Aprile 2015

Hai centrato pienamente il tema del mese, riuscendo a inserire la ricerca sia come fine del sogno sia come avvenimento nello stesso. Ahimè, ci sono molte pecche. Prima di tutto ti consiglio di rileggere spesso i tuoi post, ché ci sono diversi errori tra mancanza di virgole, cambio di numero, parole scritte male, ripetizioni... L’altro consiglio che ti do è di non esagerare. È abbastanza evidente come tu abbia provato a scrivere con fare quasi poetico, cercando di far immergere il lettore in una dimensione onirica. Il problema viene a crearsi quando finisci col enumerare o fare uso di aggettivi impropri, se non dannosi per la visione data precedentemente. Un esempio può essere dato da “i rami si fecero meno avidi”: questa frase andrebbe bene nel contesto di una foresta oscura, sinistra, ma non in una che vorrebbe apparire perfetta e meravigliosa. Anche altri aggettivi sono utilizzati in modo un po’ forzato, come quando parli de “il gorgo indisciplinato”. Va bene usare sinonimi, ma i significati a mio avviso mutano leggermente in base al contesto e a volte stonano se utilizzati frettolosamente.
Altra pecca riguarda il tuo personaggio. Dici, scrivi quel che sente, ma non si capiscono bene le sue ragioni. La sua “curiosità interessata” non è molto giustificata, né si capisce come mai percepisca nel coniglio “un amico”. Molte sensazioni, sebbene credibili, spesso sono comunque prive di giustificazione che renda Capernion un po’ meno marionetta e più umano. D’altra parte si capisce bene che abbia una storia e una delicata curiosità a caratterizzarlo, tuttavia cercherei di far percepire più spesso i suoi pensieri insieme alle sensazioni. Una buona prova, ma hai diverse cose da affinare senza dover strafare, lasciando piuttosto che le dita scorrano sulla tastiera senza cercare di decorare tutto con fronzoli eccessivi.

Hai affrontato il tema della ricerca in modo un po’ particolare, non scontato soprattutto in un contesto medievaleggiante. Il tuo testo è scorrevole, nonostante gli errori sporadici che spuntano qua e là (soprattutto mancanza di virgole), ma spesso ti dilunghi troppo in elenchi infastidendo un po’ il lettore. In particolare quando il tuo personaggio si fa tremila domande sulle proprietà della sostanza, sembri quasi elencarle tutte, quando anche solo due o tre avrebbero reso l’idea. Capisco la volontà di far percepire la conoscenza chimica, ma è bene esprimere un concetto in modo sintetico ove possibile e non esagerare.
Ho gradito particolarmente il fatto che tu abbia sfruttato i demoni, sebbene indirettamente, per scrivere il tuo contest, così da renderti in piccola parte partecipe all’evento a essi relativo. Non ho apprezzato lo sviluppo, però. Perché il tuo personaggio dovrebbe decidere di mettere dei sali nella fiala, tra tutte le opzioni possibili? Perché di colpirla, addirittura, visto che la considerava un “capolavoro di artigianato”? Mi è parsa una conclusione un po’ troppo forzata così come la hai posta, soprattutto dopo tutte le domande fatte prima. Il suo è un esperimento, a mio avviso, troppo pilotato dalla fortuna più che dalla ricerca scientifica.
Cerca di far scorrere gli eventi in modo consequenziale e di non esagerare in altre parti, soprattutto quando si tratta di possibilità fini a se stesse.

Il tema mensile è centrato, come negli altri casi, ma la ricerca è vissuta molto meno rispetto al ritrovamento vero e proprio. Il contest è così breve che rimangono molte domande, che darebbero un senso allo scritto, pronunciate e senza risposta. Chi è questa donna? Perché è scomparsa? Perché il protagonista la cerca – solo per quell’attimo? Senza sufficienti spiegazioni è a mio parere un testo un po’ troppo rapido per entrare nel giusto climax, soprattutto nel finale. La ha cercata in lungo e in largo, è appena tornato a casa e una delle prime cose che abbia fatto è stato ferirsi e addormentarsi. Poi, dopo tre anni di ricerca per il mondo, spunta subito nel villaggio natale questa Ophelia, che è chiamata strega ed è di sesso femminile - uniche cose che si conoscano su di lei, nonostante il personaggio pensi continuamente a lei e la abbracci anche. I tre anni della ricerca, poi, sembrano passare in un baleno. Tutto scorre in un attimo alla lettura del contest, così da rendere forzata la drammaticità della scena. Con un po’ più di credibilità, un po’ più impegno, avresti tranquillamente potuto fare di meglio senza molta fatica. Un peccato, visto che, a parte qualche consecutio temporum un po’ forzata, la punteggiatura raramente da rivedere, sei stato quello che abbia fatto meno errori. Ahimè, la mancanza di cura si è presentata in forme anche più evidenti.
Ti consiglio solo di impegnarti di più per la prossima volta.