Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

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view post Posted on 5/9/2015, 22:12
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{Continua da qui}

[...]


I

PoV: Vaalirunah

(Qatja-yakin, da qualche parte sulla costa)



Si era aggrappato al cielo finché aveva potuto, annegando la propria disperazione nell'immensità celeste, ma aveva quasi raggiunto il punto di definitiva frattura. Quante miglia aveva percorso sferzando l'aria e fendendo le nuvole non sapeva dirlo, ne gli importava. La sua mente era un tumulto dove schegge di vite passate si accumulavano senza ordine, formando una pigna caotica sempre più alta e minacciosa. Il trauma della sesta rinascita, della rievocazione simultanea di svariate esperienze, memorie, sensazioni, era così profondo che le parole non potevano descriverlo. Una mente normale sarebbe andata in pezzi. Nella sua, l'unica cosa a tener salda la struttura del suo pensiero era una smisurata tristezza, al cuore della quale pulsava un sordo dolore. L'agonia della perdita gli consentiva di tenere strette le redini della propria anima e impedire che precipitasse nel baratro della follia.

Per quanto ancora poteva però resistere?
L'isola dannata dove più volte era stato ucciso era ormai lontana dietro le sue spalle; era fuggito dall'orrore che vi risiedeva, eppure sapeva che nel profondo egli non avrebbe mai davvero abbandonato quel covo di tenebra. Mai più. Dietro si era solamente lasciato una scia di lacrime disperse nel vento. Aveva creduto di averne versate abbastanza da poter riempire l'oceano, eppure ancora a lungo avrebbe continuato a piangere se le forze non gli fossero venute meno.

Le possenti ali piumate vibrarono nel loro ultimo battito.
Colui che un tempo era stato l'Imperatore Celeste - privato dei suoi colori dal buio della notte - si accese di un bagliore intenso che lo avvolse come una candida coperta. Il suo manto bianco si disgregò rapidamente come la coda di una cometa nella sua terminale caduta al suolo, ed egli precipitò nel vuoto. Cadde per molti metri, finché l'oceano abbracciò il suo corpo nudo ed esanime fra le proprie tiepide onde. L'ultima cosa che sentì fu l'acqua a contatto con la pelle, una vaga sensazione di sollievo e liberazione. Perse i sensi, e la corrente lo trascinò come privo di peso sino a depositarlo con gentilezza a riva - ove la luce lunare avrebbe vegliato su di lui sino al prossimo e crudele risveglio.

CITAZIONE
Scena privata tra me e il bucio; se qualcuno vuole però unirsi, contatti pure uno dei due via pm che si accorda volentieri!

 
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view post Posted on 19/9/2015, 12:59
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Cardine
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(continua da qui)


«Madre de dios» mormorò Ishmael. Alan chiuse gli occhi e congiunse le mani, come volesse esprimere un desiderio, ma il vecchio marinaio gli diede subito una gomitata. «Non era una stella, idiota». Alan boccheggiò qualche istante, e poi si ricompose.
   «Non lo era affatto, compagni» fece loro Taliesin, comparendo dal nulla. Entrambi i marinai pensavano dormisse. C'è chi avrebbe sostenuto che la più grande abilità del bardo era la fortuna: trovarsi al momento giusto nel posto giusto. Era infatti di certo un caso che anch'egli si fosse svegliato proprio in tempo per assistere alla scia di fuoco che aveva solcato il firmamento, riflettendo la sua luce sulla scura superficie del mare. Stava pisciando giù dalla barca, e la visione lo aveva lasciato alquanto perplesso. «Non lo era. Attracchiamo» ordinò con noncuranza. I due marinai lo guardarono un istante, interdetti. «Ve-lo-ci», aggiunse. Sparì sotto coperta, andando a svegliare Juan

Contento di non essersi bagnato i pantaloni al di sopra delle ginocchia, Taliesin guidò lo sgangherato gruppo di avventurieri lungo la spiaggia. La sabbia, al chiaro di luna, disegnava una falce luminosa, e percorrerla era quasi un piacere. Il bardo era disarmato e sorridente, ma dietro di lui i tre Ruadh avevano pistole, pugnali e sciabole già sfoderati. I capi di abbigliamento distintivi, con il loro caratteristico color rosso scuro, erano ben visibili nonostante la fioca luce notturna. Itinerante era di certo il più vistoso: svolazzava alla brezza del mare, rendendo il bardo simile a uno spirito.
   «Si può sapere cosa cazzo avete visto?» domandò Juan, visibilmente assonnato. Fu Alan a rispondergli per primo, precedendo Ishmael.
   «Te l'ho detto, beduino, una stella. Ma non era una stella, è caduta qui, in mare!» gli rispose.
   «Bada a come parli, ragazzino, perché se c'è una cosa che detesto...»
   «Non c'è motivo di scaldarsi, Juan. L'ho vista anch'io, e se qualche cosa è caduta in acqua le onde devono averla portata da queste parti» lo interruppe il bardo, senza nemmeno voltarsi. Accompagnava le parole con bizzarri movimenti della mano destra. «Comunque ora parli il comune come un perfetto gentiluomo. Bravo!» si complimentò, sorprendendo tutti per l'apparente casualità di quella considerazione.
   «Laggiù ci sono delle tracce» li mise in guardia il vecchio lupo di mare, indicando un punto con la canna della pistola. Taliesin sorrise e allungò il passo; i suoi compagni lo seguirono in questo nuovo capriccio, tutti e tre un po' a malincuore.


Ti chiedo scusa per il ritardo, ma per la prima volta il motivo è lo studio (asd). Non ho descritto troppo, se non che il gruppo trova presumibilmente il punto in cui il tuo personaggio è giunto. A te la parola!
 
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view post Posted on 26/9/2015, 10:54
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II

PoV: Vaalirunah

(Qatja-yakin, da qualche parte sulla costa)



Il mondo non era per l'Imperatore altro che un intreccio di suoni, odori e colori.
Da quando si era risvegliato sulla spiaggia, ciò che lo circondava scompariva e riappariva a intermittenza - o almeno così credeva lui; in realtà la mole gigantesca di ricordi passati si stava accomodando nel suo cervello, talvolta con così tanta irruenza che bloccava ogni altra percezione per svariati secondi, e che lo lasciava stordito e confuso. Faticava a prender coscienza di ciò che veramente era presente. Del resto realtà e fantasia viaggiavano parallele, separate da un confine ancor più sottile per chi avesse memoria così perfetta da rimembrare ogni attimo perduto come fosse ancora lì, toccabile con mano.

In qualche modo era comunque riuscito a distanziarsi dalla costa e a inoltrarsi nella piccola foresta poco distante. Arrancava nel basso fogliame, proseguendo senza meta e lasciandosi dietro una scia di particelle luminose ancora restie a disperdersi dopo la caduta. Non aveva idea di dove si trovasse, ma sapeva che doveva allontanarsi da lì, ovunque fosse. Aveva bisogno di lasciarsi il mare e la sofferenza che trasportava alle spalle. Doveva trovare un luogo dove riposare, recuperare, ricordare.

« !! »

Fu in quell'istante che un suono più forte degli altri calamitò la sua attenzione in un punto imprecisato alle sue spalle; quasi senza neppure ragionare, sollevò il braccio muscoloso e d'istinto rilasciò una scintilla violacea, che sfrecciò come un proiettile in mezzo alla boscaglia. La forza cinetica liberata lo colse però totalmente alla sprovvista, al punto che - già in precario equilibrio - cadde a terra di schiena. E ritrovatosi nuovamente faccia a faccia con la volta stellata, non riuscì più ad rialzarsi; il peso di quel nero profondo, così distante da lui, sembrava in qualche modo schiacciarlo al suolo. Le sue ali non lo avrebbero mai aiutato a raggiungerlo, di questo era certo. Sarebbe stato ancora una volta prigioniero della terra e delle preghiere di chi desiderava il suo cielo.


Figurati, ho avuto qualche problema anch'io xD non ti devi preoccupare comunque, fai pure con calma. Non ci corre dietro nessuno, è una scena free! Detto questo, a te decidere chi sarà il bersaglio della fiammata. Un animale selvatico? Uno dei tuoi uomini? O qualche altro sconosciuto? Sempre che riesca a centrare qualcosa ridotto com'è...

CITAZIONE
Fiamme Spettrali — a comando, fiamme dai bagliori violacei e dai riflessi argentati origineranno dal corpo del Sesto - propagandosi in forme adeguate alle circostanze; una volta a contatto con il loro bersaglio, esse non intaccheranno la sua carne bensì il suo spirito, che si vedrà corroso ad un'intensità proporzionale allo sforzo immesso. Le conseguenze del danno spirituale possono passare da stanchezza e debolezza, alla perdita della volontà di combattere, in ultimo anche di quella di vivere. La tecnica è di natura magica.

Consumo: Variabile (energia); Danno: Variabile (energia).

 
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