Ashel |
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| Contest mensile giugno 2016
« Radici » | |
John.Doe / 150 Gold ~ finalista
Nei pbf come questo la maggior parte dei giocatori, specie quelli nuovi, sceglie di avere a che fare con personaggi che si rifanno a modelli prestabiliti (il guerriero senza macchia e senza paura, il feroce condottiero assetato di sangue, il ladro cinico e astuto, l'orco brutale e crudele ecc ecc...) più facili da interpretare e di più rapido rodaggio. Tu invece avevi scelto di provare qualcosa di diverso: un artefatto, la spada più potente del mondo. Difficile da giocare e anche da introdurre nel GdR, ma leggendoti ho capito che tutto sommato avevi le idee molto chiare sul da farsi. Comunque, benché alla fine tu abbia deciso di optare per qualcos'altro, la scelta iniziale conferma le mie impressioni: sei in grado di utilizzare uno stile fresco e canzonatorio per descrivere situazioni e personaggi che non amano prendersi sul serio e che, facendosi beffe della classicità e dell'epicità di un certo fantasy, finiscono per diventare a loro volta parodie di sé stessi. Questo è il tuo punto di forza ed è anche quello che maggiormente apprezzo di te. Nello scritto proposto questo mese hai dimostrato una grande intelligenza nell'affrontare il tema mensile su tre differenti chiavi di lettura: il primo, le radici del male, i demoni di Baathos che infestano le profondità della terra che, sconfitti da un esercito di umani più crudeli e selvaggi di loro, mettono in discussione la classica visione manichea che permea di solito la realtà del fantasy; radici che però sono anche quelle "fisiche" di un albero, il Melo, al centro del mondo dei demoni. Acuto riferimento al Peccato Universale, la radice di tutti i mali. Ma anche, tutto sommato, ennesima burla ai danni degli uomini, rei di arrogarsi il diritto di giudicare, e alla lotta senza quartiere tra bene e male, in cui niente è scontato.
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miky1992 / 120 Gold
Hai scelto di affrontare il tema di questo mese in maniera letterale, ovvero facendo riferimento alle radici dei un albero, la grande quercia ai cui piedi giace il corpo del cervo appena abbattuto. In questo tuo scritto hai assunto un tono distaccato, quello di un narratore alle prese con una favola, o magari una leggenda, sul cacciatore e la sua preda; la brevità della storia, che normalmente non è da considerarsi un pregio o un difetto di per sé stessa, in questo caso ha giocato però a tuo sfavore perché, benché emergano alcuni indizi circa quanto avvenuto nel corso della caccia, il lettore non è pienamente trasportato nella vicenda che invece poteva risultare più coinvolgente. Capiamo che i due si sono inseguiti per giorni in un'estenuante sfida di abilità e resistenza, ma il tutto si risolve in pochi accenni che non ci dicono niente su di loro. Sia il cervo che il cacciatore hanno in sé la forza e il mistero di certi personaggi delle favole ed entrambi avrebbero potuto, pur nell'ambito di una storia breve come questa, assumere un'iconicità ben diversa. L'idea comunque è molto bella proprio perché attinge a un immaginario magico e senza tempo, ricco di simbologie e di messaggi universali. Ho notato anche dei miglioramenti nella scrittura - ti concedi meno errori di battitura e meno refusi - e scegliendo periodi brevi e concisi hai dimostrato di saper controllare un testo destinato ad essere letto da altri.
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Contest mensile luglio 2016 « Promessa »
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