Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Posts written by Shinodari

view post Posted: 26/5/2015, 03:01 Il forum è suo - Altro
Quando ho appreso la notizia non volevo credere a quanto stessi leggendo. Guardavo quella foto trasformarsi in una dolorosa realtà.
La stessa foto che tempo prima rappresentava un ricordo di quel giorno trascorso tra amici.
Credevo, forse ingenuamente, alle tue parole, alla tua grande forza d'animo, che ci sarebbe stato un futuro per te perché te lo meritavi davvero tanto.
Ricordo una delle ultime volte su TS, il tuo ritorno dopo una lunga assenza. Avevi la voce stanca, eri molto affaticato, eppure sei rimasto a parlare con noi, a salutarci, cercando di sdrammatizzare, rincuorandoci.
Ci siamo visti un'unica volta a Lucca, di persona, ma avevo già imparato ad apprezzare la fantastica persona che eri.
Mi hai accolto su Asgradel, hai preso il mio arrivo quando avevo deciso di passare al Goryo con Kirin. Sei stata la prima persona ad avere avuto fiducia in me, nelle mie capacità, dandomi la verde anche se non ero stata perfetta. Mi hai sempre incoraggiato e tirato le orecchie quando ero giù e non credevo in me stessa.
Mi ricordo ancora l'emozione di quando mi chiedesti di realizzarti il disegno di Viktor. Lo ammetto, entrai in panico. Io non ero abituata a disegnare soggetti di una certa età e i miei amici, ragazzo compreso, in quel periodo hanno visto i miei numerosi ripensamenti e schizzi a matita perché non ero mai soddisfatta, perché ci tenevo a darti un disegno degno di tale nome. E tu quando l'hai ricevuto, mi hai fatto il regalo più bello, mettendolo nella tua scheda. Mi hai commosso...
Ricordo quando su TS cercavi in tutti i modi di scoprire la mia vera età ed io glissavo, tanto che alla fine, a furia di aumentare di anno in anno, arrivammo a 100 e passa anni, l'età di un'elfa.
Ricordo quando hai cercato di insegnarmi il tuo dialetto, facendomi ripetere alcune frasi ed io che mi imbarazzavo da morire.
Ricordo le tue battute, il tuo saluto, il tuo modo di parlare...
Ho creduto nel tuo ottimismo, in quella forza che sembrava non si sarebbe mai estinta, quel coraggio che credevo ti avrebbe donato un futuro.
Mi mancherai...
Mi mancherà la tua splendida persona.
Ovunque tu sia, grazie per aver condiviso la tua preziosa vita anche con me.
view post Posted: 21/4/2015, 11:59 Assenze - Bacheca
Causa brutta indisposizione provocata da un'intossicazione alimentare sarò assente fino a domani. Mi scuso per il disagio.
view post Posted: 16/4/2015, 13:42 Salve a tutti la follia è giunta - Presentazioni
Ciao,
benvenuto! :caffè:

Loki! *__*

A presto in GdR!
view post Posted: 16/4/2015, 06:37 La crociata del traditore ~ Il trono che non trema - Oneiron

La crociata del traditore

Muta
Il trono che non trema
Atto VII


Kirineilmurodifiammeazzurre_zpsfe6b4d7e


«Parlato (Umano)» «Parlato (Incubus)» Pensato (Incubus) Pensato Narrato

Era terminato il tempo dei giochi, l'attimo di indugio nella contemplazione di infiniti scenari, l'illusione che le azioni condotte in quel mondo non si riflettessero sulla nostra vita, riscrivendo il nostro futuro.



Avevo attinto al flusso magico per estendere le mie percezioni, per volgere i miei sensi più a valle dove era stata diretta la furia degli elementi.
La valanga non sembrava aver mietuto vittime. Una notizia che rasserenò il mio animo. C'era ancora speranza, potevo riunirmi a loro con animo più leggero.
Stavo per tirare le redini nell'intento di impartire al cavallo il comando di indietreggiare, di correre in loro aiuto, quando mi resi conto che non potevo abbandonare quel luogo, non dopo quello che avevo scoperto.
La vita pulsava attorno a me, una miriade di presenze che risplendevano al mio fianco, all'interno delle case, a valle, oltre la mia linea di visuale.
Spiriti, pallide ombre di esistenze vissute in un'altra epoca, identità strappate via ai loro proprietari, anime rapite dal loro mondo natio.
Qualunque fosse la verità, non erano un inganno, ma anime legate ad un corpo intessuto di materia di questo mondo.
Ora che ero in grado di percepirle, ora che i miei sensi potevano sfiorare la loro essenza vitale, non potevo fare finta di nulla.
Noi potevamo scegliere, gli altri erano condannati a vivere la realtà che stavamo modellando con le nostre azioni.
Vi era, però, un'unica eccezione: il “Maestro delle Trame”, l'ospite che ci aveva elargito la sua “ospitalità”.
Lui che comandava un esercito di esseri privi di vi...
Smisi di sorridere.
Prima di poter completare quella parola, di dar voce ai miei pensieri, il suolo cominciò a cristallizzarsi dando vita ad una bara di ghiaccio, realizzata allo scopo di imprigionarci nel suo gelido abbraccio.
Riconobbi l'origine di quel potere ancor prima che le parole rivelassero l'identità dell'artefice, risuonando nell'aria come una melodia di morte.

Sigrund Lorch!


Non potevo dimenticare quel lontano giorno a Basiledra, quando il suo discorso aveva infiammato gli animi della popolazione; non avrei scordato l'incanto che per poco non aveva spazzato via il ricordo della stessa città; non ero in grado di cancellare dalle mie memorie il ghiaccio che aveva mietuto così tante vite.
A quel tempo avevo voluto credere che il suo agire fosse motivato dal realizzare un futuro degno di essere vissuto. Oggi come allora.
Il Re che non perde Mai sembrava sconfitto, imprigionato in quel ghiaccio eterno, alla mercé dei suoi nemici. Una visione che stava facendo vacillare la mia volontà, rendendo allettante la prospettiva di una resa onorevole.

Patetico! Esilarante! Ricadere nello stesso inganno! Non imparerai mai, non è vero, Kirin? Guarda in faccia la verità. Davvero credi che Rainier Chevalier possa essere sconfitto da uno strato di ghiaccio? Non eri tu quello che era convinto fosse invincibile? Non era il tuo cuore a tremare davanti alla sua presenza? Ed ora ti lasci corrompere da questa farsa. Vuoi arrenderti, a cosa? Alla stupidità umana che ti ha reso debole, impedendoti di vedere la realtà. Se ti lascerai piegare da questa malia, l'unica via che ti si prospetta è la morte. Kirin, ricorda le fiamme, ricorda l'inganno e il tradimento, sei sicuro di voler credere ancora una volta alle parole di un Lorch?

Stavo camminando sull'orlo della pazzia, ma al momento era l'ultima delle mie preoccupazioni.

Aveva ragione...
Ho ragione!
...non potevo più concedere alcuna possibilità ai Lorch...
Non puoi permettertelo se vuoi restare in vita!
...se volevo lottare per evitare un massacro...
La loro esistenza vale più della tua?
Ogni vita è preziosa!
L'altruismo non esiste, dovresti saperlo, ma anche così tu...
Esatto, anche a quelle condizioni...
...agirai con umanità pur non avendo alcun legame con la razza umana?
...avrei agito come un essere umano pur essendo un demone...



Le catene che avevano imprigionato la mia mente si infransero, liberandomi da quella sensazione di impotenza che aveva pervaso il mio animo.
Le minacce di morte di Iohan non si realizzarono.
Le fiamme di Brunnen si estinsero contro una barriera di ghiaccio che si era levata a nostra protezione.
Le minacce di Sigrund non avevano il potere di incatenarci.
La Danza delle Lame ci aveva liberati dalla prigione di ghiaccio.
Ora spettava a noi...
...a noi che non ci saremmo limitati alle sole minacce!

Lasciai che Azzurra impugnasse la Dragon Cross Rose, lanciandola nella sua direzione, senza alcun indugio, in risposta alla sua richiesta.
Condivisi, con chiunque fosse in grado di udire la mia voce nel fragore della battaglia, la verità che avevo scoperto sulla natura dell'esercito del Re che non perde Mai.
Scelsi di non provare alcuna pietà per Iohan.
Non potevo più permettermelo.
L'esercito del Leviatano si stava introducendo nelle abitazioni dove si era rifugiato il popolo.
Se i miei timori erano fondati la morte del giovane Lorch, forse, avrebbe potuto risparmiare una carneficina.
Mi concentrai per rilasciare il mio potere, concentrandolo sulle stalattiti di ghiaccio che scendevano dai tetti di un'abitazione limitrofa. Spezzai i legami forgiati con la struttura della casa, muovendo le forme coniche ghiacciare in direzione di Iohan.
Il mio intento era contribuire ad estinguere la sua vita, un prezzo necessario per un bene superiore.
Il mio passo successivo sarebbe stato trovare quella maledetta spada, che aveva causato fin troppi danni in ogni sua esistenza.



D7g4Hgy
Kirin Rashelo

Energia: 70% = [90 - 20, Mente Lucida]%
Mente: 90% = [110 - 20, telecinesi]%
Corpo: 75%
Stato Emotivo: Risoluto
Riserva CS: 2 [Intuito]

Equipaggiamento

Dragon Cross Rose, Flintlock: 4/6 [prestata ad Azzurra]
Schiavona [estratta]
Ali Oscure: Ai fini di gioco queste piume non avranno alcun effetto magico,
ma saranno considerate come se fossero normali coltelli da lancio.
[solo in forma di Incubus]

Erba ricostituente: 1/1
Erba rigenerante: 1/1
Erba medicinale: 1/1
Biglia fumogena: 1/1
Corallo [4 CS, Intuito]: 0/1, utilizzato
Mutaforma I [Gemma della Trasformazione]: 1/1

Passive:
Tattiche di combattimento
Numero di utilizzi: 5/6 sfruttata nel turno VI

Sesto Senso Magico
Kirin grazie i suoi studi magici è in grado di individuare con un colpo d'occhio gli oggetti più interessanti sul campo di battaglia.
Note Tecniche:Consumando un utilizzo di questa passiva, sarà in grado di individuare gli artefatti e gli oggetti incantati attorno a sé per la durata di un turno.

Numero di Utilizzi: 5/6

Attive
Telecinesi
Telecinesi Offensiva
risorsa che danneggia il fisico, causando un danno: variabile Alto
Note: Tecnica di Natura Psionica, singolo bersaglio.
Autodanno: Alto alla Mente.


Mente Lucida
Kirin si difende dalle offensive psioniche, dagli ammaliamenti e dalle maledizioni nemiche, spendendo un consumo pari alla potenza dell'offensiva rivoltagli contro. Più in generale, questa tecnica agisce come una difesa psionica a consumo e potenza variabile, la seconda pari al consumo impiegato. E' possibile castare una difesa psionica nei primi attimi in cui si subisce l'offesa, per prevenirne gli effetti.
Note Tecniche: Tecnica di Natura Psionica.
Consumo di energia: Variabile Alto


Note
Kirin si protegge dalla malia di Sigrund grazie alla difesa “Mente Lucida”, che nel post si traduce con la voce che lo esorta a reagire. Rimane illeso dalla fiammata di Brunnen per merito di Ainwen e viene liberato dal ghiaccio dalla danza delle spade di Shimmen. Per timore che l'esercito del Leviatano possa arrecare danni alla popolazione, Kirin decide di attaccare Iohan, rivolgendogli contro un'offensiva telecinetica, sfruttando le formazioni di ghiaccio generatesi con il potere della Spada senza un Re. Infine si concentra per cercare di localizzare la suddetta spada.


view post Posted: 12/4/2015, 13:59 La crociata del traditore ~ Il trono che non trema - Confronto
Grazie, Ray.

Per il gruppo dei Pari:
Kirin sarebbe intenzionato a rivelare le informazioni che ha scoperto.
Collaboriamo per un piano d'azione?
view post Posted: 11/4/2015, 15:27 La crociata del traditore ~ Il trono che non trema - Oneiron

La crociata del traditore

Muta
Il trono che non trema
Atto VI


trasformazione_zps338237d9

«Parlato (Umano)» «Parlato (Incubus)» Pensato (Incubus)Pensato Narrato

Dimmi Kirin,
chi è più folle?
Colui che ascolta le voci nella sua testa
o colui che percorre la via in bilico
tra sognoincubo e realtàverità?



Il mio sorriso ironico si spense nell'osservare, quasi con rassegnazione, il ciclo degli eventi che si ripeteva.
Mondi diversi, stessa insanità.
Nulla sembrava cambiato, nulla sembrava donare speranza.
In fondo cosa potevo aspettarmi da quella storia ai confini tra illusione e realtà?
La sequenza degli eventi si stava ripetendo come se fossimo imprigionati in una clessidra, la cui sabbia del tempo scorre attraverso eventi già vissuti, in un ciclo infinito e ripetitivo.
Sospirai tristemente nell'udire le parole del giovane Lorch. Alla fine nessuno voleva la pace perché incatenava l'animo umano all'interno di ruoli predestinati, impedendo di essere se stessi, vivi.
Non mi stupii dell'attacco del drago, sapevo che sarebbe accaduto, nulla era stato lasciato al caso come tutte le volte che era apparso nei cieli, messaggero di morte. Ardere vivi, una morte atroce che io stesso avevo sperimentato negli Inferi. Un fato che non ci avrebbe sfiorati, non oggi, non per mano di Brummen. Prima che il fuoco riuscisse a lambire i nostri corpi, straziare la nostra anima, la figura di un lucente leone azzurro prese consistenza volando contro l'uragano di fiamme. Per un istante il mio sguardo si perse nell'osservare quel maestoso incanto, lasciandomi attraversare da quella pura forza magica, ammirando la pioggia di scintille che ricadeva al suolo senza ferire nessuno. Forse vi era ancora un barlume di speranza negli esseri umani, forse era quella fievole luce di altruismo che mi ostinavo a voler seguire.
Pensieri in cui non potevo cullarmi, non in quel precario istante in cui nessuno di noi era veramente al sicuro.
La Guardia Insonne aveva il compito di finire il lavoro, di non lasciarci alcuna via di fuga.
Sorrisi tra me e me per l'ingenuità di un simile proposito.
Quelle anime, quei ricordi di un altro passato, si sarebbero spente per sempre senza possibilità di redenzione. Spiriti imprigionati a seguire un'unica volontà, a morire per un'illusione, per una realtà che non si sarebbe mai avverata.
Provai pena per la loro sorte? No, erano solo delle marionette legate ai fili del destino. Bastava così poco per spezzare i legami con quella loro parvenza di vita.
Una guardia mi corse incontro.
Non la ingaggiai personalmente, lasciando il compito alla mia lama che si svincolò dai vincoli del fodero per porsi a mia difesa.
Deviai l'affondo di spada di quell'impavido soldato che era riuscito a penetrare nel cuore del nostro gruppo. I suoi lineamenti mi ricordavano qualcuno, erano familiari. La Guardia Insonne, a cui appartenevano, si era estinta tempo prima in una foresta poco distante da Basiledra.
Senza concedergli alcuna tregua estrassi la flintlock mirando al cuore, un colpo. La fronte, un secondo colpo, osservando senza lasciar trasparire alcuna emozione il corpo esanime inarcarsi all'indietro, tingendo del suo sangue vermiglio la strada. Inutile piangere per chi era già morto, non mi sarebbe stato d'aiuto. L'importante era che la popolazione fosse al sicuro, che le loro anime non fossero ancora una volta corrotte dalla disperazione. Forse i loro corpi non esistevano più, forse erano già morte nel nostro passato, ma almeno stavolta non avrebbero dovuto soffrire dei nostri peccati.
Seguii la richiesta di restare uniti, assicurandomi saldamente con la mano libera alle briglie del cavallo, che mi auguravo fosse stato addestrato per la battaglia.
Attraverso la maschera potevo guardare la verità che mi rifiutavo di accettare. L'altruismo non era fine a se stesso, ma aveva sempre uno scopo ultimo, dettato dal puro egoismo. Ed io volevo illudermi che non fosse così.
Lottare per i propri compagni, lottare per salvare pochi eletti, lottare per proteggere le persone care, c'era differenza tra queste motivazioni? No, nessuna, solo il nostro desiderio di appagare l'ego, di trovare un pilastro cui aggrapparci per non crollare, per non dubitare di noi stessi, delle nostre azioni così nobili, così degne di essere ricordate.
Si, era ironico tutto ciò. Ognuno stava facendo la sua parte, chi attenendosi ad un copione scritto per altre comparse, chi rivelando la propria natura.
Neanche io facevo eccezione. Sarebbe stato interessante manipolare gli oggetti attorno a Iohan per offrirgli copertura. Sarebbe stato intrigante rimescolare le carte in gioco di quell'assurda e insensata guerra. Cominciavo ad averne abbastanza dei giochi di potere. Delle persone che si fregiavano di chissà quel diritto di nascita solo per essere i sovrani di un effimero stagno. Nessuno riusciva a vedere un mondo diverso, nessuno collaborava per il bene di tutti. E poi condannavano noi mostri dei loro peccati, noi demoni delle loro efferatezze, noi corrotti del loro animo intriso di corruzione.
Davvero poetico!
Non serviva il mio aiuto per farli brillare, la mia attenzione era rivolta altrove, verso il dramma che probabilmente si stava consumando a valle a causa della valanga che l'arroganza umana aveva scatenato.
Mi concentrai per cercare possibili sopravvissuti, a loro sarebbe andato il mio soccorso.
Ora che la presenza opprimente del “Re che non perde mai” sembrava essersi affievolita, ero libero di scegliere le battaglie che avrei combattuto.

D7g4Hgy
Kirin Rashelo

Energia: 90% = [100 - 10,Identificazione amplificata]%
Mente: 110% = [115 - 5, telecinesi]%
Corpo: 75%
Stato Emotivo: Sarcastico
Riserva CS: 2 [Intuito]

Equipaggiamento

Flintlock: 4/6 [impugnata]
Schiavona [estratta, caduta al suolo dopo la fine dell'effetto della telecinesi]
Ali Oscure: Ai fini di gioco queste piume non avranno alcun effetto magico,
ma saranno considerate come se fossero normali coltelli da lancio.
[solo in forma di Incubus]

Erba ricostituente: 1/1
Erba rigenerante: 1/1
Erba medicinale: 1/1
Biglia fumogena: 1/1
Corallo [4 CS, Intuito]: 0/1, utilizzato
Mutaforma I [Gemma della Trasformazione]: 1/1

Passive:
Tattiche di combattimento
Numero di utilizzi: 5/6


Attive
Telecinesi
Telecinesi difensiva
difesa contro attacchi magici e fisici.
Note: Tecnica di Natura Psionica, singolo bersaglio.
Autodanno: basso alla Mente.


Identificazione amplificata
A volte il mago ha necessità di percepire le presenze su un'area molto più estesa rispetto a quella di un semplice combattimento, come un'intera città o una foresta. Utilizzando questa tecnica, il mago può identificare con precisione la presenza e la posizione di tutti i personaggi presenti su un'area incredibilmente estesa, a discrezione del QM o del gestore della giocata. Questa tecnica non va considerata una rivelazione.
Note: pergamena del mago, di classe
Tecnica di natura magica.
consumo di energia: medio


Note
Kirin utilizza la telecinesi per deviare con la schiavona l'attacco portato dal soldato della GI. Non contento spara due colpi mirati per uccidere il suo avversario [sfruttando 2 CS del corallo e un utilizzo della Passiva "Tattiche di combattimento"]. Lasciando ai compagni l'onere di sconfiggere gli altri opponenti, si concentra per cercare possibili sopravvissuti alla valanga [Identificazione amplificata].

view post Posted: 10/4/2015, 21:05 Ciao a tutti ! - Presentazioni
Sono curiosa di vederti all'opera.
Buona creazione del personaggio. ^^
view post Posted: 10/4/2015, 20:48 Ciao a tutti ! - Presentazioni
Ma ciao!
Benvenuto! :caffè:
Ci vediamo in GdR, possibilmente vivi o al più non morti XDDD
view post Posted: 6/4/2015, 10:34 Assenze - Bacheca
Sarò assente per tutto il resto della giornata odierna.
view post Posted: 6/4/2015, 10:31 La crociata del traditore ~ Il trono che non trema - Oneiron

La crociata del traditore

Muta
Il trono che non trema
Atto V

Kirin%20post%20quest_zpscyniqysz


«Parlato (Umano)» «Parlato (Incubus)» Pensato (Incubus) Pensato (Umano) Narrato

Kirin, mio povero ingenuo Kirin.
Ancora ti ostini a credere nel tuo utopico ideale di umanità, nonostante tutto quello che hai vissuto dalla tua rinascita.
Guardati attorno!
Apri gli occhi!
Ascolta la loro voce!
In cosa gli esseri umani sarebbero differenti dai demoni?
Nobiltà? Altruismo? Amore?
Parole vuote, se non supportate dalle azioni.
Nessuno di loro ambisce a lottare per un futuro dove tutti potranno avere pari opportunità.
E non perché non sia realizzabile, semplicemente non è nella loro natura.
La bontà cui tanto agogni è solo una maschera, un'illusione creata ad arte per ingannare il tuo animo.
Non esiste un cuore che possa contenere la speranza di tutti.
Non esiste un lieto fine collettivo.
L'umanità è un cumulo di contraddizioni: per ogni sentimento positivo, c'è la sua controparte negativa.
E' un essere in continuo mutamento, una creatura che vive di fragili equilibri.
Bene, male, l'ago della bilancia oscilla in un moto sempiterno, non precipiterà mai verso un estremo. E come potrebbe? Non esiste un'unica via, un unico intento, una sola indole.
Rifletti Kirin...
...per quanto ancora ti ostinerai a vivere questa illusione?


Parlare a se stessi non era esattamente il metodo più adatto a preservare la propria sanità mentale; d'altra parte potevo giurare di non essere precipitato nel Regno della Follia?




L'inequivocabile forza della ragione.
Era realmente ciò che spingeva i miei passi? Era quello in cui avevo scelto di credere a dispetto di tutto.
Avrei seriamente mosso le armi contro il popolo, se Iohan avesse dato il segnale di attaccarci?
No, era semplicemente pura insania.
Forse esisteva la possibilità di evitare il peggio, di mantenere il proposito di restare una delegazione pacifica, se avessimo scelto le giuste argomentazioni in grado di far breccia in quel giovane cuore adirato.
Rimasi in silenzio, in ascolto delle parole che furono pronunciate da chi aveva trovato la forza di esporre i propri pensieri. Chi mettendo a nudo la propria essenza, libero da quella maschera che celava il suo io. Chi cercando di mettere l'accento sul fine diplomatico della nostra presenza in mezzo a loro, mostrando la nostra parte più vulnerabile, evidenziando il nostro essere schiavi dell'obbligo, di non potersi tirare indietro. Chi facendo appello ad un codice cavalleresco, sul dovere di non arrecare danno ad una dama.
Non replicai a quei discorsi che si intessevano tra il nobile cavaliere e alcuni dei miei compagni. Ognuno vedeva la situazione nei limiti della propria prospettiva, forse perdendo di vista il quadro generale o probabilmente non se ne curava, incatenato in questa aberrante realtà. Ergersi a testimoni di eventi di una storia passata che traeva le sue radici in un contesto diverso, in una verità differente, cominciava a stonare alla mia mente.
Davvero potevamo riavvolgere gli eventi trascorsi, fingendo che non fossero accaduti? Giocare al gioco dei “se”? Qualunque cosa noi avessimo fatto in questo distorto flusso temporale non avrebbe riportato in vita nessuno, non ci avrebbe redento dei nostri peccati, non avrebbe lavato via il sangue degli innocenti di cui c'eravamo macchiati.
Forse era questa l'umanità che andavo ricercando, la loro volontà incrollabile di lasciarsi coinvolgere dagli eventi pur essendo consapevoli dei ruoli definiti in questa recita, perché nessuno di noi è veramente libero di poter scegliere.
Avrei potuto introdurmi nella conversazione, prendere la parola, argomentare con calore la mia verità nella speranza di aiutare a fermare una carneficina. Ma nessun suono sembrava voler uscire dalla mia gola. E forse era un bene, perché con quale diritto potevo arrogarmi di stabilire cosa fosse meglio per il popolo, per noi stessi?
Parlare in quel contesto significava prendersi la responsabilità delle vite di ogni singola anima presente in quel luogo. Esporci in prima persona rappresentava agire, essere giudicati per quello che eravamo, ma era giusto ergersi a difensori di ideali che in altro contesto non sarebbero stati neanche presi in considerazione? Era come se la coerenza con il nostro vero io ci stesse sfuggendo di mano. Stavamo mutando, ma era la corretta motivazione a spingere questa trasformazione? Oppure solo l'enfasi del momento?
Agivamo per paura, agivamo con convinzione, agivamo per quale motivo?
Improvvisamente eravamo come ammantati di quegli ideali di nobiltà, di altruismo che coinvolgevano il benessere del popolo stesso. Continuava a sembrare tutto così dissonante. Eppure volevo credere che questa esperienza ci avrebbe cambiato, avrebbe messo la nostra vita sotto una diversa prospettiva. Ma se fossimo tornati indietro realmente sarebbe cambiato qualcosa?
Potevo credere che avremmo collaborato per accordare le voci di tutti? Gli abitanti del Dortan erano un'entità smembrata, che aveva perduto la propria coesione. Il popolo era la marea che poteva essere diretta da figure carismatiche, una forza inarrestabile che aveva il diritto di prendere coscienza di sé, non solo per poter crescere e maturare, ma anche per evitare di minare i fragili equilibri in gioco. L'ignoranza rende schiavi, l'ignoranza permette di essere manipolati da chi non si fa remore morali, l'ignoranza genera conflitti insanabili.
Ma queste considerazioni a cosa mi sarebbero servite allo stato attuale delle cose?
Volevo continuare ad illudermi che potevamo cambiare l'esito di un futuro già avvenuto solo tornando indietro nel passato? Volevamo credere in cosa? Nel riuscire a fare breccia in qualcuno che credevamo di conoscere?
No, dovevo fermarmi! Riflettere, smetterla di girare in tondo.
Cosa volevo? Cosa cercavo?
Gli altri avevano fatto la loro scelta, ma io?
Mi guardai ancora una volta attorno.
E mi resi conto di quanto fossi stato uno sciocco a farmi influenzare da quelle persone che rappresentavano solo poche sfaccettature incomplete dell'umanità cui tanto agognavo.
Ma sul serio volevo essere come loro? E per quale motivo? Per creare nuove contraddizioni in un'eredità di sangue che, per quanto fosse corrotta, era molto più coerente di tutti loro?
Io ero un demone che voleva essere umano, mentre molti di loro erano esseri umani che si comportavano da demoni.

E questo pensiero ironico deformò gli angoli delle mie labbra in una risata sarcastica che mi sforzai a stento di contenere.




D7g4Hgy
Kirin Rashelo

Energia: 100%
Mente: 115%
Corpo: 75%
Stato Emotivo: Riflessivo, Sarcastico

Equipaggiamento

Flintlock: 6/6 [nel fodero]
Schiavona [nel fodero]
Ali Oscure: Ai fini di gioco queste piume non avranno alcun effetto magico,
ma saranno considerate come se fossero normali coltelli da lancio.
[solo in forma di Incubus]

Erba ricostituente: 1/1
Erba rigenerante: 1/1
Erba medicinale: 1/1
Biglia fumogena: 1/1
Corallo [4 CS, Intuito]: 1/1
Mutaforma I [Gemma della Trasformazione]: 1/1

Note
Ascoltando i discorsi dei presenti, Kirin si ritrova suo malgrado a vivere un momento di esitazione che da via ad un monologo interiore, in cui mette in discussione le sue motivazioni in luce della situazione in cui si trova. Raggiunge con amarezza la conclusione che è meglio non dire nulla.
Disegno realizzato da: Shaina Otori.


1213 replies since 3/10/2008