi come magna liquido nelle sue vene.
Urlò di dolore ed in risposta ebbe solo una cupa risata dalla voce.

"Fatti vedere bastardo..."

Sussurrò mentre scivolava con lo sguardo tra gli alberi in cerca di un movimento che tradisse il suo avversario, diede una rapida occhiata al disco ancora stretto tra le sue dita, aprì il palmo con l'Aster poggiatovi sopra e con l'indice cominciò a tracciare sulla superficie argentea dell'astrolabio uno strano disegno, lasciando una scia pallida dietro al suo polpastrello.

« Corona Borealis... "


Lo mormorò appena con la sacralità con cui s'invoca una preghiera, ed il disco in tutta risposta s'accese d'una scintillante luce candida liquida che ricoprì rapida tutta la superficie.
Crebbe come nutrito da quel pallore per poi cristallizzarsi in un disco vitreo su cui scintillavano solo le stelle della costellazione richiamata. Roteò su se stesso poi ad un gesto di polso del cantastelle schizzò attorno a lui, falciando l'aria sulla radura come una trottola impazzita.
Quella risata, di nuovo.
Non fece in tempo ad identificarla che un taglio gli si aprì sul braccio che comandava l'aster costringendolo ad abbassarlo, spezzando così la corsa del disco che si fermò a levitare dietro la sua schiena.
Un rivolo di sangue caldo gli scivolò sul braccio .
Strinse allora le dita sul gancio della lucerna che teneva appesa alla cintura e con un debole strattone la slegò dal suo cappio, alzandola al cielo quasi fosse una lucente spada.


"Léiríonn féin!"

MOSTRATI.

Mormorò appena e quasi in risposta la luce calda ed ambrata della lanterna stinse in un vibrante azzurrino che in pochi istanti irradiò l'area circostante, un barlume capace di squarciare oltre i veli del visibile i mostri che si nascondono nelle pieghe del buio.
O gli incubi...
Non aveva mai visto un essere del genere,
Si allungava verso l'alto con quel corpo disarticolato e contorto, le spalle possenti che sorreggevano quella grossa testa oblunga in cui non era possibile vedere gli occhi ma solo due tizzoni ardenti di puro furore infernale. La pelle lucida scivolava sul corpo a tratti umano a tratti bestiale per sciogliersi in quella lunga e grossa coda robusta, decorata con uno strano uncino sulla sommità. Al petto aveva una semplice collana, una sorta di monile fatto di ossa e maschere spezzate, maschere simili a quelle delle cimici che aveva visto indosso ai demoni a Baathos.
Venne avanti ridacchiando tetro, diede un calcio ad un Cinghiavolo morto spostandolo lontano e proseguì verso Capernion, fissandolo con quei suoi non occhi di fuoco.

"Io sono Kahinlla, la Bestia del Sud..."

Sibilò con una voce tanto profonda e oscura che sembrava vomitata dalla terra stessa. Ad ogni parola uno sbuffo di cenere nero usciva dalle sue fauci scure.
Avanzò di nuovo schiacciando con il suo piede il cranio di una cimice morta a terra.

"E tu, tu sei un insetto fastidioso per la Corte..."

Rise e Capernion in tutta risposta portò il braccio sinistro in avanti comandando l'attacco dell'Aster, concentrandosi così nell'azione successiva.
Socchiuse appena gli occhi mentre tracciava con il braccio libero un arco sopra la sua testa disegnando una finto firmamento che s'accese in uno sfarfallio candido, una decina di stelle luminose che vibrarono appena come ninnoli appesi ad un filo prima di scagliarsi con traiettorie completamente causali verso il grosso demone, già colpito dall'Aster.
Sfrecciarono in avanti colpendo in pieno il luogo dove si trovava il demone esplodendo in un abbagliante flash bianco che sembrò tingere per un attimo il bosco in una scala di grigi fredda e innaturale.

"Pre... AH!"

Prima che la polvere cadesse e la luce tornasse normale una violenta botta gli spezzò il fiato, un colpo alla stomaco tanto violento da scaraventarlo a terra, confuso.
Vide solo la lunga coda ritirarsi nella nube di polvere un attimo prima dell'avanzata del grosso demone , il corpo coperto da una strana armatura chetinosa lucida in parte spezzata da cui colava un vischioso liquido violaceo nauseabondo. Puzzava così forte che lo sentiva a distanza, lo avrebbe sentito ovunque un tanfo simile. Così pungente che ti si aggrappava al naso, bucandoti direttamente la gola.
Fottutissimo bastardo.
Lo aveva colpito si ma non era bastata quella sua raffica di stelle per sottometterlo e nonostante i colpi, nonostante i tagli, ancora era in piedi dimostrando una straordinaria resistenza alla malia del sonno del cantastelle.
Lo fissò smascherando un leggero timore che fino ad allora non aveva avuto.
Quel mostro non poteva essere invincibile.
Sputò a terra un misto di catarro e sangue e portando indietro il braccio richiamò il suo disco lasciando che colpisse con la sua traiettoria la schiena del demone.
Ebbe solo la soddisfazione di vedere quell'armatura spaccarsi in tanti pezzetti che caddero a terra.
Si passo rapido la mano sulla fronte asciugandosi il sudore ed incalzò il demone sfilando la Bujo dalla tasca sul retro dei pantaloni, un elegante quanto rapido movimento di polso ed esclamò a piena voce le parole di potere che svelavano i suoi incantesimi

"oíche dubh!"

Abbozzò un sorriso mentre richiudeva le labbra, la runa dundriana sulla bacchetta s'accese d'una pallida luce argentata e dalla punta punta esplose un denso ed innaturale flash nero che s'espanse rapido a macchia d'olio.
Il buio inghiottì l'Erynbaran quasi come se il fogliame si fosse compattato celando i raggi del sole. Era impossibile vedere oltre una spanna in quell'oscurità magica, così permeante e densa che sembrava di muoversi in un mare di petrolio.
Capernion socchiuse rapido le palpebre lasciando che i suoi occhi si abituassero al buio totale approfittando così di quel vantaggio che sarebbe durato giusto una manciata di secondi ancora.
Eccolo.
Alzò il braccio e l'Aster gli scivolò sulla schiena levitando sopra il suo palmo aperto in attesa di essere scagliato per poi roteare silenzioso nel buio fitto dell'incantesimo in risposta ad un gesto repentino del cantastelle.
Le luci si riaccesero come i faretti d'un teatro un secondo prima che il profilo tagliente e magico del disco incontrasse il demone.
Lo colpì in pieno petto e come un ingranaggio incastrato l'arma continuò a girare rapida strappando brandelli di carne ad ogni spinta.
Urlò con voce rauca e profonda mentre il suo sangue violetto sgorgava dal petto come la bocca d'un fiume, seccando l'erba su cui cadeva come fosse acido.
Non durò molto tuttavia.
Afferrò il disco con i grossi artigli, incurante delle ferite che si aprivano sui palmi come tagli di coltello, quello girò una, due volte, per poi fermarsi tra le mani sanguinanti del demone. Capernion ritrasse il braccio richiamano a se l'Aster ma quello non si mosse, provò ancora ma in tutta risposta ebbe solo un sinistro scricchiolio vitreo.
Fu come vedere un vetro frantumarsi: le stelle della Corona s'affievolirono mentre una crepa saettò lungo tutta la metà del disco, ci fu un lieve bagliore ed un sonoro crack seguito dal rumore dei vetri che si fracassano a terra.
Lo guardò sgomentato, l'Aster ridotto ad un ammasso di vetri lucenti. Era così esterrefatto che non notò nemmeno l'avanzata barcollante e stanca del demone, così immerso nei frammenti cristallini della sua fidata compagna.
Solo le fiamme lo riportarono alla triste realtà della battaglia: un fuoco che divampò rapido come aizzato dalla benzina.
Un pugno allo stomaco, dritto e rapido, sporco dello stesso sangue corrosivo della bestia, tanto forte che avrebbe potuto sollevare un cinghiavolo senza problemi.
Lo prese in pieno, incapace di difendersi, sentì tutte le ossa del suo corpo accartocciarsi, qualcuna si piegò talmente tanto da spezzarsi in un disgustoso eco secco e deciso.
Boccheggiò a terra incassando un calcio che lo fece volare poco distante.
Non aveva nemmeno fiato per respirare, la vista completamente ovattata dal dolore e da uno sfarfallio di lucciole.
"Credevi non l'avessi visto arrivare?"
Lo sentì ghignare con voce rauca e stanca avvicinandosi
"Cosa sono un paio di graffi rispetto a questo?"
E rise sferrandogli un altro calcio sul costato incrinato.
Gridò di dolore soffocandosi in una mistura amara di lacrime e sangue.

"La senti elfo?"

Grugnì mentre lo schiacciava col peso de suo stivale ferroso.

"La senti quanto è pesante la morte?"

Spinse più forte, sentiva quel piede spaccargli le ossa tagliandogli il respiro di netto.
Incominciò a tossire forte sputando sangue ad ogni colpo di tosse.

" soffrirai, piangerai ed urlerai pietà, e vedrai cosa faremo a questo popolo che con tanta stupidità sei venuto a difendere "

Senti la lunga coda avvinghiarsi come un serpente alla sua caviglia un attimo prima di venire sollevato da terra come un sacco.
Era faccia a faccia con la bestia è solo ora poteva notare le pustole e le cicatrici che piagavano il suo volto, un campo malridotto e fradicio in cui bruciavano due grossi tizzoni di brace ardente.
I capelli scuri gli si appiccicavano addosso unti, la bocca priva di labbra con i canini irregolari pronti a scattare e mordere, capaci di sbranare un'orso con un solo morso.
Gli occhi ardenti che lo fissavano famelici, le palpebre visibilmente forzate a rimanere aperte, quasi stesse abbandonandosi alla malia soporifera di Capernion.

"Sarai polvere..."

Le iridi rosse s'accesero come le fiamme soffiate d'una fucina.
Fu come cadere all'inferno.

Bruciava, ma non era nell'Erynbaran, no quelle erano le tende del suo lauma e legata ad un palo sua madre sgocciolava sangue con la testa mozzata, una palla improvvisata per qualche cimice che si stava divertendo lanciandosela a vicenda.
Il volto sporco di sangue pietrificato in una smorfia di dolore.
Gli corse cercando di sfatare quella visione del futuro e tutto scomparve in una violenta vampata di fuoco.
Suo padre venne avanti sguainando la spada seguito da Leore, il suo fidato leproguaro.
Il demone prese la bestia con le mani e gli spezzò la schiena con la stessa semplicità con cui si rompono i ramoscelli.
Pianse.
Sentiva le lacrime rigargli il volto eppure non una lacrima gli bagnava le guance.
Quello erano gli ultimi momenti di suo padre.
Basta, ti prego.

Strinse suo padre tra gli artigli.
Lo sentiva boccheggiare...

Basta, basta.

Serrò la presa.

Ti prego basta.

Le ossa scricchiolano appena.
Suo padre che si dimena e scalcia.

Basta, basta.

Sorride la bestia poi con un secco schiocco spezza il collo all'elfo lasciandolo cadere a terra, pasto per bestie infernali che gli si lanciano addosso cominciando a squartargli il petto come un coniglio.

BASTA TI PREGO!

"مات من الجوع"
muori.

Sbraitò in un sinuoso e viscido demoniaco lanciandolo poco distante dai frammenti dell'astrolabio.
Il suo fidato Aster.
Guardò i pezzetti di metallo confusi a terra e nel suo riflesso spezzato gli sembrò quasi di vedere suo padre.

Non bisogna mai sanguinare davanti agli squali, non lasciare mai che qualcuno ti veda soffrire. Ci sarà il tempo per il sangue, ma fino ad allora stringiti forte le tue ferite addosso...

Papà...

Allungò la mano e tracciò con l'indice tremolante la sequenza di stelle delle Corona
Disegnando sulla polvere argentea come un ragazzino che traccia percorsi sulla sabbia.

"Corona Borealis..."

Sussurrò con un filo di voce ed in tutta risposta le polveri si animarono compatta dosi nuovamente nello splendente disco che schizzò senza preavviso verso il demone tranciandogli di netto un braccio.
Il tonfo sordo dell'arto amputato fu sovrastato dal canto a squarciagola del demone, un urlo tanto atroce e disperato che suonava come la migliore sinfonia per Capernion.

"Il mio braccio! IL MIO BRACCIO! "

Si portò una mano al ventre rilasciando una calda sensazione lenitiva, quanto bastava perché riuscisse a rimettersi in piedi.

"Hai ucciso mio padre..."

Sussurrò mentre una lacrima amara gli rigò il volto. Abbassò il polso e l'Aster calò sulla schiena del demone squarciandogli le spalle come fossero burro.

"Hai profanato il suo corpo..."

Di nuovo l'Aster colpi, sfrecciandogli sul retro delle ginocchia e recidendo i tendini che lo tenevano in piedi.
Si inginocchiò inerme mentre Capernion avanzava.

"Hai reclamato il nostro sangue..."

La coda cadde a terra, mozzata di netto dall'Aster prima che questo si disfacesse in un pulviscolo vitreo dai riflessi argentati, frantumandosi a terra come uno specchio rotto.
Lo superò senza degnarlo di uno sguardo, sguainando rapido la lama di coltello dal fodero legato alla vita.
Gli afferrò la testa tirandola appena indietro per poi passare la lama sulla sua gola, aprendola lentamente nel silenzio della foresta, accompagnato soltanto dal gorgoglio di sangue misto a saliva del demone prossimo alla fine.
Accese una fievole luce bianca nella sua mano e prima che le braci abbandonassero i suoi occhi la fece scivolare nelle fauci spalancate sudice di sangue e bile.
Gliela lasciò esplodere dentro facendo sì che il dolore lo accompagnasse fino al suo ultimo respiro fetido.
Uno...due...tre...battiti di cuore soltanto e la luce divorò Kahinlla, Bestia del Sud.
Per sempre.






Combattimento contro 4 Kisalah e 1 Urnak

Anche se fuori i tempi massimi dell'evento dell'Abisso ho deciso di postare questo scritto che è un po' la conclusione delle, purtroppo poche, giocate di Capernion durante l'evento. Era stata strutturata per essere una quest ma visti i tempi stretti e gli impegni ho deciso di cambiare genere e di creare un duello sull'ambientazione che mi ero immaginato. Essendo stato scritto per l'Abisso i mostri appartengono alla fazione dei Caduti e alla Fazione della Corte.
Spero sia piacevole la lettura e la correzione, di seguito uno specchietto riassuntivo con le tecniche ed un'ipotetica suddivisione in turni.

1 turno vs Cinghiavoli x 2 - Uso del'Aster, attacchi fisici. Ustioni di entità lieve sul corpo. Bruciatura sul palmo della mano

2 turno vs Kisalah x 4 - Raffica di Stelle, Alto, Energia.

3 turno. Ferita di livello medio al petto (Codata), Ferita di Livello Medio al corpo (Fiammella Oscura)

5 turno / Uso della Corona Borealis (-medio energia), Ferita di livello Basso al braccio dx. Uso della tecnica dell'Artefatto Barlume per rivelazione.
Attacco con Corona Borealis e Raffica di Stelle, l'Urnak si difende con una tecnica difensiva di potenza Alta + attacco di potenza media al petto con la coda.

6 turno / Uso una carica di Biglia Oscura (Bujo), attacco con l'Aster. Utilizzo di una carica della passiva Scurovisione. Danno all'equipaggiamento verso l'Aster.

7 turno Colpo di potenza Alto al corpo e danni complessivi pari ad un critico + Critico alla mente. Uso Cura Moderata + passiva per guarigione fortificante e guarigione vigorosa

8 turno, Uso della Corona Borealis e Nana Bianca, attacco consumando 1 CS in Destrezza acquisito con la tecnica di guarigione fortificante.

Passo ora ad elencare le tecniche utilizzate:

Volta del Firmamento x 2
-40% energia

Un Cantastelle ha dalla sua il favore dei cieli e la magia dei corpi celesti, il loro stesso nome deriva dalla sintonia che questi hanno con la magia degli astri tanto che si vocifera che la loro stessa voce sia in grado di scuotere il cosmo. Ciò che è certo tuttavia è che le stelle sono la manifestazione più pura della loro dote arcana, che si tratti di una singola luce o una pioggia luminosa di stelle cadenti. Tracciando un arco con il braccio Capernion è in grado di manifestare una decina di stelle bianche che fluttueranno sopra di lui per poi scagliarsi, caoticamente, verso il bersaglio. Le stelle cadono con logiche e movimenti diversi l'una dall'altra e possono essere scagliate sull'avversario con gran rapidità; ognuna delle quali seguendo una sua personale traiettoria decisa dal Cantastelle, potendo articolare assalti tanto imprevedibili quanto efficaci. Il danno inferto dalla raffica di stelle è di tipo magico e produce un danno al corpo complessivo pari ad Alto. Terminata l'offensiva le stelle svaniscono. Contro Ombre e Progenie Demoniaca le stelle producono un danno pari a Critico mentre contro Progenie dei Draghi ed Elfi producono sempre un danno inferiore, medio.
Consuma energia.

(NON PRESENTE IN SCHEDA MA GIA' ACQUISTATA DAL SAGGIO)

Nana Bianca x1
-10% energia

Si ritiene che alla morte di una stella quello che rimane è solo un nucleo candido e luminoso, un pallido ricordo della sua maestosità, fissato nel cielo per millenni prima di sparire nel vuoto dell'infinito. Portando innocentemente il palmo in avanti Capernion può generare una flebile stella candida, un globo luminoso che una volta scagliato è abbastanza forte da ustionare il corpo del bersaglio, spendendo un consumo Medio di energie. Niente di troppo potente, una padronanza dei corpi celesti che seppur affascinante ha veramente poco della potenza propria della magia astronomica. Come si suol dire, ti insegnano a stare in piedi, sta alla conoscenza e alla voglia di potere degli apprendisti imparare a camminare. In termini GdR attacco singolo di tipo magico di potenza media, consuma energia arreca danno al corpo.

Corona Borealis x 2
-20% energia

I sigilli che regolano gli incantamenti delle stelle sono spesso utilizzati dai nottambuli per potenziare e rendere "benedetti" gli oggetti su cui viene tracciata la costellazione. Tracciando sul proprio disco la costellazione della Corona Borealis questa comincerà a brillare di flebile luce bianca sulla superficie metalliche dalla lama irrorandosi in essa e trasformandola. Il disco triplica le proprie dimensioni e comincia a levitare, i bordi diventano taglienti e carichi dell'energia della costellazione ed il metallo stesso assume un aspetto vitreo, seppur stranamente resistente, su cui brilla la costellazione della Corona Borealis. Da questo momento in avanti Capernion è in grado di controllare con semplici gesti della mano il suo disco riuscendo a farlo muovere ad una velocità elevata con la quale riesce a tranciare anche gli ostacoli più resistenti. Quando è in "riposo" il disco lievita sulla sua schiena incorniciando la sua figura con la corona di stelle. Giusto un poco appariscente.

Ristorazione Fisica x1
-10% energia

La guarigione operata dal cantastelle avviene tramite l'imposizione delle mani che fanno da mezzo per trasferire l'energia benefiche della cura nella ferita da ristorare. La guarigione è accompagnata da un leggero pizzicore alle dita e una sensazione di calore a cui segue una pallida luce bianca molto simile al candore lunare. Non necessita di preghiere o invocazioni ma solo del tempo necessario per permettere alle ferite di risanarsi.
Capernion è in grado di curare malattie e veleni comuni, fratture e abrasioni, ma anche ferite di entità bassa e moderata. In termini tecnici è capace di ristorare ferite al corpo pari a danni bassi o medi se accompagnata dalla passiva di guarigione vigorosa.

Barlume - Chiarificare x1
-5% energia

Fra le tenebre si nascondono gli ostacoli più pericolosi. Il buio favorisce il dubbio, i tentennamenti, i passi falsi, che conducono alla caduta o allo smarrimento anche chi ha un animo saldo. La luce svela ognuna di esse, mostra il sentiero da percorrere, guida verso la salvezza o almeno verso la prossima meta; e aiuta a seguire la via anche a chi è distante da essa. Eppure vi sono insidie che nemmeno il brillare del sole riesce a svelare, inganni di cui né l'occhio più vigile né l'orecchio più fino si accorgono. In simili occasioni la tremule luce azzurra della lucerna è capace di scorgere oltre queste mistificazioni, svelando la vera natura delle cose.
Consumando una quantità Bassa di energia del portatore, la lucerna irradierà l'area attorno a lui, scacciando le tenebre, e non solo. Questa tecnica di auspex attivo permette di eludere le passive di anti-individuazione come la pergamena "celarsi" del ladro e non è una tecnica di rivelazione. La tecnica ha natura Magica. [Potenza Bassa]

Ho inoltre utilizzato 2 consumi di Miscela Incantata - Sonnolenza, 1 consumo di Scurovisione, 1 consumo di guarigione vigorosa ed 1 di guarigione fortificante ed 1 di guarigione . Ho usato anche 1 biglia oscura.


Status Fisico:

Energia: 15%
Mente: 100% (- 40% danno critico) 60%
Corpo: 100% (-70% danni complessivi) 30%


Edited by lothus - 11/7/2015, 15:28
 
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view post Posted on 20/7/2015, 12:24

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CITAZIONE
Interpretazione e Ragionamento:
Il testo, se fosse giudicabile solo sul campo delle descrizioni sarebbe anche un testo accettabile, tuttavia dobbiamo analizzare, in questo campo, come hai reso pg e mostro e qui ci sono alcuni problemi: il testo è ricolmo di descrizioni, a volte e spesso anche ridondanti, ma ciò che viene poco a galla è la personalità di Capernion. Io, e sarò brutalmente onesto, prima di leggere questo scritto non conoscevo il tuo pg, né ne sapevo assolutamente qualcosa e, alla fine dello scritto, penso ancora di non averlo inquadrato. Traspare obiettivamente poco se non nel pezzo finale in cui si parla della morte del padre ma, anche qui, a dar risalto al tutto sono più le descrizioni delle azioni che quello dei sentimenti del ragazzo. Il mostro, inoltre, risulta essere estremamente piatto, è un cattivo senza anima né personalità. Capisco anche che l’avversario scelto sia difficile da caratterizzare, eppure si può anche risaltare tutti quegli aspetti – anche negativi – che lui ha.
Non scrivi male, tuttavia manca proprio quasi del tutto la psiche del tuo pg, le emozioni e ciò che prova.
Le descrizioni sono utili per contestualizzare una scena, ma quello che un lettore vuole sapere è ciò che prova il tuo pg e ne vuole sapere il più possibile. Io posso dire che, alla fine di questo scritto, Caperion lo conosco solo marginalmente, come se, una pallottola destinata al cuore, mi abbia sfiorato soltanto il braccio destro.

Voto: 5.75

Movenze e Descrizioni:

Questo forse è il campo che mi troverò più in difficoltà nel valutarti.
Come detto prima le descrizioni sono ricche e abbondano, ma qual è il punto in cui il troppo storpia?
Più di una volta mi sono perso nella lettura e nelle descrizioni non capendo effettivamente di cosa si stesse parlando, al contrario, invece, non conoscendo il tuo pg mi sono trovato spesso perso dinanzi ai nomi. Lì dove magari servivano più descrizioni scarseggiavano mentre a volte eri ridondante. Cosa sono i Leproguari? Certo è scritto in scheda, ma capisci bene che leggere non sapendo minimamente nulla e aprire la scheda per cercare le cose fa perdere fluidità al narrato. Inoltre trovare la tua scheda non è stato poi così immediato. Dov’è il link del conto e della scheda? Non se è un problema mio, ma io la tua firma non la vedo. Comunque tralasciando il discorso sulle descrizioni fai troppi errori, soprattutto di distrazione:
"Se arrabbiato?” nella prima parte dello scritto, o altro ancora quando scrivi “[…] avevano stretto le mani sulle else delle loro armi [..]” è un errore poiché l’elsa è una, quindi sarebbe corretto: “avevano […] sull’elsa delle loro armi […]”; ci sono poi numerosi errori o scelte personali che mi hanno fatto storcere il naso, come la ripetizione, in uno stesso paragrafo di sangue misto a catarro/saliva/ecc. scritta più di una volta o ancora la dimenticanza del colore (piccolezza) in un discorso diretto; la punteggiatura a volte è imperfetta; mentre lo scritto, più o meno curato nella fase iniziale, degrada verso il finale aumentando il numero degli errori esponenzialmente, come se in realtà avessi fretta di concludere il post. La cosa, per chi legge, è abbastanza immediata e fa apparire un testo, fino a quel momento magari anche buono, come un testo poco curato e frettoloso.

Voto: 6.0

Abilità e Lealtà:

Qui c’è la vera nota dolente di tutto lo scontro. Hai affrontato due mostri di due fazioni diverse, per altro una radicata nel profondo sud di Theras l’altra all’opposto. Inoltre non fornisci neanche una vera motivazione per cui l’Urnack si trova nell’Edhel e, ancora, lo fai apparire come un mostro della fazione della Corte dell’Abisso. L’unica cosa che attenua ciò è il fatto che le due fazioni siano legate e, per questo motivo, la penalizzazione non è poi così alta. Continuando oltre, lo specchietto è troppo scarno e poco chiaro, manca in toto uno specchietto riassuntivo dedicato al mostro, una lista, seppur sommaria di tech usate e consumi. Altra nota dolente è la pericolosità del mostro affrontato. Sia per le tech (non scritte) che gli dai, sia per la pericolosità più alta della tua. Tu affronti 4 mostri (che in totale fanno una pericolosità D) e uno pericolosità B, tu sei un C. Dallo scontro ne esci vincitore, senza per altro usare una strategia particolarmente innovativa, e senza aver grandi ferite. Il tuo pg ha vinto lo scontro in maniera troppo facile, troppo banale e senza portare nessun particolare danno. Quando affronti un mostro con pericolosità più alta della tua ci sono tutti i presupposti per far sì che il tuo pg esca sconfitto, se non è così ci deve essere una strategia di fondo utilizzata per cui riesci a batterlo, seppur difficilmente. Mentre tutto questo non c’è.
Ah si, inserisci link del conto e della scheda in firma, risulta fastidioso per chi giudica non avere queste cose a portata di mano.

Voto: 4.5

Media aritmetica: 5.41
Gold guadagnati: 216


Note: Per qualsiasi chiarimento lieto di fornirteli in privato. A me vanno 150 Gold.
 
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1 replies since 11/7/2015, 05:47   115 views
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