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| pochi giorni dopo gli eventi di Ragnarok, in riferimento a Ritornello ek voel die hartklop in die donker slide
Bara-Katal rilesse quell'unica frase stampata sulla pergamena. Accartocciò il foglio fra le dita ruvide e grugnì con disappunto, volgendo lo sguardo a ciò che restava delle sue truppe; se nel suo cuore già macerava la sensazione di essere stato sfruttato dal valse god, ora quel dubbio s'era concretizzato del tutto. Accanto a lui i chierici mormoravano le proprie congetture abbastanza vicino perché lui se ne rendesse conto ma non ne cogliesse le parole: l'hoëpriester avrebbe dovuto essere giustamente a conoscenza dei pensieri dei suoi sottoposti, ma le sue preoccupazioni erano ben altre. Migliaia di feriti; centinaia di vittime. Veterani, amici, fratelli che avevano sacrificato gloriosamente le proprie vite senza ottenere nulla. Nonostante gli elfi fossero stati sconfitti, Basiledra era risorta come dalle ceneri costringendo l'esercito dell'unico Dio a spostarsi a meridione, in terre più congeniali. Ora s'erano insediati nei pressi di un altipiano desertico, ben lontani da qualsiasi nuova minaccia. I troll stavano medicando al meglio i feriti che ancora potevano essere salvati, ma l'odore di cancrena e carne bruciata appestava l'aria col suo lezzo insopportabile: una buona metà delle loro intere armate era stata resa inutilizzabile da una singola battaglia, e l'unica cosa che Bara-Katal stringeva fra le mani era un messaggio a dir poco sconfortante.
ek voel die hartklop in die donker slide. « non riponete più in me la vostra fiducia. »
Gli era bastato uno sguardo per riconoscere la calligrafia di Dench, una delle sue spie migliori e una delle poche in grado di scrivere, poi caduta durante lo scontro. L'orco gli si era presentato qualche settimana prima della fatidica battaglia, portando con sé il messaggio che li aveva spinti a partecipare a quello scontro tra valse gods: « Gruumsh is met hom! » aveva esclamato « Gruumsh is aan die kant van die koning! »; e Bara-Katal non aveva esitato un momento, a quelle affermazioni: aveva sollevato gli accampamenti; li aveva condotti alle porte di Basiledra e li aveva fatti inginocchiare ai piedi del sowereine, il nuovo idolo dell'unico Dio. E, così facendo, aveva condannato metà della sua intera razza.
Il mormorio dei chierici alle sue spalle si fece più insistente, riconducendolo alla realtà. Nel suo popolo non era stata neppure concepita l'idea di imporre una pena per un errore di quelle proporzioni; dunque coloro che erano i sottoposti diretti del comandante avrebbero dovuto decidere del suo destino. Bara-Katal grugnì di nuovo, voltandosi nella loro direzione.
« Ek is gereed. » « sono pronto. »
I chierici gli si avvicinarono con un cenno del capo e gli avvolsero i polsi con una pesante catena di ferro in modo che non potesse muoverli. Presero poi a condurlo per l'accampamento, spogliatolo di tutte le sue vesti, perché i soldati potessero vergognarsi delle sue nudità e ammirare il suo corpo sfibrato, devastato dall'età incalzante. L'orco si mosse con dignità, camminando a brevi falcate, con la schiena diritta e il mento alto, più maestoso persino dei giganti che lo guardavano dall'alto al basso. La sabbia gli ustionò la pianta dei piedi e la catena gli scavò i polsi; nessuno avrebbe tuttavia potuto leggere tali sofferenze sul suo viso. Quando si rivolse ai chierici, nel mezzo della sua processione, la sua voce tuonò come il ruggito di un leone, scuotendoli dalla loro vergogna.
« Elke mens op hierdie aarde sal afgeslag word en doodgemaak. » « ogni essere umano di questa terra verrà massacrato e ucciso. »
« ek moet sweer. » « giuratelo. »
E l'autorità di quelle affermazioni fu tale che i chierici non seppero nemmeno come rispondergli; si volsero, invece, e continuarono a condurlo per l'accampamento.
segue in King's Doawn ~ L'inverno più lungo Edited by Ray~ - 2/10/2012, 22:35
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