Maggio 2016

Ray~ / 170g ~ finalista

Benché bene o male tutti e tre i partecipanti del contest abbiano a mio avviso elaborato un testo egualmente attinente al tema, il tuo è quello che l'ha fatto in maniera più originale; soprattutto, è l'unico apprezzabile pienamente come elaborato a sé stante, senza necessariamente avere idea di chi sia il personaggio coinvolto e quale sia la sua storia. Una cosa in particolare che mi è piaciuta, e che mi ha in larga parte convinto a darti il primo posto, è la capacità che hai dimostrato nel saper dare sapore alla tua storia pur senza ricorrere a grandi spazi di vero e proprio narrato. Se escludiamo difatti l'introduzione - comunque importante per la comprensione del resto - il tuo testo è dominato dai dialoghi e poco altro. Nonostante l'oggettiva difficoltà che comporta il cercare di dare un'idea delle sfumature dell'umore e del comportamento dei personaggi esclusivamente attraverso l'uso del parlato diretto, sei riuscito a vitalizzare entrambi attraverso le colorite espressioni del signor Pekischm, e a come le più pacate osservazioni del suo interlocutore ne facciano da contrappunto. Lo stesso discorso lo posso fare portando in evidenza come hai avuto l'ingegno di fornire al lettore le giuste coordinate spazio-temporali delle varie scene attraverso i fischi della Sirena, evitando il rischio di menomare la storia di quel minimo di struttura necessaria a tenerla assieme. Davvero apprezzabile nel suo complesso. Complimenti!

Verel / 160g + un punto promozione per la fascia verde

Sin dalle prime righe, attraverso una corretta impostazione di stile e svolgimento della scena, riesci facilmente a trasportare il lettore nello stato mentale di un Verel affranto e stanco di non riuscire a esercitare la propria volontà sul mondo. Sarà forse anche perché riesco personalmente a capire bene lo stato d'animo descritto, ma la sensazione è che tu sia riuscito bene nell'intento di trasmettere il malessere di chi - nonostante ci provi con tutte le sue forze - continua a fallire nei propri intenti, ogni giorno sempre meno capace di rialzarsi e riprovarci; tutto questo a dispetto di una effettiva mancanza di contestualizzazione della scena in sé (per esempio, da "ignorante" sulla sua storyline, io non son riuscito a capire di quale soldato si parlasse nel testo - né se fosse un conoscente particolare di Verel). Ma comunque è una cosa che ho fatto anch'io in passato, e comprendo che talvolta non ci sia semplicemente lo spazio per "sporcare" la narrazione con cenni di scene ed eventi passati, non quando si vuole trasmettere un'impressione forte e precisa col testo, che in ogni caso risulta fruibile anche preso singolarmente. Ho deciso di assegnarti un punto promozione perché in tutta sincerità ritengo che il tuo livello come giocatore sia ben oltre gli standard della fascia gialla.

Ashel / 150g

Anche per la tua scena, come vale per il collega di sopra, rilevo come principale difetto un'adeguata contestualizzazione degli eventi descritti. Intendiamoci, il tema del contest viene sviscerato abbastanza seguendo il filo della coscienza di Astrid che ripercorre passo dopo passo gli episodi più importanti - e dolorosi - della propria vita, dalla schiavitù all'amore, dalle perdite più lontane (il figlio) a quelle invece realizzate solo di recente (la persona amata). Tuttavia, pur volendo soprassedere alla mancanza di riferimenti temporali precisi, è quasi del tutto assente persino una descrizione effettiva dell'ambiente che avvolge la scena, tanto che non ho sinceramente capito dove Astrid si trovasse e cosa stesse facendo mentre la sua coscienza andava alla deriva nel passato. Anche nel caso di un elaborato fortemente introspettivo, come del resto il tema stesso del mese spingeva a fare, un minimo di narrazione descrittiva è sempre necessaria per dar forma a una storia, breve o lunga che sia. O se non altro, bisogna trovare espedienti alternativi che la sostituiscano nella sua funzione. Non ho particolari appunti da farti oltre a questo, sei una scrittrice capace e il testo presentato è sicuramente coinvolgente abbastanza da farsi piacere.