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Galad Arnat Malkin II, Il Drago

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view post Posted on 1/12/2016, 19:17
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Nome: Galad Arnat Malkin II
AkA:Il guerriero, il Drago
Età: 20 anni
Altezza: 190 cm
Lingue: Comune, lingua Maegon
Razza: Progenie dei Draghi
Classe: Guerriero
Talento: Avanguardia
Fascia: Bianca
Pericolosità: D
Conto:Oro
Fisico : 100%
Mente: 75%
Energia:125%

Risveglio

Nel buio di quella bottega, rannicchiato sotto un tavolo da lavoro, Galad pensava.
Aveva freddo, ma per fortuna non pioveva. Era nudo ma di li a poco avrebbe trovato dei vestiti, niente di materiale in quel momento lo preoccupava. Alzò una mano in un gesto istintivo per toccarsi il volto ma si bloccò quasi subito: non era il momento di preoccuparsi della cicatrice, doveva capire.
Ricordare era così difficile, si era svegliato a faccia in giù, nella polvere di una stanza distrutta, nudo e scosso da brividi, debole e ferito, eppure quello che era accaduto prima…
Ricordare era come voler sfondare un muro a mani nude, anche se lui un muro l'aveva buttato giù poco prima; era debole certo, ma si era stupito della facilità con cui lo aveva fatto senza sentire il minimo dolore. No ricordare era molto peggio che sfondare un muro, era come voler girare il collo per vedere alle proprie spalle senza poter voltare il corpo, sapeva che c'era qualcosa dietro ma non riusciva a ruotare abbastanza.
Dopo essersi alzato dalla polvere ed aver trovato l'equilibrio la debolezza era parsa scomparire anche se per poco, in quel momento l'istinto di sopravvivenza gli aveva ordinato, non suggerito ma ORDINATO, di fuggire da quella situazione, e c'era riuscito anche troppo facilmente. Un'occhiata alle dita, anzi gli artigli, ricoperti di sangue gli fece tornare ancora alla mente quello che era successo, ma tutto si fermava a quel pavimento polveroso. Non poteva indugiare ancora in quel posto, presto sarebbe sorto il sole e il proprietario, un fabbro, sicuramente non avrebbe gradito la porta scardinata e un intruso sanguinante nella sua bottega, le domande avrebbero dovuto aspettare domani.

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Primo e unico figlio di una famiglia nobile, anche se dal potere e l'influenza molto ridotta, Galad è nato nel quartiere nobile di Rikahs, città non molto distante da Taanach se considerato la media distanza tra le diverse città libere, e porta il nome di suo nonno, appunto Galad Arnat Malkin I. La famiglia Malkin è originaria proprio di quella città che, anche se non una delle più grandi, ha comunque una nobiltà piuttosto ricca e, per questo, sempre in conflitto per racimolare un briciolo di potere in più del diretto avversario; il padre di Galad, Matrel Rahid Malkin, non era estraneo al "gioco" che tutto il resto della nobiltà seguiva: non era infatti possibile uscire da quella lotta fatta di sotterfugi e trame nell'ombra senza rischiare di soccombere, ma la madre, Edra, appariva preoccupata per la piega che stavano prendendo gli eventi.
Il marito infatti si era segretamente accordato con una famiglia nobile ancor meno potente della sua, ma dalle conoscenze vastissime: la famiglia di nani Ak-dhull, famosi per la loro maestria di ingegneri e alchimisti, dei quali si diceva però che eseguissero esperimenti pericolosi e malvagi. Matrel rideva con forza ogni volta che qualcuno gli proponeva quella versione, e se era la moglie a parlargliene la guardava con occhi teneri, pieni della comprensione che si offrirebbe a un bambino credulone.
L'infanzia e l'adolescenza di Galad furono scandite dall'orologio dell'apprendimento: le lezioni di lingua Maegon venivano sempre per prime, la mattina presto, in compagnia di Kar, il nano mentore che gli Ak-dhull avevano concesso alla sua famiglia perché imparasse la "lingua più nobile", come tutti i suoi antenati e suo padre avevano fatto, quindi si susseguivano matematica, fisica, anatomia e altre scienze in generale per tutta la mattina. Ogni giorno poi,dopo il pranzo, Galad doveva esercitarsi al combattimento con spada e scudo, il più classico degli stili che la sua famiglia aveva deciso sarebbe andato bene per tutti i figli maschi.
Inutile dire che a Galad nessuna di quelle lezioni piaceva. nonostante un acume dignitoso, il ragazzo si rifiutava di applicarsi agli studi teorici, la lingua Maegon non era interessante come il dialetto dell'Akeran, che Galad poteva ascoltare nascondendosi e origliando le conversazioni dei servitori e dei garzoni che portavano le provviste al palazzo, le scienze divennero ore in cui evadere, se riusciva a sgattaiolare sotto gli occhi del suo mentore se ne andava via per i borghi di Rikahs a osservare nelle taverne gli avventori di terre lontane e quelli più misteriosi e tornava a casa solamente all'ora del pranzo.
Il combattimento poi, per Galad era tutt'altro che spada e scudo: nel cortile il suo insegnante ormai aveva rinunciato a provare a convincerlo, per lui lo scudo era pesante, voleva avere più velocità e libertà di movimento, cosi lo abbandonava e si addestrava con solo la spada da allenamento, con la quale aveva una destrezza e una perizia notevoli a soli 15 anni. Il padre Matrel osservava suo figlio e, quando non poteva essere visto, sorrideva: era orgoglioso del suo ragazzo, sapeva che sarebbe diventato forte e, un giorno lontano, saggio; quello che non sapeva era che gli Ak-dhull avevano altri piani per tutta la sua famiglia. Un giorno quando Galad aveva 20 anni, la famiglia Malkin venne spezzata: gli Ak-dhull avevano ultimato i preparativi per la loro macchina misteriosa, tenendola nascosta anche a Matrel. Una volta che non ebbero più bisogno di lui per i soldi o l'appoggio politico decisero di impossessarsi direttamente dei suoi averi, della sua casa, e di fare dei componenti della famiglia cavie da laboratorio, un esempio da seguire per le altre famiglie che li avessero contrastati. Prima Matrel poi Edra perirono sotto i ferri in quella che sembrava una sala operatoria sovrastata da un grande macchinario mistico dentro al quale era inserito un cuore, lo riconosceva da quelli che aveva visto ed estratto dalle carcasse di alcuni animali, solo immensamente più grande, nero e, stranamente, ancora pulsante. Poco dopo lo riconobbe dalle descrizioni di una lezione di kar,un cuore di drago. mentre i suoi genitori morivano, Galad era incapace di muoversi, paralizzato dalla visione di quel cuore vivo eppure solo in una macchina, mentre veniva portato sotto agli aghi che ne uscivano fuori non riuscì a provare dolore, solo paura. poi tutto divenne buio.



Fisico


sinuoso, forte, altero




un ragazzo più alto della media, capelli biondi corti ma non troppo,così da nascondere due piccole escrescenze ossee che fuoriescono appena dal cranio, occhi verdi la cui pupilla inizia ad acquisire un taglio verticale, con una strana cicatrice sulla parte destra del volto in costante mutamento, tanto che incontrandolo in due diversi giorni è possibile rimanerne confusi inizialmente. Longilineo e apparentemente esile, Galad nasconde in realtà una gran forza ottenuta dopo l'operazione insieme a tante piccole deformazioni: infatti schiena, petto e braccio sinistro sono parzialmente ricoperti di scaglie nere simili a quelle di un rettile, ma molto più dure; queste scaglie hanno la loro massima concentrazione nell'avambraccio sinistro di Galad che ne è totalmente ricoperto, la mano sinistra ha sulle estremità delle dita degli artigli lunghi sono tre centimetri ma affilati come pugnali e resistenti come l'acciaio. Sul petto all'altezza del cuore trova posto una cicatrice verticale che indica un'operazione chirurgica, Infine sulle scapole delle sporgenze ossee che probabilmente si svilupperanno in ali. L'ultima conseguenza dell'operazione è stata l'evirazione: un regalo dei nani per evitare che Galad spargesse il frutto delle loro ricerche senza controllo e che ha eliminato le sue pulsioni sessuali.

Galad è un uomo molto metodico, lo è diventato in verità, per cui ha anche un suo modo di vestire che non cambia mai, pensato appositamente per la praticità. Sempre con una camicia bianca dalla manica sinistra divelta per lasciar spazio alle scaglie del braccio, vi porta sopra sempre una giubba in pelle marrone a maniche corte fino al gomito e aderente, anch'essa sovrastata da un piccolo spallaccio in cuoio con una protezione all'altezza del cuore. Le brache marroni di cotone larghe sulla gamba si stringono pian piano fino alla caviglia per non ostacolare il movimento, mentre gli stivali morbidi in pelle marrone attutiscono il rumore dei passi. Una cinta grigia regge le brache e tiene una borsa con l'equipaggiamento agganciata con una fibbia metallica, delle fasce di pelle che passano sulle spalle ospitano le armi da lancio ne infine la spada, una scimitarra di stile Alfanje, trova posto sulla sua schiena, con l'elsa rivolta verso il basso e agganciata con una sicura che le impedisce di cadere.
In situazioni normali comunque nessuno vede Galad in queste vesti, perché viaggia sempre coperto da una cappa color sabbia ampia e con cappuccio che lascia spazio solo per intravedere i piedi,tutto per mascherare i suoi tratti draconici e non attirare l'attenzione.

Psiche


riflessivo, calmo, curioso.





Galad non ricorda nulla del suo passato, per lui tutto parte dal risveglio sulla torre che una volta era il laboratorio della famiglia ak-dhull, una stanza ridotta a macerie e lui, nudo e ferito, è dovuto fuggire per sopravvivere. Una volta al sicuro ha scoperto di non ricordare gli avvenimenti del suo passato e le persone conosciute, pur mantenendo tutte le conoscenze accademiche, tattiche e di combattimento, la lingua e il suo nome completo. Nel suo corpo sta avvenendo una trasformazione che coinvolge anche la sua mente: avendo innestata in sé stesso una parte del cuore di un drago, Galad ha iniziato a modificare il suo aspetto e il suo pensiero inconsciamente; i draghi si sa, sono creature misteriose, e non si lasciano coinvolgere da eventi considerati ininfluenti e di solito lasciano che il mondo vada avanti senza il loro intervento. Galad non è certo un drago, né ne possiede il potere, ma la sua mente è cambiata: è sempre stato un ragazzo curioso e coraggioso, a volte anche ribelle, ma dal suo risveglio sulla torre è diventato pacato e riflessivo. Nulla in lui farebbe pensare che una volta era stato nobile, se non l'espressione severa e regale che da l'idea di aspettarsi che gli altri acciano quello che dice, ma dal suo "cambiamento" non considera sé stesso parte della nobiltà, e neanche della cittadinanza di Rikahs, la sua percezione del mondo è cambiata trasformandolo in un essere né buono né malvagio; capace di uccidere come di mostrare pietà,
Galad cercherà in ogni caso di evitare di essere coinvolto in faccende di importanza nulla. Come abitato da una volontà nuova al suo interno, del tutto incontrollata, l'interesse del giovane ricade infatti solo su accadimenti che potrebbero cambiare sostanzialmente il mondo e li ricerca, o forse li attira, pur non volendo, con un istinto sicuramente dovuto alla trasformazione in corso in lui.
Riguardo al suo passato, recuperare la memoria è il suo obbiettivo principale, la trasformazione non lo ha privato della voglia di ricordare ciò che ha vissuto, pur non avendo indizi,con non tanto la sete di vendetta a guidarlo, quanto la voglia di sapere.

Le abilità di Galad & le "capacità" del Drago.




Già prima della trasformazione Galad aveva ottime doti da combattente, che in seguito a quello che gli è successo sono state integrate da capacità fornitegli dal suo nuovo status. Non sapendo esattamente che cosa gli sia successo non si può sapere esattamente quale sia la fonte e perché lui sia sopravvissuto al contrario dei genitori.


La Resistenza di un Drago:



Come molte leggende raccontano,i draghi sono creature leggendarie e potentissime, pochi sono in grado di guardarli senza tremare, ancor meno di affrontarli. Il fuoco, ad esempio, è una delle loro armi principali, non sarebbe altrimenti se potesse danneggiarli e infatti ne sono immuni. Un drago ha molti mezzi per difendersi, le scaglie di un drago riescono a proteggerlo da molti tipi di danni essendo esse intrise della magia che li permea, la loro agilità e il loro intuito gli permettono schivate repentine e la loro forza mentale gli permette di non subire le malie avversarie.. Se anche tutto questo non dovesse bastare, Galad ha acquisito la capacità di combattere in qualunque situazione il suo corpo si trovi, qualunque danno abbia subito, potrà rimanere concentrato continuando a combattere.
[abilità razziale Resistenza al fuoco non tecnica, passiva 6 utilizzi; abilità del talento Avanguardia lv.1 capacità di ignorare il dolore fisico 6 utilizzi; abilità personale 1/25 di schivata di natura fisica consumo Medio di Energia, difende da un danno Medio di natura fisica; abilità personale 2/25 di natura psionica consumo Medio di Energia, difende da un danno Medio di natura psionica; abilità personale 3/25 di natura magica consumo Alto di Energia,il Drago evoca uno scudo di scaglie nere di cui può variare la forma, da un diametro di pochi centimetri fino a un bozzolo che lo difende da ogni direzione, difende da un danno Alto di natura magica]


La Potenza di un Drago:




I draghi sono creature principalmente benevole, anche se dire che sono buoni è sbagliato, diciamo che si limitano a non compiere azioni malvagie anche se le loro decisioni possono venir fraintese da chi non ha la loro stessa saggezza. Ma un drago che decida di impegnarsi in combattimento scatena una furia impareggiabile ed incontenibile, per i suoi avversari la morte è molto più di un'eventualità. La trasformazione è in atto da poco e Galad non ha certo la stessa potenza di un drago, ma ne ha ereditato alcune peculiarità che lo rendono un combattente fuori dal comune. Prima fra tutte la leggendaria forza draconica, che non è paragonabile a qualunque capacità ordinaria, gli permette di compiere azioni precluse ad altri come scardinare porte ed altri atti di forza poderosa.

Inoltre il Drago può potenziare il suo fisico e dotarlo di caratteristiche fuori dall'ordinario, esso sarà infatti più forte, veloce, e reattivo del normale, il tutto senza nessun cambiamento apprezzabile dall'esterno. Tutto questo è possibile infatti grazie al controllo di Galad del potere ricevuto, il fuoco che lo permea lo rende più forte. Questo avviene anche quando un avversario del guerriero usa una tecnica per aumentare la propria forza, così da non rimanere mai indietro al nemico.

In battaglia però la forza non è la sola peculiarità dei draghi, Galad ha imparato infatti a imbrigliare il fuoco che ora scorre anche dentro di lui e, convogliandolo in una delle sue armi, naturali, o meno, da distanza o da mischia, queste si accenderanno di un bagliore rosso, brillando fiocamente e sprigionando tutta la potenza del fuoco una volta colpito l'avversario.

Il guerriero riesce inoltre a creare delle emanazioni di fuoco talmente concentrato che quando viene scagliato non ha la forma di una fiamma o una palla di fuoco, bensì si materializza in un raggio dal diametro di circa 5 centimetri di colore bianco da tanto che la sua temperatura e la sua concentrazione sono alte, e sempre per questo motivo quando colpisce il bersaglio non causa semplici danni da ustione ma perfora qualsiasi materiale lasciando intatti i bordi della ferita per l'alta temperatura.

Infine anche la strategia ha un posto di rilievo nel combattimento dei Draghi, quando un avversario si affida ad una sola arma e punta tutto su quell'oggetto, il guerriero deve saperlo capire e agire di conseguenza: è
per questo che Galad, utilizzando gli artigli molto affilati e un attacco di sua invenzione, riesce a distruggere l'arma del nemico avvantaggiandosi contro di lui.
[ passiva talento Avanguardia forza sovrumana 6 utilizzi; passiva Guerriero "Vigore Riflesso" + 1 CS alla Forza se nemico utilizza tecniche di power up 6 utilizzi; pergamena Guerriero "Fortificazione Suprema" natura fisica, consumo Critico di Energia, dona +6 CS a Forza, +5 CS a Velocità, +3 CS in Intuito e +2 CS in Agilità; abilità personale 4/25, tecnica di natura magica, consumo Medio di Energia, Galad concentra il fuoco draconico in una qualsiasi delle sue armi, quindi attacca il bersaglio che, se colpito, subirà un danno Medio al Fisico; abilità personale 5/25 offensiva di natura magica, consumo Alto di Energia, Galad concentra il fuoco draconico in un raggio di colore bianco dal diametro di circa 5 cm e lo scaglia contro il nemico a gran velocità, la tecnica infligge danni Alti da perforazione al Fisico; abilità personale 6/25 tecnica di natura fisica di danno all'equipaggiamento, consumo Basso di Energia, il Drago usa i suoi artigli per danneggiare l'arma dell'avversario.]

Equipaggiamento:



Galad è si mutato, ma rimane per gran parte umano, ha quindi conservato delle abitudini da guerriero anche dopo la trasformazione pur essendosi adattato al nuovo potere ricevuto.

Dolunay:


questa sciabola di stile Alfanje il cui nome significa "luna piena" in dialetto dell'Akeran, è uno dei pochi ritrovamenti che Galad ha fatto una volta recatosi nella residenza che era della sua famiglia, dopo aver scoperto dove si trovava chiedendo più volte senza successo visto che a Rikahs nessuno voleva parlare di quello che era successo. Il nome è inciso sul fodero dell'arma, leggera e dall'impugnatura comoda evidentemente fatta apposta per lui visto che si adatta perfettamente al suo stile di combattimento, ha anche un piccolo fermo per assicurare la spada nella posizione che Galad usa quando la tiene riposta dietro la schiena con l'elsa verso il basso.

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Artigli:

dalla mutazione Galad ha ricevuto anche questi artigli posti alla fine delle cinque dita della mano sinistra, della lunghezza di tre centimetri, leggermente ricurvi verso l'interno della mano, affilati come pugnali e neri come la pece.

Scaglie difensive:

salendo dalla mano sinistra poi, su tutto l'avambraccio e fino al gomito, Galad ha delle scaglie nere che ricoprono tutto l'arto, dure come l'acciaio sono utili per difendersi dalle armi, forti come uno scudo ma leggere da non compromettere la mobilità.

Scaglie cadute:


non solo sul braccio sinistro, ma anche su petto e schiena Galad ha delle scaglie nere simili a quelle difensive pur se inutili sotto quell'aspetto. Visto però che in quelle zone la mutazione sembra ancora in corso, ogni tanto da quelle zone cadono delle scaglie che, dopo essersi staccate, si induriscono come pietre. Galad usa queste scaglie come armi da lancio, affilandole e facendole diventare taglienti, ne tiene sempre 10 nelle fibbie di cuoio sopra la giubba [ 10 scaglie considerate come coltelli da lancio, la descrizione è puramente scenica, il numero massimo è sempre 10 per giocata]

Spallaccio di cuoio:

Altro rimasuglio dell'addestramento giovanile, Galad è solito indossare questo spallaccio in cuoio che ha anche una piccola protezione all'altezza del cuore, in quanto quella zona non è protetta da nient'altro.

Drakar:


un cavallo Roano Blu rubato dalle scuderie di quella che una volta era stata la sua casa, o almeno così gli era stato detto, per fuggire dopo aver recuperato l'equipaggiamento che un uomo che diceva di essere il suo insegnante gli aveva consegnato. Massiccio e veloce, Drakar è un ottimo e fedele compagno di viaggio per Galad.


Edited by mr.gioco - 3/12/2016, 15:56
 
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view post Posted on 3/12/2016, 15:39
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Il tempo è la sostanza di cui sono fatto.
·····

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view post Posted on 14/12/2016, 12:35
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giocattolaio
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La perduta leggenda del Drago:



08/12/2016: apertura della Quest: Il Re è morto. Viva il Re! ◊ L'inizio di tutto ◊, Capitolo I condotta daRamsesIII


 
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