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[Conclusa] Il Flagello di Fascies, Artefatto di Ambientazione

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Banditore Aste
view post Posted on 6/5/2015, 23:04




Il banditore emerge dalle ceneri del fato per rimarcare la propria opera al mondo.
Tra le pieghe del suo mantello, mostra un luccicare intenso, tenendo tra le mani un oggetto dorato. Lo maneggia con cura, innalzandolo al cielo come il più prezioso dei gioielli. E' fiero di ciò che mostra: di ciò che dona.

« Accorrete, signori.
Questa è un'offerta unica...
»

Sentenzia, attendendo che qualcuno risponda al suo richiamo.



CITAZIONE

« il flagello di Fascies »

KyBl0EM


double, double toil and trouble;
fire burn and cauldron bubble.


Vi sono storie che si tramandano per secoli, cambiando leggermente a seconda della voce che le diffonde, senza mai essere dimenticate. Vi sono storie che, invece, si trasformano di parola in parola, giungendo alle nostre orecchie ben differenti da come quando erano state scritte la prima volta. Infine, vi sono storie che si perdono nei meandri del tempo, volgendo il capo dietro ad una grande guerra e scomparendovi all'interno. Storie di uomini, avvenimenti, creature fantastiche.

La storia del negromante Aylmer è una di quelle che si sono perse fra le pagine della storia, per quanto terrificante essa fosse. Un uomo le cui ambizioni si erano spinte al punto da costringere i draghi ad intervenire contro di lui, nel tentativo di fermarlo. Con lui inizia anche il mito del flagello, benché alcuni siano convinti che la spada esistesse prima ancora di Aylmer; che essa sia in effetti nata assieme al primo dei draghi, come non fosse altro che la sua ombra scura.

L'unica versione esistente della leggenda vuole - tuttavia - che sia stato lo stesso Aylmer a forgiare il flagello. Sapendo che ben presto lo splendente grande dragone Fascies e i suoi accoliti sarebbero intervenuti nei suoi confronti per impedirgli di espandere il proprio dominio su qualsiasi terra conosciuta, egli si adoperò per ricreare un'arma che potesse sconfiggere le creature che prima potevano essere solamente ammirate dalla distanza. Eppure, il flagello pare nulla più che una semplice katana - a tutt'oggi persino un poco arrugginita - dal manico nero e la guardia d'oro.

Nonostante il suo utilizzo, Aylmer morì nel combattimento - seppur infliggendo a Fascies quella che si sarebbe rivelata una ferita mortale - e il flagello scomparve nel nulla. Si dice che sia riapparso come per magia, nel corso dei secoli, nelle mani di coloro che hanno tentato di opporsi ai draghi; di chi abbia covato incredibili rancori nei confronti di queste creature, come se la lama possedesse un'intelligenza che la spingesse a ricadere nelle mani di chi la potesse utilizzare al meglio. In realtà, il flagello non possiede alcun ego; solamente un cieco istinto, la cui insistenza gli permette di ripiegare il fato intorno a quei pochi elementi che incrociano le spade con gli appartenenti alla razza draconica: un'ammazzadraghi, assetata del sangue di queste creature, che - proprio come se li cercasse - ricade di quando in quando nelle mani di chi la porterà a fronteggiare - e uccidere - i suoi nemici naturali.

la sete
Come sopra detto, il flagello di Fascies - così rinominato dopo la sua prima vittima degna di tale importanza - possiede un istinto cieco che lo spinge a ricadere nelle mani di chi si appresta ad uccidere un drago. Tuttavia, non si può parlare di ego: la lama non possiede né le facoltà, né l'intelligenza di comunicare con il proprio portatore. Essa, semplicemente, si limita a far sì che quest'ultimo la trovi; entra in risonanza con il sentimento di chi è assetato del sangue dei dragoni e lo richiama, facendo sì che questi possa ritrovarla. Non è neppure necessario che il portatore abbia contrasti con le suddette creature in quell'istante: il flagello - come se piegasse il fato al suo volere - è in grado di "comprendere" chi un giorno potrà usufruire di lui a dovere e chi invece non ne ha alcun interesse. Per queste ragioni, la katana non può essere sottratta dal proprio portatore; o meglio, il ladro può anche tentarci, ma poi si ritroverà a perderla inconsciamente e - come per magia, per caso - essa tornerà nelle mani del suo precedente possessore, nelle mani di chi saprà dissetarla a dovere. Le cose saranno differenti nel caso in cui il ladro possegga un bruciante desiderio di combattere i draghi: in tal caso, il flagello non lo abbandonerà e si accosterà placidamente al suo nuovo portatore. [Passiva, 2 utilizzi: la katana sarà immune a qualunque tentativo di furto e disarmo non tecnica, tranne nei casi in cui il ladro sia spinto da una forte sete di vendetta verso la razza draconica.]

il filo
Normalmente, nessuna katana può scalfire la corazza di un drago. Essa è più resistente di qualsiasi armatura, e al tempo stesso i suoi artigli e le sue zanne sono più affilati di qualsiasi lama. Non esisterebbe, dunque, arma alcuna in grado di porsi a paragone di tali meraviglie naturali - se si esclude, ovviamente, il flagello. Ombra e nemesi di queste stesse caratteristiche, il filo di questa spada è stato forgiato nelle fiamme dei polmoni elementali di centinaia di queste creature, e s'è lavato del sangue di migliaia di esse. E' facile immaginare, dunque, che possegga naturalmente la forza di ignorare qualsiasi arma naturale posseduta dal proprio avversario - sia essa una corazza, un artiglio o una zanna - forandola e tagliandola come se fosse pelle umana [Passiva, 3 utilizzi; la katana sarà molto più affilata contro le armi naturali dei draghi, attraversando con facilità le scaglie e tagliando senza fatica gli artigli]. E tuttavia, non è questa la sua caratteristica più terrificante, bensì la spaventosa maledizione che la contraddistingue. Dovendo trovarsi innanzi un appartenente alla razza dei draghi la sete dell'arma sarà tale da impregnare qualsiasi ferita provocata al corpo dell'avversario. Qualsiasi danno ad esso causato, infatti, sarà permanente e impossibile da guarire con alcuna abilità di cura: sono infatti più i draghi che sono caduti giorni dopo il combattimento - preda delle ferite critiche subite e incapaci di soppesarle senza indebolirsi giorno dopo giorno - piuttosto che quelli morti al termine del combattimento. [Passiva, 3 utilizzi; i danni causati dal Flagello di Fascies alla razza draconica lasciano ferite permanenti che non possono essere curate. Questa caratteristica non causa un aumento dei danni inflitti dall'arma.]

lo sguardo
Quando si fronteggia una creatura imponente come un drago, bisogna avere la completa comprensione di ciò che accade intorno a sé - costringere la creatura a muoversi e colpire dove i suoi attacchi non provocherebbero alcun danno, e far sì che il proprio corpo non subisca alcuna delle offese dell'altro, poiché anche una sola potrebbe rivelarsi fatale. In breve, bisogna abbondare col controllo. Quella che il flagello fornisce al suo possessore, quindi, è una capacità inusuale; una delle quali possono sovvertire un intero combattimento, col minimo sforzo. Spendendo un consumo pari a Basso, infatti, lo spadaccino potrà colpire il drago che ha innanzi con una subdola tecnica psionica che, andata a segno, lo costringerà a rimanere in forma umana o bestiale per i seguenti due turni, indipendentemente dall'ora del giorno. Il portatore del flagello potrà dunque decidere di impedire all'altro di assumere la propria vera forma, o costringerlo invero a presentarsi in tutta la sua imponenza, a seconda del proprio gusto e di ciò che più gli conviene. Come a schernire i possenti draghi vittima di questo controllo, poi, egli potrà anche decidere di trasformare il proprio sguardo per tutta la durata della tecnica: le sue pupille si verticalizzeranno, la sclera si colorerà d'oro; al suo minimo desiderio, i suoi occhi diverranno come quelli di un draco, nell'idea di schernire il proprio avversario. [Attiva di natura Psionica, consumo energetico Basso: se subita da un membro della razza draconica, questa tecnica impedisce al bersaglio di tornare alla forma umana (o viceversa) per la durata di due turni.]

le ali
Può sembrare una banalità, ma spesso l'ostacolo più grande nel fronteggiare un drago, sta nella loro capacità di volare. Qualsiasi guerriero navigato sa bene che, contro un avversario in grado di librarsi in aria, il proprio campionario di tecniche risulta praticamente dimezzato; sicché essi non possono che seguire con lo sguardo la magnificenza della creatura che potrebbe abbattersi su di loro in qualsiasi istante. Il flagello, tuttavia, lo sa bene e scimmiotta i draghi donando al proprio possessore la capacità di eguagliarli, se non di superarli, in ciò per cui loro si sentono così superiori: il volo. Spendendo un consumo pari a Medio, infatti, e fintanto che il portatore avrà con sé la katana - non necessariamente estratta - egli potrà librarsi nell'aria a qualsiasi altezza e a grande velocità, per una durata totale di quattro turni compreso quello d'attivazione. Nonostante la natura umanoide dei soggetti a questa capacità, essi troveranno assolutamente naturale la loro nuova abilità, potendo fermarsi e poggiarsi sul nulla, volteggiando e virando in acrobazie incredibili o semplicemente camminando lentamente fra le nubi - con ben più naturalezza di quanta sarebbe logico supporre posseggano i dragoni. Come a volerli scimmiottare ulteriormente, inoltre, il possessore della spada potrà far erompere dalla propria schiena un paio di lunghe ali dall'aspetto a sua discrezione, che lo sosterranno per tutta la durata della tecnica. Tali, tuttavia, saranno in realtà una semplice immagine inesistente e, per quanto danneggiate, non comprometteranno le capacità di volo del possessore del flagello. [Attiva di natura Magica, consumo energetico Medio: il possessore potrà muoversi a gran velocità in cielo per la durata di quattro turni.]

il fuoco
Ma in fondo, per quanto il volo, le zanne, l'astuzia e la forza del drago siano minacce consistenti, non sono loro a costituire il pericolo più grande per chi volesse scontrarsi con una di queste creature. Chiunque sa, infatti, che ciò che più vi è da temere quando si fronteggia una di queste creature è l'imponenza della loro magia, la maestosità dei loro incantesimi e, non di meno, il potere della loro arma a soffio. Ma com'è ovvio pensare, il flagello fornisce al proprio possessore anche la capacità di fronteggiare questo tipo di attacchi senza timore alcuno. Ad un consumo pari a Variabile, infatti, il personaggio sarà in grado di sferrare un fendente dalla forza tale dal tagliare in due qualsiasi emanazione magica lanciata dal proprio avversario, proprio come se fosse burro. Il filo della katana disperderà semplicemente qualsiasi tipo di magia contro la quale andrà a scontrarsi, soffocandola e dividendola perché svanisca nel nulla: sia essa un getto di fuoco, un raggio di energia o un'illusione ambientale. In ultimo, nell'ennesimo e più palese tentativo di prendersi gioco della maestosità della razza draconica, la particolarità del fendente sta nella capacità di poter ricoprire la lama del flagello di fiamme - proprio come se la impugnasse un dragone vero e proprio - come se si fosse impossessata dell'arma a soffio delle proprie nemesi. Tali lingue di fuoco saranno solamente un'immagine, assolutamente inoffensivi e utili solamente a scimmiottare i propri avversari. [Attiva di natura Magica, consumo energetico Variabile: il possessore della katana potrà tagliare qualunque manifestazione magica di potenza pari all'offensiva, difendendosi dall'attacco. La tecnica non può essere utilizzata per difendere il portatore da attacchi di tipo fisico o mentale.]

CITAZIONE


Limiti: Minimo fascia Verde
Termine dell'asta: 07 Giugno 2015

Base d'asta: 1750 gold

Le offerte saranno accettate solo per mezzo di mp al banditore, indicando nel titolo il nome dell'artefatto per cui si fa l'offerta e l'offerta massima stabilita dall'utente (es. Cupiditas - 3000 gold). Alla chiusura dell'Asta si aggiudicherà l'Artefatto l'utente che avrà stabilito, attraverso il sistema dei "rilanci virtuali", l'offerta più alta. In merito, si invita l'utenza a prendere visione attentamente del Regolamento delle Aste (qui), onde evitare di vedersi invalidata la propria offerta.

 
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Banditore Aste
view post Posted on 30/5/2015, 13:56




In data 30/05/2015 è stata pervenuta una singola offerta.
In base al sistema di rilanci virtuali, questo artefatto sta per essere aggiudicato a 1750 Gold.
Si ricorda che l'artefatto sarà in vendita fino al 07/06/2015.
 
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Banditore Aste
view post Posted on 7/6/2015, 16:14




Asta Chiusa.

Nel corso dell'asta sono state effettuate le seguenti offerte:

Ark: 2190 Gold
Apocryphe: 2400 Gold

L'artefatto viene dunque vinto da Apocryphe al prezzo dell'offerta massima seconda in valore, maggiorata di 50 Gold.
Scalo 2200 Gold.



CODICE
<table align="center">

<tr>
<td align="justify" valign="top" width="800px"><p align="center">[font=times][size=10]« [color=brown]<b>il flagello di Fascies</b>[/color] »[/size][/font]

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[size=0]double, double toil and trouble;
fire burn and cauldron bubble.[/size]</p>
[size=2]Vi sono storie che si tramandano per secoli, cambiando leggermente a seconda della voce che le diffonde, senza mai essere dimenticate. Vi sono storie che, invece, si trasformano di parola in parola, giungendo alle nostre orecchie ben differenti da come quando erano state scritte la prima volta. Infine, vi sono storie che si perdono nei meandri del tempo, volgendo il capo dietro ad una grande guerra e scomparendovi all'interno. Storie di uomini, avvenimenti, creature fantastiche.

La storia del negromante Aylmer è una di quelle che si sono perse fra le pagine della storia, per quanto terrificante essa fosse. Un uomo le cui ambizioni si erano spinte al punto da costringere i draghi ad intervenire contro di lui, nel tentativo di fermarlo. Con lui inizia anche il mito del <i>flagello</i>, benché alcuni siano convinti che la spada esistesse prima ancora di Aylmer; che essa sia in effetti nata assieme al primo dei draghi, come non fosse altro che la sua ombra scura.

L'unica versione esistente della leggenda vuole - tuttavia - che sia stato lo stesso Aylmer a forgiare il <i>flagello</i>. Sapendo che ben presto lo splendente grande dragone Fascies e i suoi accoliti sarebbero intervenuti nei suoi confronti per impedirgli di espandere il proprio dominio su qualsiasi terra conosciuta, egli si adoperò per ricreare un'arma che potesse sconfiggere le creature che prima potevano essere solamente ammirate dalla distanza. Eppure, il <i>flagello</i> pare nulla più che una semplice katana - a tutt'oggi persino un poco arrugginita - dal manico nero e la guardia d'oro.

Nonostante il suo utilizzo, Aylmer morì nel combattimento - seppur infliggendo a Fascies quella che si sarebbe rivelata una ferita mortale - e il <i>flagello</i> scomparve nel nulla. Si dice che sia riapparso come per magia, nel corso dei secoli, nelle mani di coloro che hanno tentato di opporsi ai draghi; di chi abbia covato incredibili rancori nei confronti di queste creature, come se la lama possedesse un'intelligenza che la spingesse a ricadere nelle mani di chi la potesse utilizzare al meglio. In realtà, il <i>flagello</i> non possiede alcun ego; solamente un cieco istinto, la cui insistenza gli permette di ripiegare il fato intorno a quei pochi elementi che incrociano le spade con gli appartenenti alla razza draconica: un'ammazzadraghi, assetata del sangue di queste creature, che - proprio come se li cercasse - ricade di quando in quando nelle mani di chi la porterà a fronteggiare - e uccidere - i suoi nemici naturali.

[font=times]<b>la sete</b>[/font]
Come sopra detto, il flagello di Fascies - così rinominato dopo la sua prima vittima degna di tale importanza - possiede un istinto cieco che lo spinge a ricadere nelle mani di chi si appresta ad uccidere un drago. Tuttavia, non si può parlare di ego: la lama non possiede né le facoltà, né l'intelligenza di comunicare con il proprio portatore. Essa, semplicemente, si limita a far sì che quest'ultimo la trovi; entra in risonanza con il sentimento di chi è assetato del sangue dei dragoni e lo richiama, facendo sì che questi possa ritrovarla. Non è neppure necessario che il portatore abbia contrasti con le suddette creature in quell'istante: il flagello - come se piegasse il fato al suo volere - è in grado di "comprendere" chi un giorno potrà usufruire di lui a dovere e chi invece non ne ha alcun interesse. Per queste ragioni, la katana non può essere sottratta dal proprio portatore; o meglio, il ladro può anche tentarci, ma poi si ritroverà a perderla inconsciamente e - come per magia, per caso - essa tornerà nelle mani del suo precedente possessore, nelle mani di chi saprà dissetarla a dovere. Le cose saranno differenti nel caso in cui il ladro possegga un bruciante desiderio di combattere i draghi: in tal caso, il flagello non lo abbandonerà e si accosterà placidamente al suo nuovo portatore. [<i>Passiva, 2 utilizzi: la katana sarà immune a qualunque tentativo di furto e disarmo non tecnica, tranne nei casi in cui il ladro sia spinto da una forte sete di vendetta verso la razza draconica.</i>]

[font=times]<b>il filo</b>[/font]
Normalmente, nessuna katana può scalfire la corazza di un drago. Essa è più resistente di qualsiasi armatura, e al tempo stesso i suoi artigli e le sue zanne sono più affilati di qualsiasi lama. Non esisterebbe, dunque, arma alcuna in grado di porsi a paragone di tali meraviglie naturali - se si esclude, ovviamente, il <i>flagello</i>. Ombra e nemesi di queste stesse caratteristiche, il filo di questa spada è stato forgiato nelle fiamme dei polmoni elementali di centinaia di queste creature, e s'è lavato del sangue di migliaia di esse. E' facile immaginare, dunque, che possegga naturalmente la forza di ignorare qualsiasi arma naturale posseduta dal proprio avversario - sia essa una corazza, un artiglio o una zanna - forandola e tagliandola come se fosse pelle umana [<i>Passiva, 3 utilizzi; la katana sarà molto più affilata contro le armi naturali dei draghi, attraversando con facilità le scaglie e tagliando senza fatica gli artigli</i>]. E tuttavia, non è questa la sua caratteristica più terrificante, bensì la spaventosa maledizione che la contraddistingue. Dovendo trovarsi innanzi un appartenente alla razza dei draghi la sete dell'arma sarà tale da impregnare qualsiasi ferita provocata al corpo dell'avversario. Qualsiasi danno ad esso causato, infatti, sarà permanente e impossibile da guarire con alcuna abilità di cura: sono infatti più i draghi che sono caduti giorni dopo il combattimento - preda delle ferite critiche subite e incapaci di soppesarle senza indebolirsi giorno dopo giorno - piuttosto che quelli morti al termine del combattimento. [<i>Passiva, 3 utilizzi; i danni causati dal Flagello di Fascies alla razza draconica lasciano ferite permanenti che non possono essere curate. Questa caratteristica non causa un aumento dei danni inflitti dall'arma.</i>]

[font=times]<b>lo sguardo</b>[/font]
Quando si fronteggia una creatura imponente come un drago, bisogna avere la completa comprensione di ciò che accade intorno a sé - costringere la creatura a muoversi e colpire dove i suoi attacchi non provocherebbero alcun danno, e far sì che il proprio corpo non subisca alcuna delle offese dell'altro, poiché anche una sola potrebbe rivelarsi fatale. In breve, bisogna abbondare col controllo. Quella che il flagello fornisce al suo possessore, quindi, è una capacità inusuale; una delle quali possono sovvertire un intero combattimento, col minimo sforzo. Spendendo un consumo pari a <b>Basso</b>, infatti, lo spadaccino potrà colpire il drago che ha innanzi con una subdola tecnica psionica che, andata a segno, lo costringerà a rimanere in forma umana o bestiale per i seguenti due turni, indipendentemente dall'ora del giorno. Il portatore del flagello potrà dunque decidere di impedire all'altro di assumere la propria vera forma, o costringerlo invero a presentarsi in tutta la sua imponenza, a seconda del proprio gusto e di ciò che più gli conviene. Come a schernire i possenti draghi vittima di questo controllo, poi, egli potrà anche decidere di trasformare il proprio sguardo per tutta la durata della tecnica: le sue pupille si verticalizzeranno, la sclera si colorerà d'oro; al suo minimo desiderio, i suoi occhi diverranno come quelli di un draco, nell'idea di schernire il proprio avversario. [<i>Attiva di natura Psionica, consumo energetico Basso: se subita da un membro della razza draconica, questa tecnica impedisce al bersaglio di tornare alla forma umana (o viceversa) per la durata di due turni.</i>]

[font=times]<b>le ali</b>[/font]
Può sembrare una banalità, ma spesso l'ostacolo più grande nel fronteggiare un drago, sta nella loro capacità di volare. Qualsiasi guerriero navigato sa bene che, contro un avversario in grado di librarsi in aria, il proprio campionario di tecniche risulta praticamente dimezzato; sicché essi non possono che seguire con lo sguardo la magnificenza della creatura che potrebbe abbattersi su di loro in qualsiasi istante. Il flagello, tuttavia, lo sa bene e scimmiotta i draghi donando al proprio possessore la capacità di eguagliarli, se non di superarli, in ciò per cui loro si sentono così superiori: il volo. Spendendo un consumo pari a <b>Medio</b>, infatti, e fintanto che il portatore avrà con sé la katana - non necessariamente estratta - egli potrà librarsi nell'aria a qualsiasi altezza e a grande velocità, per una durata totale di quattro turni compreso quello d'attivazione. Nonostante la natura umanoide dei soggetti a questa capacità, essi troveranno assolutamente naturale la loro nuova abilità, potendo fermarsi e poggiarsi sul nulla, volteggiando e virando in acrobazie incredibili o semplicemente camminando lentamente fra le nubi - con ben più naturalezza di quanta sarebbe logico supporre posseggano i dragoni. Come a volerli scimmiottare ulteriormente, inoltre, il possessore della spada potrà far erompere dalla propria schiena un paio di lunghe ali dall'aspetto a sua discrezione, che lo sosterranno per tutta la durata della tecnica. Tali, tuttavia, saranno in realtà una semplice immagine inesistente e, per quanto danneggiate, non comprometteranno le capacità di volo del possessore del flagello. [<i>Attiva di natura Magica, consumo energetico Medio: il possessore potrà muoversi a gran velocità in cielo per la durata di quattro turni.</i>]

[font=times]<b>il fuoco</b>[/font]
Ma in fondo, per quanto il volo, le zanne, l'astuzia e la forza del drago siano minacce consistenti, non sono loro a costituire il pericolo più grande per chi volesse scontrarsi con una di queste creature. Chiunque sa, infatti, che ciò che più vi è da temere quando si fronteggia una di queste creature è l'imponenza della loro magia, la maestosità dei loro incantesimi e, non di meno, il potere della loro arma a soffio. Ma com'è ovvio pensare, il flagello fornisce al proprio possessore anche la capacità di fronteggiare questo tipo di attacchi senza timore alcuno. Ad un consumo pari a <b>Variabile</b>, infatti, il personaggio sarà in grado di sferrare un fendente dalla forza tale dal tagliare in due qualsiasi emanazione magica lanciata dal proprio avversario, proprio come se fosse burro. Il filo della katana disperderà semplicemente qualsiasi tipo di magia contro la quale andrà a scontrarsi, soffocandola e dividendola perché svanisca nel nulla: sia essa un getto di fuoco, un raggio di energia o un'illusione ambientale. In ultimo, nell'ennesimo e più palese tentativo di prendersi gioco della maestosità della razza draconica, la particolarità del fendente sta nella capacità di poter ricoprire la lama del flagello di fiamme - proprio come se la impugnasse un dragone vero e proprio - come se si fosse impossessata dell'arma a soffio delle proprie nemesi. Tali lingue di fuoco saranno solamente un'immagine, assolutamente inoffensivi e utili solamente a scimmiottare i propri avversari. [<i>Attiva di natura Magica, consumo energetico Variabile: il possessore della katana potrà tagliare qualunque manifestazione magica di potenza pari all'offensiva, difendendosi dall'attacco. La tecnica non può essere utilizzata per difendere il portatore da attacchi di tipo fisico o mentale.</i>][/size]</td>
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