Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Ruadh, Contest Agosto 2015 - Unione (Dortan)

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view post Posted on 28/8/2015, 17:57
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Cardine
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R U A D H


in riferimento a "Il peccato originale ~ hain"


Accarezzò distrattamente Itinerante, con la delicatezza che avrebbe avuto una madre nel consolare il figlio appena nato. Il tessuto gli sembrò molto più morbido del solito: merito del vento caldo di tramontana o l'aria buona del mare che ne distendevano le fibre, o forse si trattava del semplice fatto che per qualche tempo il mantello fosse rimasto lontano dalla strada e dalla vita sregolata suo possessore. Separarsene, anche se per un poco, era stata per lui una grossa fatica, ma non aveva davvero avuto scelta. E l'importante restava che Juan e gli altri mercenari, ma soprattutto lo stratega, avessero compiuto il lavoro senza grossi intoppi e senza scoprire la verità, cioè che lui gli aveva semplicemente manipolati per poco più di un suo capriccio.
   Taliesin era quel genere di persona tanto audace da porsi degli obiettivi, per quanto sconsiderati che fossero, e poi raggiungerli, spesso con metodi tutt'altro che ortodossi. Nato figlio del nulla, s'era poi fatto da sé, armato del suo ingegno e del suo spietato egoismo che, per qualche incomprensibile ma fortunato motivo, non tracimava mai nella crudeltà. Era certamente un vizioso, ma non un malvagio. Non lo era mai stato. E il suo vizio maggiore era una superbia pressoché assoluta. Per quanto pensasse al suo passato, giungeva sempre alla solita soluzione: chi lo aveva tirato fuori dai guai, sulla Purgatory insorta? Se stesso. Chi era riuscito a salvarlo, smarritosi nelle foreste più cupe del nord? Se stesso. E gli esempi, per dire il vero, sarebbero stati innumerevoli. Alla luce di tutto questo, chi doveva ringraziare?
   Gli anni erano poi passati, ed egli non era più quel giovanotto ingegnoso e sprovveduto che sguazzava tra l'anonimato e momenti di improvvisa celebrità ovunque si spostasse. Viaggiando in ogni luogo si era fatto amici e nemici; aveva concluso affari nel pieno della legalità, ma anche truffe e altri crimini non da poco; seguiva semplicemente i suoi interessi ed evitava ogni grana, sempre e comunque contando sulle proprie forze e servendosi degli altri. Eppure anche Taliesin ad un certo punto si era scoperto umano, poiché come ogni uomo possedeva dei limiti. Quando i guai cominciarono a fioccare, si accorse di averli raggiunti.
   Nel ricevere Itinerante tra le mani, dopo tanto tempo, aveva provato una strana sensazione, che si rivelò essere capace di cambiare la sua vita per sempre. Poter contare sul Beduino, anch'egli nato dal nulla ma dalle capacità straordinarie, gli aveva semplicemente permesso di superare quei suoi limiti. Proprio col mantello di nuovo sulle spalle era cominciata a ribollirgli in testa un'idea che da quel momento in poi non lo abbandonò mai più. L'intuizione era semplice, e nemmeno tanto originale, ma per lui rivoluzionaria: se si fosse circondato di persone tanto valide quanto il buon Juan, che lavorassero per lui, allora tutti - Taliesin per primo - ci avrebbero guadagnato. Non sarebbe mai giunto al punto di ammettere che l'unione fa la forza, ma di sicuro era proprio quello il modo per poter fare qualche ambizioso passo avanti nella gerarchia del potere. Sapeva di avere la stoffa del leader, e sapeva di non averla mai usata perché le persone, fino a quel momento, gli erano state più d'intralcio che d'aiuto. Ma le cose stavano lentamente cambiando.

Il musico si schiarì la gola. Non ne aveva davvero bisogno, desiderava piuttosto dare un pizzico di solennità al suo tono.
   «Volevo ringraziarvi in modo ufficiale, amici miei! Sono in debito con voi» dichiarò rivolto a Ishmael e Alan. Li colse di sorpresa, con quella dichiarazione. Ovviamente non pensava affatto di dover loro qualcosa; al contrario, pretendeva in cuor suo un certo rispetto e riconoscenza nei suoi confronti, per il semplice fatto che quei due avessero avuto l'onore di essere lì a parlargli. Intanto il beduino, avvolto nell'immancabile turbante rosso, stava di poco alle sue spalle e sghignazzava. Era stato lui a consigliargli i due marinai come futuri compagni di viaggio.
   I quattro si trovavano in cima a un colle sulla cui sommità era incastonato un grosso masso, dal quale si poteva ammirare il paesaggio comodamente seduti. Ad est il pendio discendeva dolcemente, incontrando la sabbia dorata della spiaggia e poi il mare di smeraldo. Era un orizzonte magnifico, nonostante sul rilievo tirasse un vento fastidioso e che le uniche piante a crescerci erano arbusti rinsecchiti dalla siccità. A Taliesin era però sembrato il posto giusto per quel genere di dichiarazioni che necessitano di una certa solennità.
   Il mare piatto, tinto di un colore intenso e senza alcun riflesso luminoso, pareva invitarli a salpare. Una buffa goletta era ancorata a qualche decina di metri da riva. Taliesin si zittì per qualche istante, distratto nell'osservare l'imbarcazione.
   «Josiah è andato a sud, a combattere i demoni con i Leoni Rossi. Credevo lo avremmo raggiunto» suggerì Ishmael, che non sapeva ancora come comportarsi con quel giovane uomo dai modi gentili e lo sguardo malevolo. Non poteva di certo intuire che presto lo avrebbe conosciuto abbastanza bene da poterlo ammirare e detestare nello stesso momento.
   Nel sentire quelle parole Taliesin non poté fare a meno di ghignare, immaginando cosa sarebbe successo se si fosse presentato da Lamrael Redskin, lo stesso uomo da cui tempo prima aveva rischiato di farsi uccidere. Sarebbe stata una situazione estremamente comica, di sicuro. Ma nel sapere che il mercenario era ora a capo di un esercito, dopo essersi distinto più di chiunque altro nel combattere i demoni, aveva provato un pizzico di invidia.
   «Oh, no. Quel giovanotto, Josiah, insegue la guerra, e noi non possiamo rischiare la vita in simili sciocchezze. Siete d'accordo?» domandò, sapendo già che risposta avrebbe ricevuto; entrambi i marinai fecero un ampio cenno di assenso. «E noi non siamo suoi seguaci. È più corretto dire che lui sia un mio... collaboratore» continuò. Juan borbottò qualcosa ma Taliesin lo fulminò prontamente con uno sguardo.
   «Vedete, noi siamo uomini di mondo. Theras è cambiata, i tempi sono cambiati, e in pochi stanno al loro passo. Le grandi guerre sono ormai terminate, i Draghi e le altre diavolerie scomparse per sempre - quanto si sbagliava! - e noi siamo un passo avanti, rispetto alla vecchia guardia. Possiamo cavalcare quest'onda, mi capite?». Ogni sua parola faceva intendere qualcosa di più vasto e ambizioso.
   «Per quale motivo ci troviamo qui, dunque?» osò chiedere Alan, con un tono impertinente. Il bardo gli sorrise.
   «Josiah ha scelto di combattere i Caduti. Deve aver udito qualche voce superiore parlare dentro di sé, per dimostrare tutto quel fervore per una causa che non gli appartiene. Ma a noi non importa! Qualsiasi cosa facciamo, i demoni stanno già cadendo... e a nord si sono già ritirati nelle loro tane. Ed è a nord che dobbiamo andare, ora. Parlano di ricchezze dimenticate, in quantità al di fuori di ogni misura. Lontano da stupide guerre e intrighi oscuri»
   I due lo ascoltavano in perfetto silenzio, e seppe di aver ormai rapito i loro cuori. Attese la loro mossa.
   «L'Edhel... Quanta strada» mormorò il giovane, che aveva cominciato già a valutare l'idea e a immaginare cosa sarebbe successo.
   «Sto parlando con dei marinai, sbaglio?» li provocò, indicando l'imbarcazione solitaria. Tra le vele color panna si intravedeva un bandierone rosso, che svolazzava nello stesso modo di Itinerante, ed i due intesero immediatamente per quale motivo pratico Taliesin li avesse portati lì.
   «Possiamo arrivare lontano, tutti assieme. Possiamo ottenere ciò che gli altri si sognano soltanto. Siamo destinati a crescere senza che nessuno possa fermarci!». Le sue parole facevano intuire che ci fossero altre persone, in giro per il continente, disposte a seguire il bardo in questo suo audace progetto. Ma che questa fosse la verità o un'altra menzogna lo sapeva solo lui.
   Prese dalla sacca dei capi di abbigliamento. Un cappello da capitano e un gillet di pelle, dello stesso colore del turbante e del mantello. Consegnò il primo a Ishmael ed il secondo ad Alan. C'era una grande solennità, in quei gesti.
   «Vedete, ci sono Leoni Rossi, tomi rossi, stregoni rossi e quant'altro. Non è un colore particolarmente originale. Ma noi saremo conosciuti come Ruadh, amici miei, e questo nome lo conoscerà ogni anima del continente. Mettetevelo bene in testa» dichiarò, con un sorriso sottile che non prometteva niente di buono.


Ruadh significa rosso in gaelico, anche se il termine da solo è da me usato in modo improprio. Questa scena conclude hain e precede hesaplaşma, riprendendo il punto di vista del buon Taliesin. Si tratta della premessa per gli sviluppi futuri del png, che da tanto volevo attuare. Grazie della lettura!
 
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