| Foxy's dream |
| | « Burn like the sun over the seas and the sky. »• Nome: Alexandra Blanchard • Titolo: Regina senza regno; Mastro di Chiavi • Allineamento: Buono Legale • Clan: Sorya • Conto: Gold • Razza: Umana • Sesso: Femminile • Anni: 26 • Classe: Campione (Mentalista) • Talento: Ammaliatore • Energia: Blu • Pericolosità: S+ (S) • Capacità Straordinarie: 8
~ 4 Intelligenza ~ 2 Agilità ~ 2 Maestria nell'uso delle armi B o d y & S o u l— how a Queen is not more than a Mask — Lunghi capelli di un biondo così chiaro da tendere all'argento fanno da cornice ad un viso dai tratti delicati, laddove due pozze d’ambra senza espressione contrastano con la cute di maiolica finissima, perfetta e priva della più insignificante imperfezione. Braccia forti e gambe pronte la rendono in grado di maneggiare la propria lama nel migliore dei modi, maestra nell'alternare rapide successioni di colpi, precise stoccate e schivate a seconda dei casi e delle evenienze. Un fisico tonico e slanciato per quanto possibile in una giovane donna di ventisei anni, che pur mantenendo un corpo dalle curve femminili ed aggraziate dispone di una notevole agilità e prestanza fisica. Ma al di là delle delicate fattezze estetiche, Alexandra serba in sé una decisione e una fermezza non indifferente. Come indossando una maschera di ghiaccio a difesa di ogni pensiero, di ogni turbamento che possa tangere e scuotere la coscienza di ognuno, ostenta con orgoglio ciò che è divenuta nel tempo. Per nascondere un passato lontano e tormentato, ed incubi di voci e fuochi ardenti. Il tempo del suo regno fuggì di gran carriera, per lasciare il posto al solo cavaliere, alla sola donna, le uniche fonti dalle quali ha attinto avidamente per costituire una forza nuova e un nuovo ordine in virtù degli aspri cambiamenti attraversati dagli arcani di Velta. Legata ormai a doppio filo con il Clan Sorya, porta sul basso ventre il segno di quanto accadde nel cuore dell’Eden, quando Eitinel, fu dormiente signora del Clan che non esiste, la scelse fra i propri subordinati come portavoce del suo secondo comandamento, "In Eterno", concedendole in dono il tempo stesso, una primavera che non conosce sfioritura. L’eterna giovinezza quindi, il dono che ogni donna brama, ma a lei poco importa sicché non fu mai donna ma cavaliere, mai persona ma regina. La sua un’esistenza costellata di scelte, compiute più dagli altri che da sé medesima, succube del destino e della crudeltà umana ora cerca di rovesciare quest’inerzia ergendosi ad autrice nonché protagonista del suo cammino. E quella stessa eco si fece volontà, e quella volontà si fece forza. In seguito ad aspre battaglie, a contese senza frontiere, dopo aver rovesciato l'insicurezza di un Clan senza più guida al seguito del Conflitto del Crepuscolo, Alexandra ha fondato i Leoni dell'Eden, gruppo armato tramite il quale spera di poter riportare l'ordine, rinsaldando il comando sotto il filo di una spada, oltre che uno scopo a riscaldare animi gelidi quanto l'inverno più freddo. Q u e e n' s T a l e— how a Dream became a Nightmare —« Cosa diventa la vita quando ti scacciano dal posto che è tuo di diritto? Cosa diventa il futuro? Cosa permane dei progetti, dei desideri, delle ambizioni? Nulla, nient'altro che inutile polvere commista a rabbia e rancore. Le lacrime vengono versate copiosamente, tante da infradiciare le vesti che si indossano, e l'odio che normalmente pare così lontano e inavvicinabile prende il sopravvento. La disperazione si fa' sovrana, le grida della tua anima giungono alle orecchie tue e di chi è tanto vicino da poterle udire; eppure sei sola, ultima superstite di un massacro obliato dai popoli e dalla storia stessa. » « C h a p t e r 1 ~ — The last heir.Un moribondo sul letto, una fronte imperlata di sudore tenuta sempre fresca dalle mani premurose di una serva. Imbevendo un panno in una bacinella ricolma d'acqua lo posa poi sul capo di colui che sul regno può vantare la nomea di sovrano. E tosse. Ripetuti colpi di tosse. Frasi. Locuzioni senza senso proferite alle caotiche immagini presenti nella sua mente. Il delirio di un agonizzante sul punto di spegnersi. Il petto che affannoso si alza e abbassa come un mantice, nell'intento di strappare ancora gli ultimi istanti di vita da quel mondo infame. E un cuore debole, che batte lento e fiacco i suoi ultimi colpi. Rallenta, sempre di più, fino a che non si ferma del tutto. Quelle terre avevano appena perso il loro re nel silenzio dell’alba di un nuovo giorno. Una donna intanto scendeva le scale, ad occhio non le si poteva dare neppure venticinque anni d’età, troppo immatura per un compito così gravoso, troppo giovane e forse troppo ingenua per affrontare gli intrighi di corte e i continui battibecchi con la piccola nobiltà. Il passo tranquillo e sereno malgrado la notizia appena ricevuta: suo padre era morto. Padre. Per certo un'esagerazione. Non aveva mai considerato quell'uomo come un padre, e probabilmente nemmeno lui l’aveva mai considerata come figlia. Ma adesso le aveva lasciato un’eredità che avrebbe fatto certamente gola a qualunque dei piccoli aristocratici che ben conosceva, intenti all'arte della lusinga e del raggiro pur di ottenere di più, sempre di più. Attraversava i corridoi silenziosa, accompagnata dalle due guardie che la scortavano ovunque andasse. Giunta a destinazione, appose le mani sui pesanti battenti in rovere e li aprì. Un letto al centro della stanza e nient’altro, solo il corpo di un uomo sopra di esso coperto da un lenzuolo bianco e lindo. Si avvicinò alla salma del padre, scostò il leggero velo fino a vederne il viso per poi ricoprirlo appena dopo qualche istante. Non le importava, quello per lei era un uomo come tanti altri, e che in un certo senso aveva imparato anche a disprezzare. Dominava il regno con mezzi come la paura e la violenza, più che una monarca pareva senz’altro un dittatore. Lei invece? Così diversa, così semplice, dai legami di sangue così stretti ma allo stesso tempo così distanti da quell'uomo. La strada che aveva deciso di percorrere era in tutt’altra direzione, per lei v’era spazio solo per giustizia e rettitudine, capisaldi del suo credo religioso e morale. Suo padre era morto, solo in una stanza buia e pervasa dall'acre fetore di stantio. Nessuno mai l’avrebbe pianto - anzi, con assoluta certezza in molti avrebbero esultato festosi alla notizia. Come non comprenderli dopotutto? La tirannia era giunta al termine con la sua dipartita, e persino lei - sua figlia - si sentì sollevata.
Il lutto per la morte del re durò tre giorni; non che alcuno lo fosse realmente, ma le tradizioni andavano rispettate al di là di ogni pensiero o risentimento personale. Allo scadere del terzo giorno avvenne l’arsione al rogo della salma, e nel disinteresse più assoluto, malgrado la pira fosse stata allestita nella piazza centrale della capitale, prese fuoco liberando sopra di essa un’intensa colonna di fumo nero nell'aria. Quando la pira si spense il mattino successivo e il fumo diradato completamente, avvenne l’incoronazione della nuova regina. Il popolo applaudiva, le folle si agitavano, tutti acclamavano la nuova sovrana che avrebbe retto il regno sotto la luce della Dea. Un lungo periodo di pace e prosperità era alle porte, come non esserne felici?
« C h a p t e r 2 ~ — The broken crown.
Ma anche la luce nasconde le sue ombre, e più si innalza nel cielo più queste si nascondono, ma sempre e comunque presenti. Il seme della ribellione aveva ormai cominciato a germogliare nell'istante stesso in cui la voce autoritaria del re aveva smesso di tuonare, e il suo pugno di ferro di sbattere sul tavolo delle trattative. L’avidità e la sfrenata smania di potere intarlano le anime fino a divorarle nella loro interezza, e fu così che la piccola nobiltà, prima inerme perché sotto il terrore di una reazione della massima carica del regno, cominciò a tramare quello che loro volevano fosse un golpe, che avrebbe deposto la Corona a favore di una più equa oligarchica. I mesi passarono, il regno visse nella pace e nella prosperità come i migliori ottimisti si auguravano, inconsci però di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco. Omicidio, violenza, distruzione. Non era nemmeno l’alba e la capitale versava nel sangue e tra le fiamme. Orde di mercenari senza nome si accanivano sulla popolazione, recidendo le gole degli uomini e delle guardie indistintamente, violentando le giovani donne e rubando di quel poco che possedevano, appiccando fuoco a case, palazzi ed edifici di vario genere senza discriminazione alcuna. L’apocalisse si abbatté sulla capitale. Il risveglio fu dei peggiori che ci si potesse mai attendere. Urla, grida disperate, pianti strazianti e senza fine. Lamenti e poi gemiti, la voglia di vivere tranciata dal crudele acciaio di reietti senza coscienza, assoldati da uomini della medesima pasta. La regina guardava paralizzata e impotente da una feritoia del castello con gli occhi sgranati sull'osceno spettacolo di morte. La paura e il terrore si agitavano tumultuosi in lei; corse giù per le scale e i corridoi, spada alla mano e armatura indosso mentre i suoi occhi si aggiravano a destra e a manca cercando di radunare le poche guardie rimaste ancora in vita. Ma mentre i suoi passi si succedevano rapidi gli uni agli altri, non vedeva altro che i corpi di quella che costituiva l'élite della Guardia d'Opale. L’acciaio si mescolava alle carni, arti mutilati e corpi dilaniati erano ovunque, l’acre odore del sangue permeava attraverso le narici così come il puzzo della morte aleggiava sulla città intera. I mercenari che osavano pararsi di fronte alla furia della regina parevano cadere senza possibilità di scampo sotto i pesanti colpi della sua bastarda. Non importava quali armi impugnassero, non importava quante volte la colpivano e ferivano, come una fiera leonessa si rialzava e continuava a calare fendenti e roversi, senza che stanchezza potesse frenare quella sua danza di morte. Odiava combattere, lo detestava dal profondo del cuore, ma ora c’era un obiettivo che animava la sua lama, un sentimento che spingeva il suo braccio: la difesa del popolo e del suo regno, quasi avidità anch'ella. Ma come tutti anche le regine, per quanto forti e fiere possano essere, hanno un limite. Il corpo colava sangue da più punti, la vista le si annebbiava fino ad oscurarsi del tutto, e le braccia e le gambe così pesanti parevano reclamare riposo a gran voce. La volontà di continuare a lottare ruggiva ancora nel suo cuore, la mente cercava di reggere all'irresistibile spossatezza, ma il corpo era stremato, la fatica e le ferite le avevano portato via ogni goccia di linfa, e fu così che crollò al suolo circondata dai cadaveri dei suoi avversari e dei suoi soldati, proprio come una dei tanti, proprio come ogni umile creatura al cospetto della fine.
« C h a p t e r 3 ~ — The waking nightmare.
Gli occhi lentamente si dischiusero, lesi dalla luce del giorno che filtrava attraverso una finestra poco distante dal giaciglio su cui era adagiata. La ferita al fianco le doleva da impazzire, un bruciore che le toglieva il respiro e ogni forza, e presto dovette scostare l’idea di rialzarsi. Volgeva il capo in ogni direzione, nel tentativo di comprendere dove si trovasse. Non dovette indagare molto però che i suoi occhi si posarono sulla figura di un uomo in armatura accasciato in terra con la schiena poggiata alla parete. La sua divisa era lacera in più punti e macchiata di sangue ovunque, e appena gli occhi riuscirono a distinguere i colori e i lineamenti dell’uomo lo riconobbe immediatamente: Rod, una delle due Guardie Scelte. Non aveva mai particolarmente legato con lui, né tanto meno con il suo compagno, Ladd, presumibilmente morto durante l’incursione non vedendolo con loro in quel rudere.
« Co-cosa è successo? » Esordì improvvisamente sussurrando appena quelle parole. Il silenzio era pesante nel ricovero, il cui probabile utilizzo era quello di rifugio per animali. Lui la guardava, ma non accennava a proferire parola. Sudava.
« Cosa diavolo è successo, Rod? » Urlò la regina - o perlomeno ci provò - cercando di strappargli una reazione di qualsiasi genere. Ma l’uomo non si scompose, verosimilmente era riuscito a portare il corpo della regina lontano dalla capitale e dal campo di battaglia, sfuggendo agli innumerevoli mercenari lì giunti nonostante le profonde ferite sul corpo: l'ultimo gesto di lealtà verso una corona spezzata.
« Vi racconterò tutto. Ma perdonatemi: non sono riuscito a far altro che trascinarci qui. » Le sue brevi frasi erano intervallate da diversi colpi di tosse nei quali a volte accadeva che sputasse sangue per poi pulirsi rudemente il muso con il dorso della mano. Alexandra rimase in silenzio, ascoltava attentamente quanto l’uomo aveva da dire senza mai interromperlo. Raccontò di come i predoni avevano messo a ferro e fuoco l’intera capitale, di come i pochi sopravvissuti erano corsi via nelle campagne alla ricerca di salvezza, e di come l’incendio fuori controllo aveva distrutto l’intera città, lasciando dietro il proprio passaggio solo rovine e i cadaveri carbonizzati di coloro i quali avevano avuto la sola sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
« Affacciatevi da quella finestra, vedrete quel che rimane della capitale. » La regina, incurante del dolore provocato dalla ferita si costrinse ad alzare. Appena fu in piedi si trascinò verso l’infisso, e appena vi diresse lo sguardo attraverso impallidì. Macerie, fumo e nient’altro. Senza che se ne accorgesse gli occhi le si riempirono di lacrime, le gambe già instabili presero a tremare, e lo sguardo rimase immobile sul tetro scenario. Paralizzata. Prese a singhiozzare, urlare a denti stretti, fino a rovinare al suolo inerme come una qualunque ragazza alla vista di tanta crudeltà.
« C h a p t e r 4 ~ — The imagined end.
Si risvegliò con il viso rivolto sul pavimento. Era buio. Forse era notte, o probabilmente erano i suoi occhi a non voler schiudersi. Rimase lì per terra, immobile come estranea al suo corpo per un tempo che non riuscì a calcolare, fino a quando non prese nuovamente sonno, precipitando nel torpore di un riposo tranquillo e non più agitato e tormentato dalle cruente visioni del suo regno andato perduto. Il sole le ferì gli occhi come il mattino precedente, la ferita le doleva meno, e appena vi passò la mano per assicurarsi dello stato della stessa notò le bende che le avvolgevano la vita. Evidentemente, nell'incoscienza del sonno, qualcuno si era preso la briga di medicare quel taglio motivo di preoccupazione. Con non poca difficoltà si alzò, afferrò la sua spada e utilizzandola come fosse stato un banale e grezzo bastone riuscì ad arrancare qualche passo. Appena fuori dalla capanna notò Rod disteso sull'erba, dal pallore del viso poté intuire che fosse morto o molto debole, e chinandosi sul suo corpo afferrò uno dei polsi per constatarne le reali condizioni. Nessuna pulsazione. Freddo e immobile giaceva sul manto erboso. Quanti sacrifici aveva compiuto quell'uomo per lei? Le aveva donato la sua stessa vita senza chiedere nulla in cambio. Non l'aveva neppure ringraziato. Si sentì improvvisamente vuota, inutile. Cosa ne sarebbe stato di lei? Non sapeva. Arrancava. I passi deboli e indecisi si succedevano lenti gli uni agli altri superando le valli e le colline. Di tanto in tanto osava riposarsi sotto le fronde di un albero per poi riprendere il cammino. Più di una volta si sorprese a pensare su quale fosse la destinazione di quel viaggio senza sentiero o strada da seguire. E taceva. Rimaneva in silenzio con se stessa, incapace di rispondere. Cosa stava facendo? Camminava. E perché? Continuava a non sapere. La disperazione, la rabbia, il rancore. Sentimenti che non aveva mai provato prima di quel giorno si agitavano impetuosi in lei, in preda a un caotico senso di vuoto che la portava a bramare sangue e vendetta, istinti animali che affioravano nella sua mente e che distruggevano i pilastri su cui aveva fondato il suo credo di cavaliere e regina, nonché di donna e persona. Talvolta le lacrime rigavano le sue goti senza un motivo, senza una spiegazione valida. Il corpo si ristabiliva e oramai era quasi del tutto guarita, ma la sua mente sprofondava in un baratro oscuro. Giorno dopo giorno era sempre più assente, lo sguardo vacuo perso nel vuoto; il passo una volta fiero pareva stentato e trascinato, l’animale spirito di sopravvivenza persisteva, ma la voglia di morire per porre fine a quei tormenti la dilaniava. Quanto tempo era passato? Impossibile definirlo con certezza. Potevano essere trascorsi giorni, settimane, mesi, forse anni o decenni. La sua mente non riusciva a considerare la realtà e qualunque forma di razionalità. I giorni si succedevano alle notti, e le notti ai giorni, beffardi nei confronti della regina che continuava a procedere avanti, avanti e sempre avanti, nel vano intento di sopravvivere. Ma la sua anima era avvolta da fitte e dense tenebre che non le permettevano di reagire a quei patimenti, ora così distante da quel che era possibile definire reale che non percepiva più il proprio corpo; era come se quel gelido abbraccio l’avesse afferrata e stretta nella sua terribile morsa, prigioniera di sé stessa e del suo legittimo dolore. Poi, in una notte come tante illuminata dalla pallida luce delle stelle e della luna, si svegliò di soprassalto: un incubo, l’ennesima terrorizzante visione. Gli occhi inconsapevolmente, ancora una volta, versarono quelle lacrime amare. Urlò. Un grido di disperazione che riecheggiò nel buio del cielo. Il cuore batteva forte nel petto, la mente esigeva pace, l'anima reclamava giustizia e vendetta, in una forma o nell'altra. Una colonna di ombre piovve sulla regina investendola, facendola strillare di dolore come non mai; l'armatura cadente e logora ridivenne lucida come l'ebano, anch'essa dalle cupe tonalità e striata da particolari venature cremisi. Tutto in lei pareva diverso, anche il suo animo. Qualcosa di nuovo era in lei: sicurezza, forza. Forse potere. Per certo volontà. Q u e e n' s I n s t r u m e n t s— how the Power is exercised through the Sword —• Croce di Coralia ~
L'armatura integrale di cui veste Alexandra si compone principalmente di un abito di color carbone con fini ricami scuri, su cui vestono a loro volta le diverse protezioni in acciaio finemente lavorato atte alla difesa dei punti maggiormente interessati in battaglia. Tali protezioni in robusta lega metallica rivestono il busto, mediante una pettorina che protegge la regina dal collo fino al basso addome, alla quale sono saldamente legate delle ulteriori protezioni che svolgono la funzione di difendere gli esterni coscia. Anche gli stinchi e i piedi sono ben coperti, protetti da schinieri composti da due sezioni principali, una che protegge la gamba dal malleolo al ginocchio, e l'altra che riveste i piedi come una sorta di stivale metallico.
• Theisara {Theisara}
I guanti d'arme consistono in protezioni per le mani provviste di snodi, che consentono il movimento completo o parziale delle dita. Queste hanno lo scopo di proteggere le mani e gli avambracci dell'indossatrice, costituendo al contempo una componente essenziale della corazza di un cavaliere. Tale genere di accessori, inoltre, vantano la peculiarità di presentare sulle nocche delle sorte di spuntoni, che permettono di essere utilizzate per sferrare pugni laddove il combattimento dovesse trasformarsi in uno stretto corpo a corpo. In termini pratici sono da considerarsi al pari di armi nonostante talvolta svolgano un ruolo prettamente difensivo.
• Altachiara {La Regina senza Regno}
Il peso della bastarda è di circa 1.8kg mentre la sua lunghezza complessiva è di 140cm. Le parti dell'elsa sono sostanzialmente tre: pomolo, impugnatura e guardia crociata. Il pomo è una sfera di acciaio atta al bilanciamento della lama, e ad attaccare nel caso in cui il combattimento diventi eccessivamente ravvicinato. L'impugnatura è in avorio abilmente rivestito con tessuto di colore nero ed impreziosito a sua volta da fini ricami cremisi, la quale permette una buona presa. La guardia crociata - barra di metallo dritta verso la lama - serve a proteggere le mani dalla spada avversaria, a bloccarne la lama o persino ad attaccare. La lama si divide in altrettante porzioni: la parte anteriore, comunemente detta 'punta', mantiene meglio il filo e il più delle volte porta il colpo; quella posteriore, ovvero la porzione più vicina all'elsa, non ha filo, ma garantisce la robustezza e viene spesso usata per parare; e infine la sezione mediana, che permette sia di parare che di colpire presentando caratteristiche intermedie fra le prime due. Il colpo viene solitamente portato con la parte della lama rivolta nella stessa direzione delle dita della mano che la impugna, tecnicamente detta 'filo vero'. La parte opposta, verso il braccio di chi combatte, è invece detta 'filo falso'. L'impugnatura dell'arma è molto lunga, viene usualmente tenuta con entrambe le mani, l'una davanti all'altra, e termina con un pomolo piuttosto grosso onde evitare che scivoli. La tecnica vede soprattutto fendenti di taglio, sia lunghi che corti, nonché affondi di punta che sfruttano la notevole lunghezza della lama.
• Lethe {Le vestigia del guerriero}
Spada a una mano e mezza dalla lama lunga circa 180cm e dal peso approssimativo di 2.3kg. Per fattezze simile ad Altachiara, è caratterizzata per le dimensioni leggermente più grandi poiché non ideata per un pugno femminile, bensì maschile. Il suo precedente possessore fu infatti Arthur Finnegan, che omaggiò la regina con la sua spada prima di lanciarsi e morire contro Rainier asceso a divinità. In essa risiede parte della sua anima, l'idea che Alexandra conserva dell'armigero.
• Pozioni ~
Quando un pezzo dell'equipaggiamento in dotazione di Alexandra verrà infranto dall'avversario, reso utile quanto un pezzo di ferraglia qualsiasi, la Regina sarà in grado di ripristinarne la fattura grazie agli arcani appresi nel tempo. Esso rilucerà quasi di luce propria rinsaldandosi e ricomponendosi, restaurandosi nella più piccola imperfezione; immutato al fluire del tempo e degli eventi. {Erba rigenerante} Q u e e n' s S e r v a n t s— how the Loneliness leads people to seek Mates —• Cursed ~
Uno shire maschio purosangue dal manto scuro e lucente. Al garrese misura 184cm per 980kg circa essendo un esemplare leggermente sopra la media per la sua razza. Alexandra non ha particolari legami con questo animale se non un affetto disinteressato per un fedele e leale compagno di viaggio. Cursed invece pare molto legato a colei che considera la propria padrona, dimostrandosi sempre all'altezza dei compiti affidatigli. Veste di una barda composita costituita da un giaco in maglia d'acciaio che lo copre sino alle ginocchia, abbinato ad una testiera per le cariche. Il dorso è a sua volta protetto da placche in acciaio provviste di snodi per facilitare la cavalcata dell'animale, nonché di una gualdrappa cremisi con fini ricami scuri a motivi barocchi. {Compagno animale | armatura}
• Fenice ~
Durante la Guerra del Crepuscolo, al momento di abbandonare Velta in procinto di crollare infiacchita dal numero incalcolabile di ferite subite, Alexandra, Arthur e Shakan ne cavalcarono una per raggiungere le aride lande che circondavano il Toryu. La bestia leggendaria che li condusse a morire contro un Sovrano asceso a divinità fu creazione e araldo della volontà di Eitinel, nelle cui vene scorreva un potere ancor più corrotto di quello a cui tutti erano abituati: lo spettro dell'Asgradel. Di lì il tempo trascorse rapido, della Torre non rimase che un cumulo informe di macerie, ma di quella fenice non si seppe più nulla se non che morì per mano di un gigante nel grande conflitto. Ma le fenici non muoiono, è notorio, quanto più si rigenerano. Alexandra, erede di Eitinel, è da quel giorno in grado di rievocare la stessa fenice. Di dimensioni gigantesche, la creatura sarà ingraziata del dono del volo e di emettere strida così acute da confondere i nemici. Le grida avranno la stessa potenza di una tecnica passiva, e sarà pertanto possibile schermarsi mediante difese psioniche del medesimo livello. Sarà anche possibile evocarne due contemporaneamente, bipartendone il potenziale. Le creature avranno potenza Alta e godranno di 8CS complessive, rimarranno al servizio della campionessa per due turni compreso quello di evocazione o prima, in relazione alle necessità del caso. {Pergamena Ultima del Campione: Bestie leggendarie; Consumo di energie: Critico} Q u e e n' s A b i l i t i e s— how Time helps to heal the Wounds — « Q u e e n' s F e n c i n g— The passion that I want, the blade that protects me.Sin dai primi anni Alexandra fu istruita all’arte della spada, contrariamente a quanto sarebbe avvenuto per una qualsiasi altra principessa. Ma così volle il destino, infatti, non essendoci un erede maschio ed essendo prematuramente morta la regina, un futuro regnante che conoscesse l’onore in battaglia e i valori cavallereschi tramandati per tradizione era ben più che necessario: fondamentale. Fu così che trascorse gran parte della sua fanciullezza fra le mura dell'Accademia della Guardia d'Opale piuttosto che fra i giochi infantili dei ragazzini suoi coetanei, nascendo già adulta benché il corpo le mentisse malamente. Animosa, incostante, incoerente. Sebbene le gravose difficoltà dovute da un corpo femminile troppo gracile, sfruttò la tecnica per sopperire alla forza. E dopo anni di lunghi e reiterati allenamenti tesi all'esercizio della spada è ora in grado di definirsi un cavaliere nella sua completezza. • Rive ~ Alexandra fortifica il colpo seguente riuscendo a distruggere qualsiasi oggetto sia in possesso dell'avversario. La tecnica infligge un danno Basso all'oggetto divenuto bersaglio, che risulta così inutilizzabile fino al termine della giocata. {Pergamena Iniziale del Campione: Spezzare l'impuro; Consumo di energie: Basso} • Mercy ~ Un solo assalto, fulmineo e dalla precisione quasi chirurgica, in grado di recidere di netto l'arto di un avversario. Un movimento libero e senza alcuna costrizione, abilità nella massima e più cruenta espressione in possesso della Regina senza Regno. La tecnica ha potenza Critica e infligge danni per la medesima portata. {Pergamena Comune del Campione: Nessuna Indulgenza; Consumo di energie: Critico} • Mastery ~ La Regina, padrona assoluta del campo di battaglia, avendo raggiunto capacità e versatilità tali da renderla semplicemente letale. Potrà dunque effettuare una serie di affondi, fendenti, o colpi di altro genere con qualsiasi arma a sua disposizione, persino a mani nude. Il numero degli attacchi simultanei sarà a sua discrezione, così come la presenza scenica degli stessi, perché al consumo di energie spese per ciascuna offensiva corrisponde un danno proporzionale che prescinde da quanti attacchi vengano sferrati con un singolo utilizzo. {Pergamena Ultima del Guerriero: Maestria in combattimento; su Pergamena vuota; Consumo di energie: Variabile} « Q u e e n' s T r i c k— The skills that I got, the guile that deceives.Inganno, acume e raggiro. Il suo stile di combattimento così legato all'onore e all'orgoglio in battaglia, così incatenato ai valori cavallereschi dimenticati dai più - e infine la sua stessa pura essenza - furono rudemente sostituiti, spietatamente surrogati dalla più semplice volontà di sopravvivere alle avversità e alle circostanze, come la più insignificante delle cose: eppure la più durevole. Disposta ad aggrapparsi con forza anche a meschini sotterfugi e bassi espedienti, non esita a farne utilizzo qualsiasi sia l'occasione. Consapevole che la morte è il destino che accomuna sciocchi ed eroi, ha preferito colmare le lacune che la separavano dai più subdoli guerrieri, individui che avrebbe incontrato con ogni probabilità sul proprio percorso in una terra dove gli incubi camminano ed hanno voce propria.• Feint ~ Tramite una finta, un veloce movimento elusivo atto a distrarre il nemico, Alexandra ne confonde la vista generando l'illusione di un'offensiva che non giungerà mai a compimento. Il bersaglio avrà dunque l'impressione di essere attaccato indipendentemente dalle reali azioni compiute dalla campionessa. Nonostante la tecnica abbia natura fisica, conta come un'offensiva psionica di potenza Bassa che lascia un danno Basso alla mente della vittima. {Pergamena Iniziale del Mentalista: Finta; Consumo di energie: Basso} • Topple ~ Tramite l'uso delle proprie gambe, di un arma, o di un qualunque strumento adatto allo scopo, il caster colpirà le gambe del proprio avversario infliggendo un danno Basso al fisico e facendolo cadere a terra, ponendosi quindi in vantaggio per una qualunque azione successiva. {Pergamena Iniziale del Mentalista: Sgambetto; Consumo di energie: Basso} • Dash ~ Un unico, rapido movimento con cui colpire il proprio nemico rimanendo nascosto alla sua vista. Alexandra eseguirà un qualsiasi attacco a mani nude o per mezzo delle armi in suo possesso, infliggendo un danno di livello Medio sull'avversario. La tecnica è utilizzabile per colpire solamente alle spalle, o in un punto laterale del nemico, mai frontalmente. {Pergamena Iniziale del Mentalista: Attacco alle spalle; Consumo di energie: Medio} • Stabbing ~ Alexandra sfrutta le proprie armi per la durata di due turni di gioco compreso quello di attivazione. Illuminate di una tetra luminescenza, durante questo periodo infliggeranno danni psionici anziché fisici, oltrepassando la carne come se non esistesse; l'avversario avvertirà i danni subiti come un'acuta ed insopportabile forma di dolore, che lo sfiancheranno ogni qual volta esse lo andranno a colpire. Le armi avranno anche la capacità di oltrepassare protezioni fisiche come armature e scudi, così come eventuali armi innalzate a difesa, infierendo direttamente sul bersaglio senza che ostacolo possa reggere. L'attivazione della tecnica non pregiudica la normale regolamentazione sulle Capacità Straordinarie. {Pergamena Iniziale del Campione: Infierire; Consumo di energie: Medio} • Abjure ~ Designando la propria vittima, Alexandra la colpisce con un attacco medio di natura psionica, alla quale seguirà una profonda alterazione sensoriale. Il bersaglio, dunque, per i due turni successivi percepirà appena la donna attorno a sé, e avrà difficoltà a mettere a segno i propri attacchi. In termini di gioco, per due turni compreso quello di attivazione, ella guadagnerà l'immunità dagli attacchi fisici dell'avversario colpito. {Pergamena Ultima del Mentalista: Abiura; Consumo di energie: Alto} « Q u e e n' s S p i r i t— The energy that flows through, the will that leaves me.Fiamme, morte, devastazione. Il giorno della disfatta del suo regno non riusciva a scorgere altro fra le macerie, fra i cadaveri carbonizzati in terra, fra le urla insistenti delle donne e dei bambini, per poi zittire tutti all'unisono tra il clangore di spade e il cozzare di scudi. E mentre predoni, soldati e pretoriani soccombevano l’uno dopo l’altro, Alexandra combatteva con impeto mai eviscerato prima di allora; perse coscienza di sé e del proprio corpo, così come del dolore e della fatica. Fu colpita, ferita, insultata e calciata via, ma puntualmente si rialzava pronta a lottare nuovamente palesando l’animale con il quale era stata sempre identificata ai tempi d’oro: una leonessa. Solo la regina dei felini poteva essere comparata alla sua furia indomabile quella notte, alla lealtà verso il suo popolo, alla cura di una madre per i suoi cuccioli; ed è per questo che ha combattuto, è per questo che nell'anima è morta e poi risorta.• Roar ~ Avvalendosi di qualsiasi genere di offensiva fisica, Alexandra rende visibile la propria essenza all'avversario, mettendo in mostra la leonessa che è in lei. L'illusione dell'animale, nella sua disarmante aggressività, ha come obiettivo primario l’impedire un'adeguata difesa, incutendo nel soggetto obiettivo del colpo un profondo timore. A sottolineare la sua raffigurazione dell'animale si udirà un ruggito sommesso, che diverrà progressivamente più insistente, pressoché assordante. Oltre alla risultante dell’attacco fisico, la tecnica in sé infligge danno psionico di livello Basso, ed è possibile schermarsi mediante una difesa psionica del medesimo potenziale. {Pergamena Iniziale del Campione: Intimorire; Consumo di energie: Basso} • Fury ~ La campionessa si rivale sull'avversario con tecnica e cura nei movimenti. Dopo averlo stretto nella propria presa, infatti, e nelle dinamiche che più preferirà, lo atterrerà schiacciandolo al suolo eseguendo combinazioni più o meno complesse; la tecnica ha potenza Alta e infliggerà danni del medesimo potenziale sul bersaglio tra contusioni all'impatto o lesioni alle articolazioni nel momento della proiezione. {Pergamena Iniziale del Campione: Proiezione; Consumo di energie: Alto} • Sight ~ Due iridi feline compaiono negli occhi normalmente ambrati di Alexandra. In questo stato la campionessa potrà vantare il dono della preveggenza, intravedendo come l'ombra dei movimenti avversari o degli agenti magici che stanno per materializzarsi sul campo di battaglia ed evitarli di conseguenza, assumendo infatti le caratteristiche di una difesa assoluta. {Pergamena Comune del Campione: Preveggenza; Consumo di energie: Medio} • Rebel ~ Nel momento in cui si renderà necessario, Alexandra provocherà sul proprio corpo una ferita media e una di pari entità alla propria psiche, guadagnando per il resto del turno un quantitativo di 8CS alla Volontà. Una costrizione che le costerà cara, un pegno per il potere della leonessa, furia commista a determinazione che si manifesterà attraverso gli occhi di felino, profondi come l'averno. La ferita e il contraccolpo psicologico sono personalizzabili nelle caratteristiche così come nel modo in cui ce le si procura. {Pergamena Comune del Campione: Impeto di volontà; Consumo di energie: Nullo} « Q u e e n' s I n v u l n e r a b i l i t y— The strength that I seek, the shield that defends me.Durante il lungo periodo trascorso all'interno della gabbia d’odio e risentimento erta da se stessa in seguito alla distruzione del regno, Alexandra ebbe modo di affacciarsi su un nuovo mondo fatto di consapevolezza e materialismo, abbandonando una volta per tutte l’utopistica visione della realtà di cui si faceva ambasciatrice e portavoce. Conobbe la corruzione, sfiorò con mano tremante sentimenti mai saggiati prima fino a comprendere quanto il mondo fosse traviato dai desideri e dalla brama. Capì come difendersi, che le semplici parole e gli ideali non servivano a nulla contro l’acciaio. Comprese che la selezione naturale è quanto di più crudele e selvaggio vi sia, e che è una inevitabile condizione alla quale nessuno può sfuggire; essendo stata redatta ben prima della nascita dell’uomo, l’unica soluzione è sollevare il capo e seguirla, indipendentemente dal proprio volere, indipendentemente dai propri desideri.• Blood ~ Si dice che chi possa vantare nobili natali abbia il sangue blu, ma Alexandra vanta un sangue dal potere che va semplicemente oltre. Imbevuto del potere infuso dalla Dama Bianca il giorno in cui la scelse fra i suoi seguaci, il suo sangue la protegge da qualsiasi attacco le venga mosso contro, magico o fisico che sia. In termini di gioco questa abilità personale a consumo Variabile garantisce una protezione corrispondente al quantitativo di energia speso, facendole da scudo da attacchi di energia pari o inferiore. La tecnica può essere anche utilizzata a trecentosessanta gradi con potenza di un livello inferiore al consumo speso. {Abilità personale Variabile difensiva} • Leak ~ Alexandra diviene in grado di evitare una qualunque offesa avversaria semplicemente facendo ricorso alla sua agilità e prestanza atletica. Nessun vincolo può trattenerla, e grazie alla sua innata capacità di ragionamento sarà in grado di uscire dalle situazioni più spinose nel migliore dei modi. L'abilità consiste in una difesa fisica Variabile basata sulla velocità. Ad un determinato consumo, ella eviterà un'offesa di livello pari o inferiore, ma la tecnica può essere utilizzata anche a trecentosessanta gradi venendo tuttavia considerata di livello inferiore. Inoltre questa tecnica, proprio in funzione della particolare destrezza e del controllo sui vincoli, può anche essere utilizzata per forzare serrature o aprire lucchetti, che se non protetti da particolari incantamenti richiederanno un semplice consumo nullo per essere violati. {Pergamena Ultima del Mentalista: Liberazione; Consumo di energie: Variabile} • Aptitude ~ L'attitudine sviluppata nell'elusione delle offese avversarie è tale che potrà scansare gli attacchi fisici avversari per due turni di gioco compreso quello di attivazione. Potrà alternare rapide schivate, puntuali parate o deviare i colpi nemici con l'uso delle armi per evitare con prontezza qualsiasi offesa possa essere categorizzata tra gli attacchi fisici, siano essi eseguiti con armi bianche che con armi da lancio o da fuoco. {Pergamena Iniziale del Campione: Prontezza eroica; Consumo di energie: Medio} • Nevermind ~ Così come il corpo, anche la mente necessita una difesa, uno schermo che rifletta le ossessioni e i timori indotti da sleali artifici, che defletta le incertezze e le alterazioni di un animo in fondo umano, e come tale soggetto ai dubbi e ai timori. Sarà così che Alexandra potrà difendersi dagli ammaliamenti e dalle maledizioni nemiche spendendo un quantitativo energetico pari al loro potenziale; reagirà con una difesa psionica a consumo e potenza Variabile, a patto che sia cosciente di esserne vittima. {Pergamena Ultima del Mentalista: Autocontrollo; Consumo di energie: Variabile} « Q u e e n' s L i g h t— The light that enlightens me, the light that I see.Un sovrano è luce per il proprio popolo, un faro di salvezza proteso verso il futuro, in direzione di quel che è il destino delle sue genti, le quali dipendono unicamente dalle sue scelte e dai suoi giudizi. Più esso torreggia contro il cielo con i propri obiettivi, e più lungimirante è il suo sguardo, arrivando a sfidare il mondo così come qualunque visione delle cose. Alexandra si identificava in questa tipologia di sovranità: idealista, convinta della sua piccola e pacifica utopia. Tuttavia il mondo non era ancora pronto ad accogliere le sue idee, radicato com'era nel caos e nell'anarchico scompiglio di uomini senza scrupoli e bramosi di potere. Fu così che il suo regno fu distrutto, spazzato via dalla storia come polvere dal vento, collassando su sé stesso nell'opulento ed egoistico orizzonte della piccola nobiltà che tanto disprezzava. Ma anche se non può vantare più la nomea di regina, e sebbene il suo regno non esista più, il suo chiarore non si è spento; Alexandra, piccola stella, brilla ancora della sua luce nelle ombre del Sorya.• Shiny ~ Alexandra lancia un lampo abbagliante, che accecherà e stordirà chi la circonda per qualche istante, riportando anche gli avatar notturni in forma umana. L'effetto della tecnica ha valenza passiva, sarà quindi possibile schermarsi mediante apposite abilità che permettono di vedere attraverso luci intense; allo stesso modo, per un avatar notturno, sarà possibile risultarne immuni mediante abilità che permettano di trasformarsi anche durante il giorno. {Pergamena Iniziale del Campione: Accecare; Consumo di energie: Basso} • Bright ~ La campionessa genera un flash unidirezionale in grado di colpire un unico bersaglio; l'abilità non infligge alcun tipo di danno, fisico o psionico che sia, ma indurrà nella vittima uno stato di cecità temporanea che si protrarrà per due turni di gioco complessivi. Gli occhi perderanno iride e pupilla per riacquistarle al termine del secondo turno, e sarà possibile schermarsi dalla tecnica con un’apposita difesa psionica di livello Medio. {Pergamena Comune del Campione: Riverbero; Consumo di energie: Medio} • Forging light ~ Alexandra libera un fascio luminoso, rapido e diretto contro un pezzo dell'equipaggiamento avversario, sia esso un'arma, uno scudo o un'armatura, che sarà come assorbito al solo contatto. L'istante successivo, la donna ritroverà nel pugno - o indosso, a seconda dell'equipaggiamento colpito - una replica del bersaglio appena assorbito, dotato delle medesime caratteristiche e composto di pura luce, ustionando al contatto chiunque ad eccezione del caster. Nel caso in cui l'oggetto colpito possieda particolari poteri derivati da un incanto precedente, la replica non ne contemplerà. L'abilità va affrontata come una tecnica di potenza Bassa con apposite difese. {Pergamena Iniziale del Campione: Forgia di luce; Consumo di energie: Medio} • Sacred weapon ~ La Regina esercita un incantesimo sulla propria arma, che da quel momento in poi si circonderà di un alone luminescente. Ogni colpo eseguito con l’arma infliggerà danno Medio oltre al normale danno derivante dall'attacco fisico, riuscendo ad infliggere danni indipendentemente dall'aver colpito con più o meno vigore. Il danno fisso inferto sugli avatar notturni sarà di un livello superiore, ovvero Alto; allo stesso modo, il danno fisso inferto sugli avatar diurni scalerà di un livello risultando pari a Basso. La tecnica dura due turni di gioco compreso quello di attivazione. {Pergamena Iniziale del Campione: Arma sacra; Consumo di energie: Alto} • Blaze ~ La fruitrice potrà compiere qualsiasi manifestazione offensiva dell'elemento luce le venga in mente, creando raggi e sfere, armi, spazzate, attacchi diretti o a trecentosessanta gradi. La potenza del dominio è Variabile, pari al consumo speso per richiamarlo, e di un livello inferiore al consumo se sviluppate a trecentosessanta gradi intorno a sé. I danni provocati aumenteranno di un livello sugli avatar notturni, mentre declasseranno contro gli avatar diurni di un livello; tuttavia, al momento della difesa, la tecnica andrà considerata per il suo reale potenziale offensivo. {Pergamena Ultima del Campione: Dominio della luce; Consumo di energie: Variabile} « Q u e e n' s E s s e n c e— The tears that affrange me, the blood that I've shed.Ancor prima della spada la dialettica è un qualcosa di fondamentale per una regina, per un cavaliere, per una semplice donna le cui parole, un tempo così come oggi, sono ascoltate da interi stuoli di uomini. Istruita sin dai primi anni all'uso della parola in previsione del suo futuro da regnante non ha mai primeggiato in quest'arte, troppo pura e troppo ingenua, subendo poi la deludente conclusione alla quale quest'inettitudine l'ha condotta. Ma il tempo e l'opportunità sono i migliori amici di colui che ha modo di fallire. E se in passato non ha mai dimostrato una particolare cura nel saper districarsi fra i subdoli ambienti di corte, l'attraversare incolume le fitte schiere di lingue serpentine della nobiltà, ben dosare la menzogna alla verità, oggi è innegabilmente esperta nell'oratoria e nell'imposizione della propria identità. Alexandra col tempo ha compreso, e di conseguenza appreso la validità di quest'arte, una tecnica tramite la quale donare alle proprie locuzioni il potere di instillarsi prepotentemente nella mente degli uditori, scatenando in loro emozioni dalle nature più disparate.• Leadership ~ La conseguenza delle scelte, l'imprimersi di una volontà sulle circostanze. Affrontando gli errori e le colpe, scontrandosi con i rimpianti per le manchevolezze passate, Alexandra ha sconfitto i demoni di trascorsi macchiati dal sangue e consunti dal fuoco. Si erse a guida nel momento in cui il Clan Sorya lo ha richiesto, ricostituendolo e riformandolo nell'ottica di un nuovo ordine; ed è per questa ragione che in molti l'hanno seguita, ed è per questa ragione che Alexandra ha dovuto persuadere i restanti. Non con la forza, ma con la forza delle idee, e nell'esercizio della propria personalità, la regina ha appreso come stringere al vessillo dei Leoni i cuori degli uomini. Sarà considerata al pari di una guida, un'autorità sulla quale riporre fiducia, una condottiera capace di reggere il peso delle proprie azioni e in quanto tale da rispettare e seguire. Spendendo un quantitativo di energie Basso, è infatti in grado di lanciare un’offensiva psionica che mira all'ammaliamento di un personaggio nelle sue vicinanze per un turno di gioco. Se il consumo energetico dovesse essere pari a Medio o Alto, il potenziale dell'influenza sarà ancora più intenso e si protrarrà per due turni di gioco; la tecnica infligge danno mentale pari al consumo.{Abilità attive del Talento Ammaliatore I, II e III; Consumo di energie: Basso, Medio, Alto} • Annihilate ~ Indomabile come una fiera, forte come un cavaliere, ferma come una regina. Se un individuo non è disposto a seguire la volontà della Regina senza Regno nella ricostituzione delle terre del nord, allora sarà la sua stessa volontà a schiacciare quella del prossimo. Nessuna violenza se non quella espressa dalla mente, neppure una goccia di sangue se non il fiele stillato di un attimo d'ira; ancor prima delle spada, ogni volere o volontà verrà di conseguenza assoggettata, quasi fagocitata dalla sua figura. In termini di gioco, spendendo un quantitativo di energie Variabile, è in grado di lanciare un’offensiva psionica che mira all'assoggettamento più assoluto di un personaggio nelle sue vicinanze. Tanto sarà più elevato il consumo della stessa, e tanto più potente sarà l'intensità dell'ammaliamento. Nel caso in cui la tecnica sia utilizzata a trecentosessanta gradi, e quindi diretta a più individui al contempo, l’offensiva sarà di un livello di potenza inferiore rispetto al consumo speso. {Abilità personale Variabile psionica} • Lordship ~ Il vero potere di una regina, l'esplicarsi di quella molteplice, controversa ed insieme mortale scala di grigi nella quale solo il potente, solo la regina può aggirarsi senza temere per la propria incolumità. Imperiosa oltre l'immaginabile, potente quanto il ruggito più tonante; la figura di una leonessa, in fondo, le calza come un guanto. Alexandra può attingere all'estrema, all'ultima e più infida manifestazione della volontà, un'abilità tanto potente quanto mortale, una impartizione alla quale dovrà obbligatoriamente seguire obbedienza. Se l'individuo bersaglio dovesse obbedire, la grande forza di spirito della regina lo lascerà indenne, passando su di lui come il ruggito di un animale furente, rabbioso ma pacato. Indifferente a colui che chinando il capo riconosca la sua superiorità. Se viceversa dovesse rifiutarsi, allora Alexandra lo punirà infierendo sulla sua mente il più duro dei supplizi, la più scellerata delle punizioni: esso spazzerà in un sol attimo la sua volontà, il suo amor proprio, costringendolo con un unico atto di forza all'obbedienza - se non volontaria - quanto meno coatta. Alexandra non potrà imporre azioni autolesionistiche in alcun modo, in nessuna circostanza, ma sarà una limitazione di poca cosa dinanzi al potere ultimo. La tecnica ha potenza Variabile e in relazione al consumo energetico potrà essere più o meno intensa. {Abilità personale Variabile psionica} • Anger ~ Alexandra riesce a imprimere nelle locuzioni da lei pronunciate un’irritante carica emozionale, in grado di infliggere danno basso alla psiche avversaria. Questa susciterà una profonda rabbia verso la sua figura, tanto dal divenire il primo bersaglio della sua furia, per di più impossibilitando l’elaborazione di strategie troppo complesse. Ogni altro pensiero, obiettivo o compito verrà obliato dall'influenza mentale, e le risultanti della provocazione durano per due turni di gioco. La provocazione può essere espressa mediante un insulto, una frase sprezzante, un urlo o un grido di battaglia. {Pergamena Iniziale del Campione: Provocare; Consumo di energie: Medio} • Pursue ~ Alexandra colpisce la mente della vittima laddove è più vulnerabile, infliggendo un danno medio alla mente, e da una malia che gli infonderà la convinzione di essere perseguitato da una minaccia tangibile ed incombente. Tale circostanza impedirà al bersaglio di nascondersi o provare a celare la sua presenza in alcun modo, in quanto penserà solo a fuggire ossessionato dall'incombere di un pericolo imminente. {Pergamena Comune del Mentalista: Persecuzione; Consumo di energie: Medio} • Truthful ~ La Regina predica frasi più o meno articolate - a seconda delle evenienze o delle necessità - nelle cui note sarà possibile percepire una forma quanto più vicina alla verità. Indipendentemente dall'allineamento, dalla concezione di giusto o sbagliato, esse saranno recepite come assolutamente veritiere e giuste, anche moralmente. La tecnica si realizza come un'influenza psionica a trecentosessanta gradi di potenza Media che infliggerà danno del medesimo livello alle menti di chiunque ne sarà influenzato. {Pergamena Iniziale del Campione: Predicare; Consumo di energie: Alto} • Admission ~ Alexandra costringe il proprio obiettivo a rispondere con assoluta verità a qualunque domanda, senza poter volontariamente nascondere alcun dettaglio. La tecnica causa un danno Alto alla psiche del bersaglio, e può essere interpretato sia come estorsione imperiosa o come voci nella mente che pian piano costringono la vittima a rivelare le sue conoscenze. E' possibile adoperare la tecnica mediante alternative rappresentate da un discorso, una semplice frase così come uno stretto comando. {Pergamena Comune del Campione: Confessione; Consumo di energie: Alto} Q u e e n' s S o u l— how the Soul survives the Body — • Influence ~ Sviluppare un istinto, levigarlo con cura, affinarne i contorni. Vi sono uomini adatti al comando per inclinazione naturale, altri che ne ottengono il dono per diritto di nascita e imparano, col tempo, ad esercitare un potere altresì precluso a molti. Alexandra, figlia e unica erede di Dievold Blanchard, ottenne la carica di regina dell'antica Città Reale di Coralia; eppure non fu tra le maestose mura di un nobile palazzo che scoprì la propria indole, ma tra le pareti di roccia viva del Clan Sorya, luogo dove gli incubi e i rimpianti per le scelte e gli errori passati acquisiscono consistenza reale. Tra decine di scontri e numerose vicissitudini sviluppò un'influenza tale sugli altri, da essere in grado di condizionarne la volontà semplicemente con la sua presenza. In tal senso, emanerà costantemente un'aura attorno a sé, irradiando l'ambiente circostante con la propria personalità ed influenzando qualunque persona sia presente nei dintorni, tanto dall'essere assoggettata dalla figura della Regina senza Regno, colei che ha sfidato il destino. E tale è l'attitudine che potrà riconoscere l'effetto della propria malia, semplicemente osservando chi la circonda. Questa consapevolezza sarà tale da poter distinguere, con una certa precisione, coloro - tra i presenti - che siano influenzati dalla propria malia. Forte di tale coscienza, inoltre, raggiungerà un ulteriore livello di comprensione, arrivando a capire - orientativamente - chi abbia intenzioni ostili o meno nei suoi confronti, proprio in quanto sfuggenti alla propria potente influenza. Una passiva di controllo e studio delle circostanze, che aiuterà la donna a capire ove usare le proprie influenze ed in quale modo per porsi un passo avanti e preventivare il tradimento. Ma padroneggiare l'arte dell'oratoria non è cosa facile, ma la regina ha saputo sfoderare il meglio dai talenti eviscerati nella costituzione dei Leoni. Un grado tale di maestria, da poter investire altre persone dello stesso dono. In ogni momento, infatti, il possessore potrà eleggere un suo araldo, un suo servo particolarmente meritevole o su cui può riporre assoluta fiducia, che irradierà, a sua volta, l'aura di assoggettamento originata dal possessore. L'effetto potrà essere esteso anche a più persone, le quali ammalieranno a loro volta altri nemici, in un connubio di afflizioni mentali tali da far ricondurre un gran numero di soggetti sotto lo scettro del comando del possessore del talento. Tutti coloro che verranno influenzati, infatti, anche da queste aure subordinate, saranno comunque sotto il giogo del possessore, percependo il rapporto originato come un rapporto tra maestro e adepto. L'effetto dell'abilità solo nelle vicinanze del possessore ed è sempre rimesso alla sportività degli interpreti. {Abilità passiva del talento Ammaliatore I, II e III} • Inflection ~ Al di là della battaglia, al di là della violenza, Alexandra è sopratutto una regina - lo era, perlomeno. Fredda, stoica, punto d'incontro tra cavaliere e regnante, di onore e virtù. L'indole maturata dopo i fallimenti passati non permette più alcun errore, nessuna disattenzione al suo sguardo se non quello imposto dal proprio volere; non vedrà solo ciò che non vorrà vedere. La Regina è divenuta di conseguenza immune a qualsiasi genere di ammaliamento, influenza psionica passiva, da ogni genere di inflessione che la induca a piegarsi, anche inconsciamente. Allo stesso modo le sue parole saranno inviolabili, indiscutibili, terribilmente veritiere. Così come impossibile è arginare un fiume in piena, altrettanto difficoltoso sarà non lasciarsi coinvolgere dall'ammaliante dialogare della regina. Ogni locuzione suonerà come verità assoluta, ogni frase una legge alla quale credere ciecamente; in termini di gioco quest’abilità conta come un ammaliamento passivo che influirà su tutti coloro i quali ascoltano le parole di Alexandra, che andranno considerate come vere, sincere, sebbene in realtà possano nascondere l’esatto opposto, persino la menzogna più falsa. E di menzogne ne dovrà allo stesso modo affrontare Alexandra, ma tale è l'abilità affinata che le potrà riconoscere senza alcuno sforzo di concentrazione, percependo le vibrazione dell'inganno e seguirne l'olezzo sino alla fonte. {Pergamena Comune del Mentalista: Mente impenetrabile | Abilità personale di ammaliamento psionico Passivo | Abilità personale di riconoscimento della menzogna Passivo} • Perception ~ Vivere e sopravvivere spesso si intersecano in battaglia, in scontri tanto furiosi da rabbrividire ad ogni cozzare d'arme, così come in scontri tanto veloci dall'essere impossibili da seguire per mezzo dei soli cinque sensi. Le lame saettano nell'aria, bordate di natura magica sferzano e devastano l'ambiente circostante, il timore sale su per la gola stringendola con forza, il respiro si fa corto e tremante. Eppure, chi è avvezzo a tali circostanze, non prova alcunché; perché chi avvezzo alla battaglia è in grado di discernere qualsiasi cosa sia sottoposto al suo interesse. Alexandra, forte d'esperienza e abilità maturate in un tempo incalcolabile, è in grado di percepire fino ad identificare la presenza di chi la circonda, persino laddove tenti in ogni modo di nascondersi. Dopotutto il mondo si estende al di là di quel che è possibile percepire coi banali cinque sensi, trascendendo la realtà in mille altre sfumature percepibili solo dall'istinto più sviluppato in forme di sensazioni, e permettendole di avvertire le auree di amici e nemici nelle vicinanze proprio come un senso aggiuntivo. {Amuleto dell'auspex} • Riding ~ L'abilità con la spada è il dono più grande che un cavaliere possa custodire, una capacità o un istinto che si affina con tempo, pratica e sufficiente pazienza, apprendendo dagli errori e correggendoli di conseguenza. Quest'arte però deve essere ben arrangiata all'assennatezza, all'astuzia, alla conoscenza dell'avversario, virtù per mezzo delle quali è possibile infliggere il massimo danno col più debole colpo. Il filo delle armi verrà intriso di veleno, quindi, una scorrettezza che porterà i frutti sperati. Ogni volta che l'arma intrisa, per due turni di gioco, entrerà in contatto con le carni e il sangue della vittima, le sue tossine saranno in grado di soffocarne le proprietà fisiche facendo sì che le CS calino di una unità. Allo stesso modo, con le medesime meccaniche, potrà scegliere di riversare i danni non sulle proprietà fisiche o intellettuali del proprio avversario, ma direttamente sulle sue riserve energetiche. Ogni colpo inflitto con l'arma imbevuta nel veleno, per due turni, sottrarrà il 5% di energia oltre al normale danno derivante dall'attacco fisico. Ma può mai esistere cavaliere senza cavalcatura? Certo che no, ed Alexandra non fa differenza. Le sue doti di spadaccina rimarranno invariate a terra così come a cavallo, potendo guerreggiare sul dorso del proprio destriero in qualunque circostanza o occasione. {Miscela debilitante | Miscela logorante | Amuleto elfico} • Volition ~ Il duello, la battaglia, il confronto. Uno scontro può durare un singolo scambio di colpi o protrarsi all'infinito, e allora solo chi è in grado di resistere sino alla fine, solo chi può vantare un corpo forte e una volontà ferrea potrà detenere la vittoria. Avendo così affinato ogni capacità tesa in questa direzione, una volta raggiunto il 10% delle energie, Alexandra non sverrà. Ciò però non significa che non sarà stanca raggiungendo il 20% o che non morirà raggiungendo lo 0%; il fato è una bestia indomabile, è notorio. La regina è inoltre in grado di ben dosare le proprie energie in battaglia, riuscendo a concentrare la massima efficacia col minimo impiego. In termini di gioco ogni tecnica verrà castata con un consumo energetico pari al 32% dell'energia per un Critico, il 16% per un Alto, il 8% per un Medio ed il 4% per un Basso. {Abilità razziale umana | Gioiello Blu} • Egotism ~ Egoista, superba, altera. Questa è oggi Alexandra, nemmeno un grottesco riflesso di quel che era un tempo. In grado di mescere alla sacralità magica di una campionessa, le argute e imprevedibili strategie di abietti guerrieri e subdoli ingannatori, dando vita a un connubio di forza e arguzia d'indubbia efficienza. In termini di gioco Alexandra può ora utilizzare le pergamene facenti parte della classe Mentalista. {Tomo infido}
Lady Alexandra © Copyright by Foxy's dream. Vietata la copia intera o parziale se non previa autorizzazione. Sentiti ringraziamenti a: Kactuar per l'aiuto nella realizzazione della scheda, Eitinel per Theisara, Ray~ per la Regina senza Regno, janz per Lethe. Le vestigia del guerriero, e a tutti coloro i quali hanno contribuito nel rendere Alexandra quel che è, nel bene e nel male. Edited by Foxy's dream - 1/11/2013, 18:39
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