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Erdkun ≈ Ciclo della Riunificazione

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view post Posted on 22/3/2014, 18:52

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Oltre la Barriera.

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E r d k u n


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Erdkun, il popolo dei nani. Letteralmente significa "figli della terra" nell'antica lingua nanica: un nome nato dal disprezzo per quelle genti semplici vicine ai valori solidi della natura, della terra e del lavoro. Erdkun perché dediti al lavoro indefesso nelle miniere e nelle cave, ma anche per l'indole pacifica e concreta che li ha resi, nel corso dei secoli, facili bersagli per gli sfruttatori di ogni razza e paese.
Ma Erdkun significa anche fierezza e orgoglio. E fu con questo nome sulle labbra che impararono a spezzare le catene per imporsi come popolo libero e fiero; una fine intelligenza unita alla profonda conoscenza della natura permise loro, già in tempi antichissimi, di realizzare congegni e soluzioni tecnologiche mai viste prima da nessuna parte sul continente, e a sviluppare una civiltà evoluta e colta. L'antico disprezzo contenuto nel loro nome venne dimenticato: Erdkun prese il significato di rinascita, consapevolezza e orgoglio nanico. Ma il passo dall'orgoglio alla superbia può essere breve: la brama di conoscenza diventa delirio di onnipotenza, la consapevolezza della propria superiorità tecnica diventa scommessa con la natura, e il crollo si nasconde inevitabilmente dietro l'angolo.

Erdkun, i figli della terra.
Erdkun, i fieri.
Erdkun, i caduti.


E r d k u n
Di terra e d'ombra


Ur Lachesh fu uno dei più grandi centri dell'antico impero nanico, nei cui pressi stanno effettuando degli scavi archeologiche e minerarie. Rorek, un minatore fra i tanti dell'impresa, bucando una parete scopre un cunicolo e informa il suo committente, Ghuthir della Casata degli Yurdir. La mercantessa stava discutendo con una sua vecchia conoscenza, il vagabondo Malacath. Chaldri degli Shupparak, un nobile affamato di gloria e avventure, li sorprende e obbliga ad intraprendere l'avventura, tentandoli con le ricchezze sepolte. Il gruppo esplorando le rovine Maegon si imbatte in trappole, tesori del passato, e strane creature per lo più inoffensive, e nascosto oltre un pozzo d'acqua gelida, una strana stanza. I quattro nani vengono spinti ad attaccarsi fra loro dalle voci nella stanza, e al versarsi del primo sangue si aprì uno squarcio nell'aria, un portale da cui emersero dei demoni simili a segugi rossi. I guerrieri riescono ad abbatterli, solo per vederli guarire quando uno strano musico efebo emerge dal portale, suonando un flauto nero; mentre emergono altri segugi demoniaci dal portale il gruppo fugge. Ritornati al campo degli scavi in superficie, i quattro confessano quanto accaduto al cugino di Chaldri, supervisore dell'operazione degli scavi; che decide di imprigionarli a causa di ciò che han scatenato. Dopo pochi giorni però, vista la sua incapacità militare, chiede loro di aiutarli a organizzare la difesa da quei mostri, nell'attesa che arrivino rinforzi da Ur Lachesh. Il gruppo lo convince più che ad un assedio, a fronteggiare i nemici al di fuori delle mura. Le forze sono divise in tre gruppi: un grosso contingente guidato da Ghutir e Rorek da impegnare contro il reggimento più grande di demoni, capitanato da due musici come quello incontrato nelle profondità delle rovine, uno minore e composto principalmente da civili e capitanato da Chaldri, a battersi contro il gruppo più piccolo di demoni con un solo suonatore, e infine un piccolo manipolo di esploratori affidato a Malacath, intenzionato a scoprire eventuali eserciti nascosti. Le battaglie vanno a buon fine benché Rorek il minatore crede che la sua compagna sia caduta in battaglia e si dispera, tuttavia Malacath, scopre un esercito ben più vasto di creature demoniache, dalle forme varie e pesantemente armato. Superato da questo vasto esercito segue la sua scia a ritroso fino a trovare un nuovo portale ben più grande e lo seppellisce con un'esplosione; poi si avvia verso Ur Lachesh, mentre l'esercito demoniaco distrugge l'accampamento degli scavi massacrando i pochi civili al suo interno. I quattro si riuniscono nuovamente a Ur Lachesh, presa d'assedio dall'esercito demoniaco che ogni notte effettua una sortita tra le mura cittadine. Dopo una settimana di assedio, l'esercito nanico massacrato e poche navi salpate oltre lo Yakin, la città viene infine distrutta e ogni suo abitante massacrato. Chaldri, Malacath e Rorek danno la loro vita in un ultima battaglia sugli spalti, mentre Ghutir muore sull'ultima imbarcazione che salpa dalla città, permettendole di giungere salva al di là del mare.


E r d k u n
Sangue Ribelle


Secoli fa una terribile sciagura, la cosiddetta Catastrofe, sconvolse la fiorente civiltà nanica. Molti nani perirono, le fortezze furono abbandonate, e i superstiti si dispersero per il continente, in perenne esilio. Col tempo si perse la memoria dei fatti, ma l'orrore rimase in agguato, pronto a riemergere dalle nebbie della storia.
Una comunità nanica si è insediata nella multietnica città di Aberan, nonostante la difficile convivenza con le altre razze. Il fragile equilibrio, però, entra in crisi quando per volere del Gerarca Rodric - posseduto da una presenza demoniaca - viene approvata una serie di leggi e provvedimenti volti a discriminare e sottomettere i nani. La successiva Ribellione è guidata dal leader Enkidu Eresh’kigal, ma è stroncata dall'invasione di massa delle misteriose creature, calate dalla vicine montagne delle Zanne, dove hanno infestato un'antica fortezza caduta in rovina. Fra i superstiti c'è Jahrir Gahkoor, amico e allievo di Enkidu, il quale si abbandona alla disperazione dopo la perdita del maestro e dell'amata Shaelan. Tutto cambia quando Eresh’kigal gli si ripresenta inaspettatamente vivo e racconta la sua storia: i demoni li hanno presi prigionieri e portati alla roccaforte, da dove è riuscito a scappare, mentre gli altri nani - Shaelan compresa - aspettano ancora di essere salvati. I due organizzano un piccolo gruppo di spedizione composto da amici ma anche da alcuni volenterosi stranieri o mercenari: il cacciatore di demoni Aaron Richter, lo spaventoso Kel'Thuzak, segnato da una terribile maledizione, l'enigmatico Killibert Gnam con la sua compagnia di Folli e l'abile Sergey Magomedov; riescono anche a ottenere l'aiuto dei selvaggi Clan delle Montagne, che offrono un valido diversivo assediando la fortezza mentre i nostri si introducono all'interno. Qui si dividono in due gruppi: Sergey e Kel con Jahrir, Richter e Killibert con Enkidu. Quest'ultimo, temendo il temperamento impulsivo dell'amico, lo inganna facendogli credere che il suo compito è trovare le prigioni, quando invece affida agli altri due la missione di raggiungere il centro della fortezza cercando di attirare su di sè l'attenzione dei demoni, per permettere ai secondi di proseguire indisturbati. Alla fine comunque Sergey, Kel e Jahrir riescono nell'impresa di distruggere la Gemma Buia, l'artefatto che forniva linfa vitale ai demoni e sorreggeva la fortezza a dispetto dello scorrere del tempo; Enkidu e i suoi invece superano una serie di prove e giungono fino alle segrete, dove liberano i prigionieri. Dopo essersi ricongiunti si danno insieme alla fuga, incalzati dall'armata demoniaca e con la minaccia della montagna che collassa su se stessa. Enkidu decide di sacrificare eroicamente se stesso per salvare tutti gli altri e affronta - solo - l'orda di demoni, non prima di aver affidato a Jahrir il compito di raccogliere la propria eredità e riportare il popolo nanico all'antico splendore.


E r d k u n
Mare in Tempesta


La Purgatory è svanita dai cieli di Taanach, e con essa il potere totalitario detenuto per un breve periodo dagli uomini legati al Goryo, riportando la città al suo assetto politico originario, che ne esce addirittura rinforzato. Tuttavia i Triarchi, noti come i tre Beik di Taanach, sanno che la lotta per l’indipendenza sarà lunga e irta di pericoli: una nuova minaccia si profila già all’orizzonte, nelle lontane terre del Plakard. Una nuova e sconosciuta forza che sembra minare la supremazia delle città libere, che quindi inviano il Beik del Drago, Khaeyman Ishtar, ad offrire un’improbabile alleanza per far fronte al possibile comune nemico. Ma la città costiera di Dorhamat, piegata dagli intrighi dei capitani pirati che vi detengono il potere, rifiuta sprezzante la mano tesa della Città dei Mercanti, facendo sì che la totalità dei territori centrali rimangano pericolosamente frammentati e divisi.


E r d k u n
La Morte e l'Abisso


Il sigillo è stato spezzato, le catene sono state rimosse. Reek, dopo una lunga ricerca nella Biblioteca della Chimera a Taanach, è riuscito a scoprire il rituale per liberare Dagon e il suo esercito di demoni, lasciandosi dietro una lunga traccia di sangue. Si è recato quindi ai confini del Midgard, nel luogo chiamato da molti "Il Buco del Diavolo", per distruggere finalmente il marchio che imprigionava i demoni dell'Abisso. L'orda ha incominciato a riversarsi nella regione, dando il via ad una guerra spaventosa: l'obiettivo primario delle legioni demoniache è la totale distruzione della razza nanica. La grande battaglia del nostro tempo sta per cominciare.


E r d k u n
La speranza divampa


Nonostante il dolore provocato dalla morte dell'amico e mentore Enkidu, Jahrir tiene fede alla promessa e inizia ad organizzare la resistenza contro l'invasione demoniaca. Come già accaduto nei tempi antichi, gli antichi fuochi di segnalazione vengono accesi come segnale di raccolta del popolo nanico alle armi, e la risposta non tarda ad arrivare. I nani non sono più disposti a rimanere relegati ai lavori più umili nell'oscurità delle miniere: i figli della terra hanno rialzato la testa, fieri di ciò che sono. Erdkun.


E r d k u n
L'assedio di Qashra


È il caos: le legioni dell’odio emerse dall'Abisso impazzano sulla regione, mietendo innumerevoli vittime. I Nani, capeggiati da Jahrir Gahkoor, si rifugiano nell’unica vera roccaforte rimasta in piedi dell’Akerat: Qashra, la città fondata dalla stirpe nanica all’alba dei tempi, quando la schiavitù imposta dai Maegon venne spezzata. Alte mura difendono la città in superficie, e i palazzi diroccati dalle decorazioni arabescate sbiadite per il tempo; Qashra fu il primo tentativo di emergere, da parte dell’architettura nanica, dalle profondità della terra, e risente dell’influenza della razza umana e di quella Maegon. Le Città Libere, frattanto, ingaggiano prezzolati assassini perché prendano la testa di Jahrir: il Nano è diventato una minaccia per l’intero subcontinente, e la nascita di un potenziale nuovo impero rappresenta un problema per i delicati equilibri di potere.





Edited by Andre_03 - 25/5/2014, 20:41
 
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