Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

[Conclusa] Noluriau, Un volto nell'acqua.

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Banditore Aste
view post Posted on 6/3/2015, 12:28




Il banditore emerge dalle ceneri del fato per rimarcare la propria opera al mondo.
Tra le pieghe del suo mantello, mostra un luccicare intenso, tenendo tra le mani un oggetto dorato. Lo maneggia con cura, innalzandolo al cielo come il più prezioso dei gioielli. E' fiero di ciò che mostra: di ciò che dona.

« Accorrete, signori.
Questa è un'offerta unica...
»

Sentenzia, attendendo che qualcuno risponda al suo richiamo.



CITAZIONE

Era successo troppo presto.
I giorni si erano susseguiti uno dopo l'altro, con la stessa noia che le gocce d'acqua potevano infonder
mentre cadevano una per una in un lago immenso.
I corpi delle sentinelle si erano infiacchiti, le menti rilassate, le armi rimaste rinfoderate troppo, troppo a lungo:
si erano condannati nello stesso momento in cui il gran sacerdote aveva esiliato Maharjanne la Spada di Paludenera dal tempio;
l'unica vera guerriera rimasta, ultima combattente che aveva giurato di proteggere il tempio.
Da cosa? All'epoca lei non lo sapeva.
Nessuno lo sapeva davvero, in fondo, quando pronunciava i voti,
che le minacce all'esterno del tempio erano nulla rispetto alle insidie di coloro che lo abitavano.

Le nebbie di Paludenera hanno un odore caratteristico, indescrivibile - se non con una parola.


UQxoJ4Z

« Il passato è un volto nell'acqua: mai fermo, costantemente in mutazione, spesso irriconoscibile. »

Maharjanne non avrebbe mai ripetuto queste parole ad alta voce dopo averle sentite dire sì tante volte dagli anziani, se avesse saputo che quello sarebbe significato non essere mai più ricordata. Di lei rimangono polvere d'ossa nelle sale che davano al sotterraneo della struttura eretta nelle paludi dell'oriente - e nessuna lapide, invece, a ricordare che quell'ultimo giorno fu lei a stagliarsi contro i banditi venuti a profanare la fonte sacra. Solo un volto smussato, privo di tratti quasi fosse stato levigato, e la corazza lucida che l'aveva sempre tanto protetta quanto isolata dai compagni.

[Malus: ad ogni utilizzo delle tecniche attive o sfruttamento delle passive di questo artefatto, la gente che sta attorno al personaggio dimenticherà progressivamente (anche se poco alla volta) aspetti riguardanti la sua vita o personalità. A lungo andare, anche se rimembreranno le sue gesta e i momenti passati con lei, non riusciranno ad associare a quel ricordo il volto del personaggio.]

[Alta: il personaggio riplasma i propri lineamenti e il proprio aspetto per due turni, divenendo irriconoscibile . Durante quel frangente di tempo, il caster otterrà 4 CS da aggiungere alla propria riserva e i personaggi attorno a lei subiranno temporaneamente l'effetto massimo del malus prima citato. Sia aspetto che CS vanno decise all'acquisizione della tecnica e non potranno essere cambiate dopo.]



~



g u i l t y b r e e z e

Perché non si può essere sempre degli eroi? Perché esserlo significa fare qualcosa che sia tanto gradito che si sciolgono tutte le riserve. Significa fare un favore così grande che il minor numero possibile di gente senta il bisogno di ribellarsi allo stesso. Essere eroi, spesso, significa condannarsi. "L'acqua è libertà, è versatilità" aveva detto lei al gran sacerdote che rimaneva saldo nelle sue convinzioni e nelle sue tradizioni. "Come puoi proprio tu non riconoscere che affidandoci solo alle nostre forze non riusciremo più a difenderci?" Le parole erano blasfemia pura all'interno di quelle pareti, ma a lungo il sacerdote si era costretto a lasciarla correre per via del suo valore. "La fonte è sacra, esattamente come il nostro dovere: permettere ad altri di eseguirlo significa renderci deboli di fronte alla fonte e agli umani. L'acqua è anche forza, guardiana." Eppure gli argomenti erano deboli, alle orecchie di Maharjanne. Erano parole codarde e dalla mentalità chiusa, che non rincuoravano affatto in vista delle vittorie sempre più stentate. Anzi, la facevano sentire più impotente.

[Media: consumo basso + autodanno fisico basso, natura psionica. Il personaggio genera dei sussurri attorno a sé che hanno lo scopo di demotivare e demoralizzare chi ascolta. Provoca un danno basso alla mente di tutti i presenti da interpretare come appena descritto. Il danno si riflette anche sulla psiche del personaggio, che riuscirà a sopportare parzialmente l'effetto dei sussurri rimanendone solo angosciato.]

l a s t d r o p f a l l s

Alla fine di un assalto particolarmente sanguinoso, ella abbandonò il tempio alla volta degli sciamani. Conoscendo le sue gesta e in cambio di una borraccia piena dell'acqua della fonte, la accettarono come allieva. Mesi dopo imparò a padroneggiare anche le forze della terra, pronta a subire la punizione che il sacerdote avrebbe preparato per lei. "L'acqua è anche cambiamento, perché si imputridisce se lasciata stagnante", disse al suo ritorno. Allora non le era passato per la testa che, in un impeto di follia, lui l'avrebbe esiliata. L'onta di ciò le diede alla testa, annebbiando il suo giudizio. Una seconda volta abbandonò il tempio, ma portava seco un'intenzione ben più tetra che nulla aveva a che fare con il decreto del sacerdote: non ritornare mai più, rinnegando i propri voti e lasciare la propria gente alla mercé. Due giorni e due notti a dorso di cavallo, galoppando e dando le spalle a Paludenera, ciascun alito d'aria che le entrava in corpo sembrava debilitarla. La sua forza svaniva, la sua risoluzione scemava per ogni battito di ciglia. Perché sapeva di aver compiuto la scelta sbagliata. Non si può essere sempre eroi. Eppure, al calare della seconda notte dopo la sua partenza, Maharjanne imprecò contro sé stessa e si diresse ancora una volta verso la fonte, con il vento a sibilare le sue colpe e il cielo a piangere assieme a lei, costringendosi a dimenticare la collera verso coloro che l'avevano rinnegata.

[Media: autodanno fisico medio, natura magica. Il personaggio muterà temporaneamente il proprio corpo o parte di esso in una sfera d'acqua turbinante del diametro del proprio corpo che potrà sfrecciare ad intercettare un attacco di potenza media rivolto a qualcun altro o per difendere sé stessi. Al termine dell'azione il corpo tornerà come prima. La carica, quale che sia il suo scopo, provocherà all'utilizzatore un danno da contusione medio su un'area del proprio corpo come risultato dell'impatto.]

[Passiva: il personaggio potrà rendersi, all'infuori del combattimento e dove l'eventuale Qm lo riterrà possibile, "incorporeo". Renderà parti del proprio corpo liquide e capaci di ricomporsi a brevi distanze per poter ad esempio passare oltre delle sbarre e cose di questo genere. (Numero di utilizzi: 6)]


s t o n e s g r o w h e r n a m e

Quando giunse, però, era troppo tardi: senza di loro i guardiani erano impotenti di fronte agli assalti di coloro che volevano prendere possesso della fonte sacra, e di loro non era rimasto che una manciata già morente. I profanatori erano già pronti ad una seconda sortita, e non c'erano gli uomini per proteggere il tempio. La Spada di Paludenera, tuttavia, sapeva già cosa fare: aveva sacrificato il proprio posto in quella comunità per quel momento, anche se allora non sapeva quanto le sarebbe costato. Aveva creduto che sarebbe diventata un'eroina, o anche solo che la gente le sarebbe stata grata. Ma ora quella gente, dopo averla cacciata, era morta. Con un gesto delle dita l'ingresso che dava alla fonte sacra fu sigillato da pilastri di pietra spuntati dal sottosuolo, così segregando lei e quanti più le era stato possibile. Una soluzione temporanea, lo sapeva. Già dopo qualche oretta sentiva la pietra cedere sotto la furia degli umani, erodersi come fosse un fiume in piena ad abbattersi contro. Fu allora che compì il gesto che, volente o nolente, le avrebbe conferito il non agognato titolo di eroina. Bevve l'acqua della fonte di Paludenera finché non ne fu satolla, e sprigionò la magia racchiusa in essa con tanto impeto da attingere alle proprie stesse energie: in cambio dell'unica cosa era rimasta, ossia la propria vita, restituì quella dei suoi compagni morti che aveva portato all'interno di quelle mura. E come acqua, la magia lavò lei dalla memoria di coloro che lei aveva voluto salvare. Coloro che l'avevano esiliata. Maharjanne, un nome elfico comune in quelle zone, non era nemmeno quello vero; ma dopo che l'assalto fu respinto con forza rinnovata, il suo corpo rinvenuto accanto alla fonte ricevette questo e l'appellativo "la spada di Paludenera" per l'arma che portava al fianco. Non certo per il prodigio che una volta era stata nel maneggiare una lama per proteggere il tempio. Nessuno sapeva a chi potesse appartenere un volto così bello e al contempo così triste. E nessuno lo saprà mai più - perché non esiste nessuna pietra incisa a commemorare chi era stata una volta.

[Alta: consumo Alto; natura magica. Il personaggio erige un circolo di pietre di dimensioni considerevoli, adornate da glifi luminescenti e strani riverberi come se ci fosse acqua per terra a riflettere la luce sulle rocce. Questo circolo curerà tutti i personaggi compresi in esso (esclusi eventuali "intrusi", che verranno spinti all'infuori da forti folate di vento per qualche breve momento senza subire danni di sorta) per un totale di un basso a testa. L'effetto repellente non potrà provocare danni e durerà solo per il breve tempo di cura.]


CITAZIONE


Limiti: Minimo fascia Verde
Termine dell'asta: 6 Aprile 2015

Base d'asta: 1000 gold

Le offerte saranno accettate solo per mezzo di mp al banditore, indicando nel titolo il nome dell'artefatto per cui si fa l'offerta e l'offerta massima stabilita dall'utente (es. Cupiditas - 3000 gold). Alla chiusura dell'Asta si aggiudicherà l'Artefatto l'utente che avrà stabilito, attraverso il sistema dei "rilanci virtuali", l'offerta più alta. In merito, si invita l'utenza a prendere visione attentamente del Regolamento delle Aste (qui), onde evitare di vedersi invalidata la propria offerta.

 
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Banditore Aste
view post Posted on 21/3/2015, 00:34




In data 21/03/2015 è stata pervenuta una singola offerta.
In base al sistema di rilanci virtuali, questo artefatto sta per essere aggiudicato a 1000 Gold.
Si ricorda che l'artefatto sarà in vendita fino al 06/04/2015.
 
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Banditore Aste
view post Posted on 6/4/2015, 19:30




Asta Chiusa.

Nel corso dell'asta sono state effettuate le seguenti offerte:

Lill': 1050 Gold

L'artefatto viene dunque vinto da Lill', che in quanto unico acquirente se lo aggiudica allo stesso prezzo della base d'asta.
Scalo 1000 Gold.


CODICE
<div align="center"><p align="center">[size=1]Era successo troppo presto.
I giorni si erano susseguiti uno dopo l'altro, con la stessa noia che le gocce d'acqua potevano infonder
mentre cadevano una per una in un lago immenso.
I corpi delle sentinelle si erano infiacchiti, le menti rilassate, le armi rimaste rinfoderate troppo, troppo a lungo:
si erano condannati nello stesso momento in cui il gran sacerdote aveva esiliato Maharjanne la Spada di Paludenera dal tempio;
l'unica vera guerriera rimasta, ultima combattente che aveva giurato di proteggere il tempio.
Da cosa? All'epoca lei non lo sapeva.
Nessuno lo sapeva davvero, in fondo, quando pronunciava i voti,
che le minacce all'esterno del tempio erano nulla rispetto alle insidie di coloro che lo abitavano.

Le nebbie di Paludenera hanno un odore caratteristico, indescrivibile - se non con una parola.[/size]

[IMG=UQxoJ4Z]http://i.imgur.com/UQxoJ4Z.png[/IMG]

[color=#243266][size=4]« Il passato è un volto nell'acqua: mai fermo, costantemente in mutazione, spesso irriconoscibile. »[/size]</p>[/color]<p align="justify">[size=3]Maharjanne non avrebbe mai ripetuto queste parole ad alta voce dopo averle sentite dire sì tante volte dagli anziani, se avesse saputo che quello sarebbe significato non essere mai più ricordata. Di lei rimangono polvere d'ossa nelle sale che davano al sotterraneo della struttura eretta nelle paludi dell'oriente - e nessuna lapide, invece, a ricordare che quell'ultimo giorno fu lei a stagliarsi contro i banditi venuti a profanare la fonte sacra. Solo un volto smussato, privo di tratti quasi fosse stato levigato, e la corazza lucida che l'aveva sempre tanto protetta quanto isolata dai compagni.[/size]
[size=1]
[color=497c92][color=7e8c8c][<i>Malus</i>: ad ogni utilizzo delle tecniche attive o sfruttamento delle passive di questo artefatto, la gente che sta attorno al personaggio dimenticherà progressivamente (anche se poco alla volta) aspetti riguardanti la sua vita o personalità. A lungo andare, anche se rimembreranno le sue gesta e i momenti passati con lei, non riusciranno ad associare a quel ricordo il volto del personaggio.][/color]

[<i>Alta</i>: il personaggio riplasma i propri lineamenti e il proprio aspetto per due turni, divenendo irriconoscibile . Durante quel frangente di tempo, il caster otterrà 4 CS da aggiungere alla propria riserva e i personaggi attorno a lei subiranno temporaneamente l'effetto massimo del malus prima citato. Sia aspetto che CS vanno decise all'acquisizione della tecnica e non potranno essere cambiate dopo.][/color][/size] </p><p align="center">

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[color=396e83][size=4][font=Geneva]<b>g u i l t y b r e e z e</b>[/font][/size][/color]

[size=2]Perché non si può essere sempre degli eroi? Perché esserlo significa fare qualcosa che sia tanto gradito che si sciolgono tutte le riserve. Significa fare un favore così grande che il minor numero possibile di gente senta il bisogno di ribellarsi allo stesso. Essere eroi, spesso, significa condannarsi. "L'acqua è libertà, è versatilità" aveva detto lei al gran sacerdote che rimaneva saldo nelle sue convinzioni e nelle sue tradizioni. "Come puoi proprio tu non riconoscere che affidandoci solo alle nostre forze non riusciremo più a difenderci?" Le parole erano blasfemia pura all'interno di quelle pareti, ma a lungo il sacerdote si era costretto a lasciarla correre per via del suo valore. "La fonte è sacra, esattamente come il nostro dovere: permettere ad altri di eseguirlo significa renderci deboli di fronte alla fonte e agli umani. L'acqua è anche forza, guardiana." Eppure gli argomenti erano deboli, alle orecchie di Maharjanne. Erano parole codarde e dalla mentalità chiusa, che non rincuoravano affatto in vista delle vittorie sempre più stentate. Anzi, la facevano sentire più impotente.[/size]

[color=497c92][size=1][<i>Media</i>: consumo basso + autodanno fisico basso, natura psionica. Il personaggio genera dei sussurri attorno a sé che hanno lo scopo di demotivare e demoralizzare chi ascolta. Provoca un danno basso alla mente di tutti i presenti da interpretare come appena descritto. Il danno si riflette anche sulla psiche del personaggio, che riuscirà a sopportare parzialmente l'effetto dei sussurri rimanendone solo angosciato.][/size][/color]

[color=396e83][size=4][font=Geneva]<b>l a s t d r o p f a l l s</b>[/font][/size][/color]

[size=2]Alla fine di un assalto particolarmente sanguinoso, ella abbandonò il tempio alla volta degli sciamani. Conoscendo le sue gesta e in cambio di una borraccia piena dell'acqua della fonte, la accettarono come allieva. Mesi dopo imparò a padroneggiare anche le forze della terra, pronta a subire la punizione che il sacerdote avrebbe preparato per lei. "L'acqua è anche cambiamento, perché si imputridisce se lasciata stagnante", disse al suo ritorno. Allora non le era passato per la testa che, in un impeto di follia, lui l'avrebbe esiliata. L'onta di ciò le diede alla testa, annebbiando il suo giudizio. Una seconda volta abbandonò il tempio, ma portava seco un'intenzione ben più tetra che nulla aveva a che fare con il decreto del sacerdote: non ritornare mai più, rinnegando i propri voti e lasciare la propria gente alla mercé. Due giorni e due notti a dorso di cavallo, galoppando e dando le spalle a Paludenera, ciascun alito d'aria che le entrava in corpo sembrava debilitarla. La sua forza svaniva, la sua risoluzione scemava per ogni battito di ciglia. Perché <i>sapeva</i> di aver compiuto la scelta sbagliata. Non si può essere sempre eroi. Eppure, al calare della seconda notte dopo la sua partenza, Maharjanne imprecò contro sé stessa e si diresse ancora una volta verso la fonte, con il vento a sibilare le sue colpe e il cielo a piangere assieme a lei, costringendosi a dimenticare la collera verso coloro che l'avevano rinnegata.[/size]

[color=497c92][size=1][<i>Media</i>: autodanno fisico medio, natura magica. Il personaggio muterà temporaneamente il proprio corpo o parte di esso in una sfera d'acqua turbinante del diametro del proprio corpo che potrà sfrecciare ad intercettare un attacco di potenza media rivolto a qualcun altro o per difendere sé stessi. Al termine dell'azione il corpo tornerà come prima. La carica, quale che sia il suo scopo, provocherà all'utilizzatore un danno da contusione medio su un'area del proprio corpo come risultato dell'impatto.]

[color=7e8c8c][<i>Passiva</i>: il personaggio potrà rendersi, all'infuori del combattimento e dove l'eventuale Qm lo riterrà possibile, "incorporeo". Renderà parti del proprio corpo liquide e capaci di ricomporsi a brevi distanze per poter ad esempio passare oltre delle sbarre e cose di questo genere. (Numero di utilizzi: 6)][/color][/size][/color]

[color=396e83][size=4][font=Geneva]<b>s t o n e s g r o w h e r n a m e</b>[/font][/size][/color]

[size=2]Quando giunse, però, era troppo tardi: senza di loro i guardiani erano impotenti di fronte agli assalti di coloro che volevano prendere possesso della fonte sacra, e di loro non era rimasto che una manciata già morente. I profanatori erano già pronti ad una seconda sortita, e non c'erano gli uomini per proteggere il tempio. La Spada di Paludenera, tuttavia, sapeva già cosa fare: aveva sacrificato il proprio posto in quella comunità per quel momento, anche se allora non sapeva quanto le sarebbe costato. Aveva creduto che sarebbe diventata un'eroina, o anche solo che la gente le sarebbe stata grata. Ma ora quella gente, dopo averla cacciata, era morta. Con un gesto delle dita l'ingresso che dava alla fonte sacra fu sigillato da pilastri di pietra spuntati dal sottosuolo, così segregando lei e quanti più le era stato possibile. Una soluzione temporanea, lo sapeva. Già dopo qualche oretta sentiva la pietra cedere sotto la furia degli umani, erodersi come fosse un fiume in piena ad abbattersi contro. Fu allora che compì il gesto che, volente o nolente, le avrebbe conferito il non agognato titolo di eroina. Bevve l'acqua della fonte di Paludenera finché non ne fu satolla, e sprigionò la magia racchiusa in essa con tanto impeto da attingere alle proprie stesse energie: in cambio dell'unica cosa era rimasta, ossia la propria vita, restituì quella dei suoi compagni morti che aveva portato all'interno di quelle mura. E come acqua, la magia lavò lei dalla memoria di coloro che lei aveva voluto salvare. Coloro che l'avevano esiliata. Maharjanne, un nome elfico comune in quelle zone, non era nemmeno quello vero; ma dopo che l'assalto fu respinto con forza rinnovata, il suo corpo rinvenuto accanto alla fonte ricevette questo e l'appellativo "la spada di Paludenera" per l'arma che portava al fianco. Non certo per il prodigio che una volta era stata nel maneggiare una lama per proteggere il tempio. Nessuno sapeva a chi potesse appartenere un volto così bello e al contempo così triste. E nessuno lo saprà mai più - perché non esiste nessuna pietra incisa a commemorare chi era stata una volta.[/size]

[color=497c92][size=1][<i>Alta</i>: consumo Alto; natura magica. Il personaggio erige un circolo di pietre di dimensioni considerevoli, adornate da glifi luminescenti e strani riverberi come se ci fosse acqua per terra a riflettere la luce sulle rocce. Questo circolo curerà tutti i personaggi compresi in esso (esclusi eventuali "intrusi", che verranno spinti all'infuori da forti folate di vento per qualche breve momento senza subire danni di sorta) per un totale di un basso a testa. L'effetto repellente non potrà provocare danni e durerà solo per il breve tempo di cura.][/size][/color]</p></blockquote></blockquote></blockquote></div>
 
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