L'anello dell'Uroboro
L'Uroboro è un simbolo potente, nato in tempi antichi e tramandato fino ai giorni delle guerre tra Regni da coloro che perseguono l'antica e nobile arte del commercio. Esso rappresenta un serpente, a volte spiraleggiante e più spesso scaglioso, a formare un cerchio nel tentativo infinito di mordersi la coda. Un simbolo di circolarità che rappresenta perfettamente ciò che ogni buon commerciante fa con il denaro che guadagna e con quello che spende. Ogni soldo che abbandona una mano rientra dall'altra, e così dev'essere secondo il credo di coloro che hanno fatto dell'Uroboro un dio serpentino, avaro nel dare e avido nel ricevere. Innumerevoli sono stati gli scambi e i baratti perpetrati in suo nome, dalle profondità dell'Akerat fino alle regioni più fredde dell'Eden. Ma il dio serpente è spietato con coloro che per avarizia fermano il commercio: numerosi sono stati gli episodi di sangue compiuti in suo nome, per ottenere il suo sguardo benevolo e la fortuna negli affari futuri, spesso a discapito di mercanti poco propensi a concludere scambi svantaggiosi. Una divinità creata dagli uomini, avida e materialista come l'umanità stessa.
Il prezzo delle bugie. L'anello dell'Uroboro è una banda di metallo, decorata in cima con una serie di gemme preziose, bianchi lapislazzuli abilmente disposti in cerchio per formare la tipica posa del Dio serpe. Gli occhi della divinità sono rappresentati da due piccoli rubini identici, di un rosso acceso che a volte sembrano rifulgere di luce propria. In pochi però conoscono i veri vantaggi di un simile monile, impregnato della potente magia dei tempi andati: al portatore basterà infliggersi un danno Basso al dito per impiegare il primo e uno dei più utili poteri dell'anello. L'occhio destro dell'Uroboro si illuminerà per un attimo, facendo scorrere il suo potere attraverso la pelle del portatore, donandogli per due turni la capacità di saper discendere il vero dal falso, e la menzogna dalla genuina verità. Colui che possiede l'anello non si farà ingannare da chi tenta di circuirlo con mille sotterfugi, intuendo le trappole tese per catturare gli ingenui e rifiutando gli affari poco vantaggiosi che gli vengono offerti. Perchè un mercante deve essere furbo, e l'Uroboro corre ad aiutare chi non lo è, ma solo per il giusto prezzo. [Tecnica magica, potenza Bassa mediante autodanno Basso al corpo: per due turni il portatore sarà in grado di capire se il suo interlocutore stia dicendo o meno una bugia, ma questa capacità non gli consentirà di conoscere quale sia invece la verità.]
Il prezzo della vita. Spesso l'anello del dio serpente è stato visto al dito di uomini influenti, mercanti arricchiti grazie ad affari favorevoli svolti al momento giusto. I benpensanti la chiamano fortuna, le malelingue stregoneria: qualunque sia la verità di sicuro l'anello ha il suo peso in queste vicende. Concentrandosi per un attimo sull'anello e autoinfliggendosi un danno Medio alla mente interpretabile a piacimento, il portatore sarà capace di piegare la realtà a proprio piacimento, avvantaggiandosi in situazioni che per i comuni uomini sarebbero a dir poco mortali: l'occhio sinistro dell'anello si illuminerà di una luce rossastra, dando segno del buon esito della tecnica. Proiettili devieranno stranamente dalla loro letale traiettoria, magie sfumeranno nell'aria poco prima di colpire il favorito della serpe, una scarpa improvvisamente slacciata farà cadere in avanti il fortunato, facendogli schivare il coltello che lo avrebbe colpito vigliaccamente alle spalle. Perchè la fortuna è cieca, ma l'Uroboro ci vede benissimo. [Tecnica magica, potenza Media mediante autodanno Medio alla mente: il portatore riuscirà a sfuggire alla situazione critica in cui si trova, sfruttando la fortuna sfacciata che l'anello gli fornisce momentaneamente. Conta come una difesa media. La personalizzazione è a discrezione del portatore, ma sarà soggetta a sportività.]
Il prezzo del coraggio. Non tutti vedono di buon occhio il dio del commercio, e non tutti accettano che un uomo riesca così bene negli affari senza anni di gavetta. Spesso saranno le lingue a schioccare, ma sempre verrà il momento delle spade e dei pugnali. L'ultimo e letale potere dell'anello viene in aiuto del portatore proprio in queste situazioni: entrambi gli occhi dell'anello si illumineranno di un rosso cupo, infliggendo al portatore un danno Basso al fisico e alla mente. Il prezzo di tale sacrificio sarà un raggio di luce vermiglia che partirà dal monile e si dirigerà verso il bersaglio scelto dal protetto del serpente. Inutile nascondersi o cercare ripari: i denti affilati dell'Uroboro troveranno e trafiggeranno il nemico, infliggendo un doloroso danno Medio da ustione alla parte colpita. Perchè nessuno riesce a ingannare il mutevole signore delle serpi, se non il serpente stesso. [Tecnica Magica, potenza Media mediante autodanno Basso a mente e corpo: il portatore emanerà dall'anello un raggio di energia che colpirà il bersaglio anche se nascosto dietro ripari.]
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