Asgradel - Gioco di Ruolo Forum GDR Fantasy

Posts written by Ray~

view post Posted: 9/12/2019, 11:55 Il lascito degli Dèi ~ l'esercito del Guerriero - GdR

AKERAN
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Ogni tramonto, i confini del Sürgün-zemat si facevano labili e difformi.
La terra già nera, vulcanica, spariva del tutto nell'ombra della sera e il sole brillava per qualche minuto prima di sfumare anche lui in una fugace aurora di fuoco. Lungo l'orizzonte, l'unica luce che resisteva era quella del falò acceso nella yurta di Jahrir.

Ogni alba, l'alito gelido del Buco del Diavolo sibilava tra le sterpaglie di quel paesaggio apocalittico fin sotto la sua soglia, portando con sé l'odore di cenere e cose morte. Si infilava fra le sue coperte, scompigliava i peli del suo petto nudo e si introduceva - non invitato - fra le sue narici.

Lui batteva le palpebre.
Masticava un po' di alito mattutino. Gonfiava i baffi. Apriva gli occhi.
Sgranchiva le braccia ossute e si alzava.
Si faceva una tazza di tè, prendendo l'acqua da una grossa cisterna.
Poi usciva, ancora nudo, e la beveva su una sedia a dondolo, assediato dalle zanzare e a litigare con il primo filo d'oro dell'alba, che gli faceva sempre lacrimare gli occhi.

Quando era pronto a muoversi, tirava fuori una mappa dalla tasca dai pantaloni e la slabbrava su un tavolino, sfruttando le poche ore di luce. La fissava immobile per un minuto, poi ci faceva due segni con un pezzo di carbone. Impacchettava tutta la sua roba, si intascava una manciata di datteri caramellati, tirava su col naso, ci passava una mano sotto e partiva.
Tutti i giorni, per abbastanza tempo da perderne il conto.

Setacciare un territorio così vasto alla ricerca di una persona sola non era cosa facile - specialmente se quella persona non aveva intenzione di farsi trovare - ma Jahrir non era conosciuto per essere un tipo da arrendersi facilmente.

In questo, era molto simile all'uomo che inseguiva.

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Poi, d'un tratto, sentì una voce.
Senza che nulla di speciale o pieno di significato accadesse per annunciarla. Era un giorno come un altro. Un'esplorazione come un'altra.

Kharaman. Sono qui.

Difficile dire quanto tempo fosse passato dall'ultima volta che ne aveva sentita una. Tant'è che l'eco lo fece sobbalzare.
Superò una duna di cenere per inseguirla, gattonò oltre un costone e sentì il Buco del Diavolo ruggire poco più in là: Oltre quell'ostacolo, la voragine colossale aveva ingoiato gran parte del paesaggio, divorandolo in un diametro di svariate decine di chilometri. Una vista che avrebbe lasciato qualsiasi uomo senza fiato, ma alla quale Jahrir si era tristemente abituato.
Seguì il ciglio del cratere con le sopracciglia cispose, fino a incontrare la figura familiare a cui era appartenuta la voce di poco prima. Se ne stava seduto a gambe incrociate sul bordo dell'abisso, scontornato dal sole che brillava in controluce.

Eccoti qua, finalmente. — gracchiò il nano, raggiungendolo e lasciando cadere lo zaino accanto a lui. — Hai la più vaga idea di quanto tempo ci abbia messo a trovarti?

L'uomo sorrise senza guardarlo.

A giudicare dallo stato della tua barba, direi molto.

Per il pane del forno di T'al, puoi scommetterci le corna che è molto! — scatarrò per terra, in tutta risposta. — Ancora qualche giorno e mi sarei dimenticato la strada per tornare a casa, avrei dimenticato quel cancaro di Greion, con le sue richieste idiote, e avrei messo radici qui.

Theras è la tua casa. — gli fece l'altro, efebico. — Puoi davvero dire di averla mai lasciata?

Io, beh... — si lisciò freneticamente i baffi, facendolo ridacchiare. — beh...bah! Sofismi, sofismi... sempre i soliti sofismi! Piuttosto, tu da quanto tempo ti trovi qui? Non hai idea delle fonti a cui ho dovuto aggrapparmi per rintracciarti... il tuo ultimo avvistamento risale a più di quattro anni fa, sempre qui nel Sürgün-zemat. Si può sapere che cosa stai facendo?

L'altro scrollò le spalle.

...Sto aspettando una persona.

Jahrir si grattò una tempia. Poi, colto da un'improvvisa realizzazione, si puntò l'indice contro il petto come a chiedere se quella persona fosse proprio lui. L'altro, però, scoppiò a ridere e scosse la testa.

Oh... no, non tu. Un amico. Qualcuno che, sento, ha disperatamente bisogno di incontrarmi. Anche se non ricordo più il suo nome.

Non te lo ricordi? — entrambi corrugarono la fronte e l'uomo annuì contrito. Nel suo sguardo v'era una preoccupazione indecifrabile. — Ohibò, questo sì che è un problema... e come speri di riconoscerlo, quando lo vedrai?

Lo saprò quando arriverà.

...e come sai che arriverà?

L'altro scrollò nuovamente le spalle, sorridendo. Tre braccialetti d'argento tintinnarono al suo polso destro.

Lo so e basta. È destino. — passò un intero minuto di silenzio senza che il nano sapesse come controbattere a quell'incontrovertibile certezza. — Perché mi cercavi, Kharaman?

Beh, sai... — sbuffò Jahrir. — Pare che Theras corra qualche grosso pericolo a causa dell'ennesimo signore dei demoni sputato fuori dal Baathos, così ho pensato di rimettere su la vecchia squadra, giusto? In fondo non ce la siamo cavata così male, l'ultima volta. È stato Greion a dirmi che ti avrei trovato qui. Oddio, non saprei proprio dirti se si tratta esattamente di quel Greion, ma lui si è presentato così e in fondo su di te aveva ragione. Certo, non sai l'imbarazzo di venire a cercarti dopo il modo in cui ci eravamo lasciati l'ultima volta, ma sai... il tempo sana ogni ferita, quindi sapevo che non mi avresti tenuto il muso per quel litigio che abbiamo avuto prima di affrontare il terzo Ahriman, perciò ho fatto un tentativo. Quindi che ne pensi? Sei pronto a buttarti ancora una volta nella mischia? Non te lo chiedo per me, naturalmente, ma per Theras e i suoi guerrieri. Insomma... ai soldati farebbe molto piacere avere una figura come te a guidarli: sei sempre stato di ispirazione, soprattutto nei momenti più bui, per non dire che disponi di una forza considerevole. Ti basterebbe assumere le tue vere fattezze e swooop, arrosticini di demoni per tutti! Per T'al, forse però dovremo entrare nel Baathos, e lì non credo che ci staresti, coda, ali, corna e tutto il resto. Ma a proposito di questo, non ti ho mai chiesto esattamente come funziona la tua...

Jahrir? — il nano si interruppe. — Sei in imbarazzo, per caso?

Gonfiò le guance.
Un po'. — poi si fece serio. — Non ti avrei disturbato se la faccenda non fosse grave.

L'uomo si alzò. Dai suoi due metri di altezza, torreggiava sul nano seduto come un gigante.

Andiamo, dunque.

Il nano si arrabattò in piedi, seguendolo. L'uomo si stava già allontanando e lui incespicò nelle sue gambe assai più corte per stargli dietro.
Ma... e il tuo appuntamento? — chiese mentre si infilava lo zaino. — Cosa succederà se il tuo amico dovesse comparire proprio mentre non ci sei?

Ne resterà certamente deluso, ma non posso porlo prima di Theras stessa.

E... il destino?

Il destino è cambiato. Forse in meglio.

Jahrir ansimò. Gli era chiara la preoccupazione dell'amico, così come la portata del suo sacrificio: non se ne sarebbe mai andato dal Buco del Diavolo, se non fosse stato per l'amore sconfinato e assoluto che provava verso il mondo di Theras e i suoi abitanti. Chiunque fosse l'uomo dell'appuntamento, forse davvero non era destino che si incontrassero. Forse, davvero, era meglio così.

Beh... grazie, Alèksjej.

Oh Kharaman, amico mio... ormai dovresti aver memorizzato il mio vero nome:


...Io sono Venatrix.


Wb7AlUD


Edited by Ray~ - 9/12/2019, 18:45
view post Posted: 17/11/2019, 14:10 Confronto - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (Verel @ 16/11/2019, 12:26) 
A proposito, dov'è il vecchissimo topic dell'Occhio di Gruumsh? Obliterato? :asd: Non lo trovo con la ricerca.

Obliterato, ritengo :v:

Anyway, mi prendo un momento per fare un piccolo post di contestualizzazione. Purtroppo (o per fortuna) stiamo lavorando molto in corsa, come avrete intuito, e non abbiamo più i tempi liberi di un tempo meno libero - quindi eccoci qui.
Come penso sia chiaro ormai a tutti, abbiamo aperto questo evento con il preciso intento di celebrare quello che per noi è stato il raggiungimento di un importante traguardo: la pubblicazione di un primo libro. Un libro ambientato su Theras, con forti richiami a quello che è sempre stato scritto qui, maturato dopo attente riflessioni e lunghi mesi di lavoro, ma che credevamo e crediamo sia il modo più bello per coronare tutto ciò che è stato Asgradel e che per certi versi è ancora. Non a caso, la prima dedica del libro va proprio al forum.
Chi ci conosce sa bene che pubblicare un romanzo è sempre stato uno dei nostri più profondi desideri. La nostra speranza è che vi piaccia e che possiate viverlo anche come un regalo per voi stessi e, nella peggiore delle ipotesi, come una prova concreta e fisica di tutto ciò che avete vissuto su Asgradel. Un souvenir da tenere nella libreria e di cui raccontare agli amici, se volete.
Con questo evento, però, volevamo fare qualcosa di più. Qualcosa che ha pochissimi precedenti anche nel mondo della letteratura. Volevamo rendervi parte integrante della trilogia, esattamente come Theras e tutto ciò che è stato scritto in passato è parte integrante del libro.

L'evento che state vivendo, infatti, è un ponte di collegamento tra la Theras dei tempi andati e la Theras del romanzo.
State, se vogliamo usare un linguaggio più immediato, giocando un prequel dei romanzi :asd: in questo modo, questo evento non costituirà solo una festa per ricongiungerci, ma anche un modo per dare a voi affezionati la possibilità di fare parte concreta della storia che abbiamo scritto. E chissà, magari dare un po' di visibilità ai vincitori :D:
Insomma, volevamo condividere con voi il nostro successo e questo ci è sembrato il modo migliore. Speriamo che anche voi lo apprezziate~

E ora via, verso nuove avventure. Questo pomeriggio devo tenere la prima presentazione. Sono agitato. Ciao. :v:
view post Posted: 27/10/2019, 22:38 Confronto - Il Lascito degli Dèi
Anyway, è bello vedervi scrivere :sisi:
view post Posted: 22/10/2019, 15:18 Confronto - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (Lud† @ 22/10/2019, 00:31) 
No ma non mi avvisate. Stronzi.
Mi mancate...
:sigh:

Speriamo sempre che siate anche voi a fare un po' di passaparola :sisi: più siamo, meglio è!
Ciao Lud :fiori:

CITAZIONE (»Rose @ 22/10/2019, 15:51)
CITAZIONE (Lud† @ 22/10/2019, 00:31) 
No ma non mi avvisate. Stronzi.
Mi mancate...
:sigh:

Ma. Come. Akeran.???? :su:
source

He knows it.
Bravo Lud :glare:
view post Posted: 21/10/2019, 22:18 Confronto - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (~Coldest.Heaven @ 21/10/2019, 23:13) 
CITAZIONE (Ray~ @ 21/10/2019, 20:01) 
Intendi spoilerare così tutte le mie fonti di ispirazione, Coldest? :glare:

Una ad una, così come posso intuire che non è stata la carne di Tiamat, bensì l'aver visto Joker il weekend scorso, ad avergli dato alla testa facendogli decidere di letteralmente far morire di aneurisma un dio con un ultimo pun :D:

Quel film ha aiutato più Raymond, in realtà :lui:
view post Posted: 21/10/2019, 22:12 Il lascito degli Dèi ~ odio - GdR

Raymond Lancaster
odio

— il lascito degli dèi —

La collina si trova appena prima che si giunga all'ultimo confine della Roesfalda. Bisogna superare quello che un tempo veniva chiamato il Bosco delle Streghe, lasciarsi le rovine di Basiledra alle spalle, girare a destra dell'ansa del primo rivo che s'incontra e ce la si trova subito innanzi: una nocca di pietra scura, brutta e sporca come l'alluce di un gigante coricato supino.
Lì sorgeva un castello che un tempo era chiamato Terra Grigia.
Non un grande castello, a dir la verità. I Lancaster non sono mai riusciti a scalare la tortuosa ragnatela sociale del Dortan e si sono dovuti accontentare di abitare una rocca fredda e buia, fedelmente cinti al Re che non perde mai dal ruolo di cani da guardia pronti ad abbaiare contro la sovversiva Guardia Insonne; una mansione imposta loro dall'illuminato sovrano Rainier.
Col tempo, le cose sono cambiate.
Aedh ha tradito il regno. I Lorch hanno agguantato il potere solo per perderlo immediatamente. In alcuni angoli del Dortan, sacerdoti ribelli hanno iniziato a mormorare una bestemmia fantasiosa:
« Democrazia. »
E di Terra Grigia, tutti si sono dimenticati.
Dove un tempo sorgeva la rocca, ora non restano che mura divelte ingoiate da un curioso strato di cenere nera, perenne come la neve dei picchi più alti. C'è chi dice che il castello sia stato abbattuto da un drago; chi racconta che Aedh sia impazzito e abbia trucidato i suoi stessi figli; chi asserisce che i Lancaster si siano tolti la vita per il disonore di essersi schierati contro il regno e aver fallito.
Ciò che è realmente successo, però, non ha più importanza. Poiché l'unico rimasto che potrebbe raccontare tali vicissitudini, non sarebbe creduto.
Sotto Terra Grigia v'è un dedalo di catacombe sepolte, irraggiungibili da chiunque, a meno di conoscerne l'esistenza.

Ed è lì. Nel gelo e nell'oscurità più totale.
È lì che ho trovato casa.



Qui il tempo è immobile. L'aria stagna e gravida.
La polvere più leggera galleggia sospesa all'altezza dei miei occhi, passando da una tomba all'altra.
Di quando in quando, un insetto fa capolino fra le pietre delle pareti, come unica speranza di movimento e vita. Nel suo sgambettio frenetico vi è il ricordo della luce del sole, della superficie e del futuro. Ma prima che io riesca ad avvedermene, esso fugge via o rimane schiacciato. Sepolto dalla maledizione che l'Asgradel mi ha donato.
È in quei momenti che ricordo:
Niente di vivo può più avvicinarsi a me.
Poiché io sono la fine di tutto.
Ed io esisterò per sempre.

ciaf9fa

Quando la solitudine si fa insopportabile, ho preso l'abitudine di donare un po' di vita alle ombre che mi circondano.
Le statue angeliche che corredano le tombe dei miei avi stagliano forme fantasiose a ciò che resta dei miei occhi; sono come spettri di compagni passati, nemici sconfitti e alleati sconosciuti che, per me, parlano.
A volte assumono persino un nome.

— Iago. —

Lo chiamo.

— Perché i Daimon sono in subbuglio? —

L'ombra si alza come il collo di una serpe, staccandosi dalla superficie di un sarcofago. Ha la testa grossa, occhi innaturalmente grandi e il corpo sottile, privo sia di gambe che di braccia. Quando parla ondeggia inavvertitamente avanti e indietro, generando abbastanza aria da sollevare cenere che è rimasta immobile per secoli.
Prima di rispondere allunga lo sguardo verso il soffitto, come se lì vi fossero scritte le risposte.
Shahryar. — mormora con voce impalpabile. — Quasi certamente è a causa sua.
Shahryar.
Quel nome rievoca i ricordi dolorosi di quando ancora ero conosciuto con il nome di Raymond Lancaster.
Memorie che per il Drago Nero, ora, non costituiscono nient'altro che un miserabile contrappasso.
E tuttavia... esse baluginano così luminose da farmi stringere ciò che resta delle dita in un pugno, scoprire le gengive e spaccare labbra e palpebre. Se rimanesse ancora qualcosa delle mie corde vocali, poi, forse mi sfuggirebbe persino un rantolo - un grugnito rancoroso come reazione animalesca al sentire il nome di quel vecchio nemico.
Shahryar.
Ma è solo un attimo.
Poi tutto torna immobile.

Raymond. — osa intervenire Iago. — Non interverrai?

E per quale ragione?
Per difendere chi, o cosa, dovrei intervenire?
Forse per sentirmi dire di essere una creatura malevola, abietta, da chi ancora non ha avuto l'opportunità di sfogarsi sul mio cadavere? Oppure per farmi sfruttare da chi ancora non si è profittato della mia stupida, stupida gentilezza mortale, prosciugandomi di qualsiasi speranza nei confronti dell'umanità? Forse avrei dovuto intervenire per riabilitare il mio nome, dunque, ben sapendo che gli stessi uomini che potrei salvare mi ricopriranno di calunnie alla prima occasione, terminato il pericolo?
Perché aiutare gli abitanti di Theras... le uniche anime che sono sempre state pronte a uccidermi e condannarmi, quando se n'è presentata l'occasione?
Solo perché sono stato un eroe? Solo perché sono stato Raymond Lancaster?

— Io li odio. — parole che colano bile. — Ciascuno di loro, per motivi diversi. Falsi, ipocriti, mentecatti, ottusi, ciechi, infantili, arroganti, presuntuosi, pavidi e molli sacchi di carne, non sarò soddisfatto finché i loro cadaveri non saranno divorati dai vermi e io non avrò l'opportunità di compiere per mia mano nefandezze decine di volte peggiori dei tradimenti che loro hanno riserbato a Raymond Lancaster. Non provo nient'altro che gioia nel sapere che questo mondo sta andando incontro a ciò che si è sempre meritato... e quando ciascuno di quei boriosi pezzi di sterco starà marcendo sul fondo della propria inutile esistenza, colto impreparato dalla realizzazione di non aver compiuto nulla di buono della propria vita, ben lontano dall'esaudire i propri sogni e vicino alla morte, io sarò sopra di lui - sopra tutti loro - e sopravvissuto a ogni singolo loro spergiurio... scoppierò a ridere.
A ridere!

R I D E R E!

Ed è solo in quell'istante che gli tenderò una mano. Quando nei loro occhi lampeggerà la comprensione, la pietà e il rimorso... quando le loro labbra si umetteranno della prima sillaba della parola "scusa" o "perdonami"... quando le lacrime righeranno le loro guance scavate, solo allora gli tenderò una mano...
...E li strangolerò.
Uno per uno.
Da quello che ha inferto il colpo a quello che è stato zitto a guardare. Da chi ha fatto parte del piano a chi si è discostato dal prendere le mie difese. Da chi ha tradito per davvero a chi ha soltanto pensato di farlo. TUTTI. Tutti loro sono colpevoli allo stesso modo. E anche se oggi non parlano più di Raymond Lancaster, ridono, scherzano, si dicono che è passata una vita e di essere persone diverse... la mia sola gioia consiste nel sapere che il germe della colpa si annida ancora oggi nei loro cuori e che le patetiche maschere che indossano non siano nient'altro che schermi atti a tenere in piedi le loro invisibili esistenze, prive di significato.

I O V I V O.

Loro attendono soltanto la morte.
Conducono esistente disgustose.
Strisciano sul fondo della moralità e si contentano del minimo sforzo con cui sopravvivono.
Ogni giorno peggio di prima.
Ogni giorno più tristi.
Ogni giorno più vuoti.

Vederli svuotarsi;
saperli patetici...

è ciò che mi conforta. —


Iago dondola ipnotico.

E l'Asgradel?

— Che svanisca pure quello. — quel solo nome mi fa accapponare la pelle. — Così che di questo mondo non rimanga nient'altro che me. —

L'ombra inclina la testa nella parvenza di un inchino.
Capisco. — si concede. — Sembra che il tuo odio non si sia ancora dissipato, Raymond.

— Quello non è il mio nome. —

I O S O N O D R A G O N E R O

view post Posted: 21/10/2019, 21:10 Domande & Chiarimenti - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (Jecht @ 21/10/2019, 22:08) 
Allora, stavo giusto macinando pensieri per creare quel filo conduttore che mi serve per rimettere in piedi quella vecchia carcassa di Jecht. Nella trama che rapidamente si sta delineando da sola nella mia testa, i Daimon cadono a fagiolo e mi intrigano anche perché per me sarebbero una novità assoluta. Prima di mettere mano su qualcosa che non conosco, però, voglio accertarmi di avere il permesso: se scrivessi una oneshot, potrei sfruttare un Daimon come PNG per una chiacchierata col mio PG o è sconsigliato delineare personalità e movenze di entità così importanti per l'ambientazione? Nel caso, potrei inviare una bozza di ciò che avevo in mente in via privata a qualcuno, così che se scrivo cagate mi potete prendere a mazzate prima che faccia danni.

Non c'è nessun problema né necessità di un controllo, procedi pure come preferisci.
view post Posted: 21/10/2019, 19:01 Confronto - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (~Coldest.Heaven @ 21/10/2019, 19:46) 
CITAZIONE (Ray~ @ 21/10/2019, 16:48) 
Maaa...

...con un cappello. :lui: Super stailisch.

*rap god*

*cappello*



Chiave di lettura: Woody è Loec. Lo squalo è il Kishin. You're welcome.

Intendi spoilerare così tutte le mie fonti di ispirazione, Coldest? :glare:
view post Posted: 21/10/2019, 15:48 Confronto - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (~Coldest.Heaven @ 21/10/2019, 16:28) 
Dopo anni di assenza...il primo post di ray che leggo mostra il Kishin che diventa Eminem in rap god.

Maaa...

...con un cappello. :lui: Super stailisch.
view post Posted: 21/10/2019, 13:56 Confronto - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (Verel @ 21/10/2019, 01:23) 
Bravo Loec, bravo. Davvero, non ne fa una giusta. Magari se non avesse sponsorizzato megalomani omicidi Theras si sarebbe risparmiata due apocalissi e mezza.

Va là, va là, come se non vi foste divertiti anche voi :lui:
view post Posted: 20/10/2019, 23:05 Il lascito degli Dèi ~ del servus callidus plautino - GdR

Shahryar
del servus callidus plautino

— in riferimento a: il male più grande

Teneva il cappello sulle ventitré, le gambe accavallate e le mani giunte sulle ginocchia.
Poi però pensò che quella fosse una posizione troppo rilassata e la cambiò incrociando le gambe sul petto e divaricando le cosce.
Ma neanche così andava. Quindi si alzò, allungò il mento verso il cielo, raddrizzò la schiena e picchiò i talloni tra di loro come un soldato.

Shahryar aveva vissuto a lungo.
Così a lungo da essersi dimenticato quale fosse il modo giusto di indossare un abito buono.

De7u0RI

Alzò lentamente tre dita da ragno sul cappello; lo afferrò e lo fece roteare in un unico fluido gesto, portandosi l'altra mano al petto e chinando appena ambo il capo e le ginocchia, mimando un elegante inchino.

Be-ben arrivati, miei si-signori.
Ma così non andava. Troppo servile.
Si strinse nell'impermeabile nero, rimise il copricapo e piegò il viso di profilo.
Ce-ce ne avete me-messo di tempo.
Arrogante.
Forse la cosa migliore era puntare a un approccio amichevole, disimpegnato.
He-heiii! — sollevò tre dita verso l'alto, secche e gialle come spighe di grano. — Qu-quanto tempo!

Ma come poteva immaginare quale fosse il modo migliore per avvicinare un Dio, lui che non aveva mai nemmeno giunto le mani in preghiera?
Così se ne restò lì, paralizzato dal dubbio e ritto come uno spaventapasseri issato sul ciglio del Buco del Diavolo, a lasciare che i venti che spiravano dall'abisso del Sürgün-zemat gli scompigliassero il mantello.

Sei ributtante.

REP9aKW

La voce lo colse in fallo, facendolo sobbalzare.
Si dimenticò immediatamente di ogni preparativo e quasi strappò la giacca nella fretta con cui decise di voltarsi. Quindi cascò a terra con un ginocchio e reclinò completamente il capo verso il basso, mostrando il collo nudo e tenendo il cappello con una mano.
Pa-padroni Loec... — balbettò, sgocciolando saliva. — Avete fatto p-presto!
O tardi. È relativo.

L'avatar di Loec indossava una maschera di bende di pelle. Su di essa era poggiata una corona di spine e tutto il capo era avvolto in un drappo da beduino color senape. Nonostante fosse apparso con la forma di un uomo robusto, le sue braccia e le sue gambe tremavano visibilmente per il disagio di trovarsi lì, su Theras, piuttosto che nel suo dominio nell'Oneiron. Tuttavia cercò di nascondere quel fremito a Shahryar, stringendo i pugni e parlandogli con voce stentorea, che gli impedisse di alzarsi da terra.
Hai compiuto ciò che ti ho detto, seguendo le mie istruzioni passo passo?
S-sì.
Raymond Lancaster ti ha dunque guidato da Tiamat? Ella non esiste più?
S-sì.
E i restanti draghi? Rubietentia?
Per quelli... a-ancora un poco.
Perché ci hai convocato, dunque? Il tuo compito non è ancora concluso.
Io... vo-vorrei che ascoltaste... il mio nuovo g-gioco di parole.

ALzHbvB

Un gioco di parole?
Certo, Shahryar aveva detto qualcosa in merito in precedenza, eppure...
...Eppure, fu solo vedendo il suo sorriso da lupo che Loec capì di aver compiuto un errore.
Il suo piano perfetto, quello di crearsi un servo che potesse rivaleggiare con gli altri Daimon come potenza, gli si stava rivoltando contro. Eppure avrebbe dovuto saperlo. Quel mostro gliel'aveva persino detto, con grande tranquillità, prima ancora che gli donasse una maschera.

« Io vi divorerò. »

Ma a chi era diretta quella minaccia? Ai draghi? A lui? Ai Daimon? Ai tempi non era stato in grado di capirlo.
Ora comprendeva che si rivolgeva a Theras intera.

Non è un fatto, che siam fatti e disfatti da fatti che infatti hanno fatto senza tatto un matto? Certo, siam perversi perdenti perfetti. Quando senza un "per" sarebbero stati solo versi tra i denti... ma non affetti.

Quelle parole colpirono l'Avatar di Loec come un macigno. Sapeva che negli scioglilingua di Shahryar si nascondevano subdole maledizioni, ma non avrebbe mai sospettato che la sola carne di Tiamat gli avrebbe conferito una fantasia tale da partorire sortilegi così potenti.
Il Daimon si sentì strappare dalle sue catene mortali, vinto dalla voce rauca del Signore dei Labirinti come un insetto che viene schiacciato contro una parete. Tuttavia resistette stoico a quel tentativo di incantamento.
C'è potere nelle tue parole, mostro... — chinò appena la schiena, stringendo le spalle come per imboccare un boccone amaro. — Ma questo gioco di parole è ben lungi dal vincere un Daimon.

Così dicendo, sollevò un braccio.

Ci vuole ben altro per sottomettere un Dio!

Una scarica di energia invisibile seguì quelle parole, rovesciandosi su Shahryar e sfracellandolo a terra. I suoi arti si contorsero come quelli di un burattino mentre i suoi abiti venivano strappati da un vento feroce, che lo lasciò nudo a contorcersi come la coda di una lucertola.
Loec si assicurò che quelle lame invisibili lo riducessero a brandelli, ben sapendo che il demone non sarebbe morto per così poco. Tenne gli artigli sollevati per un intero minuto, mentre l'energia scavava solchi nella terra nera del Sürgün-zemat, ritirandoli soltanto quando di Shahryar non rimasero nient'altro che una serie sfilacciata di stracci di carne sporca, disgustosi sia alla vista che all'olfatto.
Che questo t'insegni come ci si rivolge a noi...
Mormorò quindi, convinto di essere al sicuro.

Quell'emanazione di potere, però, l'aveva indebolito. Il singolo secondo sprecato per dare voce a quell'ultimo monito, poi, fu fatale.

Quando si voltò, tremando sulle gambe che poggiavano incerte sul suolo concreto di Theras, si trovò di fronte a una seconda manifestazione di Shahryar. Più grande, più robusta e diverse volte più mostruosa della precedente.
Il signore dei demoni era rinato in un battito di ciglia, rigenerandosi dalle sue carni con un aspetto che stava a metà tra quello di un ciclope e quello di un insetto, dotato di un solo gigantesco occhio al centro della fronte e di due cheliceri non dissimili da quelli di un ragno.

giusto. tuttavia...

Nlt8Wws

...Perché poi proviamo particolare piacere piagnucolando penosissime preghiere? Probabilmente perché padreterni preferiscono pensarci piangenti, possibilmente puritani penitenti? Procurateci pane, preghiamo. Perdonateci peccati! Paiono parole pesanti perché presentano pervicace prostrazione. Poi passiamo per presuntuosi presentandoci pii presso paradiso. Passaggio proibito! Precettato per pianto perenne! Peccato! Potevo passare periodi più positivi passeggiando per parchi, prediligendo pane, pasta, pappandomi piatti, prelibate pentole piene. Piluccando pasticcini, procrastinando parchi pranzi, passando piccole porzioni. Potevo pensare più piacevolmente poltrendo presso piacevoli piccanti professioniste. Presto percorrerò penosi passaggi patendo pesanti punizioni. Potrò portare pazienza?

Fu come se una saetta attraversasse la mente di Loec, che si ritrovò in ginocchio.

AAAAAHHH!

Sentiva la propria coscienza venire risucchiata dal labirinto di parole intessuto da Shahryar, come se quelle frasi messe apparentemente a caso formassero delle pareti entro cui per la sua anima era impossibile orientarsi.
Scavò a terra con le dita, capendo che se fosse rimasto su Theras anche solo un istante di più, il signore dei mostri l'avrebbe divorato del tutto. Cosa sarebbe successo se una creatura come quella fosse riuscita ad appropriarsi dei poteri di un Daimon?
Chiuse gli occhi e lasciò il corpo del suo avatar, rigettandosi nell'Oneiron solo per trovarne la porta sbarrata. Come se ci fosse una barriera a dividerlo dal suo dominio.
Nel mondo fisico, il demone teneva il suo corpo schiacciato a terra col peso di un singolo dito.

Che s-succede, padrone? Una c-crisi di servi?

Fu quell'ultimo gioco di parole a determinare la fine di un duello mentale che era stato deciso sin dall'inizio.
La coscienza di Loec si spense, come se qualcuno avesse schiacciato un interruttore, e il corpo del suo avatar si afflosciò a terra privo di vita.
Shahryar si chinò su di lui, sedendoglisi accanto.

Nell'ora successiva, con l'eleganza di un nobile a corte, si dilettò nel pasteggiare con le carni di quel Dio, spiluccandone braccia, dita e gamba come gli arrosticini dal piatto di un banchetto. Ogni volta che ne ingoiava un pezzo, parte del suo corpo riassumeva le fattezze più umane e contenute con cui gli si era presentato all'inizio. Prima apparvero i capelli, poi tornò alle dimensioni di un uomo adulto, poi la carne gli si fece meno rugosa... persino l'impermeabile e il cappello neri riapparvero dal nulla, lindi e precisi come se nulla fosse mai accaduto.
Infine, sul suo volto scarno si delineò un ultimo capo di vestiario, ereditato da Loec in persona.
Una maschera senza aperture, con una feritoia simile alla bocca di rana dell'elmo di un cavaliere.

7KC5ECg

Concluso quel pasto, si assicurò di lasciare lì qualche osso per gli ospiti che sarebbero venuti a scoprirlo.
Si alzò, si riassettò il colletto, sistemò il cappello sulle ventitré e infilò le mani in tasca.
La fine di Theras aveva finalmente inizio.

view post Posted: 20/10/2019, 21:51 Domande & Chiarimenti - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (~Coldest.Heaven @ 20/10/2019, 22:46) 
Grazie mille per il sunto e per gli approfondimenti linkati! Adesso ho anche una prospettiva abbastanza più chiara di quello che sta succedendo. Quindi: ponendo che un personaggio si trova nell'Akeraan in un periodo che segue un Igfall (solo quella regione o può espandersi in altri punti di Theras?) ed è sotto un influsso emotivo particolarmente negativo, si potrebbe iniziare a soccombere gradualmente alla Tentatio. Questa degenerazione sarebbe contrastabile, o addirittura reversibile?
Nel frattempo che scrivevo la domanda fra l'altro avete postato il topic di riassunto, ve ne sono gratissimo :8):

Storicamente la Tentatio non si è mai allungata oltre i confini dell'Akeran. È sia contrastabile che reversibile, come dimostrano i personaggi di Jahrir (infettato ma sopravvissuto, nonostante abbia rischiato di trasformarsi lui stesso nel quarto Ahriman) e Intet (che era il terzo Ahriman - quindi del tutto dominata dalla Tentatio - ma è riuscita a riottenere la propria sanità mentale un attimo prima di morire). :sisi:
view post Posted: 20/10/2019, 18:56 Domande & Chiarimenti - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (~Coldest.Heaven @ 20/10/2019, 16:39) 
Cercando "demon" nel topic "Dall'abisso; Akeran" presente nel Manifesto che mi hai linkato mi sono usciti questi.

Paragrafo del Secondo Sultano:
CITAZIONE
Egli è convinto che i nani abbiano più possibilità di difendersi da soli contro i demoni, e che dare rifugio agli abitanti delle città libere non farebbe altro che comportare altri rischi per loro, introducendo persone a rischio di trasformazione in demone fra le loro difese.

Paragrafo dello Tsar di Taanach:
CITAZIONE
Sono in molti a temere che - dato il suo carattere vizioso - egli è particolarmente incline a trasformarsi in un demone da un momento all'altro, ma fortunatamente ciò non è ancora successo.

Paragrafo della Legione, armate sotto il controllo della fazione dello Tsar:
CITAZIONE
Inoltre Taanach non è certo composta da una città virtuosa e già in molti abitanti (sia tra i civili che tra i soldati) si sono tristemente trasformati in demoni, e sono stati dovuti abbattere. In molti scommettono che il prossimo a trasformarsi sarà proprio Duilio, e il malcontento cresce di giorno in giorno.

Paragrafo su Guillherme Lopes de Santos:
CITAZIONE
Giorno dopo giorno una quantità sempre maggiore di nobili, pirati e ladri ha iniziato a trasformarsi in demoni, scatenando il panico e il caos all'interno della città

Infine, riferito al paragrafo dedicato agli Onesti poco sotto:
CITAZIONE
Naturalmente ciò è perfettamente concorde al piano del governo di Dorhamat, che è fermamente convinto che utilizzare il terrore sia il modo più semplice per controllare il disordine di Dorhamat ed evitare che la maggioranza della popolazione si trasformi in demoni.

Forse il mio definirlo una malattia è stato un po' un azzardo ora che rileggo gli esempi, tuttavia il problema rimane: trasformarsi in uno pare essere una possibilità, ma non si riesce ad estrapolare bene come può succedere se non che una persona particolarmente incline a crudeltà e atti di violenza potrebbe avere più possibilità di diventarlo - che potrebbe in effetti essere il comune denominatore dei poveracci citati negli altri esempi, che vivono in condizioni di miseria. Volevo capire se c'era qualche giocata o qualche topic da qualche parte che potesse essere più specifico.

È tutto da legarsi al personaggio dell'Ahriman, capo della fazione dei Caduti e cardine degli eventi raccontati in Fetiales.
La faccio breve: l'Ahriman è un signore dei demoni parassita che abita sotto l'Akeran e che quando è al termine del suo ciclo vitale risale dal Baathos per trovare un nuovo ospite di cui possedere il corpo. Tuttavia, la sua presenza è talmente potente da creare dei periodi storici che l'Akeran chiama "Igfall": Cadute.
L'Ahriman è infatti accompagnato da una corruzione che si diffonde come un virus e che è in grado di trasformare in creature mostruose (e prive di senno, perlopiù) tutte le persone che cedono ai propri impulsi più malevoli. Questa malattia inizia a manifestarsi prima dell'arrivo dell'Ahriman in superficie e continua a perdurare per anni anche dopo la sua scomparsa. Tutti i demoni creati dalla corruzione obbediscono ciecamente all'Ahriman; anzi, è quasi come se fossero estensioni della sua persona: una vera e propria mente alveare.
Il terzo Ahriman era la madre di Venatrix, Intet. Il quarto e attuale Ahriman è il personaggio di Zaide, omonima amministratrice del forum :ok: altri dettagli li puoi trovare nelle giocate e nel manifesto di Fetiales.
view post Posted: 20/10/2019, 12:48 Domande & Chiarimenti - Il Lascito degli Dèi
Qualsiasi scena di contorno è benvoluta; i territori sono tutti a vostra disposizione. È probabile che anche noi admin ne scriveremo qualcuna, quindi non sentitevi limitati - anzi!
PS: ormai ho visto tutto, William Black :lui:
view post Posted: 20/10/2019, 10:40 Domande & Chiarimenti - Il Lascito degli Dèi
CITAZIONE (Verel @ 20/10/2019, 11:22) 
Question. I nomi dei Daimon sotto ogni gruppo rappresentano le zone dove verranno coinvolti? Hanno una qualche rilevanza quando si sceglie il proprio gruppo?


La rilevanza principale è quella data dai temi del loro portfolio, che sono quelli principali che affronterà il loro team nel corso dell'evento. Come suddetto, è più che altro una scelta di colore/inclinazione del proprio personaggio.
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