| Andre_03 |
| | — A LOSER'S GRIN — in a world full of winners with no smiles
Dodici è un ragazzo semplice. Fuori di testa, ma semplice. La sua non è una storia di grandiose gesta coronate da gloria, fama, applausi di un pubblico invisibile - ma sempre presente; è un passato fatto di insoddisfazioni e sconfitte, risultati eccellenti che però mai erano abbastanza. Nacque in un laboratorio, incubato in avanzatissimi macchinari per la clonazione umana. Il suo venire al mondo non fu accompagnato da vagiti o pianti, bensì fredda e già matura consapevolezza di sé. Era il dodicesimo tra i suoi fratelli e, perché non scordasse mai le sue origini, fu marchiato a fuoco con un numero alla base della schiena: il 12, appunto. I cloni erano tutti uguali, in principio; tutti com'è lui ora: alti, ben piazzati nonostante un fisico asciutto, dai capelli corvini e gli occhi color del rubino. Come loro venne addestrato a combattere. Uccidere era il suo lavoro. E lo sapeva fare dannatamente bene. Il più pericoloso assassino che l'Organizzazione - un gruppo di pirati spaziotemporali - avesse mai avuto. Tanto abile nel suo mestiere da diventare un pericolo, una lama a doppio taglio. La sua ultima missione fu interrotta, qualcosa andò storto con la squadra di recupero. Morirono in molti. Suoi commilitoni. Compagni. Lui non fece una piega; si lasciò catturare al termine del compito assegnatogli in precedenza asserendo semplicemente che "Quegli stronzi mi hanno interrotto mentre leggevo;" - scrollata di spalle - "se la sono andata a cercare."; e così, mentre ancora sorrideva con quel suo fare strafottente, lo gettarono in una cella sospesa tra tempo e spazio. Nessuno sa con certezza quanto a lungo "la iena" rimase là dentro: decine, centinaia, forse migliaia di anni comunemente intesi. Poi un giorno venne a trovarlo il Terzo Generale dell'Organizzazione - suo padre, il suo creatore - e gli fece il più grande dei regali: gli donò la libertà. In cambio Dodici avrebbe dovuto soltanto recuperare una spada (Gorger, la divoratrice) e vincere un torneo. Eseguì il primo, ma non il secondo degli ordini. E gli venne data nuovamente la caccia, come reietto - come traditore. È finito così nella dimensione di Asgradel. Un po' per caso. Come per puro scherzo del destino ha preso le redini del Clan Goryo, trasformandolo con fredda autoironia in un carcere di massima sicurezza chiamato Purgatory, il purgatorio. Ma come un novello Icaro si è spinto troppo in alto con la sua nave volante - e allora sono cominciati i problemi: prima i Kaeldran, mostruose creature insettiformi con la passione per i rapimenti; quindi le smanie suicide di un drago; infine Ray e quel suo maledetto sogno di follia o conquista realizzatosi nell'apocalisse. È stato più o meno a questo punto della sua storia, che Iena ha perso la vita. Un uomo normale avrebbe salutato questo mondo definitivamente, ma lui non è affatto normale. Dodici è sopravvissuto alla morte sghignazzando come al solito ed è tornato alla Purgatory con una misteriosa benda sull'occhio destro. Ed è più incazzato che mai. _____________ _ _ _ _____________ | razza_ clone - età_ 24 anni (apparenti)
classe_ iracondo - elemento_ sangue
energia_ blu - pericolosità_ B
conto_ dinero - compleanno_ 12 febbraio
segni particolari_ benda sull'occhio destro
appellativi_ iena, perdente, numero 12 |
— LOSER'S ANSWER —
Numero 12, come accennato, è stato creato per combattere. Più nello specifico, per uccidere. Era uno degli assassini più pericolosi di cui l'Organizzazione disponeva, costruito sulla base di precise indicazioni del Generale 3. Questi ha voluto una macchina da guerra capace di sopravvivere a qualsiasi sfida, pronta e reattiva ma soprattutto potente oltre ogni limite. Lasciandosi ingannare dalle apparenze, si direbbe che la iena sia uno di quei mingherlini che, per picchiare duro, si affidano alla rapidità piuttosto che alla forza bruta; inutile dire che sono tutte stronzate. Basterebbe guardarlo sollevare agilmente - e con una mano sola - una qualsiasi pesante spada delle tante che colleziona e ha collezionato in passato, per rendersi conto di come gli risulti semplice dare battaglia - e di quanto gli piaccia dannatamente. La sua indole va a braccetto con una prestanza fisica molto al di sopra del normale, coadiuvata da una resistenza...particolare: la quantità di danni che quest'uomo può sopportare è immane, grandiosa. Pur non essendo immune alla sensazione di dolore, può battersi anche con squarci sul ventre o tagli sulle braccia, venendone soltanto rallentato nel caso in cui queste ferite risultino troppo eccessive. Tale prestanza innaturale gli consente di resistere alla morte finanche dei danni Mortali gli venissero inferti, rendendolo a tutti gli effetti una bestia da combattimento. Tuttavia, ciò che più colpisce delle capacità straordinarie di 12 è il suo innaturale legame con il sangue. Autodefinitosi "elementalista del sangue" in uno dei suoi deliri, sa gestirlo in maniera assolutamente incredibile. Oltre ad essere in grado - come si vedrà - di creare dal nulla e col minimo sforzo diverse particolari aberrazioni sanguigne, ha come facoltà innata la quasi totale immunità alle emorragie. Specifichiamo: se tagliato, Iena perderà sangue come qualsiasi essere vivente, ma riuscire a causargli danni da lacerazione - oltre che da contusione - è impresa ardua. Il che, data la sua natura di assassino brutale, è una vera e propria mano santa. Ciononostante, se pure venisse ferito in qualche maniera, Iena saprà - in virtù di un controllo pressoché totale e consapevole delle proprie funzioni vitali - sempre come, dove e quanti danni gli sono stati recati. In termini più tecnici è come se il suo sangue fungesse, all'interno del corpo stesso del razziatore, da radar autonomo per l'individuazione di danni subiti; eventuali discontinuità nel flusso sanguigno, coaguli e quant'altro vengono registrati dal cervello di Dodici con fredda lucidità in qualsiasi momento, fornendo all'assassino tutte le informazioni del caso riguardo l'entità e la localizzazione delle ferite. passiva; macroabilità personale __ _ __ LAUGHIN' RED DOG —I don't wanna loose I don't wanna choose a way to escape 'cause I wanna create Sangue. Semplicemente, Iena ne è assuefatto. Del proprio, di quello altrui: gli piace, lo adora e - sebbene si renda conto di quanto poco sana sia quest'abitudine - ama farlo scorrere a fiumi. Un'innata predisposizione che gli deriva sicuramente dai geni che ha ereditato in laboratorio, grazie ai quali è nato capace di manipolare a proprio piacimento la linfa vitale degli esseri umani. La sua esistenza stessa è composta di sangue, un liquido da lui maneggiabile e plasmabile in ogni forma o dimensione. Può crearlo dal nulla, attingendo al proprio animo corrotto - e artificiale - trasmutando l'aria che lo circonda in qualcosa di più rosso, denso, grondante. Dalle sue mani, Dodici, può generare armi o lame cremisi, ma anche barriere, scudi; tutte coagulazioni aberranti partorite da una mente malata. Fondamentalmente, si tratta dunque di un controllo elementale (basato sulla PeRm) unico nel proprio genere, applicabile solo a contatto con le creazioni generate e utilizzabile anche per generare attacchi o difese a 360° attorno all'orbo Capitano del Goryo. consumo variabile; macroabilità personale
— SYMPTOMS OF EMBOLIA L'embolia è una brutta bestia, infida e spesso imprevedibile. Ne esistono di diversi tipi: c'è quella causata da una bolla di gas (azoto, ossigeno) che blocca la circolazione sanguigna - detta appunto embolia gassosa - e quella invece dovuta al coagulo venoso o arterioso del sangue stesso. Quest'ultima, meglio conosciuta come trombosi, è in grado di portare un essere umano all'arteriosclerosi o persino alla morte. Nelle limitate capacità di Dodici non rappresenta un pericolo così letale; ma è comunque un rischio, poiché la tecnica - utilizzabile solo sugli arti nemici già feriti così che Iena possa agire sul sangue altrui - genera un coagulo venoso in grado di bloccare (per un turno) la circolazione della parte colpita. In sostanza, causa la perdita di un arto per un lasso di tempo sufficiente ad elargire alla vittima una morte lenta e dolorosa. consumo medio; abilità personale
— UNFORGIVABLE SIN Le potenzialità del controllo della circolazione sanguigna sono elevate, quasi infinite. Oltre a conferire le capacità succitate in termini offensivi o difensivi, la totale padronanza degli stessi efflussi vitali permette a Iena di gestire a proprio piacimento il processo di guarigione dalle ferite. Modellando e modulando il quantitativo di sangue da destinare ad eventuali tagli o lacerazioni, il razziatore è in grado di accelerare il fenomeno della rimarginazione: ciò gli garantisce una cura rapida e precisa in caso di ferite di entità minore, mentre tampona semplicemente - e ne ridimensiona l'emorragia - gli squarci di una maggiore importanza. Agli occhi del nemico sembrerà che Iena faccia danzare il suo sangue nell'aria non per ferire gli altri, ma colpendo se stesso; così facendo però il razziatore si concede un combattimento più lungo (e meno doloroso). consumo nullo; erbe curative
— POISONOUS ARCADIA Il sangue, come tutte le parti dell'organismo umano (e non solo), ha un suo equilibrio. Scombinare quest'armonia naturale equivale a causare uno scompenso totale in un corpo vivente; significa ammorbare, avvelenare il fluire stesso della vitalità all'interno di una macchina perfetta - che così s'ingolfa, difetta. Un assassino dell'esperienza di Iena queste cose le sa bene: come un biologo ingenuo conosce i punti deboli del nemico e sa sfruttarli a dovere. In primo luogo perché se non fosse il mostro che è, sarebbero quelli talloni di Achille anche suoi; in seconda battuta perché con il livello di controllo che detiene sul proprio sangue artificioso e artificiale, il buon Dodici è consapevole che alterando solamente alcune caratteristiche del liquido rosso da lui stesso generato, è possibile avvelenare la vittima. A seconda delle specifiche alterazioni del succitato equilibrio, Iena potrà attaccare l'avversario con elaborazioni di trama sanguigna infette, venefiche e dai diversi effetti - talvolta anche combinati assieme in un letale cocktail: nausea, panico o immobilità muscolare parziale. consumo nullo; veleni psionici ed emorragico
— THIRD MOON Un buon assassino deve essere sempre pronto al peggio. Sfoderare una spada per ammazzare qualcuno significa anche essere pronti a crepare come un cane, ma c'è chi preferirebbe farne a meno. Come Iena, per esempio. Avere un ultimo asso nella manica è sempre stato il suo marchio di fabbrica, una sorta di caratteristica tutta sua che gli ha permesso di superare situazioni in cui, un normale essere umano - e anche diverse creature dotate di strabilianti poteri - ci avrebbero rimesso la pelle. Il suo trucco? È semplice. Liquefarsi. Esplodere, schizzare ovunque in una pioggerellina leggera e rossastra. All'atto pratico, questa tecnica di difesa è disgustosa, persino assai dolorosa. Ma ha dalla sua parte un'efficacia totale. Certo, va considerata l'impossibilità di utilizzo reiterato della tecnica, a meno che non si desideri restare sparso in giro per il mondo senza riuscire a riacquistare la propria forma umana. consumo medio; pergamena 'passo nero'
— BLOODSEEKER BEAST Numero Dodici è un animale da preda, un cacciatore navigato la cui esistenza è strettamente legata al sangue - e non soltanto il suo, ovviamente. In passato era in grado di agire con semplicità persino sulla circolazione sanguigna di chiunque gli fosse sufficientemente vicino; poteva far letteralmente esplodere le vene e le arterie di una vittima con il solo schiocco delle dita. Quei momenti sono oramai lontani ricordi di un'esistenza passata, aliena al mondo di Asgradel come Iena stesso lo è all'interno di questa dimensione. Eppure delle briciole di quelle straordinarie capacità sono rimaste, scampoli di un'onnipotenza ostentata di cui spesso il nostro si faceva vanto impunemente. Tra le ultime a risvegliarsi dal torpore della transazione pandimensionale, vi è la percezione del sangue: ovunque si posi lo sguardo della Iena, coglie nelle creature viventi il complesso sistema circolatorio e il calore emanato da esso. Lo cerca, lo brama. E quando lo trova ne interrompe il normale decorso. passiva; 'bracciale dell'auspex'
— CRIMSON BOOMER Uno dei numerosi metodi di tortura che Dodici ha escogitato nel corso degli anni di prigionia, è molto simile a quello che molti altri suoi ex-commilitoni definirebbero "Cero". Per quanto la forma, l'esteriorità per così dire, non vi si avvicini nemmeno un po', la potenza ed il funzionamento hanno con quella famosa tecnica molto in comune. Semplicemente concentrando una grande quantità di energia all'interno di una sfera di sangue coagulato, di dimensioni simili a quelle di un pugno, Iena può creare una vera e propria bomba schizzante. Questa bolla rossa, scagliata a gran velocità sull'avversario, non crepiterà; non emetterà suoni particolari e sarà all'apparenza innocua. Disgustosa, ma non pericolosa. Errore. Al contatto con una qualsiasi superficie, l'oggetto esploderà causando danni ingenti nell'area circostante. consumo alto; pergamena 'vortice'
"Con quella tecnica di combattimento aveva affrontato molti nemici. Dai maestri di arti marziali ai berserker più enormi, senza mai preoccuparsi troppo di chi o cosa si fosse trovato a picchiare. Era bravo a fare a botte, lui. Lo aveva scoperto per la prima volta in un vicolo buio e sudicio, dietro ad un bar dalle luminescenti insegne al neon. Suo malgrado, l'aveva imparato anche il tizio che si era permesso di provocarlo mentre beveva una birra poco prima. I gendarmi locali non erano stati in grado di identificarlo. Poveretto. Quella tecnica tanto efficace però non aveva un nome. Se qualcuno gli chiedeva "Cos'è quella mossa?" lui rispondeva con un sorriso, e diceva:
"Quale mossa? Questi sono semplici pugni da rissa." FIGHT CLUB — don't-forget-the-rulesNon si è mai considerato un bravissimo spadaccino, Numero Dodici. Sa brandire quasi ogni tipologia di spada, persino quelle più grosse e pesanti. Questo lo deve alla sua strabiliante forza fisica; tuttavia, per mancanza di interesse e di applicazione...il suo stile risulta oltremodo grossolano. È pieno di movimenti inutili, di gesti grezzi e privi di classe. Ma per fortuna la fantasia non gli manca. Fondamentalmente è grazie a questa caratteristica che riesce a cavarsela anche quando affronta i più valenti spadaccini, a spasso per le dimensioni e le ere. La sua prima regola è "non ci sono regole". Della seconda e successive non ha, ovviamente, bisogno. In combattimento è sempre stato così, una costante improvvisazione che l'ha portato a gestire molto bene le proprie energie. Oramai sa trasformare senza problemi un fendente qualunque in un attacco temibile, un affondo nella tecnica che non ti aspetti. Il tutto basandosi semplicemente sulla sua prestanza fisica (PeRf). Insomma, si arrangia come può, per sporcarsi al meglio le mani di sangue (altrui). consumo variabile; macroabilità personale
— ANGER SONG — under peace
Iena si autodefinisce un assassino, ma per predisposizione genetica è anche - e soprattutto - un Razziatore. Insito nel suo essere si nasconde infatti l'animo di un ladro di artefatti pandimensionale, che lui non può (né vuole) ignorare. Quest'indole si manifesta in molti modi: prima su tutti è la curiosità naturale che Numero 12 manifesta di fronte a qualsiasi genere di artefatto non convenzionale su cui gli capiti di posare gli occhi. Non è un credulone, tuttavia adora sentire parlare di armi o oggetti leggendari e favolosi, che sogna spesso di poter recuperare. Essere stato chiuso per anni in un carcere cronale sospeso tra tempo e spazio non ha fatto altro che acuire i suoi desideri, così in lui si sono risvegliate diverse capacità latenti. Tutte derivate dal suo paparino, ovviamente. Innanzitutto Dodici è in grado di sentire gli artefatti. Ne percepisce l'odore. Esattamente come i cani avvertono la paura nelle altre creature, né più né meno. Qualunque oggetto dotato di poteri o potenzialmente tale entri in un raggio di trenta metri da lui, Iena lo sente. In più, riesce anche a capire quanto sia potente - in base a una scala di valori assimilata con l'addestramento. Da vero animale da preda, quindi. Chiaramente non è in grado di stabilire che genere di abilità l'artefatto possegga - ma qui viene il bello dell'effetto sorpresa, sostiene lui. Altra peculiare caratteristica del nostro è saper usare le varie cianfrusaglie che accumula. Questo non significa che, appena entrato in possesso di una qualche arma, Iena sia in grado immediatamente di discernerne i poteri e padroneggiarli al meglio: chiedere alla Gorger per ulteriori informazioni sul processo di sottomissione. Soltanto, Dodici ha la capacità di richiamare a sé in qualsiasi momento l'arma o l'oggetto che desidera con il semplice sblocco delle unità cronali in cui sospende il proprio equipaggiamento. In soldoni - e, per i non addetti ai lavori - significa che tutto ciò che Iena possiede è sempre con lui, in attesa di essere strappato dall'alcova in cui è riposto per squartare o disintegrare lo stronzo di turno. passiva; macroabilità personale __ _ __
— ANTIHERO DISEASE — somethin' is in the air
Quando l'apocalisse si è scatenata sul mondo, quando Ray ha suonato, ballato e cantato il suo ultimo valzer; in quel momento concitato di gloria, fama, onore: è stato allora che Iena si è fatto carico di responsabilità non sue, per fronteggiare il nemico di tutti. Un eroe, si potrebbe dire. Un antitesi di quello stesso concetto, in realtà. Il male ha combattuto un altro male - uno più grande, potente, pericoloso e folle - sull'orlo del cataclisma finale. E ha perso. Iena è morto cadendo al centro della cosiddetta battaglia del crepuscolo, vomitato fuori dal mondo tumorale del Re Invincibile. Sconfitto e spirato ha assistito nei suoi attimi conclusivi alla rovina, alla distruzione. Ne ha sorriso, perché in fondo a quello spettacolo era abituato. Eppure la vita non l'ha abbandonato del tutto; o meglio, così ha riconosciuto il guaritore del sud che lo ha raccolto e salvato, Kavash Drevosh. Ma nemmeno quel saggio ha saputo riconoscere che, in realtà, il flusso vitale ancora presente in Iena altro non era che un residuo. La traccia vivida e vivente del Jal'al, batterio di un altro mondo che oramai aveva contaminato il corpo del Capitano Goryo. Il processo di cura è stato per questo motivo lento, faticoso; e non è ancora stato ultimato: Dodici ne porta ancora i segni, infatti. Una benda sull'occhio destro ricopre l'infezione, la putrefazione della carne e un colorito giallastro della pupilla infettata - e che a nessuno Iena permetterà mai di vedere. Tuttavia la contaminazione ha prodotto in lui effetti inaspettati, quasi si fosse tradotta in mutua simbiosi col batterio stesso. Per qualche motivo che ancora gli è ignoto, il razziatore ha acquisito nuovi straordinari poteri legati sempre e comunque al controllo del sangue. passiva; tomo nero
— ANGUISH DOGMA Le potenzialità di Iena sono elevatissime, a dir poco mostruose. Pur non essendo propriamente un umano, egli ha tutte le caratteristiche di quella razza - eppure si dimostra capace di fronteggiare gli déi senza timori reverenziali di sorta. Un po' folle e un po' consapevole delle proprie straordinarie capacità, ora che ha assorbito in quantità il batterio Jal'al (che vive e prolifera all'interno del suo corpo) ha - a suo dire - compiuto un altro passo verso quella dimensione divina cui tanto poco anelava. Così è divenuto in grado di manipolare non soltanto il proprio corpo ma anche quello nemico - men che meno col mero contatto fisico: semplicemente avendo l'avversario nel proprio campo visivo potrà imporre al fisico di quello una scarica di dolore localizzabile a piacimento; la tecnica ha natura psionica, vale a dire che Iena agisce sul sistema nervoso della vittima senza causarle danni veri e propri, fuorché alla psiche. La sofferenza è tanto breve quanto intensa, una sensazione momentanea che però può essere sfruttata a dovere; e Iena non è tipo da lasciarsi pregare. consumo basso; pergamena 'dolore'
— CARNIVAL CORPSE Alcuni scontri vissuti da Iena sono stati un vero e proprio spettacolo gladiatorio, conclusosi con entrambi i contendenti stremati. Ridotti a brandelli o con pezzi di carne strappati via per la veemenza della battaglia. Ebbene, come a voler infierire su quel genere di nemici che stentano a crepare - rovinandogli il lavoro, direbbe lui - Dodici può mischiare i suoi geni con quelli del batterio Jal'al allo scopo di fare letteralmente esplodere in una fontana di schizzi vermigli le ferite dell'avversario. Come? Semplice: sferzandolo con una particolare frusta di sangue o solamente toccandolo, potrà imporre al corpo del malcapitato un'emorragia rinnovata e senza pari; così le sue ferite andranno ad aggravarsi o soltanto a riaprirsi, gettando fuori dall'organismo altro fluido vitale cremisi. E qualora invece il bersaglio non fosse ancora ferito a sufficienza, il batterio potrà accelerare il processo causandogli danni da taglio su tutto il corpo che sorgeranno spontanei come lanci di coriandoli a carnevale. consumo critico; pergamena 'rintocco'
Vietata la copia di questa scheda, anche parziale.
Hyena [v. 2011/12] è © di Andre_03 e Asgradel GdR; il personaggio a cui è ispirato, Senji Kyiomasa è © di Jensei Kataoka e Kazuma Kandou.
Si ringraziano - in ordine sparso: Yomi, Ray~, Black Pendragon e Eitinel. Ma soprattutto Cenere •, senza la quale questo personaggio non sarebbe mai esistito.
Edited by Andre_03 - 5/4/2012, 10:47
| | |
| |
|